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Crisi del mercato auto - Tagli alle produzioni e migliaia di licenziamenti


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Saranno tagliati a breve 850 posti (pari a quasi il 20% della forza lavoro) e sarà tolto l'intero turno produttivo del Week-end, nell'impianto produttivo inglese della Mini.

BMW's Mini brand to cut 850 jobs

Feb. 16, 2009 10:42 CET

MUNICH -- BMW said today that it would shed 850 workers at its plant in Oxford, England, where it makes the Mini. The carmaker said the global economic slowdown had hit demand for the Mini, which celebrates its 50th anniversary in August. BMW said 850 agency workers on the weekend shift will be laid off. Staff who currently work weekend shifts will be redeployed to one of the

Modificato da Regazzoni
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Brembo: inizio anno in salita e cassa integrazione

Nel 2008 più ricavi, ma diminuisce l’utile

Leader mondiale nella produzione di impianti frenanti, anche la Brembo non resta immune dalla crisi che sta colpendo il settore auto in tutti i mercati. Il calo della domanda di nuove auto ha costretto molti impianti produttivi a lunghe chiusure durante il periodo natalizio. Questo ha portato, di riflesso, al calo della domanda nel settore della componentistica, di cui Brembo fa parte.

IL 2008: LE PRIME AVVISAGLIE

Il quarto trimestre dello scorso anno è stato particolarmente negativo: i ricavi sono diminuiti del 3,4% (da 239 milioni di euro a 230,9), il margine operativo netto (detto anche EBIT ovvero la capacità dell'impresa di generare reddito con la sua attività tipica, giacché nel suo calcolo non entrano i costi e ricavi di natura finanziaria) è diminuito del 65,1%, da 23,2 milioni a 8,2 milioni. Il risultato netto si è chiuso con una perdita secca: dai 21,4 milioni di euro degli ultimi tre mesi del 2007 a –3,7 milioni di euro dello scorso periodo, con una diminuzione percentuale del 117,5%.

Dal punto di vista dell’andamento della produzione, il calo maggiore si è verificato a livello delle applicazioni per i veicoli commerciali: dopo un lungo trend di sviluppo, hanno registrato un forte calo delle vendite (-24,9%). Nel settore auto, il calo produttivo è stato del 4,6%. Nel settore delle competizioni, invece, si è registrata una crescita nel trimestre pari al 26,8%. Stabile, infine, le applicazioni per motociclette. A livello geografico, il calo di fatturato si è concentrato soprattutto in Brasile (-34,5%) e nei paesi europei, in particolare nel Regno Unito (-28%).

A causa dei risultati negativi degli ultimi tre mesi dell’anno, Brembo ha subito un aumento dei costi relativi al personale pari al 20,9%. I dipendenti in forza al 31 dicembre 2008 sono pari a 5.847 (5.304 al 31 dicembre 2007).

Confrontando i dati al 31 dicembre 2007, al 31 dicembre 2008 l’azienda bergamasca ha registrato un aumento dei ricavi del 16,3% (da 911,9 a 1.060,9 milioni di euro) ma una diminuzione dell’EBIT dell’11,9% e un calo del risultato netto di esercizio del 35,2% (da 60,8 a 39,4 milioni).

Il 2009: STRATEGIE ANTI-CRISI

Nelle prime settimane del 2009 Brembo ha acquisito, tramite la controllata Brembo do Brasil Ltda., il ramo d’azienda per la produzione e commercializzazione di volani motore per l’industria automobilistica dalla società brasiliana Sawem Industrial Ltda. Il 20 gennaio 2009 è stato inaugurato il nuovo stabilimento in India della società KBX, dedicato alla produzione dei sistemi frenanti a disco destinati agli scooter e alle motociclette tra 125 e 250 cc per il mercato indiano. E’ infine iniziato un piano di ristrutturazione della controllata messicana Brembo Rassini S.A. de C.V. che ha comportato una riduzione degli organici dello stabilimento di Puebla di circa 160 dipendenti.

Il rallentamento della domanda, secondo il comunicato ufficiale dell’azienda quotata alla Borsa di Milano ha costretto il Consiglio di Amministrazione a mettere in atto una serie di misure straordinarie volte a parificare l’attività all’andamento della stessa. Dall’inizio del nuovo anno, complici anche i risultati negativi del mercato dell’auto fatti registrare a gennaio (-25% di immatricolazioni su gennaio 2008) quindi, Brembo ha iniziato azioni di riduzione degli organici di vari stabilimenti in Italia e nelle società estere del Gruppo. In Italia è stato fatto ricorso alla cassa integrazione guadagni ordinaria. Dal prossimo mese di marzo, peraltro, il provvedimento sarà esteso anche ai dipendenti dell’amministrazione.

Sono infine state intraprese azioni di controllo dei costi non correlati alle vendite e del capitale circolante e rallentato o rimandato alcuni programmi di investimento, in modo da limitare l’impatto sui margini e sulla posizione finanziaria.

Autore: Alvise-Marco Seno

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Brembo è un po' il carroarmato del settore automotive Italiano.

Tira e cresce con ritmo regolare e costante da anni, poco o nulla influenzata da saliscendi e mode.

E soprattutto cresce con regolarità anche in termini di qualità, ricerca e prodotto.

Il fatto che anche lei sia in crisi è emblematico della situazione in cui ci troviamo.

Altro che "voci troppo allarmistiche di confindustria". :roll:

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Beh, mettiamola così, estremizzando.

Io trovo Cristiano Malgioglio un buffone, un presenzialista a sbafo e un conta balle.

Ma se un giorno venisse a dire "Gli omosessuali sono spesso discrimitati in Italia" , pur con l'inesistente stima e credibilità che gli attribuisco, non mi azzarderei mai a dire "Malgioglio farebbe meglio a non lanciare falsi allarmismi sulla condizione degli omosessuali". Anzi, direi "Ha perfettamente ragione".

Può razzolare male quanto si vuole, ma se dice una verità palese, lei insieme a mezzo mondo, non mi metto certo a negare pretestuosamente questa verità, solo con la scusa del predicare bene e razzolare male o per quale che sia ragione di interesse personale.

Modificato da Regazzoni
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D'altra parte lei era la stessa che 10 anni fa aveva detto "bisogna che i giovani dicano addio alle sicurezza ed al posto fisso" quando lei mi pare il posto fisso non glielo leva nessuno....:evil:

Il messaggio puo' essere giusto, ma e' anche importante chi lo manda.

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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Regazzoni: per come la vedo io TUTTE le manovre di politica finanziaria emesse da TUTTI i paesi del mondo (ad eccezione della Cina) da Ottobre ad oggi sono state un FALLIMENTO TOTALE: tutta roba buona per riempirsi la bocca di cazzate.

Perchè tutto questo ??? Semplicemente perchè TUTTI i governi non sano cosa fare (!), perchè questa crisi è talmente strana e virulenta che sfugge alle valutazioni economico-finanziare intese da 60anni a questa parte.

Quindi il "grido di allarme di Confindustria è l'ennesima boutade mediatica per dare un segno di esistenza, ma totalmente inopportuno, visto che quotidianamente tutti gli organismi mondiali ci aggiornano sullo sfacelo.

E francamente hanno anche un po rotto i coglioni.....

Dalla lista dei governi ho tolto la CINA in quanto è l'unico paese che si è indirizzata in modo corretto, ossia aprendo linee di credito DIRETTE alle imprese, a sostituzione delle banche.

Daltronde però la Cina è anche l'unica nazione totalmente dittatoriale, quindi possono fare quello che meglio vogliono.

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