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Elezioni USA 2008


Tommitel

Chi voteresti alle prossime elezioni presidenziali USA?  

59 voti

  1. 1. Chi voteresti alle prossime elezioni presidenziali USA?

    • "Voterei per John McCain"
      15
    • "Voterei per Barack Obama"
      41
    • "Non saprei." oppure "Uno dei candidati indipendenti"
      4


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Il tanned è colui che ha raccolto più grano nella storia delle elezioni americane, quindi per definizione non può essere un idealista sganciato dal sistema, visto che è il sistema che lo ha così generosamente foraggiato.

I 30$ che gli ha spedito la vecchietta hanno contribuito in parte minoritaria.

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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I più attivi nella discussione

I più attivi nella discussione

Ma un cambiamento ci sarà, come c'è sempre negli USA ogni 8 anni (due legislature). E però sorbirsi a tutti i giri 'sta solfa Del Cambiamento... due palle... poi la gente ogni volta ci ricasca! Io ho 26 anni e mi sono già scocciato.

Per non dire della ammirevole capacità dei politici e commentatori nostrani di trasformare ogni cosa in una sagra di paese, come dei Re Mida molto trash e low cost, che trasformano ogni argomento in urlacci da lavandare.

già Zarathustra

"la 4C sarà un trabiccolo per incompetenti" (Ipse dixit)

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Scusasse capo, forse non ci stiamo capendo (in effetti alle 2 del mattino di domenica potrei anche essere stato poco lucido).

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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Vero, ma se si contesta il milieu culturale dal quale nasce una battuta, non ci si può dimenticare di cosa si combina regolarmente fra i propri sostenitori. Ha una qualche attinenza con la funzione pubblica il fatto che Brunetta sia molto basso? Che facciamo, i bigotti solo con gli altri?

Detto questo, per quanto mi riguarda solo quando si potranno fare e ricevere senza problemi battute sulle connotazioni razziali si sarà usciti da una mentalità razzista, non certo con l'igiene linguistica del politicamente corretto.

Chi è più criminale, chi tiranneggia il suo popolo, o chi prima finanzia il tiranno, e poi rimpiazza la dittatura con l'anarchia?

(Niall Ferguson, trad. Rita Baldassarre, Corriere Della Sera 02/01/2007)

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Come cazzo fai a presentarti al mondo con un essere del genere???

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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Come cazzo fai a presentarti al mondo con un essere del genere??? Capisco se ai loro occhi l'Italia fa solo ridere a crepapelle ed incessantemente.

Certo che gli italiani hanno un senso d'inferiorita' che e' unico al mondo.

Alle altre nazioni non gli frega assolutamente niente dell'Italia perche' all'estero hanno i propri problemi.

Ho girato in lungo e largo e attualmente lavoro all'estero, e gli italiani e l'Italia sono sempre stimati e ben visti all'estero soprattutto tra gli anglosassoni.

I media che gonfiano sproporzionatamente i commenti di Berlusconi e l'ultima trovata della moglie di Sarkozy non intaccano minimamente l'immagine dell'Italia.

Siete solo voi italiani che pensate di essere ridicoli agli altri, gli altri popoli pensano soltanto a minimizzare lo stress lavorativo giornaliero e a preoccuparsi cosa avranno in serbo i loro governanti.

La gente non e' cosi' stupida, lo sanno benissimo che i media ci sguazzano con queste cose e come ho gia' detto gli altri popoli pensano ai problemi che hanno in casa loro, no all'Italia.

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Guest DESMO16
Usa/ Il direttore della comunicazione Fiat Giovanni Perosino ad Affari: "Obama? Uno straordinario caso di marketing"

di Angelo Maria Perrino

Il caso Obama irrompe, col suo esplosivo carico di innovazione, non solo nella politica ma anche nel mondo del business. In Fiat, ad esempio, dieci persone della direzione Comunicazione sono state incaricate di studiare nei dettagli la parabola vincente del neroafricano che ha conquistato la Casa Bianca. E di scrivere un dettagliatissimo dossier per il responsabile, Giovanni Perosino, l’uomo a cui viene riconosciuto il merito di aver rilanciato marchi e brand che sembravano commercialmente compromessi e in via di definitiva archiviazione come Lancia, Alfa, Fiat, Musa, Cinquecento facendone dei prodotti trendy.

l giovane manager atletico e fascinoso che con i suoi gessati, i braccialetti e i capelli lunghi sembra un modello di Dolce e Gabbana, ha rivelato il retroscena su Obama intervenendo all’Iab, il meeting annuale dell’associazione dell’advertising online tenutosi a Milano il 5 e 6 e organizzato con grande autorevolezza dalla presidente Layla Pavone. Affaritaliani.it ha chiesto a Perosino di raccontare ai suoi lettori quel che alla platea dell’Iab, circa 4 mila professionisti del web accorsi alla Fiera di Milano, ha solo accennato.

Allora, dottor Perosino, Obama un caso di marketing?

"Totale".

Sta dicendo che il presidente degli Usa è il prodotto di strategie e tecniche di comunicazione?

"Sì, totale. Per questo ho messo al lavoro una decina di persone del mio team, guidate da un londinese e da un italiano, dalle quali voglio sapere tutto di Barack Obama. Mi intriga, mi affascina. E anche loro ne sono stregati".

La sua sembra una bestemmia… Il primo presidente degli Stati Uniti come la Coca Cola?

"E come definire diversamente la storia di un uomo pressoché sconosciuto che un anno e mezzo fa, nel febbraio del 2007, dice: ma sì, sapete che c’è di nuovo? Che voglio diventare il presidente degli Stati Uniti. E il bello è che lo diventa davvero".

