Vai al contenuto

Fiat Tipo, progetti Tipo 2 e 3, ma chi è nato prima?


PaoloGTC

Messaggi Raccomandati:

Eh lo so. Magari avessi potuto almeno scrivere era per via di una Bentley Continental GTC, o di una Ferrari 330 GTC... invece è solo un'Astra.

Mi sa che avrei dovuto studiare, laurearmi e diventare ricco invece che raccogliere foto di prototipi. :D

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

Link al commento
Condividi su altri Social

Chiudo questo post con una foto simpatica, colta dalla solita fonte Quattroruote, nel 1987, e pubblicata nel servizio di presentazione delle foto ufficiali, in un riquadro dove la giornalista Clelia D'Onofrio si lamentava della nuova politica delle case, presentare le foto ufficiali prima dell'effettivo lancio sul mercato, rovinando l'eccitazione della caccia allo scoop.

Link al commento
Condividi su altri Social

Grazie cfevnmm (scritto giusto? che nick che avete ragazzi :D) spero di continuare con altre storie... il materiale c'è, sono anni che faccio il guardone :D e vado matto per queste cose conosciute si e no.

Tra l'altro ho ancora una certa quantità di foto di muletti che riguardano il Tipo 2-3 in generale, ossia Dedra-Delta-155-145... che dite, le inserisco qui intendendo come Tipo 2-3 in generale? In fondo era una famiglia di muletti...

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

Link al commento
Condividi su altri Social

Allora sara una grossa delusione sapere che è dovuto al fatto che ho una Astra GTC :oops::lol: (però 1.9 120 cv by Fiat, dai ;))

Lo avevo già letto, non preoccupatevi per le mie coronarie................è che per un Giulista come me ....... di GTC c'è n' è uno tutti gli altri son ....... (anche se poi quando la parcheggi con due ruote sul marcialpiede non chiudi più la porta :? )

ST_G_02_04_000_1.jpgduetto14yg.jpg
Link al commento
Condividi su altri Social

Grazie cfevnmm (scritto giusto? che nick che avete ragazzi :D) spero di continuare con altre storie... il materiale c'è, sono anni che faccio il guardone :D e vado matto per queste cose conosciute si e no.

Tra l'altro ho ancora una certa quantità di foto di muletti che riguardano il Tipo 2-3 in generale, ossia Dedra-Delta-155-145... che dite, le inserisco qui intendendo come Tipo 2-3 in generale? In fondo era una famiglia di muletti...

ST_G_02_04_000_1.jpgduetto14yg.jpg
Link al commento
Condividi su altri Social

I miei complimenti PaoloGTC, sia per questo bellissimo topic che per quello dedicato alla 164/tipo 4.

Anch'io sono uno dei feticisti dei retroscena industriali initaliani.

--------------------------------------------------------------------------------

'90 Fiat Tempra 1.4 ('99 - '00) - '96 Fiat Coupé 1.8 16v ('00 - '01)

'92 BMW 316i ('01 - '05) - '03 BMW 318Ci 2.0 16v ('05 - '15)

'09 BMW 320d xDrive ('15 - now)

-------------------------------------------------------------------------------

bike: special su base Ducati Monster 800S i.e.

Link al commento
Condividi su altri Social

Grazie mille maggio 80 e grazie a tutti voi che avete contribuito al crescere di questi due topic, ho imparato un sacco di cose.:)

E ora un altro po' di foto. (fonte Quattroruote per tutte)

Scocca Tipo in trasferimento da un reparto all'altro (o forse era il modello base base :D)

fiattiposcoccarivaltaqm9.jpg

Restando in tema Tipo, un salto in avanti negli anni, l'epoca del restyling e dell'arrivo della tre porte (chissà perchè mai così in ritardo... anche se vabbè non credo che avrebbe fatto comunque sfracelli nelle vendite). Simpatico come cercava di far credere di essere a cinque porte, con la maniglia finta. :D

fiattipo3pvm6.jpg

Restando sul Tipo 2, declinazione Lancia, siamo di nuovo nel 1987, le sue prime uscite. Il frontale su questo mulo, lamiere a parte, non ha niente nemmeno di Dedra, fari a caso e niente mascherina. Dedra girava già più convinta :D.

Ho un dubbio anche sul paraurti anteriore.. è Dedra secondo voi? A me sembra un po' più piatto, ma magari è una mia impressione.

La terza foto è di tempi più recenti, ormai mancava poco.

lanciadelta2frontya8.jpg

lanciadelta2retroai6.jpg

lanciadelta21ic0.jpg

Ora di cena, a dopo. Ce ne sono ancora. (scusate la domanda, secondo voi cosa sono i fari posteriori del muletto più vecchio? Croma '85?)

