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Buondì, con un certo ritardo vorrei ringraziare moltissimo Angelo per il materiale che ha pubblicato riguardo la possibile erede delle KAD.

Mi è capitato in passato di... "veder passare" qualcosa sul cartaceo in biblioteca riguardo questo progetto, ma sempre in momenti in cui ero alla ricerca di altro e non ho mai digitalizzato nulla.

Non credo fossero comunque testi che parlavano di questo progetto; più probabilmente (andando così a memoria) si trattava di alcuni bozzetti dati "in pasto al pubblico" all'interno di articoli che parlavano della gestazione di altri modelli Opel poi effettivamente prodotti (Rekord e Senator).

Modelli dei quali erano state mostrate maquettes e bozzetti, accompagnati però da immagini "miste" della ricerca stilistica Opel/GM (disegni appesi alle pareti, fogli che si potevano sbirciare sullo sfondo, cose così) e che ai tempi io avevo immaginato come divagazioni sul tema, appartenenti alla fase in cui la ricerca è più variegata.

Ora invece, vedendo questa maquette, son certo che almeno uno di quei bozzetti fosse proprio della "nuova KAD". Spero di trovarlo.

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

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On 6/4/2022 at 17:56, PaoloGTC scrive:

Buondì, con un certo ritardo vorrei ringraziare moltissimo Angelo per il materiale che ha pubblicato riguardo la possibile erede delle KAD.

Mi è capitato in passato di... "veder passare" qualcosa sul cartaceo in biblioteca riguardo questo progetto, ma sempre in momenti in cui ero alla ricerca di altro e non ho mai digitalizzato nulla.

Non credo fossero comunque testi che parlavano di questo progetto; più probabilmente (andando così a memoria) si trattava di alcuni bozzetti dati "in pasto al pubblico" all'interno di articoli che parlavano della gestazione di altri modelli Opel poi effettivamente prodotti (Rekord e Senator).

Modelli dei quali erano state mostrate maquettes e bozzetti, accompagnati però da immagini "miste" della ricerca stilistica Opel/GM (disegni appesi alle pareti, fogli che si potevano sbirciare sullo sfondo, cose così) e che ai tempi io avevo immaginato come divagazioni sul tema, appartenenti alla fase in cui la ricerca è più variegata.

Ora invece, vedendo questa maquette, son certo che almeno uno di quei bozzetti fosse proprio della "nuova KAD". Spero di trovarlo.

 

Mi quoto... trovato il bozzetto.

 

 

Opel Rekord bozzetto 4.jpg

  • Grazie! 4

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

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Torniamo a scrivere qualcosa, dopo taaanto tempo...

Oggi andremo a parlare un po' di come nacque la Rekord VI serie, quella prodotta dal 1972 al 1977.

Perchè proprio questa serie? Non c'è un motivo particolare che provenga dalla sua storia sul mercato o da una qualche importanza particolare possa aver avuto rispetto ad altre generazioni di questo modello o ad altre Opel.

Più semplicemente, è uno dei modelli Opel di quegli anni sul quale si trova un po' di materiale, soprattutto dal punto di vista del “mai visto”, cioè mai nato, che è poi il tema di questo topic.

Infatti pur andando a finire con la realizzazione di un'auto che non è affatto una mai nata, lungo il cammino di “mai nate” ne troveremo.

 

Ai tempi in cui venne presentata la sesta generazione, l'Opel Rekord risultava essere la vettura di classe media più venduta in Europa.

La generazione in età pensionabile aveva raggiunto, dall'autunno del 1966 all'inverno 1971/72 un totale di 1.400.000 unità prodotte, che sommate alla produzione delle generazioni precedenti portava ad un totale di 4 milioni e mezzo di esemplari.

Quando il Centro Stile Opel ricevette l'incarico di progettare la nuova carrozzeria, apparve evidente che il “re-design” di un modello di tale successo richiedeva il massimo impegno.

L'inserimento fra la Kadett e la Rekord della Manta/Ascona quale proposta di “intermedia” europea, aveva assicurato i dirigenti Opel sulla politica aziendale da seguire nel futuro; una politica basata sulle qualità intrinseche del prodotto derivanti da un'accurata ricerca di migliorie tecniche e di una maggiore abitabilità, nonché di uno stile di carrozzeria aggiornato al gusto europeo contemporaneo da mantenersi invariato a più lunga scadenza.

