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[F1 2008] G.p di Singapore - Gara messa sotto inchiesta dalla FIA


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Inviato

da lastampa.it

Il pianto a dirotto del meccanico

che inguaiò Felipe Massa ai box

La Ferrari lo difende: «Centinaia di pit-stop senza sbagliarne uno». Ma l'errore rischia di pesare sul Mondiale

Una vita da mediani, 12 ore di lavoro, sempre lì a montare e smontare, che sia una macchina o una valigia. Meccanici di Formula 1. I piloti, quando vincono, li ringaziano pubblicamente: «Ottimo lavoro ragazzi, siete stati fantastici».

Il Gp di Singapore ha dato un’idea di cosa succede quando uno dei ragazzi sbaglia. Un pulsante pigiato in anticipo. Questione di mezzo secondo, due battiti di ciglia: Massa parte e si trascina il tubo della benzina. Tre feriti (lievi) e un campionato compromesso. Forse perduto. La Ferrari si stringe intorno al suo uomo, che domenica sera non riusciva a smettere di piangere neppure dopo l’abbraccio del pilota. «Ha fatto centinaia di pit stop senza sbagliarne uno», lo difendono in Ferrari. Ma il ramo che si spezza fa più rumore della foresta che cresce.

Giancarlo Minardi, fondatore della scuderia oggi Toro Rosso, ricorda l’errore di uno dei suoi: «Aveva sbagliato ad avvitare un dado. Il giorno dopo me lo ritrovai in ufficio con le dimissioni. Strappai il foglio, lo abbracciai e gli dissi: “Va là, stai attento e vedrai che non succede più”». Un errore del genere è costato due gare a Fernando Alonso nel 2006 in Renault. Michael Schumacher ci ha rimesso tibia, perone e stagione (Silverstone ’99) perché l’impianto frenante era stato montato male. Basta una vite per bruciare centinaia di milioni di budget. Eppure la responsabilità non paga: la retribuzione è quella di un metalmeccanico che fa molte trasferte e si ammazza di straordinario, tra i 2000 e i 2500 euro.

La differenza la fa l’orgoglio di essere pedine del grande gioco della F1. Arrivo in circuito alle 7,30, colazione, preparazione per le prove libere, seconda sessione di prove libere, montaggi e riparazioni, cena in autodromo: questo è il venerdì di un normale fine settimana di Gran premio. Meglio il sabato: la regola del parco chiuso impedisce di toccare le monoposto dopo le qualifiche e lascia la serata libera. «Quando raccontiamo della nostra attività alle ragazze, siamo quasi sicuri di andare a punto», giurano i più giovani. Nel box si plasma lo spirito di squadra. In Cina ancora ricordano i quattro della Toyota che giocavano a calciobalilla in una sala dell’albergo: due erano in tuta d’ordinanza, gli altri due nudi perché avevano perso partita e scommessa.

L’età media è sui trent’anni. Alcuni cominciano dai kart, altri studiano all’istituto tecnico della Ferrari a Maranello. La qualifica massima è capo meccanico, da cui dipendono i due capi macchina e a seguire gli altri, una cinquantina di persone in totale. Negli ultimi anni le competenze sono cambiate. Meno pistoni e più elettronica. Il pit stop è un lavoro a parte che richiede una selezione fisica: i più alti si occupano della pompa del carburante, i più piccoli cambiano le gomme, tutti si allenano per migliorare sincronia e velocità di esecuzione.

Alcuni meccanici sono diventati famosi. Ron Dennis, che in gioventù avvitava bulloni alla Brabham, oggi è tra gli uomini più ricchi d’Inghilterra. Nigel Stepney era capo meccanico della Ferrari prima di improvvisarsi spia. Alcuni hanno scritto la leggenda dell’automobilismo, come quelli che nel ’51 a Silverstone fecero il pieno alla Ferrari di Gonzalez in 23’’. Fangio (Alfa Romeo) si fermò per 1 minuto e 43’’. Oltre ad aver vinto la prima gara, il Cavallino aveva inventato il sorpasso al pit stop.

Inviato
Non funzionerebbe: il tempo di accorgersi del problema o dell'errore al semaforo e la macchina è già lanciata a 50 all'ora. ;)

O proseguono col semaforo così com'è, considerando l'errore come un caso isolato (il sollevamento anticipato capita spesso anche coi lollipop) oppure ripassano al lollipop e basta, almeno finchè non trovano una procedura ancora più "robusta" per il semaforo.

http://dl.dropbox.com/u/1126539/nexus_s_boot_animation.gif

 

Inviato (modificato)

Io sono convinto di una cosa:

Non è giusto fare processi ad una squadra che negli ultimi 10 anni almeno è stata sempre un punto di riferimento per tutte le altre del mondiale F1.

