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[LanciaStory] Aurelia, l'auto creata da ?


Lanciaboxer

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Piccolo spazio a questa straordinaria Lancia nata nel 1950 e di cui è bello leggere e sapere.....

"....The Aurelia is one of the great cars of the fifties, designed be Vittorio Jano... When the Aurelia was introduced in 1949 it was the most advanced production car in the world – by a considerable margin. 1951 saw the introduction of the B20 GT, with a 2.0 litre engine, shorter wheelbase and a body styled by Pinin Farina. Over the years the Aurelia GT was honed and refined, with bigger and more powerful engines, modified suspension and better equipment. But in all essentials it retained it s characteristics: it was a very fast, fine-handling, well-made machine that appealed to the rich enthusiasts. This particular car is a Series IV and has 118bhp coming from a 2 ½ litre engine (the works B20 had 97bhp).

tra le tante cose e innovazioni da sapere sull'Aurelia, oltre a quanto detto sopra che dava all'Aurelia una guidabiilita e tenuta di strada ineguagliata da nessuna auto del suo tempo incluse anche supercar superiori tanto da essere la preferita da tantissimi gentleman Driver, naturalmente c'è da dire che fu la prima auto al mondo ad avere uno schema Transaxle con annesso al gruppo posteriore cambio-differenziale anche i freni sospesi al centro vettura e fu anche la prima auto al mondo a montare (brevetto Lancia) un motore V6 a 60°.... insomma sembra quasi di leggere lo schema produttivo "dell'auto creata da Dio" qui in autopareri (ndr. la 75 del 1985): ora quindi c'è da chiedersi: ma chi l'ha creata st'Aurelia se Dio ne ha fatta una simile oltre 20 anni dopo (che perdippiu questa è pure indiscutiblmente bella...)? :-P:-P:-D

06.jpg50.jpg42.jpg40.jpg10.jpg1954%20lancia%20b20%20coupe%20s.JPG1954%20lancia%20b20%20coupe%20int2.JPG1954%20lancia%20b20%20coupe%20eng.JPG799px-Aurelia_b12_%287%29.JPGschemab20.jpgschemamotorelubrificazione.jpg

L'idea.

La storia della Lancia Aurelia, la prima automobile di grande serie mossa da un motore a sei cilindri a V di 60°, iniziò durante la Seconda Guerra Mondiale. In quel periodo l'ingegner Francesco De Virgilio, esperto nel difficile problema della equilibratura dei motori a V, venne incaricato dalla Lancia di esaminare un precedente progetto di un albero a gomiti destinato ad un motore a sei cilindri a V di 39°. De Virgilio concluse lo studio osservando che non sarebbe stato possibile ottenere un funzionamento soddisfacente se non aumentando l'angolo tra le due bancate fino al valore ottimale di 60°. Dopo la fine della guerra, in previsione di produrre una nuova serie dell' Aprilia, si realizzò un nuovo motore di 1569 cc, ma con angolo di 45°, il massimo possibile per poter essere alloggiato nel vano motore della berlina. Il prototipo girò per tutto il 1947, ma l'anno seguente l'idea di evolvere l'Aprilia venne definitivamente abbandonata, in favore di un modello del tutto nuovo: la Aurelia.

La direzione tecnica del nuovo progetto fu affidata al genio di Vittorio Jano, dal 1937 responsabile del reparto esperienze Lancia ed in precedenza "padre" delle Alfa Romeo P2, 1750, 2300, 2900 e P3. Così, mentre Jano si dedicò allo sviluppo dell'autotelaio (a lui si deve tra l'altro la sospensione posteriore a ruote independenti), De Virgilio, con la collaborazione di Ettore Zaccone-Mina, fu libero di disegnare un motore che rispettasse le sue convinzioni teoriche, adottando la soluzione definitiva delle bancate disassate con apertura di 60°.

