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Elezioni USA 2008


Tommitel

Chi voteresti alle prossime elezioni presidenziali USA?  

59 voti

  1. 1. Chi voteresti alle prossime elezioni presidenziali USA?

    • "Voterei per John McCain"
      15
    • "Voterei per Barack Obama"
      41
    • "Non saprei." oppure "Uno dei candidati indipendenti"
      4


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OT

Poi qualcuno mi spiegherà perché si indignano quelli che danno dei nani o degli psiconani a tutti quelli alti meno di 1.75 e delle zoccole a tutte le donne di successo che non siano dei cessi...

Comunque, dato che it's time to change, nominiamo capo di Gabinetto un esaltato guerrafondaio implicato in poco chiare operazioni di svendita del patrimonio statale russo prima nel dopo-URSS.

quoto!

Uhm, penso sia perchè questi costoro di cui parli non ricoprano cariche importanti quali - che so, fammene sparare una a caso - quella di Presidente del Consiglio dei Ministri...

embè??

Il problema nostro è che siamo (siete) a compartimenti stagni!! o di qua o di la, e ualsiasi parola di quelli di la è cmq da vivisezionare e ributtare in faccia.

Al solito, due pesi e due misure ed il solito fracasso... so much ado about nothing...

Tanto x dirne una c'è molta gente che esulta e manco si rende conto che Obama sta + a dx di Storace.

Voglio vedere le manifestazioni di piazza quando chiederà + impegno (leggi + soldati) in giro x il mondo...

Topolin, topolin, viva topolin... :o:?:roll::|

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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Uhm, penso sia perchè questi costoro di cui parli non ricoprano cariche importanti quali - che so, fammene sparare una a caso - quella di Presidente del Consiglio dei Ministri...

Ma non sono tutti ministri "ombra"? quindi secondo loro anche più importanti di quelli reali? 8-):roll:

Occhio a come rispondi, perchè io sono il CEO "ombra" di Fiat!8-):redd

[sIGPIC][/sIGPIC]

Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Condivido appieno quanto detto da ACS.

Comunque vorrei invitare alla cautela prima di giudicare Obama: aspettiamo che cominci a fare qualcosa, ma non crediamo che su certi temi si comporterà in maniera radicalmente diversa da chi l'ha preceduto.

In quanto all'Italia: siamo davvero una repubblica delle banane. Non ho visto in nessun altro stato che l'elezione di Obama sia stata spacciata quasi come una propria vittoria come ha fatto in Italia l'opposizione.

Tra l'altro ora sembrano tutti amici dell'America a sx. Ci siamo dimenticati le posizioni anti-USA di pochi mesi fa? E ora daranno l'ok alla base a Vicenza? Saranno a favore di un cambiamento in senso più difensivo delle regole di ingaggio date ai nostri soldati in Afghanistan (vedere purtoppo quanto successo oggi) e a un più massiccio dispiegamento di forze? O come al solito il giorno dopo non si tiene conto di ciò che si è fatto il giorno prima pur di rendere ancora più ingovernabile questo paese? :roll:

Scusate l'ot politico.

"All truth passes through three stages. First, it is ridiculed, second it is violently opposed, and third, it is accepted as self-evident." (Arthur Schopenhauer)

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embè??

Il problema nostro è che siamo (siete) a compartimenti stagni!! o di qua o di la, e ualsiasi parola di quelli di la è cmq da vivisezionare e ributtare in faccia.

Al solito, due pesi e due misure ed il solito fracasso... so much ado about nothing...

Tanto x dirne una c'è molta gente che esulta e manco si rende conto che Obama sta + a dx di Storace.

Voglio vedere le manifestazioni di piazza quando chiederà + impegno (leggi + soldati) in giro x il mondo...

Topolin, topolin, viva topolin... :o:?:roll::|

Scusasse capo, forse non ci stiamo capendo (in effetti alle 2 del mattino di domenica potrei anche essere stato poco lucido).

