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Europa e aiuti al settore auto


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Mi domando quali meraviglie della tecnica offra una euro 4 base (perche' se posso permettermi una Full opscional l'incentivo e' evidentemente per me meno significativo e stimolante) rispetto ad una euro 2: in media 2 airbag ed un ABS ce l'hanno tutte.

Senza cuore saremmo solo macchine.......

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I più attivi nella discussione

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Intanto comincia già a trapelare già qualcosa in merito agli aiuti che il governo italiano pensa di dare al settore auto.

MILANO - È durato circa 45 minuti l'incontro tra i vertici della Fiat e il governo a Palazzo Chigi in vista del tavolo con imprese e sindacati. Per la Fiat erano presenti l'amministratore delegato, Sergio Marchionne, il presidente, Luca Cordero di Montezemolo e il vice presidente, John Elkann. Per l'esecutivo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola e Maurizio Sacconi, ministro del Welfare.

IL PRESSING - In queste ore prosegue il pressing di costruttori e sindacati del settore sul governo perché vari un pacchetto di aiuti sulla scia di quanto sta avvenendo in Europa. All'indomani dell'allarme lanciato da Sergio Marchionne («Senza aiuti, 60 mila posti di lavoro a rischio» ha detto l'ad Fiat), a scendere in campo è il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani. Sulla crisi del settore auto, è l'appello di Epifani, «il governo apra gli occhi e decida». Il numero uno della Cgil ha invitato l'esecutivo «a convincersi che non può affrontare crisi come quelle attuali con misure tampone come ha fatto finora».

INTERVENTO DA 290 MILIONI DI EURO - Il pacchetto allo studio del governo non dovrebbe superare i 300 milioni di euro e si tratterebbe di una spesa per sostenere interamente le vendite: in pratica una proroga degli incentivi per la rottamazione scaduti a fine dicembre. L'allargamento degli incentivi agli Euro due consentirebbe di ampliare la platea delle vetture che potrebbero sfruttare il bonus: tra le 200 e le 250.000. I manager avrebbero anche chiesto un sostegno diretto alle imprese di tutto il comparto perché le difficoltà della Fiat hanno effetti diretti su tutta la filiera della produzione: mettere in mobilità un operaio del Lingotto vuol dire mandare a casa quattro operai dell'indotto.

«INTERESSATO TUTTO IL SETTORE» - Nel frattempo Scajola ha anticipato che «i provvedimenti non saranno pro o contro la Fiat, ma dovranno interessare tutto il settore dell'auto». Dal canto suo il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi ha sottolineato che«c'è un evidente problema dell'industria dei beni di consumo durevoli, non solo dell'auto». E di contro, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti, ha evidenziato come, quello dell'auto, «rimane sempre uno dei principali componenti» insieme «all'indotto che lo sostiene, della ricchezza nazionale». Di qui la «evidente necessità» di difendere il settore.

LEGA - C'è chi però come la Lega continua a puntare i piedi sui possibili aiuti alla Fiat da parte dello Stato. E lancia una proposta choc. «L’unica soluzione per poter aiutare il settore dell'auto, che in Italia è Fiat, è di acquisire da parte dello Stato e a costi bassi pacchetti azionari della società, dopo un aumento di capitale, in attesa del rilancio economico». È quanto dichiara, in una nota, il capogruppo della Lega in commissione Bilancio del Senato, Alberto Filippi, secondo il quale bisogna partire dal presupposto che «non debba essere sempre il contribuente italiano a sostenere in momenti di difficoltà la casa torinese. Quando la Fiat è in momenti di splendore - afferma Filippi - non mi sembra che lo Stato ne ricavi qualcosa. Con l'acquisto dello Stato di pacchetti azionari del gruppo Fiat, si eviterebbero casse integrazioni, rilanciando così il settore senza che il contribuente debba omaggiare a fondo perduto». Anche il ministro per la Semplificazione normativa, Roberto Calderoli, (leghista) ribadisce il suo no agli aiuti alla Fiat: «Un conto è se si interviene sull’intero settore, un conto è se lo si fa su una singola azienda. Sessantamila posti non sono a rischio solo alla Fiat ma in tanti altri settori. Quindi no agli aiuti solo alla Fiat, si possono prendere in considerazione interventi su tutto l’indotto automobilistico».

D'ALEMA - Il malcontento della Lega trova d'accordo anche l'ex ministro degli Esteri e dirigente del Pd Massimo D'Alema: «A questo punto un aiuto alla Fiat mi sembra inevitabile. Ma il problema è che manca una politica industriale per cui alla fine si farà un favore alla Fiat e credo che questo irriterà gli altri imprenditori e in particolare le piccole e medie imprese» ha detto D'Alema intervistato a "Zona Severgnini" su Sky Tg24.

GRAN BRETAGNA - Intanto il governo britannico ha annunciato gli aiuti al settore dell'auto, ma, come ha precisato un portavoce di Downing Street «non si tratta di un salvataggio» come quello offerto alle banche. Il piano prevederebbe però aiuti al settore per 2,5 miliardi di euro.

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Quando la Fiat è in momenti di splendore - afferma Filippi - non mi sembra che lo Stato ne ricavi qualcosa. .