Modificato da PaoloGTC

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

Link al commento
Condividi su altri Social

Riguardo alla sezione Lancia di questo progetto, vorrei riportare un'intervista (fonte AM) fatta a Mario Maioli diversi anni fa, inerente il concetto Dedra.

- Intervista a Mario Maioli, chef designer della Lancia Dedra.

Quali e quante esigenze ha dovuto mettere d’accordo nel disegno della Dedra?

“Parliamo al plurale, perché il designer di una volta, quello che faceva tutto da solo, non esiste più, sostituito com’è da un team. Dovevamo, come molto spesso succede, fare una vettura innovativa che rispettasse la tradizione (Lancia in questo caso). Una vettura che doveva sostituire la Prisma, quindi con dimensioni analoghe, ma ovviamente migliorata. L’abbiamo fatta abbastanza alta per esaltare l’abitabilità, ma senza eccedere in lunghezza, perché nella tradizione Lancia non ci sono mai state grandi vetture, con l’eccezione, di fatto isolata, della vettura ministeriale”.

In questa mostra ci sono parecchi schizzi che confrontano le soluzioni della Dedra con quelle di altre Lancia del passato, soprattutto la famosa Aurelia. Perché?

“Lavorando con gli stilisti dell’I.DE.A. di Moncalieri, che hanno sviluppato il discorso grafico, mi sono preoccupato di raccordare l’immagine del progetto con quella del passato Lancia e quella futura, che io già conosco. E un punto di riferimento è stato proprio con l’Aurelia, che, assieme all’Appia, considero la Lancia per eccellenza”.

Gli inserti in legno nell’abitacolo sono dunque anch’essi un richiamo al passato?

Senza cadere nella trappola del revival, dobbiamo ricordare, quando è il caso, che cos’era un’auto. Ci sono state, e ci sono, vetture che sono fatte solo per trasportare ed altre che devono trasmettere sensazioni ed emozioni, che impongono un diverso rapporto uomo-automobile: in po’ la differenza che passa fra un motoscafo e una barca a vela. E’ una questione di sensibilità culturale. I pannelli pregiati sulla Dedra non vanno visti come “quattro pezzi di legno per far scena”, ma come elementi che ripropongono quel “rapporto tra uomo e vettura”.

Nei disegni della strumentazione si nota un passaggio dall’analogico al digitale ed infine l’approdo ad una via di mezzo…

In effetti, abbiamo valutato diverse soluzioni, e molte le ho studiate personalmente. Alla fine abbiamo scelto la tecnologia optoelettronica, che va bene sia per chi preferisce la strumentazione digitale, sia per chi preferisce l’analogica”.

Nella definizione del design della Dedra, che posto ha avuto il CAD, cioè la progettazione assistita dal computer?

“Un posto certamente molto importante”.

Oltre le mode estetiche, quali fattori concorrono a far sì che le auto di grande serie abbiano oggi linee in comune?

“Influiscono fattori tecnologici, cioè il modo di costruire automobili, i materiali disponibili, le mutevoli soluzioni meccaniche… perché, per esempio, la Fiat 1400 aveva le stesse linee dei frigoriferi di quel tempo? Anche perché le tecniche di stampaggio delle lamiere erano le stesse. Oggi, per fare un altro esempio, la Tempra e la Vectra hanno linee comuni perché, essendo auto degli anni Novanta, sfruttano la tecnologia delle portiere avvolgenti, che noi per primi abbiamo introdotto in Europa, con la Uno e la Thema”.

Perché quella coda alta?

“La coda alta e prismatica l’abbiamo voluta sia per accentuare la capacità del bagagliaio sia per accentuare, con un effetto ottico di spostamento all’indietro delle masse, il dinamismo generale della linea. E per ragioni aerodinamiche”.

A proposito: pensa che continuerà la corsa sfrenata all’aerodinamicità?

“La Dedra ha dimostrato che non è necessario arrivare sempre e comunque allo stereotipo dell’uovo per ottenere un buon coefficiente di penetrazione aerodinamica. Con il suo Cx di 0,29 la Lancia dimostra che si può avere un buon Cx con un profilo personalizzato”.

Quali auto predilige fra quelle che lei ha disegnato?

“Beh, Dedra a parte, metterei in testa la Delta, poi la Thema. Ma c’è anche la Cinquecento, dove ho lottato duramente per non rischiare di disegnare una nuova Y10 o una nuova Uno, perché non avrebbe senso riproporre il già visto”.