 

Peraltro il re-design della Rekord, proprio in quanto leader già affermata nella sua classe, poneva tutta una serie di problemi diversi rispetto a quelli presentati da un progetto interamente nuovo.

Nel corso delle discussioni iniziali con i responsabili tecnici e commerciali – riguardanti i criteri d'impostazione della nuova Rekord – l'Opel Styling respinse il tradizionale approccio del “più lungo, più basso, più largo” (in controtendenza, se vogliamo, allo spirito “giaguaro” con cui era stata immaginata l'erede – mai nata – delle KAD riportata alla luce da Angelo).

Al contrario lo spazio interno doveva essere ampliato senza aumentare gli ingombri esterni, e si doveva incrementare l'abitabilità longitudinale senza allungare la vettura.

Si sarebbe comunque potuto ridurne l'altezza totale abbassando i sedili con un'opportuna conformazione del pianale al fine di ottenere un baricentro più vicino al suolo con ovvi vantaggi di maneggevolezza e prestazioni.

L'aspetto esterno doveva esprimere una semplicità intelligente ed evidenziare quel carattere internazionale della vettura che le avrebbe consentito ovunque la stessa favorevole accoglienza, e ciò nella convinzione che uno stile essenzialmente puro non doveva essere appannaggio esclusivo di costose vetture fabbricate artigianalmente in piccola serie.

Dopo queste riflessioni preliminari i designer ed i tecnici del Centro Stile Opel stabilirono nel corso di approfondite valutazioni e dibattiti interni gli obiettivi di base del progetto Rekord 1972, che si possono riassumere nei punti seguenti.

 

  1. Si trattava di elaborare un veicolo funzionale di aspetto agile e sobrio che sostituisse la Rekord esistente badando in particolare alla compattezza delle dimensioni esterne ed a soddisfacenti caratteristiche aerodinamiche. La forma risultante doveva conservare il suo equilibrio estetico anche a veicolo scarico (considerazione non banale e raramente riportata... mi viene in mente la 132 “in picchiata” anche da fermo che risultava più gradevole a pieno carico)

  2. Doveva migliorare l'abitabilità – senza superare i limiti d'ingombro esterno – così come l'accessibilità all'interno (davanti e dietro). Doveva restare immutata la capienza del vano bagagli pur abbassandone la soglia.

  3. La visibilità doveva essere incrementata tramite una nuova proporzione fra cristalli e lamiera.

  4. L'interno doveva essere funzionale con tutti i comandi facilmente accessibili dal guidatore anche se munito di cintura di sicurezza (altra riflessione quasi mai condivisa dai testi che raccontano la genesi degli interni). Particolarmente curata doveva essere la sicurezza passiva dei passeggeri, così come quella dei pedoni all'esterno (maniglie incassate, protuberanze ridotte ai minimi termini, spigoli smussati, ecc.).

 

Una stabiliti con precisione questi obiettivi, il loro sviluppo venne affidato all'ufficio progettazione carrozzeria in collaborazione con il cosiddetto “engineering packaging group”.

Il confronto fra le rispettive sezioni (che vedremo in seguito) mostrava le differenze fra il nuovo modello e quello precedente; la più evidente era riscontrabile in sezione trasversa.

Grazie alla rastremazione verso l'alto del padiglione (consentita dalla curvatura dei cristalli laterali e dall'abbassamento dei sedili) il contorno delle sezioni trasversali venne conformato in modo da mantenere uno spazio adeguato alle spalle pur con una riduzione dell'area di sezione maestra, con ovvio beneficio aerodinamico.

L'impiego di cristalli curvi consentì inoltre di ridurre lo sbalzo della “cornice” rispetto al vetro, il che contribuì non poco a diminuire la rumorosità aerodinamica alle alte velocità.

E' interessante notare come un simile concetto funzionale di forma della carrozzeria abbia richiesto da parte dei suoi artefici l'assoluta rottura con l'approccio tradizionale della “scatola sopra scatola” (padiglione su corpo vettura come entità distinte) ottenendo una vera e propria “monoscocca” con tuttii vantaggi ad essa inerenti.