La tecnica

Tra le caratteristiche di rilievo del nuovo motore è opportuno ricordare il monoblocco e le teste in alluminio, la distribuzione a valvole in testa, le canne dei cilindri in ghisa direttamente lambite dal liquido di raffreddamento ed il tendicatena dell'albero a camme a comando idraulico, spinto dalla pressione dell'olio del circuito di lubrificazione. Tuttavia, osservando molti altri particolari della Aurelia è possibile intuire quale desiderio di perfezione fosse alla base del suo progetto: ne sono esempio il gruppo formato da frizione-cambio-differenziale posto al retrotreno per equilibrare la distribuzione dei pesi, i freni posteriori collocati internamente per ridurre le masse non sospese, le sospensioni a quattro ruote indipendenti (furono impiegati due modelli differenti di ponte posteriore, il primo a molle cilindriche e bracci obliqui, il secondo con molle a balestre).

Lo Sport

L'albo d'oro dell' Aurelia è ricco di risultati di assoluto rilievo, talvolta persino incredibili. Non è possibile riportare per intero la serie di vittorie e piazzamenti ottenuti sia in pista sia nei rally durante alcuni anni di competizioni a livello mondiale, ma è doveroso ricordare almeno alcuni dei risultati di maggior prestigio.

Mille Miglia 1951:

Giovanni Bracco e Umberto Maglioli sono secondi assoluti con una B20 due litri (91 CV), preceduti solo da Gigi Villoresi su Ferrari "340 America" (4100 cc, 240 CV).

24 ore di Le Mans 1951:

la stessa vettura, condotta dall'equipaggio Lurani-Bracco, si piazza prima di classe e dodicesima assoluta. Qui è ritratta mentre supera la Porsche alla sua prima partecipazione alla competizione francese.

Mille Miglia 1952:

Umberto Maglioli e Luciano Monteferrario si classificano primi della categoria Turismo Nazionale oltre 1500 e diciannovesimi assoluti con una berlina B22 di serie. Nello stesso anno Maglioli giunge quarto assoluto alla Carrera Messicana, con una B20 due litri dotata di compressore volumetrico

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Targa Florio 1952:

la B20 speciale di Gino Valenzano alla partenza. Quell'anno le Aurelia di Bonetto, Valenzano e Anselmi giunsero ai primi tre posti assoluti della celebre gara siciliana.

Monza, Coppa Intereuropa 1955:

al centro dello schieramento di partenza si notano due Aurelia B20 Zagato (n.154 e n.156)

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Questa è solo una brevissima ed incompleta raccolta di immagini che testimoniano il valore della Lancia Aurelia nelle competizioni; molti altri risultati prestigiosi, che meriterebbero altrettanto spazio, sono stati raggiunti da questa vettura e dai suoi bravi piloti nel corso della sua carriera sportiva. E' certo che ogni vittoria ottenuta dalla Aurelia porta con sè qualcosa di eroico, una lotta sempre impari contro auto più potenti e nate per correre, al contrario di questa berlinetta che veniva portata in gara in camicia e cravatta.

Modificato da Lanciaboxer
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........ insomma sembra quasi di leggere lo schema produttivo "dell'auto creata da Dio" qui in autopareri (ndr. la 75 del 1985): ora quindi c'è da chiedersi: ma chi l'ha creata st'Aurelia se Dio ne ha fatta una simile oltre 20 anni dopo (che perdippiu questa è pure indiscutiblmente bella...)? :-P:-P:-D

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gli errori , se di errori si vuol parlare nella gestione di aurelia sono stati fondamentalemnte due

1) Non aver adottato di serie le teste bialbero che erano state sviluppate per le gare ( ma che con poche modifiche potevano essere giuste per la grande seire )

2) in alternativo non aver creduto nelle versioni "semi-ufficiali" con il turbo volumetrico che fiorivano.

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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Pero' forse e' meglio avere un po' piu' di gamma prima...

Senno' al cliente che ti entra in conce con la foto dell'aurelia B24 nuova in mano e che ti dice "Si lo so che e; a tiratura limitata, ma avete qualcosa di simile ? " cosa gli mostri, la Musa ?? :):):):):):)

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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