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l'ultima foto con i fari incassati è molto americana anni 70/80 mi ricorda una pontiac

 

avevo notato nel bozzetto i parafanghini si vede che qualche rumors c'era stato , sarebbe interessante un giorno capire la dinamica dei rumors verso i disegnatori delle riviste specie allora oggi .... basta una gola profonda che ti passi un file 3D ( e che rischia di essere licenziato tempo zero )

Modificato da giopisca
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Avendo trovato qualche foto qua e là, condivido per gli appassionati del genere.

Niente di nuovo, solo immagini diverse da cui magari si possono apprezzare meglio certi dettagli.

 

Coda di Calibra B, foto dalla quale si capisce meglio (vedere stacco alla base del lunotto) che non avrebbe avuto il portellone come Calibra A, ma un normale cofano bagagli.

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3/4 frontale destro, dove si apprezza un particolare che non si notava altrove, cioè la lavorazione della piega sul passaruota che parte dall'attacco del cofano motore sul faro anteriore.

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E la proposta alternativa dall'altra parte:

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Posso dire una cosa?

Il rosso Opel (brilliant o come diavolo si chiama) mi ha sempre dato fastidio. E non è colpa delle foto! 

E' così da chissà quando (fine '70-primi '80?), con quel non so che di sbiadito, troppo aranciato... e tra l'altro mi pare davvero che non abbia una buona durata nel tempo.

 

 

Passo all'altra coupé "B" abortita di quel periodo, la Tigra.

In assenza di foto migliori della coda, questo è quanto passa il convento, giusto per cercare di farsi un'idea appena più chiara (si fa per dire...)

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E ora, qui riunite tutte assieme nell'angolo "design masterpieces"... >:)

rifatevi gli occhi col "tapiro" e le sue più degne figlie, le G90 definitive, gemelline adatte al gioco "trova le differenze" ?

opel_G90_insieme.jpg.1f554a8faef30a8fd86a4f6cbdbe26b8.jpg

 

Questa foto ravvicinata però, oltre a farvi apprezzare la bellezza senza tempo di questo esemplare :rotfl:, mi aiuta finalmente a vedere meglio un particolare che già mi aveva incuriositro nelle precedenti immagini, ma che non riuscivo a capire.

Guardate il complesso del deflettore anteriore e dello "specchio retrovisore".  Curioso, no?  Dal lato guidatore si intuisce vagamente anche l'effetto "dall'interno"...

Nell'esasperata ricerca aerodinamica devono aver pensato qualche soluzione genere reflex/periscopio. Qualcuno più ferrato in ottica magari può chiarire! :thx:

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Infine, dettaglio laterale della semi-sconosciuta Opel Parabolica

Opel_parabolica_concept_fianco_post.jpg.e5927534084523a5c73f3583118f0cee.jpg

 

E con questo è tutto!

Modificato da angeloben
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Grazie Angelo per il bellissimo post! Apprezzo davvero queste foto (dove le trovi poi che io non ricavo mai nulla nelle mie ricerche!!). Riguardo Calibra B, davvero bello quel dettaglio sul faro destro... il rosso in altre foto spegneva tutto. Vorrei vederla in Star Silver... ah, il rosso. Ihih... pienamente d'accordo sul fatto che non sia una bellezza già da nuovo, ma dovresti vederlo (anzi, sicuramente l'avrai già visto in giro su qualche vecchia Opel) come si presenta dopo qualche anno....

In casa arrivò nel 2005 la GTC rossa di mio padre, pochi mesi dopo la mia. Non era prevista, perchè mio padre aveva già deciso che una volta smessa la Vectra B (che in teoria nel 2005 avrebbe dovuto avere ancora molta strada da fare.... ma un crash in autostrada la portò via... era assettata, cerchi extra serie e scarico completo Supersprint... la rimpiangiamo ancora) avrebbe comprato un cabrio. I figli ormai erano grandi, avevano i loro mezzi, e per lui il futuro avrebbe dovuto essere su una decappottabile per lui e la sua "vecchia".

Arrivò questa GTC rossa perchè mio padre, appiedato dopo l'incidente in autostrada, finite le ferie (accadde mentre si andava al mare) tornò in concessionaria deciso a prendere l'Astra G cabrio che stava in vetrina da tempo (che non era esattamente la più bella cabrio del mondo ma per mio padre andava bene) e scoprì che era stata venduta.

