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Un'ammiraglia dimenticata: Iso Fidia


Abarth03

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Prendo spunto da un mio intervento in un altro topic per presentare, a chi non la conoscesse, questa bella (IMHO) ammiraglia Italiana, nata nel '68 e vissuta purtroppo per pochi anni, a causa delle vicissitudini incontro alle quali è andata la casa che la produceva, la Iso Rivolta.

Stiamo parlando della Iso Fidia, lussuosissima ammiraglia mossa (come la coupè Grifo) da un V8 Chevy di oltre cinque litri di cilindrata, presumibilmente adottato pure dalla Corvette.

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Infine...nessuno nota una singolare somiglianza? :shock:

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Modificato da Abarth03

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eh....vattela a ricordare...mai vista dal vero...come la grifo usava i deflettori del 500 e i fari posteriori della 2000...questa pesca i fari anteriori dal peugeot 504 coupè e quelli posteriori dal 124 sport...oggi sarebbe impensabile...

Approfondiamo....che tolta la grifo non ne so nulla:oops:

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Abarth tu mi stuzzichi. :D

Andrò a cercare anche io ;)

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

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Giusto per avere qualche informazione in più cito quanto è scritto sull'attendibilissima (scusate ma in italiano ho trovato solo questo) Wikipedia:

La Fidia, nota anche come Fidia 4S (4 sportelli), è una berlina prodotta dalla Iso Rivolta tra il 1968 ed il 1974.

La nascita.

Partendo dal pianale allungato (da 270 a 285 cm) della IR300/340, la Iso Rivolta avviò, nella seconda metà degli anni sessanta, la progettazione di una berlina a 4 porte. La scelta, strategicamente, non era azzardata: l'unica 4 porte "gran lusso" ad alte prestazioni, la Maserati Quattroporte, stava per uscire di produzione e la Casa del tridente non aveva in cantiere, nonostante il successo del modello, un'erede (la Quattroporte II fece, infatti, la sua fugace apparizione solo nel 1976, 6 anni dopo l'uscita di listino della prima serie).

Mentre il disegno della carrozzeria venne affidato alla Ghia, la meccanica rimaneva quella della IR300/340. Il telaio era in acciaio (con la scocca portante), l'avantreno a ruote indipendenti con quadrilateri oscillanti, il retrotreno a ponte De Dion, i freni a disco su tutte le ruote (con quelli posteriori montati all'uscita dei semiassi dal differenziale), la trazione posteriore, lo sterzo a circolazione di sfere con servosterzo ed il cambio manuale a 4 rapporti (Borg Warner) o a 5 marce (ZF).

Anche il motore era il solito V8 Chevrolet di 5358cc a carburatore quadricorpo, offerto sia in configurazione da 300cv(abbinabile, a richiesta, anche ad un cambio automatico General Motors) che da 350cv (solo con trasmissione manuale). L'originale e dinamica (grazie alla linea della porta posteriore e alle prese d'aria di sfogo del calore dei freni) berlina a 3 volumi e 4 sportelli Fidia 4S, venne presentata al pubblico nel 1968.

L'evoluzione.

Nel 1970 la cilindrata del motore venne incrementata a 5736cc. A parità di potenza massima (300 o 350cv), migliorava la distribuzione di coppia e quindi l'elasticità di marcia. Dalla gamma venne tolto il cambio manuale a 4 rapporti.

Nel 1972, a causa della richiesta della GM di pagare anticipatamente i motori, da acquistare oltretutto in blocco (che significava, per la Iso un pagamento anticipato di un anno), la Casa di Bresso abbandonò il propulsore Chevrolet per adottare il Ford Cleveland. Non fu un'operazione semplice perché il V8 Ford di 5762cc da 325cv era più ingombrante e più "caldo" del precedente ed i tecnici Iso dovettero modificare il telaio per creare spazio al propulsore e ai radiatori maggiorati.

Il cambio automatico divenne anch'esso Ford, mentre quello manuale (a 5 marce) rimase invariato. Con l'occasione la Fidia venne ritoccata sia all'esterno (mascherina e altri particolari) che all'interno (sedili, consolle centrale).

La produzione della Fidia terminò nel dicembre del '74, con la chiusura della Iso. Ne sono state costruiti in tutto 192 esemplari. Narra la leggenda che uno di essi fu acquistato, nel 1968, da John Lennon.

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....

Concludo con un domandone: secondo voi lo statunitense che, scendendo dalle varie Cadillac o Lincoln saliva su certi gioielli dell'italica industia automobilistica e ne appurava le superiori doti dinamiche, si rendeva conto di quanto erano coglioni i loro ingegneri oppure pensava che erano i nostri ad esserlo poiché mancava il portalattine? :roll:

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  • 4 mesi fa...

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