Definito lo schema architettonico del veicolo i designer iniziarono la consueta elaborazione sotto forma di schizzi o figurini stilistici delle varie proposte sul tema base.

 

Gli indirizzi di progetto lasciavano sufficiente libertà ad ognuno di esplorare una varietà di idee alternative, ma l'intonazione stilistica generale si orientò verso una linea slanciata e sportiva.

Diverse soluzioni formali suscettibili di durare a lungo in produzione senza cambiamenti, furono valutate tridimensionalmente su modelli in scala ridotta.

Nel corso di queste prime valutazioni squadre di stilisti, tecnici e modellisti furono inviate presso le gallerie del vento di Stoccarda e Parigi per acquisire nei confronti della nuova carrozzeria la massima esperienza aerodinamica, in una fase in cui fosse ancora possibile integrarne i risultati nello sviluppo del progetto Rekord.

Dopo le prime incoraggianti ricerche si effettuarono numerosi studi al tunnel: ogni variante di carrozzeria, incluse alcune versioni alternative di coupè, venne attentamente sperimentata sotto forma di modelli in scala (che poi vedremo).

L'esecuzione di questi modelli venne curata con attenzione particolare, il che si riscontrò essere di vitale importanza per il conseguimento di risultati probanti in rapporto alle successive prove su modlli in grandezza naturale, di cui vedremo in seguito le prove di visualizzazione del flusso.

 

In concomitanza a questi eventi ed in stretta collaborazione con gli autori degli stessi, l'Interior Studio elaborava un interno consono allo stile ed alla classe della Rekord '72.

La sua impostazione venne determinata in funzione dei requisiti sia del traffico degli anni '70 che del mercato internazionale dell'automobile.

Si doveva cioè soddisfare le esigenze di sicurezza protettiva nonché di abitabilità e comfort moderni, il tutto entro dimensioni esterne compatte.

Basandosi su questi criteri, i progettisti Opel svilupparono le loro idee per un abitacolo spazioso e funzionale nel pieno rispetto della miglior tradizione europea nel settore.

Queste prime proposte fornirono un'importante base di partenza per il raggiungimento del miglior compromesso possibile sul piano della funzionalità e della realizzabilità.

I primi schizzi e relativi simulacri d'abitabilità al vero mostrarono quale miglior soluzione una strumentazione raggruppata davanti al guidatore, che liberava da ogni componente accessorio il resto della plancia, interamente imbottita e priva di asperità.

Una costante disamina critica ne migliorò gradualmente il concetto base, risultandone un ambiente interno rispondente ad ogni esigenza.

La plancia portastrumenti fu impostata in base a criteri strettamente funzionali, senza inutili “gadgets”; essa era raccordata al rivestimento delle porte, conferendo un'identificazione formale all'intero abitacolo.

 

 

Adesso un po' di foto, iniziando da un mix di bozzetti che però a mio parere è composto da illustrazioni più vicine all'auto che si intendeva mettere sul mercato ed altre appartenenti ad una ricerca più avanzata, perchè ci sono lavori datati 1970 (secondo il testo che mi ha fatto da fonte) che mostrano vetture assai futuristiche per l'epoca... e la suddetta Rekord viene presentata due anni dopo. Per cui... credo ci siano delle divagazioni futuristiche in queste immagini, realizzate in un momento in cui l'auto era già stata definita.

A seguire altre immagini... intanto guardatevi queste. :)

 

0a - Figurino di ricerca.jpg

0b - Figurino di ricerca.jpg

0d - Figurino di ricerca.jpg

0e - Figurino di ricerca.jpg

0f - Figurino di ricerca.jpg

0g - Studi frontale.jpg

0h - Studi frontale.jpg

0i - Studi frontale.jpg

0l - Studi frontale.jpg

Qui vediamo altri studi di frontale e coda, insieme al primo schemino di configurazione spazio abitabile e meccanica, seguito dalla stessa ipotesi sotto forma di figurino laterale aerografato.

A seguire, i primi modelli in clay (estate-autunno 1968).