Altre non ne sarebbero arrivate perchè erano già i tempi della Astra H e le G coupè e cabriolet già avevano smesso di essere consegnate. Allora addio cabrio, perchè la "H cabrio" che poi fu la TwinTop era di là da venire e così gli venne in mente che prima delle ferie aveva visto nel sotterraneo del nuovo una GTC Star Silver arrivata dalla rete con montato il kit Irmscher. Si buttò su quella e scoprì che pure lei era stata venduta. Volò la frase "Gilberto!! (il titolare) Hai finito di vendere tutto??" ed egli rispose che se a mio padre andava bene c'era libera la "rossa". Andò a vederla e si fece cambiare i cerchi perchè li aveva a cinque razze come i miei ma lui preferiva i cinque razze doppie della Cosmo station che c'era di fianco. La portò a casa e si prese le urla di mia nonna "che a 50 anni non si compra la macchina color dei giovanotti esaltati" :D

Dopo 10 anni è stata ribattezzata "50 sfumature di rosso". Tutta la plastica era rimasta "rosso Ferari" :), i parafanghi anteriori erano fucsia, il cofano e il tetto tendenti al rosa. Rifatta in carrozzeria per portarla avanti (farà 15 anni a settembre ed ha da poco passato i 100mila) da un carrozziere in gamba il quale disse "dalla Casa fanno tutte così le Opel rosse, ma se la rifai in carrozzeria non succede più" ed in effetti devo dire che è tale e quale a 5 anni fa.

Vabbè, ho divagato... :) tornando agli scheletri Opel, questa nuova foto di Tigrotta B mi convince ancor di più che probabilmente avrebbe avuto le portiere con la guida finestrino nel montante posteriore e il resto del vetro "a giorno". Credo che questa macchinina avrebbe potuto essere davvero caruccia. La foto mi conferma anche che la plancia era quella di Corsa C.

Ora, per dare un piccolo contributo, inserisco queste immagini di Vectra B in cui oltre ad una 2v più levigata e "normale", vediamo una coppia di maquette in cui la fiancata è più o meno definita ma il posteriore è ancora oggetto di studio... ed in un caso c'è una forma dei fari che ha una certa somiglianza con quella ipotizzata per Calibra B (cosa condivisa anche dalla 2v più levigata). Studi per berlina e coupè che probabilmente furono realizzati nel medesimo periodo.

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"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

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Be', sì. Quei fari posteriori delle proposte a due volumi per Vectra B, sembrano avere una parentela con Calibra B. Doveva esser piaciuta l'idea dei fari posteriori inclinati di Calibra A e avevano cercato di riproporla in qualche modo. Poi, per un motivo o per un altro, non ne han fatto di nulla...

E le fotine sopra mi danno l'occasione per notare che i fari "stile Calibra", in entrambe le proposte, erano staccati dal paraurti.

Comprensibile per la 2 volumi "levigata", un po' meno per la 3 volumi simil-VectraB finale, dove il labbro nero del paraurti perde la continuità con i fari, realizzata invece nell'altra proposta sempre 3 volumi, e poi mantenuta anche in quella finale, pur con fari diversi e più riusciti a mio gusto.

E ora una confessione... è solo da pochissimi giorni che mi sono reso conto coscientemente della differenza sempre esistita nei fari posteriori di Vectra A tra le versioni a 2 e a 3 volumi.

Direi siano lo stesso identico faro a livello componentistica, ma mentre nella 3 volumi i fari toccano il paraurti, la 2 volumi li ha più in alto, con un profilo di carrozzeria che li separa dal paraurti.

 

 

Ma ora passo all'obiettivo reale di questo messaggio, perché spuntano cose sempre nuove per me nella rete...

 

Si parlava per Calibra B - e Vectra B - del lavoro di integrazione dei retrovisori nella linea carrozzeria.

Be'... ho scoperto che si trattava di una vera fissa del Design Studio di Opel già da tempo:

guardatevi Wayne Cherry al lavoro su questa maquette di Corsa B!

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Dalle tempistiche del progetto S-4200 e dal cartellone del progetto 2670 coupé - cioè Calibra A, dovremmo essere agli sgoccioli degli anni '80.

Il trattamento dello specchio di questa maquette ricorda davvero da vicino quello del prototipo di Calibra B.

Per fortuna su Corsa B risolsero poi diversamente, con una soluzione meno bulbacea e assai più fluida.

 

 

Seguiamo adesso il sempre più potente capo del design Opel...

...e così mi riallaccio ad un post di Paolo (e chi sennò?) di qualche mese fa sulle maquette di Omega B:

 

On 5/3/2020 at 23:50, PaoloGTC scrive:

[...]