Non per le sue idee e i suoi valori ma perché usa bene la leva del marketing, dice lei…

"Certo. E’ il progetto di marketing più bello mai realizzato al mondo. Obama si è detto: io sono un prodotto e come tale vado lanciato. Devo studiare il contesto, il mercato, i competitors, i miei punti di forza e di debolezza, quelli dei miei avversari, devo scegliere un posizionamento e un linguaggio. E devo costruire un messaggio che entri nella testa dell’elettore-consumatore".

A quel punto?

"Ha detto: ho un problema, un handicap, la pelle nera. Che faccio: o la decoloro e lavoro all’idea di un bianco finto oppure me la tengo e lavoro sulla discontinuità: faccio lo sfidante, l’outsider con una strategia di marketing conseguente... E così ha fatto. Scegliendo anche i mezzi in una logica di discontinuità".

Cioè?

"Ha scelto di lavorare su quattro schermi: la tv, il mobile, il web e il gaming, attraverso le console, diffusissime tra i giovani americani. E non ha assoldato la migliore agenzia del mondo - a New York avrebbe avuto solo l’imbarazzo della scelta - ma ha scelto come consulente e capo progetto un giovanotto anonimo di 24 anni appassionato frequentatore e conoscitore di Facebook e delle sue dinamiche. Insieme hanno fatto un lavoro straordinario. Delle cose incredibili…".

Tipo?

"Beh, è impressionante, ad esempio, la storia del gaming, individuato e utilizzato come un formidabile media: nelle console dei più diffusi videogiochi americani -una dozzina- quale che sia il gioco a un certo punto compare sui percorsi una scritta: vota Obama. Geniale no?".

Che cosa può insegnare a voi uomini d’azienda il caso Obama?

"Noi cerchiamo la cosiddetta liquid idea. Ci aspettiamo dalle agenzie progetti molto innovativi che si basino non su idee da stretchare sui vari mezzi, ma idee che si muovano da sole e si adattino alle varie piattaforme digitali, dal web al mobile, dal gaming all’iptv. Così abbiamo lanciato la 500, ad esempio: un caso di studio che attualmente viene approfondito da 20 università nel mondo. Abbiamo speso per il lancio solo l’uno per cento del nostro budget di comunicazione, 400 mila euro per 500 giorni, ottenendo 12 milioni di contatti. Incredibile, vero?".

Straordinario.

"Una roba davvero figa… ma quella è stata, come si dice, la tempesta perfetta: c’era il prodotto, c’era l’idea, era il momento giusto… La prova della forza delle idee, di cui noi, nel gruppo Fiat, ci sentiamo dei talebani. Per questo invitiamo le agenzie a non parlarci di loro medesime: siamo tot, facciamo questo e quello, questi sono i nostri clienti ecc. Chi se ne frega. Ci dicano che si sono affidati a cinquanta giovani 24enni che navigano sul web e conquisteranno i nostri budget".

Budget ricco quest’anno?

"In linea con l’anno scorso, quando è cresciuto del 5%. Ma sto preparando il budget, che porterò nei prossimi giorni al grande capo, il quale, com’è noto, di numeri se ne intende. Sarà l’anno della flessibilità e del budget variabile: se vedi una fessura nel mercato entri, ma se la domanda fa meno 20, blocchi tutto sennò vai a schiantarti. Operiamo basandoci sul quarter e con l’occhio al conto economico, per evitare gli errori del passato. Flessibilità è la parola d’ordine. Tenere la palla e superare l’onda… investire se ci sono dei ritorni chiari ed evidenti".

Cambiate agenzia?

"Stiamo indicendo una gara".

Nuovi lanci imminenti?

"Sì, la Fiat Cabrio. E’ il lifecycle management del prodotto: la 500 è nata l'anno del suo cinquantesimo anniversario. Da allora ogni anno, al suo compleanno, alla 500 regaliamo una versione nuova. L’anno scorso abbiamo lanciato l’Abarth, l’anno prossimo la Cabrio, l’anno dopo la Giardinetta".

Investirete molto sul web?

"Una quota crescente dei 200 milioni all’anno che il gruppo Fiat spende in Italia(altrettanti all’estero) verrà destinato al web: crediamo molto ai media digitali".

Farete accordi particolari?

"Un’anticipazione: stiamo per annunciare un grosso accordo con Msn".

Tornando al caso Obama, Fiat renderà pubblico il case study dei suoi collaboratori? Potremo leggercelo? Piacerebbe anche a noi?

"No di certo,è fatto per me e basta. Sono quasi all’abuso di posizione. Ci lavora un gruppo on top rispetto all’orario di lavoro. Ma lo fanno volentieri, sono anche loro affascinati dal caso. Gli ho detto di riavvolgere la pellicola del film di Obama, in modo da ripercorrere tutte le sue tappe. Voglio capire bene lo strategic planning e la post-razionalizzazione, ossia la valutazione step by step dei ritorni. E voglio capire come hanno deciso di puntare sui cosiddetti catalist of change, i catalizzatori del cambiamento, come i 12 videogiochi e non solo quelli".

Potrebbe mandarlo almeno a Walter Veltroni, il più obamiano dei nostri politici.

"Ma, no, lasciamo stare la politica, io sono un uomo di marketing".

Ma vede un nesso tra Obama e Veltroni?

"In Italia facciamo le cose sempre in modo un po’ casereccio, con arrotondamenti, approssimazioni e sfasature… negli Usa sono degli scienziati del marketing. Ma, fatte queste premesse, certamente il caso Veltroni ricorda in qualche modo, dal punto di vista del marketing, il caso Obama".

Affaritaliani.it - Usa/ Il direttore della comunicazione Fiat Giovanni Perosino ad Affari: "Obama? Uno straordinario caso di marketing"

Modificato da DESMO16
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