Giusto è, ma questo è ovvio a tutti i livelli, che si mettano in discussione internamente, che analizzino gli errori commessi, a tutti i livelli, dalla strategia alle decisioni "sotto pressione", quelle da prendere in pochi secondi all'evolversi delle condizioni di gara.

Detto questo, gli ultimi ad essere processati devono essere proprio i meccanici, gente che lavora sotto pressione sempre, ogni minuto di ogni gara, ogni anno.

Chiaro che sarebbe bello vedere sempre operazioni perfette, determinanti risultati soddisfacenti per tutto il team, ma lo sport in generale è bello anche per questo: ci sono gli errori, e non sono per forza imputabili a dabbenaggine e leggerezze.

Possiamo dire tutto ed il suo contrario di questa squadra che è stata molto rinnovata negli ultimi anni, soprattutto nei suoi "elementi di comando", ma non che sia composta di gente incapace (ricordo a tutti che lo scorso anno si è sì vinto un mondiale per grandissima dose di fortuna, tradottasi in errori marchiani dei competitori, ma è anche vero che senza lo spionaggio, quasi certamente si sarebbe vinto un mondiale "a mani basse" ;)). Ma crediamo davvero che in Ferrari (ma anche in Force India ad esempio)si possa pensare di comporre una squadra di gente non preaprata? Suvvia! ;)

L'errore umano ci sta sempre, le valutazioni errate pure, così come ci sta che altri facciano meglio di te, anche se tu non sbagli...sono le competizioni, ad ogni livello.

Sinceramnte credo che questa stagione abbia avuto momenti di sfortuna incredibili, altri momenti in cui si sono fatti errori, dai piloti alla gestione, però credo sia largamente ingeneroso processare tutti, di volta in volta, come se fosse la norma essere perfetti. La realtà è che, paradossalmente, eravamo abituati troppo bene ed ora accettiamo molto meno facilmente che le cose possano non andare sempre bene. Quest'anno decisamente non è l'anno delle Rosse.

Hamilton ha talento da vendere, non è certo gestito benissimo, percui risulta antipatico in molte sue "uscite mediatiche", denota una certa aggressività probabilmente dovuta anche ad una sensazione di onnipotenza ingenerata dalle mancate sanzioni dello scorso anno, ma il valore c'è, non dimentichiamolo mai per favore.

Io da tifoso spero ancora, ma ci credo pochissimo ora. Nel caso le cose proseguissero così, senza "guizzi rossi" e senza qualche sfiga compensatrice alla scuderia di Dennis, pace. Vorrà dire che il prossimo anno invece che confermarsi, si dovrà riscattarsi, ma non cambia nulla, si dovrà in ogni caso lavorare duro. Lo SPORT è questo, SEMPRE! ;)

Modificato da Navarre75

Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

Inviato

Direi che l´unico dato positivo é che la Mclaren é in crisi.

Nonostante in Ferrari ce la mettano tutta a farsi del male gli Inglesi (Tedeschi) non riescono ad approfittarne e questo mi fa ben sperare per le ultime gare.

Inviato

Francamente credo che Vettel in Ferrari darebbe almeno mezzo secondo a tutti...

E un grande e se arriva presto in un top team, tra 10 anni i record di Schumi saranno in grande pericolo.

Altro che Raikkonen, Hamilton, Massa e anche Alonso (che vedrei bene alla Ferrari anche lui, perche ha recuperato un po di simpatia in questi ultimi 2 anni)

FIAT : Fabbrica Italiana Alta Tecnologia

Inviato

Da racingworld:

Domenicali: '...vinciamo insieme, perdiamo insieme'

Il Direttore della Gestione Sportiva Stefano Domenicali ha alzato il tiro per i suoi piloti in vista delle ultime gare del Campionato del Mondo 2008, dopo che la squadra non è riuscita domenica scorsa a raccogliere punti nel primo Gran Premio di Singapore.

"L'obbiettivo che abbiamo è chiaro", ha detto Domenicali.