La seconda Omega invece, è un esempio di come lo zampino del marketing che vuole tirare i remi in barca oppure "mette il naso" con "suggerimenti" (sarebbe meglio dire diktat) che fan danni. Chi conosce la storia dietro le quinte del design Opel sa che la Omega B è stata un'auto rovinata durante la fase di gestazione... se fossero andati fino in fondo con il concetto creato dai designer l'auto avrebbe avuto un altro charme, pur essendo comunque nata con uno stile che a grandi linee proponeva il concetto iniziale. Il posteriore, ad esempio, lo vediamo su strada con dei grossi fari piuttosto pesanti nelle forme e pure sporgenti rispetto alle superfici dei lamierati. Non parliamo della brutta maniglia di apertura in mezzo al portello bagagli. Se andiamo a vedere cosa era stato proposto... e ce lo immaginiamo su strada... beh nel 1994 credo avrebbe fatto un altro effetto. Il frontale? Beh... se la confrontiamo con le foto dell'auto uscita sul mercato, per quanto sia più o meno "quella", è evidente che lo spirito sia differente.

Opel Omega 94 maquette.jpg

Maquette V2800 (tema scelto) 1.jpg

 

Ed ecco che tolti gli occhiali e rimessa la giacca, il gran capo Wayne Cherry (per chi non lo riconoscesse, è lo spilungone...) sorseggia caffè con vari senior tutti ingiacchettati ad ammirare la maquette del progetto V2800

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La cosa curiosa però, è che sicuramente non si tratta della stessa identica maquette postata in alto da Paolo, quella vista da dietro con la targa D e il simbolino falso.

Qualcosa è cambiato... i fari posteriori qui sono chiaramente sporgenti tipo Omega B finale, e la fiancata è percorsa da una ulteriore linea che unisce i paraurti e forse indica la presenza di fascioni paracolpi dal profilo piuttosto sottile.

 

E forse non è identica neppure all'altra foto, quella frontale: qui la calandra sembra usare i classici riquadri delle Opel "di lusso" (poi riproposti su Cadillac Catera...) mentre quella sopra di Paolo sembra già un'evoluzione verso la calandra finale.

 

Ma in generale, questa foto di lato ci aiuta però a notare , più delle altre, quella che sembra una diversa impostazione a livello dell'assale posteriore di queste maquette rispetto all'Omega B finale.

A me sembra che il passo sia decisamente più lungo e - allo stesso tempo - lo sbalzo posteriore forse più corto. Ed è certamente diverso il trattamento della portiera posteriore, che non va sovrapporsi al passaruota, ma ne resta distaccata.

 

Devo dire che nel complesso questa maquette mi piace, appariva più importante, raffinata e allo stesso tempo dinamica della versione prodotta. Solo il paraurti anteriore mi pare troppo stondato e quelle due prese d'aria troppo "sportive".

 

 

Ma in realtà, la cosa che più mi incuriosisce di questa foto non è la bella maquettona di profilo, bensì ciò che spunta nell'angolo in basso a destra... 

Un frontale basso e rastremato, privo di calandra... la targa sembra dire "V2800" come le altre, ma cos'è ?!?!?!?!

 

Modificato da angeloben
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Buonasseeeera :)  uh quante cose tutte insieme! Andiamo con ordine, cioè insomma più o meno. Proprio vero, i fari posteriori della Vectra A 2 volumi erano gli stessi della 3 volumi per motivi di costi (ovviamente) ma per un diverso "posizionamento" di tutto il posteriore si erano alzati un po', staccandosi dal paraurti ed ovviamente ci avevano infilato in mezzo qualcosa.

Sempre riguardo la fanaleria posteriore della Vectra A, c'è da dire che sul face lifting del 1993 (se non ricordo male, quando due anni prima della fine carriera perse il 1.400 e cambiò calandra - ora con il marchio al centro - oltre a subire piccole modifiche) ci fu già un tentativo di gruppi ottici "simil Calibra", perchè le versioni più ricche sul plasticone nero che stava attorno alla targa avevano un inserto trapezoidale che trasformava la forma originaria facendola sembrare più simile ai fari della coupè. Inserto inutile fra l'altro, puramente estetico, perchè se la memoria non mi inganna non vi era alcuna lampadina inserita sul portello mobile. Un'operazione a basso costo in stile Punto 188 restyling, insomma.
Le versioni base invece mantenevano il pannello in lamiera verniciata attorno alla targa, ma era stato aggiunto un profilo di plastica nera all'altezza della serratura, che si accoppiava con una lunetta sempre in plastica nera sulla parte alta dei fanali che avevano mantenuto il contorno originale come componente, ma appunto per via della lunetta si erano ridotti un pochino in altezza.

