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Scusate, volevo chiedere se qualcuno sa se GM chiudera la fabrica a Wilmington nel Delaware?

Io ho apena preso una Opel GT (che negli States viene venduta come Pontiac Solstice e Saturn Sky) volevo sapere se chiudono. La cosa spiegerebbe le 'svendite' che sta facendo Opel in Germania....

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Inviato
Scusate, volevo chiedere se qualcuno sa se GM chiudera la fabrica a Wilmington nel Delaware?

Io ho apena preso una Opel GT (che negli States viene venduta come Pontiac Solstice e Saturn Sky) volevo sapere se chiudono. La cosa spiegerebbe le 'svendite' che sta facendo Opel in Germania....

GM cerca un acquirente per la fabbrica di Wilmington roadster inclusi....anche perche GM ha annunciato la dismissione dei marchi Pontiac e Saturn e lo spinoff di Opel/Vauxhall...e il roadster veniva prodotto proprio per i marchi Pontiac,Saturn,Vauxhall e Opel..

Guest EC2277
Inviato (modificato)
GM: LA TERZA BANCAROTTA DI TUTTI I TEMPI PER GLI USA.

(AGI) - Roma, 1 giu. - Quella di General Motors e' la terza bancarotta per ordine di grandezza che gli Usa hanno affrontato. Il crac piu' grande, e devastante per i mercati finanziari del mondo, e' quello di Lehman Brothers, seguito da quello di Worldcom. Quello della casa automobilistica che per 77 anni e' stata la numero uno del mondo e' piu' pesante del crac Enron. Ecco una classifica per ordine di grandezza di attivita' dell'impresa o del gruppo.

- LEHMAN BROTHERS HOLDINGS: il 15 settembre del 2008 avvio' le procedure per il Chapter 11 con un debito di 613 miliardi di dollari e attivi per 639 miliardi poi attualizzati a 691.

- WORLDCOM: il crac risale al 21 luglio 2002, dichiaro' fallimento suscitando uno scandalo quando ammise di aver fatto 'errori contabili' per 7,68 miliardi di dollari. Gli attivi erano a quasi 104 miliardi e le perdite superavano i 30 miliardi di dollari. Al momento del fallimento era la seconda compagnia telefonica americana dopo AT&T.

- GENERAL MOTORS: la bancarotta di oggi: debiti per oltre 27 miliardi di dollari, attivi per 91 miliardi. La nuova compagnia avra' 30,1 miliardi di dollari dal Tesoro Usa che deterra' il 60% delle quote.

- ENRON: il 2 dicembre 2001, la maggior compagnia Usa di compravendita di energia elettrica e gas chiese l'accesso al Chapter 11. Il crac travolse i fondi pensione dei dipendenti.

Nel 2004 la compagnia, valutata adesso 65,5 miliardi, e' uscita dalla procedura.

- CONSECO: l'azienda finanziaria e assicurativa chiese il fallimento il 17 dicembre 2002 con una perdita di 6,5 miliardi.

- CHRYSLER: in bancarotta pilotata dal 30 aprile scorso, aveva attivi per 39,3 miliardi. Ha firmato un'alleanza con Fiat che ora e' socia al 20% con la possibilita' di salire al 35% e infine di arrivare al 51% quando saranno ripianati i debiti con il Tesoro Usa.

...

Fonte: AGI News On - GM: LA TERZA BANCAROTTA DI TUTTI I TEMPI PER GLI USA

Gm fa ricorso al Chapter 11,

persi 21mila posti di lavoro.