Non si stava accennando ad alcune uscite di qualcuno sullo stile "gli piace prendere il sole"? Tanta gente tra cui me si limita a sottolineare l'inopportunità dell'intervento, consigliando magari una domanda di scuse...

Per quanto riguarda l'estasi da nigga victory faccio notare come io più di tanto non è che lo parteggiassi.... certo meglio lui rispetto all'uomo delle patate, ma si tratta come spesso dello scegliere non il meglio ma il meno peggio (io l'ho scritto, in questo topic, che avrei votato non Obama ma il candidato socialista). Mi ripeto: Barack da noi starebbe seduto tra le fila azzurre nell'ala riformista, non certo vicino a Diliberto e Cossutta... non è certo quel "progressista propriamente detto" come ci piaciono qui in EU.

Sulla schifezza e viscidità del centro-sx italico non posso che quotarti...

Per quanto mi riguarda personalmente, son contento per la vittoria del nigga un po' perchè come detto l'altro era peggio (i repubblicani mi fanno cascare i coglioni e tutto il resto cascabile), un po' perchè rappresenta veramente un soffio di aria nuova ed un cambio epocale... non certo perchè fosse il mio candidato presidente ideale.

Chi è più criminale, chi tiranneggia il suo popolo, o chi prima finanzia il tiranno, e poi rimpiazza la dittatura con l'anarchia?

(Niall Ferguson, trad. Rita Baldassarre, Corriere Della Sera 02/01/2007)

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Scusasse capo, forse non ci stiamo capendo (in effetti alle 2 del mattino di domenica potrei anche essere stato poco lucido).

Non si stava accennando ad alcune uscite di qualcuno sullo stile "gli piace prendere il sole"? Tanta gente tra cui me si limita a sottolineare l'inopportunità dell'intervento, consigliando magari una domanda di scuse...

Per quanto riguarda l'estasi da nigga victory faccio notare come io più di tanto non è che lo parteggiassi.... certo meglio lui rispetto all'uomo delle patate, ma si tratta come spesso dello scegliere non il meglio ma il meno peggio (io l'ho scritto, in questo topic, che avrei votato non Obama ma il candidato socialista). Mi ripeto: Barack da noi starebbe seduto tra le fila azzurre nell'ala riformista, non certo vicino a Diliberto e Cossutta... non è certo quel "progressista propriamente detto" come ci piaciono qui in EU.

Sulla schifezza e viscidità del centro-sx italico non posso che quotarti...

Per quanto mi riguarda personalmente, son contento per la vittoria del nigga un po' perchè come detto l'altro era peggio (i repubblicani mi fanno cascare i coglioni e tutto il resto cascabile), un po' perchè rappresenta veramente un soffio di aria nuova ed un cambio epocale... non certo perchè fosse il mio candidato presidente ideale.

Quoto completamente questo pensiero.

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Per quanto mi riguarda personalmente, son contento per la vittoria del nigga un po' perchè come detto l'altro era peggio (i repubblicani mi fanno cascare i coglioni e tutto il resto cascabile), un po' perchè rappresenta veramente un soffio di aria nuova ed un cambio epocale... non certo perchè fosse il mio candidato presidente ideale.

Sì, ma "l'aria nuova" va dimostrata con i fatti. Quello che mi fa terribilmente incazzare è la vittoria tutta d'immagine di Obama (tutti a commentare il colore della pelle) e nessuno se ne accorge! Il coro intona "tutto cambierà", però intanto uno degli elementi più scottanti della politica estera americana resta tale e quale com'era, anzi, forse si inasprisce. Mi sto riferendo al primo atto (non chiacchiera) di Obama, cioè la nomina di Rahm Emanuel a capo di gabinetto.