La Turbo 4x4 invece, curiosamente, somigliava più alla base che alle versioni ricche perchè tale pannello (più gonfio, a filo con i fari perchè applicato sulla lamiera) era verniciato in tinta :)  e appariva simile alla lamiera di quelle che avevano... solo la lamiera.

Una volta valutato il tutto, le sempre trovate soluzioni ben poco migliorative, anzi... appesantivano e complicavano una vettura che aveva fatto della pulizia (pur scontando, insieme a mio parere ad una certa misurata eleganza, una faccia un po' anonima) uno dei suoi "credo". Il classico "dobbiamo fare qualcosa".

Per me la soluzione migliore resta l'originale, dall'allestimento GLS che aveva il fascione nero. Certo i gruppi ottici multicolor avevano un aspetto un po' economico, ma il fumè della 2000 16v insieme al pannello nero creava a mio parere un bel piano di coda.

Forse sarebbe stata meglio con qualche scritta in meno, ma vabbè... gli anni Ottanta erano ancora lì. :) Qui sotto, nell'ordine, Face lifting GL, Face Lifting ricca, Tubbo :) , GLS prima maniera e 2000 16v.

Passando ad Omega... ci torno domani, perchè ho trovato troppe robe. Tra cui altre viste della "brindisi" :)  e qualche bozzetto che mi porta a pensare che quel pezzetto di muso appartenga ad una ipotesi praticamente priva di calandra. Ci aggiorniamo ;) 

 

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"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

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Arieccomi... dicevo ier sera di Omega B.

Fotine.

N.B. Il testo che segue è scritto in modo da abbinarsi alle foto NEL MODO IN CUI LE AVEVO CARICATE IO DAL COMPUTER, CIOE' PRIMA UNA POI L'ALTRA.... ma scusate, andate a cercare ciò di cui sto parlando, perchè non ho capito il motivo ma quando ho aperto il topic finito mi sono accorto che le aveva messe in ordine come pareva a lui.

 

Per cominciare, nelle prime tre credo si tratti della "brindisi" (chiamiamola così :D ) postata da Angelo l'altro giorno...ma forse anche no :) perchè la fiancata si è arricchita come nella "sua" ma, anche se la qualità della foto non mi permette di capire se i fari posteriori si sono "bombati" oppure no, mi pare che la calandra non sia a quadrettoni. Quello potrebbe essere il meno, perchè sulle maquette le calandre erano un metti-togli (lo si vede su youtube nel video dedicato alla gestazione di Vectra B... basta cercare Vectra B design e salta fuori), quindi potrebbe essere stata cambiata.

Il passo sembra più lungo, perchè la porta posteriore è intaccata in maniera veramente marginale dal passaruota. Ora non vorrei dire una cazzabubbola ma se la memoria non mi inganna la "moderna" Omega B era stata messa in produzione sul pianale della A... e quindi tanti "sogni" di design potrebbero essersi schiantati contro l'utilizzo di una piattaforma dal passo ben definito, il quale avrebbe portato quindi a modificare le proporzioni di un concetto stilistico che era stato scelto per essere portato avanti.

Dopo queste tre fotine, si va a curiosare un po' fra i modelli in scala risalenti alla prima fase della ricerca stilistica, quando si era soliti divagare un po' di più. Cose varie e anche strane in qualche caso.

La quarta (almeno qui ho corretto il mio testo, dopo gli sketch è il quarto modello in scala che vedete)  mi garba una cifra. Ah... se Opel avesse continuato ad osare, dopo Calibra...

Poi vediamo un po' di sketch, e per finire... mah. L'ultimo bozzetto non viene dal CS Opel; è opera dell'artista di una qualche rivista tedesca... il quale sulla fiancata ci aveva preso parecchio, al punto da far pensare di aver visto qualcosa. Ora... vedendo che sul frontale la calandra è ridotta quasi a zero, mi stuzzica l'idea che tra le varie proposte ce ne possa essere stata una molto "chiusa".

 

Omega B sketch 7.jpg

Omega B sketch 8.jpg

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Modelli in scala ricerca 3.jpg

Modelli in scala ricerca 4.jpg

Modelli in scala ricerca 5.jpg

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Modificato da PaoloGTC
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"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

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Premetto che tutto il messaggio è OT, e me ne scuso in anticipo, perché non ha niente a che fare con le [MAI NATE], si tratta bensì di una divagazione sullo stile Opel di modelli effettivamente prodotti innescata dalle dichiarazioni di gusto di Pavel72 su Kadett E.