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Non so dove abiti ;) però in ER da Ottobre a fine Marzo o hai una €3 o €4 (diesel conFAP) oppure nelle città dicapologo manco ci entri ;) non è una questione di ZTL o meno, è questione di poter entrare in città!

Poi ovvio che molissimi se nesbattono perchè tanto i controlli non ci sono,però sai...siccome devo girarci 180giorni l'anno con le normative magari un pensiero a comprarmi qualcosa a norma ce lo faccio ;) e idem per chi abita sul monte più sperduto dell'appennino madeve venire a Piacenza o ha un'auto recente oppure la deve parcheggiare fuori città e farsela con la navetta che tra le altre cose è organizzata veramente di merda :pz

Non sono capricci ;) ma quieto vivere

Cita

7:32 : Segni i punti coglionazzo !

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E le tasse che pagano sugli utili a chi vanno? E le tasse dei lavoratori assunti nei periodi floridi a chi vanno? L'IVA sulle vetture vendute a chi va? A sbirulino?

Perchè c'è gente che continua ad affermare queste STRONZATE senza che nessuno gli faccia un esame prostatico istantaneo per farli tacere?

Giulia Nuova Super 1300

75 1.8 carburatori

33 IE Imola

145 1.6 TS 16V

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Io non sto contestando se sia lecito o no dare gli aiuti a Fiat, o se debba avere una condizione di privilegio.

Volevo sottolineare che gridare "Se la Fiat (metteteci l'azienda XY il discorso è lo stesso) va bene lo stato di guadagna niente" è una frase che sottolinea un'assoluta miopia e ignoranza.

Sarebbe come dire "cosa pretendi il sussidio di disoccupazione che quando hai il lavoro fisso lo stato non guadagna niente?".....se qualcuno dicesse questo, verrebbe giù il mondo :roll:

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Da quello che c'è scritto in quell'articolo si parla di aiuti in pieno stile salumiere. E comunque non sarei nemmeno d'accordo su un'acquisizione da parte dello stato, visto che poi rischierebbe di diventare un carrozzone tipo RAI o nella migliore delle ipotesi tipo FS.

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Da quello che c'è scritto in quell'articolo si parla di aiuti in pieno stile salumiere. E comunque non sarei nemmeno d'accordo su un'acquisizione da parte dello stato, visto che poi rischierebbe di diventare un carrozzone tipo RAI o nella migliore delle ipotesi tipo FS.
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Crisi dell'auto: automobilisti non convocati

ACI e Adiconsum chiedono a Palazzo Chigi incentivi "verdi e trasparenti"

Ci saranno proprio tutti oggi pomeriggio a Palazzo Chigi a parlare del piano di rilancio dell'auto: i Costruttori, i politici e i sindacati, ma non gli automobilisti. Nessuna delegazione che rappresenta questa categoria o più in generale quella dei consumatori è stata invitata all'incontro e gli appelli restano l'unica possibilità di far sentire la propria voce. L'ACI, che conta un milione e 200 mila iscritti, chiede "incentivi economici consistenti e misure concrete", mentre l'Adiconsum richiama l'attenzione sull'importanza "anche di scelte nuove che privilegino gli investimenti nel trasporto pubblico rispetto al privato".

L’industria automobilistica riveste una particolare importanza nell’economia del nostro Paese (ricordiamo che il mercato dell'auto vale l'11% del PIL), per questo è giusto, secondo l'Adiconsum, che vengano presi dei provvedimenti per limitare la riduzione dell’occupazione ed il ricorso alla cassa integrazione, ma gli aiuti dello Stato devono andare anche verso una mobilità più sostenibile a favore di auto meno inquinanti. Tuttavia gli incentivi, secondo l'Associazione che tutela i consumatori, "vanno vincolati ad una maggiore trasparenza nell’informazione fornita ai consumatori. Non è tollerabile che i consumi indicati dalle Case automobilistiche siano ingannevoli nella misura del 20-40%. Ancora meno trasparente è l’informazione sul livello di inquinamento che deve essere scritta nel libretto, evitando in tal modo forme diffuse di raggiro".

La speranza dell'ACI, invece, è che oggi scaturiscano da Palazzo Chigi soluzioni "soprattutto per le famiglie a reddito medio-basso che intendono cambiare la vecchia automobile con un mezzo dai consumi ridotti e a basse emissioni di CO2", ha detto Enrico Gelpi, presidente dell’Automobile Club d’Italia.

"A tale scopo un provvedimento utile è già quello inserito nel decreto anticrisi con l’abbattimento a 50 euro del costo dell’imposta provinciale di iscrizione delle ipoteche sui veicoli, che finora ostacolava il ricorso al credito", ha detto Gelpi, avvertendo però che "gli incentivi vanno estesi anche alle vetture usate Euro 4. Sulle strade ci sono ancora 5,2 milioni di auto Euro 0, insieme a quasi 3 milioni di Euro 1, 9 milioni di Euro 2 e 8,2 milioni di Euro 3. La necessità di un rinnovamento del parco auto circolante è evidente, soprattutto per ridurre la congestione sulle strade”.

Autore: Eleonora Lilli

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