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Crisi del mercato auto - Tagli alle produzioni e migliaia di licenziamenti


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Voce abbastanza seria.

Sembrerebbe che nel piano anti-crisi che GM deve portare nei prossimi giorni davanti al Senato Statunitense come garanzia per poter ottenere i fondi per il salvataggio, ci sia il "taglio" dal gruppo dei marchi Saturn, Pontiac, Hummer e... Saab.

Nell'articolo ipotizzano che i marchi statunitensi possano essere semplicemente chiusi e messi in soffitta, mente magari Saab potrebbe essere venduto. Ma, nel pessimismo del quadro, è un ipotesi abbastanza ottimista.

GM considers axing Saab, Saturn, Pontiac as part of bailout proposal

This isn’t the first time we’ve heard rumors about GM selling or killing off certain brands, but given the automaker’s extremely precarious situation, it sounds more possible than ever. As part of its detailed plan due to the U.S. Congress by December 2nd, GM is considering including the elimination of Saturn, Saab, Hummer and/or Pontiac as part of its strategy, according to Bloomberg.

Hummer has been up for sale since June, and we wouldn’t be surprised to see GM sell it for less than it’s worth in order to quickly raise cash.

But the possible sale or closure of Saab, Saturn, and Pontiac could come as a shock to many in the industry. Saab would almost certainly be sold off, while Saturn or Pontiac are more likely be shuttered.

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certo che se elimini dei marchi hai anche una minore offerta sul mercato e quindi riduci le gia' risicate vendite

vendendoli invece puoi reinvestire il denaro acquisito piu' quello che non devi mettere piu' a bilancio per mantenere in piedi il marchio.

certo che, oggi come oggi, chi te li va a comprare ?

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certo che se elimini dei marchi hai anche una minore offerta sul mercato e quindi riduci le gia' risicate vendite

vendendoli invece puoi reinvestire il denaro acquisito piu' quello che non devi mettere piu' a bilancio per mantenere in piedi il marchio.

certo che, oggi come oggi, chi te li va a comprare ?

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mi ricordo che, qualche crisi fa, non so piu' quale voce autorevole del mondo auto, predisse che sarebbero rimasti un numero limitatissimo di marchi al mondo, alcuni inglobati altri estinti

mi sembra che ci stiamo avvicinando a passi da gigante a questa situazione

paradossale che fino a pochi mesi fa si facevano resuscitare marchi precedentemente estinti (Bugatti,Maybach) ed ora potremmo avere un futuro prossimo senza Opel,Saab o chissa' chi altro

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Voce abbastanza seria.

Sembrerebbe che nel piano anti-crisi che GM deve portare nei prossimi giorni davanti al Senato Statunitense come garanzia per poter ottenere i fondi per il salvataggio, ci sia il "taglio" dal gruppo dei marchi Saturn, Pontiac, Hummer e... Saab.

Tutto ciò parte da lontano.

Da mesi circolavano tali voci, ben prima dello dispiegarsi della crisi.Saab veniva ormai rifiutata in USA da tenpo,anni. Idem saturn, poi la politica saturn= opel ha fatto il resto.

Sorprende Pontiac

... Le Alfa del futuro, Mazda a parte, dovrebbero essere ingegnerizzate là. Ma io dovrei comprare un'Alfa fatta dagli ingegneri della Chrysler ?

( Cit . Giugiaro da Quattroruote )

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La soluzione della crisi è la bancarotta

Andrew Ross Sorkin Nessun salvataggio: non ora, almeno. Così interpreta la crisi del settore auto negli Usa il capo dell’Economia del New York Times.

Le tre più grandi case automobilistiche hanno invano chiesto al governo 25 miliardi di dollari di aiuti. Che succederà ?

Chrysler, Ford e General Motors non falliranno domani. Ma entro dicembre o gennaio, se non ottengono denaro, potrebbero trovarsi completamente senza denaro in cassa.

GM sostiene di perdere 2 miliardi di dollari al mese. E le vendite sono crollate.

Esatto. Ora: è possibile che queste compagnie riescano a ristrutturarsi “in corsa”. Ma non credo che, con l’attuale crisi finanziaria, ci sia qualcuno disposto a prestare loro del denaro. Per questo penso che la soluzione migliore sia la bancarotta.

Un centro studi indipendente – il Center for Automotive Research – sostiene però che sarebbe una tragedia. Se una sola di queste aziende fallisse, si perderebbero in un anno due milioni di posti di lavoro.