General Motors ha chiesto il ricorso al Chapter 11 (la tutela dai fallimenti negli Usa). La richiesta di insolvenza della casa americana, che proprio l'anno scorso ha celebrato i 100 anni di esistenza, rappresenta il terzo fallimento più grande nella storia americana e il primo in assoluto nella storia dell'industria manifatturiera Usa. La procedura sarà rapida visto che dovrebbe durare solo dai 60 ai 90 giorni

La procedura giudiziaria dovrà durare 60-90 giorni e comporterà la chiusura di 11 impianti. In altri tre la produzione resterà sospesa come parte del processo di ristrutturazione. Saranno 21.000 i posti di lavoro persi. Il governo fornirà alla storica azienda automobilistica di Detroit aiuti per altri 30,1 miliardi di dollari (aveva già versato 20 miliardi di aiuti pubblici), il che farà diventare il governo il maggiore azionista con una quota del 60 per cento. Il Canada e la provincia dell'Ontario verseranno 9,5 miliardi ottenendo il 12% del capitale. Ai fondi pensione Gm andrà circa il 17,5%, mentre il restante 10% andrà ai detentori di obbligazioni che hanno sottoscritto il piano di ristrutturazione.

Il presidente Barack Obama farà un discorso pubblico poco prima di mezzogiorno ora locale, quando in Italia saranno quasi le 18:00. Obama dovrebbe indicare come esempio di quello che si attende il caso di Chrysler, che è stato dichiarata in bancarotta lo scorso 30 aprile. In un mese, Chrysler è riuscita a dare soluzione a gran parte dei suoi problemi legali. Il funzionario dell'amministrazione Obama ha riconosciuto che la situazione di General Motors è «più complessa» di quella di Chrysler e che il processo sarà più lento, ma ha aggiunto che il percorso dovrebbe durare «tra i 60 e i 90 giorni». Poco dopo, il presidente di General Motors, Fritz Henderson, spiegherà da New York, che l'azienda è stata costretta a ricorrere alla bancarotta perchè la maggioranza degli obbligazionisti non ha accettato di convertire i propri titoli nella nuova Gm ristrutturata.

Fonte: Gm fa ricorso al Chapter 11, *persi 21mila posti di lavoro - Il Sole 24 ORE

Modificato da EC2277
Guest EC2277
Inviato

Chiedo scusa per il doppio post ma aggiungo quest'articolo che penso potrebbe essere interessante:

General Motors: sindacati, società finanziarie e di componentistica in testa a lista creditori.

E' dominata da società finanziarie, di componentistica e dai sindacati la lista dei 50 maggiori creditori presentata quest'oggi da General Motors per la richiesta di Chapter 11. La prima posizione è occupata da Wilmington Trust con crediti in obbligazioni per 22,7 miliardi di dollari, seguita dai sindacati dell'Uaw con crediti per 20 miliardi. Della lista fanno parte anche società di componentistica come Delphi (110 milioni), Bosch, Johnson Controls, Magna Bridgestone, Goodyer e Continental.

Fonte: http://www.finanzaonline.com/notizie/news.php?id=%257B31D427B4-7261-4747-884B-50F672A9FD45%257D&folsession=5bcfe8d0958c107caf66fbafe2e7873d?refresh_cens

Guest EC2277
Inviato

Anche qui si riparla delle trattative con PSA, alle quali non credo si possa dare molto credito oramai, ed inoltre si accenna agli impianti ed ai marchi dei quali la General Motors potrebbe disfarsi.

Auto/ Marchionne per centrare i 6 milioni di vetture l’anno farà rinascere la sua fenice dalle ceneri di GM.

Di Luca Spoldi

Come ci si attendeva, General Motors, con 82,29 miliardi di dollari di patrimonio e 172,81 miliardi di debiti, ha presentato oggi domanda per la protezione dai creditori accordata dalla procedura di Chapter 11, l’equivalente dell’amministrazione controllata, fase propedeutica alla trasformazione dell’ex colosso di Detroit in una nuova società più piccola e snella in grado di affrontare le sfide del ventunesimo secolo. Dopo 77 anni termina dunque la prima parte della storia dell’ex numero uno mondiale dell’auto e si apre un nuovo capitolo ricco di incognite ma anche di speranze, un capitolo in cui governo Usa assumerà, come già capitato nella vicenda Chrysler, un ruolo da regista, visto che conta di convertire aiuti per complessivi 50 miliardi di dollari (ai 19,4 miliardi già erogati Obama ha già detto di voler aggiungere altri 30 miliardi di dollari) in una quota pari al 60% di capitale della “nuova” Gm, oltre ad 8,8 miliardi di dollari in azioni privilegiate e obbligazioni.