"Mancano tre gare al termine, le affronteremo consapevoli che dobbiamo finire primi e secondi ogni volta. Abbiamo il potenziale per farlo, quindi l'obbiettivo è molto chiaro. Non è facile, ma non dimenticate che abbiamo corso in situazioni molto difficili negli ultimi due anni, ed eravamo talvolta in grado di vincere, talvolta putroppo no, ma la motivazione è sempre la stessa. La squadra è molto forte, poi ci sono momenti sfortunati come questa domenica, ma dopo due ore eravamo nuovamente motivati e desiderosi di andare in Giappone per attaccare ancora".

L'esito della gara è stato compromesso al 17esimo giro, sui 61 da correre, dall'ingresso della safety car in pista che ha spinto mezzo schieramento a effettuare un pit stop. Massa e' entrato per primo ed è ripartito troppo presto, trovandosi sul cammino di una Toyota, con il tubo della benzina che è rimasto attaccato al serbatoio. Si è fermato all'uscita della pit lane per farselo staccare e per questo è stato punito con la penalizzazione dello stop and go.

Kimi Raikkonen si è dovuto accodare dietro al compagno di squadra, ritornando in pista 15esimo e combattendo fino ad arrivare alla quinta posizione, prima di uscire di pista a cinque giri dal termine. La sua prestazione dopo la safety car è migliorata dopo circa sei giri.

"Forse all'inizio la pressione delle gomme era un po' troppo bassa", ha spiegato Domenicali.

"Quando la pressione è arrivata al giusto livello, era in grado di spingere. Ha fatto giri veloci e stava raggiungendo Lewis (Hamilton), e la strategia stava andando nella giusta direzione".

"È davvero un peccato che abbiamo ottenuto questo risultato e oggi è davvero un giorno nero. La macchina migliore (la Ferrari)è ultima nell'ordine di arrivo", suggerisce Domenicali.

"Qualche volta bisogna considerare che la safety car spesso stravolge la situazione di una gara, ma questa volta è stato troppo. Non voglio discutere delle situazioni che possono verificarsi con la safety car in pista, perchè sono impossibili da prevedere. A volte vanno per il verso giusto e qualche volta in quello sbagliato".

"In questo caso, la Renault ha fatto molto bene con la safety car e facciamo loro le congratulazioni per la vittoria. Sfortunatamente non abbiamo ottenuto il risultato che volevamo - non solo che volevamo, ma che avevamo nelle nostre mani, perchè abbiamo visto le prestazioni della vettura ieri (nelle qualifiche), abbiamo visto le performance della macchina nella prima parte della gara".

Per quel che riguarda il problema della sosta di Massa, Domenicali fa notare "che storicamente, nel corso degli ultimi dieci o dodici anni, ci sono sempre stati problemi durante i pit stop. Ricordo molto bene i problemi con Michael o Rubens. Quindi non è vero che abbiamo fatto più errori del passato. Non dovremmo farne, ma questa è un'altra storia".

Domenicali ha spiegato che "purtroppo è stato un errore. Non usavamo il sistema elettronico, perchè funzionava manualmente. C'erano molte macchine che rientravano ai box per la presenza della safety car, sarebbe stato meglio avere (come sistema principale) il lollipop, ma senza la paletta si controllava la luce verde a mano e purtroppo abbiamo fatto uno sbaglio".

A chi gli chiede se la squadra intenda rimanere fedele a questo sistema per il resto della stagione in corso, Domenicali risponde "analizzeremo ciò che abbiamo fatto in altri pit stops. È stato un momento di tensione, ancora una volta un ragazzo è finito a terra. Sta bene, non ha assolutamente alcun problema, ma e' stato un brutto momento, quindi abbiamo preferito non impiegarlo piu' per gli altri pit stop perche' volevamo dare un segnale distensivo. È un sistema dal quale stiamo cercando di tirare fuori le migliori prestazioni possibili".

"Bisogna considerare che in quel momento c'erano molte vetture che rientravano e certamente si cerca di essere veloce, si cerca di trovare il giusto spazio per far ripartire la vettura, quindi è stato un momento difficile. Non credo che ci siano molte persone che vogliano essere nei panni dei ragazzi che si devono occupare del pit stop. Dobbiamo avere molto rispetto per queste persone. Non sono piloti di primo piano, ma sono parte della squadra. È molto difficile e hanno molta pressione addosso".

Non c'e' pericolo che il ragazzo perda il suo lavoro: "Vinciamo insieme, perdiamo insieme e il rispetto di questa filosofia non cambiera' per un errore sfortunato. Si sentiva molto male, certamente, come potete immaginare. Felipe è andato a vederlo direttamente e gli ha detto, Ok ragazzo, guarda avanti. Come ho detto, siamo sempre insieme".

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