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[F1] Il Team Honda in vendita!


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scusate, forse ho capito male io, ma il monomotore sarà solo per quei piccoli team che oggi comprano la fornitura presso terzi. In partica per i big non cambierebbe nulla, continuerebbero a svilupparsi il motore da sé, mentre i team più piccoli compreranno il motore presso un unico costruttore, risparmiando.

E' così o no?

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scusate, forse ho capito male io, ma il monomotore sarà solo per quei piccoli team che oggi comprano la fornitura presso terzi. In partica per i big non cambierebbe nulla, continuerebbero a svilupparsi il motore da sé, mentre i team più piccoli compreranno il motore presso un unico costruttore, risparmiando.

E' così o no?

da come ho capito io no. motore identico x tutti.

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scusate, forse ho capito male io, ma il monomotore sarà solo per quei piccoli team che oggi comprano la fornitura presso terzi. In partica per i big non cambierebbe nulla, continuerebbero a svilupparsi il motore da sé, mentre i team più piccoli compreranno il motore presso un unico costruttore, risparmiando.

E' così o no?

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Non credo che la Honda 'e andata via per causa del motore unico , per me se sono andatti perche spendere 400miglioni per season e fare solo figure di m***a , non conviene .

Mi domando cosa vah in testa ai piloti lasciati "a piedi" ...

"The trouble with the world is that the stupid are cocksure and the intelligent are full of doubt." -Bertrand Russell

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  • 2 settimane fa...
Rumormill: Peugeot/Citroen to buy Honda F1?

Back when Alain Prost ran an F1 team, after jettisoning engines supplied by Mugen-Honda, it was Peugeot that left Jordan to sign up with Prost. Things didn't go well, and Peugeot jumped ship three years later. But it's possible that Peugeot feels it has some unfinished business in F1. Rumor has it that among the folks snooping around Honda's F1 operations is PSA, the parent company of Peugeot/Citroen. Supposedly not as hurt by the downturn as its rivals, and with F1 cost cutting in extra strength mode, PSA thinks now is the time to buy Honda's operations, benefit from Honda's promised assistance, and go head-to-head with its French rival Renault. Were such a thing to pass, speculation is that Peugeot would put Sebastien Bourdais and Jenson Button in the cockpits.

[source: F1-Live]

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La Prodrive non nega un qualche interesse per l'acquisizione del Team Honda F1.

Magari è solo un misto di autopromozione e sensazionalismo da tabloid Inglese (parliamo del Sun, mica uno a caso :lol:), ma non si sa mai.

Prodrive's David Richards turning focus to Honda F1 bid

In a twist of fate, Subaru's withdrawal from the world rally championship could pave the way for David Richards to re-enter formula one.

The Japanese carmaker had collaborated with Richards' Prodrive motor racing company.

And with Richards already eyeing the purchase of Honda's F1 team, he told the British newspaper The Sun that this week's developments "clears the decks and gives me a bit of spare time to think about it".

"The new structure for F1 from 2010 onwards, with new regulations coming and very significant cost cutting programmes, certainly make it more appealing and far more suitable for a company such as ours," he added.

"What's on the table today makes it far more feasible."

Richards, who formerly ran the Benetton and BAR teams, almost brought Prodrive into F1 this year but baulked at the 'customer car' situation.

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  • 2 settimane fa...

La Honda è salva, se l'è comprata Slim

Il magnate messicano, secondo uomo più ricco al mondo, ingaggia Senna jr.

STEFANO MANCINI

TORINO

Per salvarci abbiamo tempo fino a Natale», aveva detto, a inizio dicembre, uno sconsolato Ross Brawn. La Honda aveva appena annunciato il ritiro dalla Formula 1, taglio doloroso e indispensabile per tamponare le falle causate dalla crisi economica. Una «mission impossible», quella dell’ex dt Ferrari passato nel 2008 a dirigere la scuderia giapponese: una ventina di giorni per trovare un mecenate disposto ad accollarsi un’attività che per tre anni, secondo stime, avrebbe garantito soltanto perdite: trecento milioni l’anno di spese a fronte di ricavi incerti, legati a sponsorizzazioni ancora da trovare e a risultati che nel 2008 non si sono visti. Agli 800 dipendenti dello stabilimento di Brackley, Inghilterra, per Natale, assieme alla tredicesima, era stata recapitata una lettera che preannunciava «redundancy», licenziamento.