0m - Studi frontale.jpg

0n - Studi coda.jpg

0o - Studi frontale.jpg

1 - Primo schemino configurazione abitabilità e ingombri meccanici.jpg

2 - Relativo figurino aerografato.jpg

3 - Evoluzione dei primi modelli in clay quattro porte estate-autunno 1968.jpg

4 - Evoluzione dei primi modelli in clay quattro porte estate-autunno 1968.jpg

5 - Evoluzione dei primi modelli in clay quattro porte estate-autunno 1968.jpg

6 - Evoluzione dei primi modelli in clay quattro porte estate-autunno 1968.jpg

6a - Evoluzione dei primi modelli in clay quattro porte estate-autunno 1968.jpg

7 - Evoluzione dei primi modelli in clay quattro porte estate-autunno 1968.jpg

8 - Evoluzione dei primi modelli in clay quattro porte estate-autunno 1968.jpg

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Qui vediamo invece la maquette asimmetrica della variante Commodore (sempre estate-autunno 1968), seguita dall'asimmetrica della coupè (primavera 1969, messa anche a confronto con il modello in produzione in quel momento).

Oh... il montante B della prima Tigra :D

9 - Maquette asimmetrica variante Commodore (sempre estate-autunno 1968).jpg

10 - Maquette asimmetrica variante Commodore (sempre estate-autunno 1968).jpg

11 - Maquette asimmetrica variante Commodore (sempre estate-autunno 1968).jpg

12 - Versione coupè (allo stadio di avanzamento primavera 1969).jpg

13 - Versione coupè (allo stadio di avanzamento primavera 1969).jpg

14 - Versione coupè (allo stadio di avanzamento primavera 1969).jpg

Figurini e simulacro degli interni e i "clay" delle 2 porte, coupè e caravan.

15 - Figurini interno.jpg

15a - Simulacro interni.jpg

15b - Simulacro interni.jpg

15c - Simulacro interni.jpg

16 - Clay 2 porte.jpg

17 - Clay coupè con berlina prime fasi.jpg

18 - Clay coupè.jpg

19 - Clay Caravan.jpg

Si passa ai "fiberglass" asimmetrici (2 porte/4porte) che oltre al differente... numero di porte :D presentavano sulle due fiancate delle sezioni trasversali di carrozzeria leggermente diverse.

Di seguito, il "fiberglass" della coupè.

20 - Primo fiberglass asimmetrico.jpg

21 - Primo fiberglass asimmetrico.jpg

22 - Primo fiberglass asimmetrico.jpg

23 - Primo fiberglass asimmetrico.jpg

24 - Primo fiberglass asimmetrico.jpg

25 - Fiberglass coupè.jpg

26 - Fiberglass coupè.jpg

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Confronto sezioni laterali nuovo modello vs Rekord '66.

Confronto sezioni trasversali berlina vs coupè.

Il modello berlina in scala 1/5 in prova nella galleria del vento di Stoccarda.

Diagramma delle pressioni nel piano di simmetria longitudinale.

 

Poi... i risultati del primo ciclo di prove aerodinamiche, per gli amanti dei numeretti. I dati furono rilevati su 6 diversi modelli in scala ridotta: dall'alto in basso, un coupè ed una berlina Rekord del modello in produzione, una nuova Rekord nella versione berlina, una nuova Rekord sperimentale a coda integrata (tipo "fastback") e due studi di carrozzeria a coda tronca e convenzionale.

 

Nelle ultime tre immagini, la visualizzazione dei flussi su un prototipo della berlina.

 

Ho finito :D

 

 

29 - Confronto sezioni con Rekord 66.jpg

30 - Confronto sezioni sedan-coupè.jpg

31 - Modello scala 1a5 Galleria del vento di Stoccarda.jpg

32 - Diagramma pressioni nel piano di simmetria longitudinale.jpg

33 - Risultati primo ciclo di prove aerodinamiche.jpg

35 - Visualizzazione flusso su prototipo berlina.jpg

36 - Visualizzazione flusso su prototipo berlina.jpg

37 - Visualizzazione flusso su prototipo berlina.jpg

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  • 3 settimane fa...

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