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Smaltimento auto


Guest Velox

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Molto interessante e possibile spunto per una buona discussione l'articolo comparso sul sito di Quattroruote:

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Un forum di discussione con il ministro tedesco dell'Ambiente, Jürgen Trittin, ospitato dal quotidiano tedesco "Die Zeit" e al quale ha partecipato il responsabile della produzione del gruppo BMW, Norbert Reithofer (nella foto), è stata l'occasione per parlare dei futuri standard di riciclaggio nell'industria automobilistica.

La direttiva europea sul ciclo di vita dei veicoli richiede che, entro il 2006, sia riutilizzato l'85% del peso totale di un'autovettura giunta alla soglia della rottamazione. Una percentuale che sarà portata al 95% dal 2015.

La normativa, pur proponendosi di rispettare l'ambiente a livello comunitario, non è esente da qualche paradosso: se la maggior parte dei materiali pesanti, come il ferro o l'acciaio, può essere riciclata a ottimi livelli e soddisfare quindi le richieste comunitarie, allo stesso tempo questi materiali rendono le auto più pesanti e incrementano di conseguenza sia i consumi di carburante sia le emissioni di anidride carbonica.

Viceversa, i materiali leggeri e le materie prime già rigenerate riducono significativamente i consumi e le emissioni di anidride carbonica lungo tutto il processo di produzione e ciclo di vita del veicolo, migliorando l'impatto ambientale complessivo di ogni singola vettura, sebbene questa possa poi incontrare difficoltà a rispettare gli standard del riciclaggio.

Un costruttore come BMW, con la vocazione per le tecnologie leggere, soffre con i tassi di riciclaggio in questione e non può che rimarcare la chiara contraddizione degli obiettivi posti dalla direttiva dell'Unione. "È giunto il tempo per i politici di considerare la questione della protezione ambientale secondo una prospettiva complessiva, senza creare conflitti d'interesse imponendo standard e limiti isolati che rallentano il progresso della produzione automobilistica leggera", ha spiegato Reithofer.

"Il riciclaggio a ogni costo è una strada senza uscita. Focalizzandosi sulle tecnologie leggere intelligenti, BMW punta a migliorare l'equilibrio ecologico complessivo del prodotto durante il processo di produzione e l'intero ciclo di vita del veicolo, considerando dunque tutta una serie di fattori che vanno oltre la sola fase del riciclaggio".

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Guest Artemis
"Il riciclaggio a ogni costo è una strada senza uscita. Focalizzandosi sulle tecnologie leggere intelligenti, BMW punta a migliorare l'equilibrio ecologico complessivo del prodotto durante il processo di produzione e l'intero ciclo di vita del veicolo, considerando dunque tutta una serie di fattori che vanno oltre la sola fase del riciclaggio".

Sono d'accordo con tale opinione della BMW.

Di recente sono stato in visita a Mirafiori, in cui si è trattato anche di questo argomento.

è effettivamente molto sentito, e la stessa Fiat è impegnata nello studio di materiali polimerici che, oltre ad appagare la vista ed il tatto (cosa molto più complessa di quello che sembri) senza però compromettere la forma del polimero, che comprometterebbe a sua volta la reciclabilità.

Questo significa che non può essere troppo rinforzato, per poterlo reciclare meglio, ma purtroppo questo crea dei problemi strutturali a temperature poco oltre i 100°C, temperatura facilmente raggiungibile da un cruscotto.

Il cruscotto si può deformare, scolorire, e vie dicendo.

è solo un esempio, tanto per confermarti che questo è un argomento molto complesso e molto controverso, non solo per i metalli, ma anche per i materiali polimerici.

ciao ciao!!

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Il problema del riciclaggio è ad ampio raggio, non va visto all'interno di un solo settore industriale. Esso ricopre l'intera tessuto economico nazionale e interagisce con le scelte (si spera sempre più concordate) delle altre nazioni.

Nel caso Bmw, mi pare chiaro che il discorso diventi evidente. I materiali ormai inutili di un'auto devono diventare materia prima di un qualcosa, non necessariamente un'altra auto. Quel qualcosa lasciamo che sia l'innovazione tecnologica ad indicarcelo.

Esistono fior di ricercatori che dedicano la vita al "LCA" (analisi del ciclo di vita" dei materiali e dei prodotti. Un forte e valido gruppo di questi è proprio presso il mio Ente.

Ma qui si inserisce un discorso di fondo. La ns ricerca è stata ridotta al rango di Cenerentola. Questi studi costano e richiedono una legislazione snella, intelligente, che recepisca al volo le indicazioni dei ricercatori. Essa potrebbe operare attraverso la doppia arma dell'incentivazione al riuso ottimale di materiali riciclati e della extratassazione nei casi di non adeguamento.

Faccio un esempio: Se devo produrre laminati in ferro ordinari e l'esito di determinate ricerche indicano che le fusioni dei pianali di auto di tipo X sono pertinenti, dovrebbe esserci una norma che , tenuto conto dei quantitativi ottenuti dal riciclaggio e del fabbisogno di MP da parte dei produttori di laminati, l'acquisto di materiali riciclati a tale scopo venga detassato di un x% , compensando tale voce di spesa da una extratassazione su chi utilizza MP originali di un y% compensativo dell'x% di prima.

A me pare talmente banale, come principio ...

Poi, mi cascano addosso casi concreti. Un amico che ha una piccola attività agricola in collina desidererebbe installare un impianto fotovoltaico (il massimo dell'ecologia-> inquinamento zero) . Le sue casse sono messe male (e quali sono messe bene?). Esistono a tal fine finanziamenti del 70% da parte dello Stato. MERAVIGLIOSO! diremmo.

Vi sfido a riuscire ad ottenerli.

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