Quello che non riesco a postare si riferisce ai finanziamenti ottenuti dai candidati per la campagna elettorale. Vedendo quelle percentuali, soprattutto se divise per settori, forse qualcuno uscirebbe dall'incantesimo vero e proprio proposto al mondo negli ultimi mesi.

già Zarathustra

"la 4C sarà un trabiccolo per incompetenti" (Ipse dixit)

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Uhm, penso sia perchè questi costoro di cui parli non ricoprano cariche importanti quali - che so, fammene sparare una a caso - quella di Presidente del Consiglio dei Ministri...

Vero, ma se si contesta il milieu culturale dal quale nasce una battuta, non ci si può dimenticare di cosa si combina regolarmente fra i propri sostenitori. Ha una qualche attinenza con la funzione pubblica il fatto che Brunetta sia molto basso? Che facciamo, i bigotti solo con gli altri?

Detto questo, per quanto mi riguarda solo quando si potranno fare e ricevere senza problemi battute sulle connotazioni razziali si sarà usciti da una mentalità razzista, non certo con l'igiene linguistica del politicamente corretto.

già Zarathustra

"la 4C sarà un trabiccolo per incompetenti" (Ipse dixit)

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C'è anche da dire però che dire ad un nero che "è abbronzato" è una offesa molto più grave del dire che "è un negro"...ma la gravità del fatto non è neanche la battuta non riuscita...il fatto grave sono queste dichiarazioni:

"Se non hanno il sense of humour allora vuol dire che gli imbecilli sono scesi in campo, che se ne vadano a...".

"Perchè? C'è qualcuno che ha obiettato? Uno può sempre prendere la laurea del coglione quando vuole. Se uno vuole prendersi una laurea pubblica, ogni occasione è buona. Io mi sono veramente rotto e dico tutto quello che penso"

e il dare degli "imbecilli, da cui Dio ci deve salvare" a tutta la stampa e a tutti i telegiornali internazionali...

La battuta più bella però riamane quella del "non ho detto che Obama era anche alto perchè Putin poteva risentirsene" :lol:

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Guest DESMO16
LE VECCHIE CAMBIALI DI BARACK

Lucia Annunziata

Ieri si è dimesso il Presidente di una delle più potenti Commissioni di Washington, il Senate Appropriations Committee, che vigila sullo stanziamento di miliardi di fondi ordinari e straordinari.

Il senatore Robert Byrd, che ha 91 anni, ha preso, dopo 50 anni, la storica decisione delle dimissioni in omaggio al «nuovo giorno che scende su Washington». L'episodio è raccontato con malcelata ironia dai giornalisti della Capitale, visto che la rimozione «spontanea» del senatore, è il primo segnale di un vasto giro di appetiti e di un ampio valzer di poltrone che la stravittoria di Obama ha innescato a Washington e dentro le file del partito democratico.

Appetiti che appaiono tali a tutte le latitudini e in tutti i sistemi politici: se Byrd ha infatti saputo difendere la sua poltrona per 50 anni a dispetto di tutto («C'è una stagione per ogni cosa», ha detto lasciando il suo posto), una doppia dose di involontaria ironia vuole che il suo successore abbia «solo» 84 anni: è il democratico delle Hawaii Daniel Inouye, che per questo trasferimento lascia l'altrettanto potente posizione della Presidenza della Commissione Commercio, Scienza e Trasporti. Al suo posto sarà nominato il senatore John Davison Rockefeller che lascerà la Presidenza della Commissione Intelligence alla senatrice Dianne Feinstein, democratica della California.

Al Congresso, i valzer degli incarichi mostrano intanto come la élite dell'élite del partito democratico si prepari a intascare l'enorme vittoria che ha riportato, insieme a Obama. I democratici tornano infatti al potere a Washington con un peso elettorale che fa impallidire persino l'epoca di Bill Clinton.

John Podesta

Ma se queste notizie che arrivano dai corridoi di Washington sembrano contraddittorie, rispetto alla magia che emana la trascinante figura di Obama, in realtà dimostrano che il presidente neoeletto e il suo partito sono già scesi dall'Olimpo, e che la macchina di poteri, ambizioni e lotte interne che è l'anima di ogni governo, a cominciare da quello della più grande nazione del mondo, ha già acceso i motori.