In extremis è arrivato il salvatore: Carlos Slim, 67 anni, il secondo uomo più ricco del mondo. L’annuncio non è ancora ufficiale, in attesa che siano formalizzati i dettagli del passaggio di proprietà. Ma due sono i punti fermi: primo, il team è salvo; secondo, i piloti saranno Jenson Button (riconfermato) e il debuttante Bruno Senna al posto di Rubens Barrichello.

Slim è proprietario della Telmex, compagnia telefonica che copre il 73 per cento delle telecomunicazioni in America Latina. Senna è sponsorizzato dalla Embratel, società del gruppo Telmex. E, soprattutto, è nipote di Ayrton, un nome che a quindici anni dalla scomparsa suscita ancora enorme emozione in Formula 1. Il cerchio è chiuso. Il nuovo patron è facoltoso quanto basta per accollarsi le spese della defunta Honda: le sue attività rappresentano il 5 per cento del Pil messicano. Oltre a Telmex possiede banche e catene di ristoranti, piantagioni di tabacco e retailers informatici, oltre al 3 per cento delle azioni Apple. Nel 2007 ha scavalcato Bill Gates in testa alla classifica dei paperoni redatta da Forbes, quest’anno è stato sorpassato da Warren Buffett, il re delle assicurazioni. Patrimonio: 45 miliardi di euro. Una decina di giorni fa è andato a Brackley per dare un’occhiata alla factory Honda: l’elicottero era così grosso che non è potuto atterrare sul tetto dell’edificio, costringendo la security a sgomberare in fretta il parcheggio.

Ricco sfondato, ma anche visionario: se va male, sarà ricordato come l’uomo che ha riportato un Senna in Formula 1. Se va bene, e Bruno (25 anni) metterà in pista il dna dello zio, accumulerà altro denaro.

Senna jr era già legato alla Honda. Secondo classificato nel campionato di Gp2 vinto da Giorgio Pantano (ex Jordan), era stato convocato in novembre per un test, durante il quale aveva convinto Brawn e l’ad Nick Fry a sottoporgli un contratto da titolare per la prossima stagione. Due settimane dopo era arrivato l’annuncio choc da Tokyo. Il primo a tentare il salvataggio era stato il proprietario della Prodrive, David Richards, che già aveva diretto la Bar-Honda fondata da Jacques Villeneuve. Richards stava cercando finanziatori nei Paesi arabi. In seguito si erano fatti avanti Vijay Mallya, già patron di Force India, un fondo svizzero e la compagnia di spedizioni greca di Achilleas Kallakis. Slim, che in America già sponsorizza il Chip Ganassi Racing, è stato più veloce.

«C’è molto interesse fin da quando la Honda ha annunciato il ritiro dalla F1 - aveva assicurato Fry alla vigilia delle feste -. Il lavoro sulla vettura 2009 continua per assicurarci di essere in griglia a Melbourne». La candidatura di Mallya non era piaciuta a Brackley. Il timore era che il suo unico interesse fosse quello di accaparrarsi la tecnologia Honda e poi chiudere. E di Richards non convincevano le capacità economiche, visto che già batteva cassa per il suo team Aston Martin.

Su Slim non vi sono state incertezze. Il prezzo d’acquisto è stato simbolicamente stabilito dalla Honda in un dollaro. L’acquirente dovrà accollarsi le spese per mantenere in vita la scuderia e affrontare la prossima stagione di F1. La monoposto è quasi pronta, i test avevano dato risultati positivi e il lavoro sul kers, il dispositivo per il recupero dell’energia dispersa in frenata, era a buon punto. In più, quel giovane pilota che tanto ricorda lo zio aveva girato al suo debutto su una F1 su tempi vicini a quelli del veterano Button. «Sono orgoglioso di quello che ho fatto», aveva detto Bruno Senna appena sceso dalla macchina. Adesso per lui è arrivata l’occasione della vita. «Se pensate che io sia veloce, dovreste vedere mio nipote», disse nel ’93 Ayrton. Arrivederci a Melbourne.

http://www.lastampa.it/sport/cmsSezioni/formula1/200812articoli/18219girata.asp

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«Sono orgoglioso di quello che ho fatto», aveva detto Bruno Senna appena sceso dalla macchina. Adesso per lui è arrivata l’occasione della vita. «Se pensate che io sia veloce, dovreste vedere mio nipote», disse nel ’93 Ayrton. Arrivederci a Melbourne.

La Honda è salva, se l'è comprata Slim - LASTAMPA.it

"But before the most charismatic car maker of them all finally went, they left us with a final reminder of what they can do, when they try" (Jeremy Clarkson, Top Gear)

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