Il sindacato dell’Uaw, già divenuto azionista di maggioranza di Chrysler (al 55%) sarà socio al 17,5% attraverso il proprio fondo pensione, con l’opzione su un ulteriore 2,5% del capitale, mentre il governo canadese, che fornirà a Gm altri 9,5 miliardi di aiuti, riceverà il 12% del capitale ordinario. Agli obbligazionisti, finora detentori di 27 miliardi di dollari di obbligazioni, andrà il 10% del nuovo capitale più un’opzione per acquistare a prezzo scontato un ulteriore 15% quando Gm sarà uscita dal Chapter 11, ma difficilmente si leveranno troppe grida di dolore. Negli ultimi giorni, infatti, un blocco di bondholder rappresentante la maggioranza dei creditori aveva già raggiunto un accordo di massima per dare il proprio via libera all’operazione.

Azienda, governo e sindacati: i protagonisti di Gm sono gli stessi della vicenda Chrysler ma all’appello sembra mancarne ancora uno, Fiat. Dopo la porta in faccia ricevuta, come in molti avevano previsto fin dall’inizio, nella vicenda Opel, Marchionne si ritrova nuovamente qualche carta in mano da giocare per selezionare con cura cosa provare ad acquistare tra le attività che l’ex socio metterà sul mercato. Come in ogni procedura concorsuale, infatti, a General Motors verrà data la possibilità di scegliere cosa tenere per sé, cosa mettere sul mercato e cosa abbandonare al suo destino (un’analoga decisione è stata appena assunta dal tribunale di New York per Chrysler, che dunque potrà chiudere otto fabbriche e rescindere i rapporti con 789 rivenditori).

Così alcuni marchi come Hummer e Saturn già sono destinati alla vendita, la forza lavoro dovrebbe essere ridotta di un terzo, 11 fabbriche venire chiuse per sempre e altre 3 almeno temporaneamente, mentre 2.600 rivenditori si vedranno rescindere il contratto. Gm dovrebbe invece tenersi i marchi Chevrolet, Cadillac, Buick e GMC . Può darsi che Marchionne provi ad approfittare della situazione per fare uno shopping mirato, ma è il destino delle altre attività europee e sui principali mercati emergenti (America Latina, Sudafrica, Cina) che pare destare l’interesse del manager amante dei pullover blu.

Il quale potrebbe provare a mettere le mani sulla svedese Saab (finita a sua volta in bancarotta ma con una procedura distinta da quella della casa madre), un marchio con una buona reputazione che negli Usa gode anche di una discreta rete di vendita ma che da solo non ha la possibilità di sopravvivere e dunque andrà “combinato” assieme ad almeno un’altra società, come Chrysler. In questo modo Marchionne si avvicinerebbe nuovamente alla soglia dei 6 milioni di vetture l’anno che più volte è stato detto essere il livello minimo per poter sostenere le sfide del futuro, a partire dagli investimenti per l’auto “pulita”, e rimanere un produttore indipendente.

Questa volta Marchionne sa che non può più permettersi mosse false: se la sua “fenice” non dovesse riuscire a spiccare il volo, commenta già il Financial Times, proprio il produttore italiano potrebbe essere una delle prime vittime della nuova fase di “risiko” apertasi sul mercato automobilistico mondiale, fase che rischia di essere particolarmente turbolenta per i gruppi europei, troppo piccoli e troppo poco presenti sui mercati emergenti come la Cina o l’India (Fiat, in particolare, ha il vantaggio di essere già partner dell’indiana Tata Motors, ma deve colmare il gap rimasto aperto in Cina) per sperare di sopravvivere con le proprie forze ancora a lungo.