 

...e poi con le luci posteriori di Vectra A e le loro mille versioni siamo entrati in un giro alquanto pericoloso, quello dell'impallinamento da dettaglio estremo. :ammic:

E così esprimo la mia posizione (peraltro non richiesta, ma tant'è...) su questo inutile argomento.

 

Il prospetto di coda - e in particolare i gruppi ottici posteriori - sono stati per me uno dei punti deboli del design Opel nel decennio esatto che va dalla presentazione di Kadett D (1979) a quella di Calibra (1989).

Con Kadett D inizia infatti quella fase di code tronche e faretti verticali alquanto anonimi e monotoni che Opel ha riproposto quasi senza tregua con Corsa A, Kadett E, Omega A, Vectra A.

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Escludendo i restyling 1982 di Rekord e Senator che seguivano vincoli dettati dai precedenti modelli,

tra i modelli totalmente nuovi si distaccarono solamente

- Ascona C, i cui fari dietro, pur senza originalità particolari, avevano una loro presenza, riprendendo tra l'altro lo stile proprio di Senator A

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- e poi ancora Senator B del 1988, che voleva rimanere nel solco dei fari "importanti" a sviluppo orizzontale, ma nel tentativo di adattare l'impostazione di coda di Omega, risultò un plasticume di banalità, pesantezza e approssimazione piuttosto deprimente.

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Con Calibra tutto cambiò, e da quel momento i nuovi modelli mostrarono code e fari ben più curati e interessanti dal punto di vista estetico. Solo con Astra F (e un po' anche G...) non riuscirono forse a esprimere un granché.

 

In questo senso esprimo quindi il mio personale apprezzamento per lo sforzo del face lifting 1992 per rendere un po' meno banali la coda e i fari di Vectra A.

Non tanto per l'applicazione della lunetta in plastica nera, allungamento del maniglione portatarga, anzi. Quanto per l'aggiunta di quel piccolo trapezio che ingrandiva e movimentava il gruppo ottico ispirandosi appunto a Calibra.  Confermo che era puramente estetico, solo catarifrangente, ed era parte del fascione plastico aggiuntivo (nero o nel colore della carrozzeria) che adornava solo gli allestimenti più ricchi. Sia mai che il tradizionale spirito spartano dei marchi teutonici venisse meno...

Dovessi dare la mia preferenza, andrebbe alla combinazione fari/fasciaportatarga della Turbo, quella cioè con trapezio catarifrangente, frecce e retro brunite, fascia portatarga in colore carrozzeria (apparentemente poco sensata, ovvio, ma era semplicemente il supporto di quel trapezio catarifrangente...). Ma senza lo spoiler, che per quanto discreto, mi ha sempre dato un'aria un po' posticcia.

 

Una Vectra A totalmente personalizzata a mio gusto sarebbe una CD prima versione, cerchi in lega originali a quattro razze, paraurti prima versione con gli spoiler inferiori neri. Poi i profili sottoporta neri (come la GT prima versione) per continuità con li spoiler dei paraurti. Abbinando invece le varianti face lifting per i fari anteriori, la calandra, i fari dietro trapezoidali con frecce e retro brunite, fascione portatarga in tinta, stemma Opel anche sul baule bagagli. E poi le maniglie porta in tinta, anche se queste ultime non sembrano essere mai state disponibili su Vectra A... Mi rimane il dubbio sugli specchi retrovisori: grigi o in tinta?

 

 

I retrovisori esterni, ecco un'altro dei punti critici Opel di quel periodo.

Gli specchi massicci e fissi delle Opel anni Ottanta, montati a partire da metà '81 su Senator A e Rekord E, poi su Ascona C, Corsa A, Kadett E, Omega A, Vectra A... Tutti retrovisori dal disegno finalizzato al miglior rendimento aerodinamico, ben levigati e coerenti con lo stile della carrozzeria, ma dal profilo molto pesante, con attacco alla portiera effetto "collo taurino", e il difetto di non essere ripiegabili (solo si sganciavano per piegarsi in caso di colpo violento).

Spesso inoltre erano disponibili solo in plastica grigia, colorati in tinta carrozzeria solo per gli allestimenti sportivi.