Si tratta di stime eccessive. E quel centro dice di essere indipendente, ma non lo è.

L’attuale capo - David Cole - è figlio di un ex presidente della GM. E i loro finanziamenti arrivano dalle aziende automobilistiche e dai sindacati. Curioso, no?

In ogni caso, si perderebbero centinaia di migliaia di posti di lavoro.

La bancarotta è la migliore delle alternative. Le altre sono che le aziende si ristrutturino senza bancarotta – ma ora è impossibile: troppi vincoli, troppo poco credito, troppo poco tempo – o che vadano in liquidazione. Questa sì, sarebbe una catastrofe.

Perché la bancarotta non lo è?

L’azienda continuerebbe a funzionare. E potrebbe ristrutturarsi in modo deciso, e a costi ridotti. Prenda il caso di GM. Quell’azienda gestisce troppi marchi: Buick, Saturn, Chevy, Cadillac, Pontiac... Tutti concordano sul fatto che siano troppi. Per tagliarli, però, occorrerebbe chiudere i rivenditori. E le leggi impongono dei rimborsi altissimi: l’azienda spenderebbe miliardi solo per abbassare delle serrande! Con la bancarotta si potrebbe farlo senza spendere tutti quei soldi.

Per un risparmio di…?

Circa 9 miliardi l’anno. E non è tutto: la bancarotta permetterebbe di tagliare gli stabilimenti, e tutti i privilegi che i sindacati hanno assicurato ai lavoratori in questi anni, escludendoli dal mercato. Chi lavora per GM costa 10-20 dollari l’ora più di chi lavora, in America, per Toyota. I costi sono già stati ridotti in questi due anni. Ma le aziende non hanno abbastanza potere per farlo ancora. E quel potere lo darebbe solo la bancarotta.

Il capo di GM, Rick Wagoner, ripete che l’ipotesi non è in considerazione.

Se fosse vero, dovrebbe essere licenziato per incompetenza. Non si può chiedere soldi agitando lo spettro di un fallimento e non prendere in considerazione l’ipotesi di una bancarotta. Queste aziende hanno bisogno di nuovi manager.

Negli anni ’80, il governo francese aiutò Renault. E la compagnia è rinata. Perché non dovrebbe funzionare in America?

Io non sono contrario a che il Congresso dia dei soldi a queste aziende. Dovrebbe darli una volta che è iniziata la procedura di bancarotta: le aiuterebbe a ristrutturarsi, e attirerebbe altri investitori. Che senso ha dare denaro dei contribuenti ora? È come vedere Roma bruciare, e farla bruciare un po’ più a lungo.

Prendiamo per buona la bancarotta: il sistema non crollerà?

No, assolutamente! Ci sarebbe chi acquisterebbe i “pezzi” dell’azienda in bancarotta, rimettendoli in funzione. Il gioco non sarebbe affatto finito.

Ad acquistare potrebbero essere aziende europee, o asiatiche?

Questo non lo so, ma può darsi.

Anche le case europee, però, sono in crisi. Pensa che la soluzione a questa crisi debba essere globale?

Non penso. Non siamo di fronte a una crisi globale nel settore auto.

Ma pensa che ci siano altri settori dell’economia americana a rischio?

Sì, tutti quelli con costi di produzione troppo alti e pesanti debiti. La crisi colpirà ogni angolo della nostra economia.

La bancarotta di GM non sarebbe un altro brutto colpo per il mercato?

Sarebbe terribile, ma non ci sono alternative. Dare loro dei soldi ora non aiuterebbe.

Perché sì a 750 miliardi di dollari alle istituzioni finanziarie e no a 25 per le aziende dell’auto?

Gli aiuti al mercato finanziario erano necessari per fermare il panico e far riprendere la circolazione del credito. In questo caso quei soldi non servirebbero a nulla, purtroppo. Serviranno solo in condizioni diverse. Per questo il governo dovrebbe “spingere” per la bancarotta.

Obama però ha promesso che le auto del 21° secolo siano costruite in America. E se GM crollasse, forse questo non sarebbe possibile.

No, questo deve succedere. E questo succederà: ma solo se GM potrà ristrutturarsi per produrre, a prezzi competitivi, le nuove auto ecologiche. Ripeto: per quanto brutta sia, questa è l’unica alternativa possibile.

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