Il Lingotto in questa partita ha il vantaggio di essersi mosso per primo e di essere già in possesso di molti più dati dei suoi concorrenti diretti. Un vantaggio non da poco per un “pokerista” come Marchionne, che potrebbe consentirgli di mettere le mani su qualche pezzo pregiato. Magari in attesa di riprendere quei discorsi con Peugeot che da sempre molti analisti ed esperti di “casa Fiat” ritengono la vera trattativa in grado di coronare i sogni di gloria del produttore torinese.

Inviato
Scusate, volevo chiedere se qualcuno sa se GM chiudera la fabrica a Wilmington nel Delaware?

Io ho apena preso una Opel GT (che negli States viene venduta come Pontiac Solstice e Saturn Sky) volevo sapere se chiudono. La cosa spiegerebbe le 'svendite' che sta facendo Opel in Germania....

queste sono le fabbriche che con buona probabilità verranno chiuse , messe in sospensione di produzione ,con la data indicativa.

Stabilimenti di assemblaggio vetture

Orion in Michigan: sospensione da o fino settembre 2009 (?)

Pontiac in michigan : chiusa da ottobre 2009

spring hill in tenessy: in sospensione da o fino a ottobre 2009 (?)

wilmington in delaware: chiusa da luglio 2009

Stampaggio :

Grand rapids in michigan : chiusura nel giugno 2009

indianapolis in indiiana:chiusura nel dicembre 2011

mansfield in ohio:chiusura nel giugno 2009

pontiac in michigan: sospensione da o fino dicembre 2010 (?)

Fabbiche produzione propulsori e trasmissioni

Livoria engine in Michigan: chiusura nel giugno 2009

Flinth north components in michigan:chiusura nel dicembre 2010

willow run site in Michigan:chiusura nel dicembre 2010

Parma components in ohio : chiusura dicembre 2010

Fredericksburg components in virginia:chiusura dicembre 2010

Massena casting , New york : chiusura in atto

Logistica e distribuzione

Boston in massachuettes : chiusura 31 dicembre 2009

jacksonville in florida: chiusura 31 dicembre 2009

columbus in ohio : chiusura 31 dicembre 2009

... Le Alfa del futuro, Mazda a parte, dovrebbero essere ingegnerizzate là. Ma io dovrei comprare un'Alfa fatta dagli ingegneri della Chrysler ?

( Cit . Giugiaro da Quattroruote )

Inviato

Questo l'impatto della bancarotta sulla australiana Holden

Holden to be part of New GM;-

Holden not included in US filing under chapter 11;

No direct impact on local design, engineering and manufacturing operations;

Technology improvements to best-selling Commodore, introduction of second carline remain on track;

No changes to Holden employees and supplier payment arrangements; and

No changes to Holden dealer and warranty arrangements.

inoltre continuerà normalmente le sue operazioni in australia e nuova zelanda. Non risulterà inghiottita nel fallimento della GM perchè secondo le leggi australiane la holden è un entità indipendente, anzi sarà una dei pilastri della futura GM . Tratto da un intervista di Mark Reuss ,Holden Chairman and Managing Director

... Le Alfa del futuro, Mazda a parte, dovrebbero essere ingegnerizzate là. Ma io dovrei comprare un'Alfa fatta dagli ingegneri della Chrysler ?

( Cit . Giugiaro da Quattroruote )

Inviato

Sembrerebbe che, dopo Hummer, anche per il marchio Saturn si conoscerà presto il nuovo padrone.

I soggetti interessati pare siano stati molti, anche una decina o più, di varia provenienza e con svariati piani di utilizzo in mente.

Ma a quanto riportano diverse fonti GM avrebbe raggiunto un accordo con la Penske Automotive Group, di Robert Penske e l'ufficializzazione potrebbe arrivare già domani.

Le procedure di bancarotta stanno dando finalmente una smossa a GM perchè porti a trermine il processo di ristrutturazione (IMHO fin troppo sonnolento fin'ora).

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