(l'intervista è presa pari pari da quella pubblicata... non so dire a che livello Maioli si esprima riferendosi ai progetti che preferisce fra i suoi, citando Delta e Thema... )

-

Altro articolo, sempre da AM (che andava spesso ad indagare nei meandri del design, all'epoca)... questa volta si parla di Delta 2.

" Doveva ricordare la Dedra, ma con più grinta e sportività; non doveva costare troppo, in termini di investimento. Semplice, vero?

Neanche per sogno. E a complicare il lavoro di chi ha disegnato la nuova Lancia Delta (vale a dire gli stilisti di I.DE.A Institute, il centro di design ed engineering di Moncalieri) aggiungete l’imprevista longevità del modello precedente: fino all’altro ieri, la prima Delta, datata 1979, non accennava a imboccare il viale del tramonto, trainata dai successi dei rally. Insomma, un bel rompicapo. Ma in questo caso, un po’ di ritardo potrebbe giocare a favore: la linea non troppo morbida e arrotondata della nuova Delta è una piacevole eccezione nel panorama automobilistico odierno.

Nella seconda metà degli anni Ottanta, a Villa Cantamerra, sulla collina che domina la città di Torino, gli stilisti dell’I.DE.A si trovavano ad affrontare un problema che sapeva tanto di quadratura del cerchio. Il primo modello in grandezza naturale dell’auto che in un futuro non ben precisato riceverà il testimone della Delta è pronto ormai da tempo. Fa anche lei parte a pieno titolo dell’operazione Tipo 2, come è chiamata la generazione delle nuove medie del Gruppo Fiat, ed è stata quindi pensata per avere pianale, gran parte della scocca, portiere, padiglione e parabrezza in comune con le medie che debutteranno di lì a poco sostituendo Ritmo e Regata. Anche l’impostazione meccanica e molto della componentistica sono comuni, per ridurre i costi.

Ma attenzione: la futura Lancia Delta non dovrà essere scambiata per una Fiat; il modello realizzato dai designers dell’I.DE.A (che sono poi quelli cui si deve tutto il progetto Tipo) deriva infatti dalla Dedra, la tre volumi che prenderà il posto della Prisma. Il frontale è lo stesso: calandra ristilizzata e bene in vista; dietro si nota un accenno di bauletto non così pronunciato però da poter definire la vettura una due volumi e mezzo. Già allora il lunotto risulta molto inclinato.

Nel 1988 lo stile viene congelato, come dicono gli addetti ai lavori, cioè viene definito una volta per tutte. Ma soltanto dopo un profondo aggiornamento del progetto originario, che rinfresca il modello preparato anni prima dall’I.DE.A Institute. Si lavora molto sul frontale: calandra più sottile e adagiata, ben raccordata con la bombatura del cofano; nuovi gruppi ottici, più bassi.

La fiancata invece rimane la stessa, fino alla coda; il Coordinamento dello stile Fiat decide per un taglio netto della zona posteriore, in modo da avere una sorta di “effetto ghigliottina” solo in parte addolcito dai raccordi tra portellone e fiancata. Così facendo però, la coda sembra più stretta di quanto in effetti non sia e per allargarla otticamente viene scelta una fanaleria a sviluppo orizzontale, simile a quella della Dedra. Come nel caso di quest’ultima il taglio del portellone richiama lo scudo Lancia. Più cattive, le versioni sportive hanno i parafanghi allargati e uno spoiler che spezza la verticalità della coda.

E all’interno? Viene scelta una plancia di grande effetto, caratterizzata da una palpebra superiore piuttosto pronunciata (bocciato però un raccordo più dolce coi pannelli porta perché avrebbe alzato troppo i costi industriali). Anche qui si punta a valorizzare le tradizioni della Casa; il cuscino centrale del volante riprende il marchio Lancia, e così la manopola per la regolazione degli schienali."

Modificato da PaoloGTC

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

Link al commento
Condividi su altri Social

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere iscritto per commentare e visualizzare le sezioni protette!

Crea un account

Iscriviti nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora

×
×
  • Crea Nuovo...

 

Stiamo sperimentando dei banner pubblicitari a minima invasività: fai una prova e poi facci sapere come va!

Per accedere al forum, disabilita l'AdBlock per questo sito e poi clicca su accetta: ci sarai di grande aiuto! Grazie!

Se non sai come si fa, puoi pensarci più avanti, cliccando su "ci penso" per continuare temporaneamente a navigare. Periodicamente ricomparità questo avviso come promemoria.