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Crisi del mercato auto - Tagli alle produzioni e migliaia di licenziamenti


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c'entra poco ma pare chiudano l'indesit di None (sono circa 600 persone..) dopo aver quasi salvato la motorola , un'altra tegola..

so' cazzi..

I lavoratori della motorola sono stati tutti riassunti da Reply ;) altra azienda dell' IT...è forse l'unica buona notizia dall'inizio del calvario

 

花は桜木人は武士

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I più attivi nella discussione

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apuunto, ma per arrivare a quella soluzione la politica (finalmente compatta e di tutti e due i fronti a quanto pare ) si è data parecchio da fare..

sperùma

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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Confermo Indesit

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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E' da anni che ci si lamenta dei prezzi che continuano a crescere e dei salari fermi (l'inflazione reale!), i prezzi delle case alle stelle e la rata del mutuo che ti taglia una bella fetta di stipendio (magari tutto), i risparmi bruciati in borsa e le ottime (per loro) occasioni di investimento propinateci dalle banche negli ultimi anni, se a questo aggiungi il costo della benzina arrivato alle stelle (e torneranno a farlo crescere appena possibile) e le assicurazioni che ti si atttaccano alla giugolare come vampiri, per non parlare della manutenzioane, come volevi che andasse a finire. Una delle prime spese che si può tagliare è proprio l'auto (poi magari seguiranno le altre), che oggi cmq costano veramente una enormità! Per quanto riguarda l'ultimo mese del mercato italiano è evidente che ormai molti aspettavano gli incentivi, tutti gli altri paesi europei li facevano. La cosa, per me, assurda è che sento parlare di incentivare/agevolare il credito al consumo, quindi indebitare ulteriormente le famiglie spostando il problema nel futuro. Sono sicuro che da questa crisi non impareremo nulla e appena possibile inizieranno a fare tutte le loro porcate, ragazzi, i soldi sono troppo belli...

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Ford si appresta a tagliare 850 posti di lavoro nei suoi impianti in inghilterra.

Di questi, 500 sono legati alla produzione del Transit, del quale sarebbe anche stato posticipata l'uscita del nuovo modello, così come sarebbe stato rimandato il lancio commerciale del restyling del Transit Connect, che sarà presentato a giorni in USA, ma che proprio in USA potrebbe non arrivare ancora per un anno o due.

fonti Automotive News e Leftlanenews

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Il primo costruttore del mondo, quello che fino ieri veniva considerato il pilastro dell'intera

industria planetaria oggi denuncia una perdita superiore di tre volte alle previsioni

Disastro Toyota, perdita record

Rosso per 2,9 miliardi

DI VINCENZO BORGOMEO

Tracollo Toyota, ora trema tutto il mondo del'auto: il colosso giapponese, il primo costruttore del pianeta, quello che fino ieri veniva considerato il pilastro dell'intera industria e un modello da copiare, oggi taglia ulteriormente le stime 08-09, denuncia una perdita record di 2,9 miliardi e va così per la prima volta in 'rosso'.

Il risultato operativo negativo è infatti 3 volte peggio del previsto ed è lecito parlare di un vero e proprio tracollo. Le previsioni per l'esercizio 2008-2009, che terminerà a marzo, infatti annunciano un rosso pari 350 miliardi di yen (2,9 miliardi di euro) e una perdita operativa peggiore del previsto, attorno ai 450 miliardi. Un disastro di proporzioni bibliche perché lo scorso dicembre il gruppo si attendeva di chiudere con un utile di 50 miliardi e una perdita operativa di 150 miliardi.

Per capire di cosa parliamo, basta dire che questa è la prima perdita nei suoi 70 anni di storia. Non solo: gli analisti prevedono anche un calo del fatturato del 20,1%. E tutti questi dati appaiono ancora più incredibili perché questa è una marca che l'anno precedente aveva fatto registrare un utile record di 1.717,88 miliardi di yen un utile operativo di 2.270,38 Miliardi.

Insomma qui non parliamo di GM, Ford e Chrysler, ormai abituate a perdere soldi e vendite: Toyota è - anzi era a questo punto - la marca dei record. Così brucia ancora di più per il loro quartier generale leggere che le stime per il fatturato 2008-2009 del gruppo scenderà del 20,1% a 21mila miliardi di yen (circa 175 miliardi di euro). Nel trimestre terminato a dicembre, Toyota infatti ha accusato una perdita netta di 164,7 miliardi (l'anno scorso aveva registrato un utile di 458,6 miliardi). E la perdita operativa si è attestata a 360,6 miliardi e il fatturato a 4.800

Miliardi, in calo del 28,4%.

Ma come è stato possibile un disastro del genere? "Il risultato negativo - spiega il presidente del gruppo, Mitsuo Kinoshita - è dovuto perlopiù a un volume delle vendite in calo, a causa delle difficili condizioni di mercato, soprattutto negli Stati Uniti e in Europa, nonché al rapido apprezzamento dello yen sia a fronte del dollaro che dell'euro".

Il presidente ha ragione perché nel periodo ottobre-dicembre, le vendite mondiali del gruppo sono calate del 19,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno prima. Più nel dettaglio il calo è stato del 14,0% in Giappone, del 31,1% in America del 23,7% in Europa e del 7,9% in Asia. Così per l'intero 2008-2009, Toyota stima che le vendite saranno pari a 7,32 milioni di unità, ovvero 220mila in meno rispetto all'anno prima.

Tutto questo però apre uno scenario inquietante: se perfino il numero uno al mondo dimostra di avere un modello di business completamente sballato, cioè orientato follemente a un mercato in totale crescita e, se - soprattutto - neanche lui riesce a 'digerirè un periodo di calo di vendite di un solo anno, questo significa davvero che l'industria dell'auto è messa molto peggio di quanto non appaia. E che di fronte a questa crisi molte marche non riusciranno a vedere l'alba.

da la Repubblica.it

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Hanno voluto fare la corsa per diventare il primo produttore d'auto al mondo ed ora rischiano d'essere quelli che pagano di più lo scotto della recessione poiché si ritrovano con le strutture produttive più sovradimensionate.

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Non è detto ma pare che la cosa, a causa degli scarsi risultati ottenuti, sia stata valutata in tempi non sospetti e venne deciso di proseguire poiché la scelta di ritirarsi quando la Honda, nonostante i risultati peggiori, continua a gareggiare avrebbe recato alla Toyota un danno all'immagine eccessivo. Non dimentichiamoci che la Toyota è entrata in Formula 1 poiché tale impegno agonistico fu giudicato il modo più economico per svecchiare l'immagine del marchio.

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