L'atterraggio della navicella spaziale elettorale è stato ben raccontato, tre giorni fa, dalle impietose telecamere durante i 20 minuti della prima conferenza stampa del Presidente, dietro a cui si è composto (involontariamente?) un gruppo che ricordava in maniera inquietante la «Ronda di notte» di Rembrandt.

Il primo, ben in vista era Rahm Emanuel, al lato di Obama c'era l'ex Segretario del Tesoro Robert Rubin, e dietro Obama l'ex presidente della Federal Reserve Paul Volcker. Brevemente inquadrato, è comparso anche un altro ex Segretario del Tesoro, Lawrence Summers. Tutti ex clintoniani ed esponenti di quell'iperliberismo che negli Anni Novanta venne sdoganato a sinistra dalla terza via di Clinton. Tornano tutti loro, dunque?

Ma se si guardava bene al gruppo, vi apparivano anche radicali come David Bonior, ex congressman del Michigan, uomo dei sindacati, che aspira oggi, si dice, proprio all'incarico di ministro del Lavoro; e Robert Reich, ex clintoniano, che nel recente dibattito sul salvataggio di Wall Street si è distinto per le sue critiche alla grande finanza.

Tutto questo forma - sia pur lentamente - una prima più realistica immagine della nuova amministrazione Usa. Per quanto lo si ami come un Mosè, Obama è un uomo politico in carne e ossa, che è arrivato dov'è grazie a una grande dose di realismo e pragmatismo. Colore della pelle o meno Obama non sarebbe dov'è oggi se non avesse anche fatto molti patti e firmato molte cambiali: con il suo partito, una vasta base di vari elettorati, nonché molti interessi economici che lo hanno magnificamente sostenuto. Le varie componenti di questo mondo democratico, premiato e rafforzato come si diceva proprio dalla vittoria di Obama, costituiscono nella pratica una realtà molto meno nuova, e soprattutto molto meno «cambiabile» di quel che Obama ha promesso e promette.

Queste elezioni hanno fatto vincere infatti i democratici in aree dove da anni non avevano nemmeno rappresentanti. Le vittorie hanno portato a Washington i personaggi più diversi fra loro: da veri conservatori che hanno sconfitto i repubblicani in zone come la Virginia, ai rappresentanti delle molte organizzazioni di Comunità (Obama è il primo presidente che ha iniziato la propria carriera come Community Organizer). Se l'establishment, dunque, come si diceva, si ridistribuisce tranquillamente le carte, queste altre realtà già scalpitano, come si può leggere su The Nation o sul New York Observer.

Riuscirà Obama, e come, a tenere insieme tutti questi elettorati? Come si ricorderà, Obama ha pagato nella Convention il suo prezzo alla sconfitta di Hillary e alle paure dell'establishment del partito, di fatto abbassando la sua polemica sul rinnovamento interno, e allargando la sua piattaforma includendo quasi tutte le richieste sociali. Oggi paga questi patti richiamando al lavoro molte delle figure del partito, omaggiando i vecchi senatori, riportando in auge i migliori dell'epoca clintoniana, e pagando persino un omaggio all'appoggio decisivo datogli dai Kennedy.

Quello che si profila è uno schieramento efficace e competente, ma, appunto, per nulla «rinnovato» e soprattutto in totale continuità col passato. E' presto ancora, certo. Ma fin d'ora queste scelte ci fanno dire che mai forse come nel caso di Obama è necessario innamorarsi poco della parole, e badare molto alla sostanza.

La Stampa

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Perché, qualcuno credeva che Obama potesse essere veramente l'uomo del cambiamento? :roll:

Di quale cambiamento poi?

Per usare un termine preso dal film Ghost in the shell (ma con significato invertito rispetto a tale lungometraggio) il Presidente degli USA è, era e sarà soltanto il Signore dei Pupazzi.

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