Di nuovo è Calibra che interrompe la catena, con degli specchi finalmente più sagomati, ancora più aerodinamici e dall'aspetto comunque più "leggero" e integrato nello stile della linea. Forse erano anche ripiegabili a mano (?).

Sembra però un'eccezione, perché Astra F di nuovo torna agli stessi identici specchi di Kadett E. Poi Corsa B segna una nuova evoluzione verso integrazione estetica e aerodinamicità, ma rimane l'impostazione con attacco massiccio e non ripiegabile. Ancora più estrema e spettacolare la soluzione di Vectra B, ma con limiti pratici ancor più evidenti (non ripiegabili e pure con visibilità ridotta).

Finalmente è col face lifting 1994 di Astra F che appaiono nuovi specchi dalla forma più modellata, con attacco più sottile e snodo ripiegabile.

 

E qui la sorpresa... :19:

notate qualcosa di particolare in queste immagini?   (sono riprese da cataloghi ufficiali Opel)

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Immagino abbiate trovato "l'anomalia"...  ?

Non so se si tratti sempre dello stesso identico componente per tutti i modelli, né se sia parente di quello di Calibra, o se sia ripiegabile o meno...

...ma è certo che Opel aveva già usato questo tipo di specchi ben prima di Astra-F '94 !

 

Se siete curiosi di capire, si tratta di immagini riprese dai cataloghi Opel per il paese del Sol Levante ??

e per quanto possano dare adito a sospetti di photshop più che fondati (notare il posto guida a sinistra...), mi sono accertato che le Opel di quel periodo in Giappone hanno effettivamente quel modello di retrovisore.

Esistono foto in rete, tipo questa, e non è l'unica (anche se si contano sulle dita di una mano)

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La domanda nasce spontanea:

perché in quegli anni Opel ha usato di quel tipo di retrovisori in Giappone?

Onestamente non ho una risposta certa, solo un paio di congetture:

 a. necessità di specchi ripiegabili per gli angusti spazi del Giappone?

 b. vantaggi assicurativi?  (per la stessa ragione...)

 c. diverse regole di omologazione per visibilità?


 

 

 

Continuando con i punti deboli che erano un po' una costante di Opel di quel periodo, io vedevo anche gli interni.

 

A cavallo del 1980 i designer Opel avevano adottato la serie delle grandi plance con cruscotto e console comandi integrati, con una iperrazionale e ripetuta impostazione ergonomica fissa,

nelle interpretazioni più basiche, squadrate e robustissime di Kadett D e Corsa A, e quelle più raffinate ed evolute di Senator A2 e Ascona C.

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Una serie che tuttora mi pare riuscita, con stile certo non originale ma adeguato ai tempi, con un risultato efficace ed estremamente ben realizzate.

 

A partire da Kadett E, Opel cercò un giustificabile rinnovamento anche all'interno, ma i risultati a mio avviso non furono adeguati, anche sugli altri modelli lanciati negli anni successivi.

Linee poco armoniche, talvolta troppo pesanti, o superate, aspetto più dimesso, materiali più scadenti, componentistica antiquata...

Ad esempio, nei modelli a trazione anteriore (Kadett E, Vectra A e Calibra), il mobiletto del tunnel rimaneva sempre troppo basso, quasi assente, e di conseguenza la console centrale di quelle plance appariva decisamente troppo allungata e verticale, con un effetto "stretto e lungo" poco piacevole.

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Anche Vectra, che certamente appariva più moderna e piacevole, tuttavia scontava una scarsa attenzione nella realizzazione (troppe superfici diverse che la componevano, nessuna o scarsa continuità con i pannelli porta o il tunnel centrale), o ancora comandi di impostazione antiquata come le levette per la climatizzazione.

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Mentre i grandi modelli a trazione posteriore (Omega e Senator), avevano sì un tunnel centrale più alto, ma soffrivano di una pesantezza estrema nello stile dell'intera plancia e in particolare della console centrale, troppo larga e massiccia, così come di un aspetto dimesso, un po' antiquato e a volte troppo dozzinale per la classe di quelle vetture.

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Astra F segnò la ripresa di una attenzione particolare allo stile degli interni, con un risultato finalmente riuscito, equilbrato e moderno.

Tuttavia, pur nel palese miglioramento generale, il confronto con la concorrente diretta che Opel si era chiaramente prefissata di sfidare ad armi pari, a mio avviso veniva perso non tanto nello stile, quanto nella varia componentistica di aspetto meno curato e solido rispetto a una Golf III che aveva alzato di molto l'asticella.

 

Fine del super OT.

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