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Crisi del mercato auto - Tagli alle produzioni e migliaia di licenziamenti


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La Cina è il primo mercato dell'auto

A gennaio il sorpasso degli Stati Uniti, ma il primato durerà?

La crisi economica sta cambiando gli equilibri internazionali del mercato dell'auto. Gennaio è stato un mese molto negativo per le immatricolazioni, ma per la prima volta nella storia la Cina ha superato gli Stati Uniti diventando il primo mercato del mondo. Nel Paese della Grande Muraglia, nonostante un calo del 14,3% rispetto al 2007, sono state immatricolate 735.500 nuove vetture, ovvero 78.524 in più degli USA che a gennaio hanno perso il 40%.

Le più vendute sono state, secondo i dati diffusi dalla China Association of Automobile Manufacturers (Caam), la Volkswagen Jetta e la Volkswagen Santana assemblate dalla Casa di Wolfsburg direttamente in Cina, mentre al terzo posto si è piazzata la Buick, anch'essa co-prodotta dalla GM con un partner locale.

L'automobile si è confermata come il maggior oggetto dei desideri della crescente classe media cinese, tanto che il mercato delle quattro ruote è cresciuto negli ultimi mesi a ritmi impressionanti (40-50%), un trend che però sarà difficile da mantenere. Seppure il boom di immatricolazioni sia significativo, soprattutto in un periodo di crisi mondiale come questo, gli analisti avvertono che il sorpasso potrebbe essere solo temporaneo.

Il crollo delle immatricolazioni negli Stati Uniti, secondo gli esperti, sarebbe stato influenzato dal particolare periodo successivo al Natale, in cui sarebbe "fisiologico" il verificarsi di un calo degli acquisti. In Cina, invece, nello stesso mese ci sarebbero state le festività del Capodanno Lunare ad incidere sulla propensione all'acquisto provocando l'effetto opposto. Inoltre, la contrazione della domanda sarebbe stata meno forte nel Paese asiatico che negli USA. Ci sarebbe però da considerare, secondo Yale Zhang, uno studioso del mercato dell'auto in Cina, che nel settore c'è ancora un grande spazio per la crescita. "Negli USA ci sono in media 800 auto per mille persone, in Cina le vetture sono 20 su mille", ha detto Zhang, spiegando che per i consumatori cinesi l'acquisto di una vettura è ancora un "grande evento". Da non dimenticare, infine, che ci sono le misure varate dal governo della Repubblica Popolare cinese per stimolare la crescita del mercato.

Autore: Eleonora Lilli

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-5% titoli gruppo alla borsa di parigi

Peugeot Citroen taglierà oltre 11mila posti di lavoro a livello mondiale

Le uscite saranno su base volontaria. Nel 2008 Psa ha accusato un cash flow negativo per 3,76 miliardi

PARIGI - Quest'anno oltre 11mila collaboratori lasceranno Psa Peugeot Citroen. Così il direttore finanziario, Isabel Marey-Samper. «Stimiamo che oltre 11mila persone in Europa lasceranno volontariamente» il gruppo, ha detto Marey-Samper.

LA CRISI - Alla conferenza di bilancio Psa, che impiega 207.850 persone al mondo, di cui 113.710 in Francia, non ha dato inoltre alcuna indicazione sul dividendo, limitandosi ad affermare che «includerà il forte calo dei risultati del gruppo e il clima economico». Nel 2008 Psa ha accusato un cash flow negativo per 3,76 miliardi e stima che anche nel 2009 resterà negativo. Alla borsa di Parigi i titoli Psa scivolano di poco più del 5% a 13,66 euro.

11 febbraio 2009

corriere.it

"All truth passes through three stages. First, it is ridiculed, second it is violently opposed, and third, it is accepted as self-evident." (Arthur Schopenhauer)

Automobili

Volkswagen Scirocco 1.4 TSI 160cv Viper Green (venduta)

BMW M4 DKG Competition Package 450cv Sapphire Black

Jeep Renegade 1.0 T3 Limited 

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Renault, 2008 da dimenticare

Crollo degli utili, perdite record

Renault chiude il 2008 con un utile netto di 571 milioni. In forte calo rispetto ai 2,6 miliardi del 2007. Le perdite totali ammontano a 982 millioni di euro. Molto peggio delle aspettative che parlavano di 514 millioni di euro. I ricavi sono scesi del 16% a 16,9 miliardi di euro anche a causa del forte calo delle vendite (-4,1% a 2,3 milioni di unità). Pesante contrazione dell'utile operativo (212 milioni contro il risultato 2007 di 1,3 miliardi).

Il margine operativo ha accusato una flessione di 2,7 punti a +0,6%. Il gruppo ha deciso di non distribuire un dividendo. Anche se, anche grazie al prestito governativo prestito agevolato di 3 miliardi di euro, il gruppo dovrebbe avere liquidità sufficienti per il 2009. Renault si attende ancora un primo trimestre difficile e una progressiva ripresa a partire del secondo semestre. Gli effetti della crisi si sono fatti sentire brutalmente nella seconda metà del 2008 e in particolare nel quarto trimestre con un calo del fatturato del 30% e una flessione delle vendite del 21,8%.

Il gruppo, che si è impegnato in cambio del prestito a non chiudere stabilimenti ed evitare licenziamenti, non ha annunciato alcun nuovo piano di riduzione di organico dopo quello già annunciato nei mesi scorsi che prevede uscite su base volontaria di 6.000 persone.

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Gm: verso due alternative, nuovo aiuto o bancarotta

di ANSA

WSJ commenta, si prospetta dilemma per amministrazione Obama

(ANSA) - ROMA, 14 FEB - General Motors si appresterebbe a chiedere al Governo americano due alternative: o un nuovo aiuto economico o la bancarotta. Lo rivela il Wall Street Journal. Queste due opzioni costituirebbero un 'dilemma' per il Congresso e l'amministrazione Obama: rifiutare di fornire un ulteriore aiuto al colosso automobilistico, dopo i 13,4 mld di dollari gia' sborsati, comporterebbe il rischio di assistere al fallimento di una 'icona industriale'.

..........
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:shock: Stai a vedere che, grazie all'eventuale accordo con la FIAT, il cadavere in attesa di sepoltura potrebbe essere l'azienda statunitense che uscirà prima e meglio da questa crisi! :D
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GM potrebbe chiudere prima di fine anno tre o più impianti produttivi europei, secondo degli insider.

Quelli più a rischio sarebbero Antwerp in Belgio (3700 persone, produzione dell'Astra), Ellesmere Port in Inghilterra (maggiore impianto Vauxhall, produce Astra e motori V6) e almeno uno degli impianti in Germania.

Source: 3 GM plants at risk

Feb. 16, 2009 06:01 CET

MUNICH -- General Motors could close three or more European car plants this year as the cash-starved automaker desperately seeks to align its production with collapsing car sales. “There are at least three plants seriously in question,” a person familiar with the matter told Automotive News Europe. The factories most likely at risk are Antwerp, Belgium; Ellesmere Port, England; and at least one plant in Germany...

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