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Marchionne sulla crisi


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I più attivi nella discussione

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Faccio solo un breve cenno perchè ho letto tanti pareri ben espressi e da persone che ne capiscono più di me.

Il mio parere su come dovrebbe evolvere il mercato?

Onestamente ritengo che un'estrema standardizzazione non è che sia la salvezza da tutti i mali.

Già oggi, e da qualche anno, molti marchi e gruppi ne fanno uso, e ci sentiamo spesso dire "E MENO MALE, SENNO' CHISSA' COSA COSTEREBBERO".

Chissà cosa costerebbero? Per piacere, che non si piangano addosso. Noi possiamo piangere (per finta) perchè la tal macchina che ci piace tanto costa uno sproposito, ma forse dovremmo andare a monte e cercare di capire perchè ci piace tanto.

Ci piace tanto perchè la standardizzazione ce l'hanno infiocchettata con la PPC (abbreviazione di presa per il c... che ho creato per usarla tutte le volte che mi pare senza mettere puntini puntini) dei mille balocchi addosso a mille modelli che non servono a un tubo?

Mi chiedo quanto possa costarmi di più una piccola di un costruttore che me la fa pagare così tanto perchè deve coprire gli investimenti anche per un malaugurato modello superchenonserveaniente che ha voluto mettere in gamma.

Tutti con questa voglia di crescere, crescere, crescere.... "l'anno scorso ne abbiamo fatte 400 mila, l'anno prossimo puntiamo alle 600 mila, e voi?" "Oh, anche noi, poi sapete, noi con la nuova gamma di 14 modelli che vogliamo lanciare entro due anni, puntiamo ad arrivare a...."

Per piacere. Dove pensavano di andare? Mi pare ovvio che fosse già scritto, in un cammino globale del genere, che prima o poi sarebbe arrivato il giorno del BUM! Tutti a casa coi cocci in mano.

La standardizzazione è quella che porta LO STESSO componente meccanico di un'Audi a costare 70-80 euro in più come ricambio, rispetto allo stesso di una Golf?

Di nuovo, per piacere. La standardizzazione è partita già da principio con una bella condita di avida PPC.

"Io standardizzo perchè così A ME costa meno, non A VOI che comprate. Perchè voglio gestire in maniera sana e poi investire in cose sensate per andare sempre meglio? No no, perchè io voglio diventare ricco."

Certo, è una cosa ovvia. Ma se tutto fosse stato un po' più sensato (magari non arrivando a far durare un modello due anni per poi cambiarlo di due virgole e sperare di rivenderlo a tutti quando in realtà non è cambiato nulla.... sappiamo tutti quanto si butta in soldi anche solo per rifare un paraurti e due fari), con un po' più di misura, oggi non sarebbero qui a cercare di puntellare un macigno con degli stuzzicadenti.

Quando sento discorsi sulla maniera di risparmiare per sopravvivere, mi viene sempre da pensare in che maniera questo risparmio possa andare a vantaggio anche di chi effettivamente tiene in piedi un'azienda, cioè chi compra i prodotti, e non il manager che sposta fa e disfa.

Guardate, la mia situazione è molto piccola, vivo in un paese di 5000 anime in cui ci sono due aziende che entro fine anno chiuderanno o poco ci manca. Una lavora per Fiat, e ci lavora mio padre. Con tutti i nuovi discorsi, la sede dell'azienda, per risparmiare e sopravvivere (traducibile anche, alle alte sfere dove si continua a stare bene, "guadagnare quanto prima"), sta accentrando tutto in periferia di Torino, e le restanti 22 persone che lavorano qui ora (delle 150 degli anni 80-90) verranno a poco a poco, da gennaio, messe in mobilità o che dir si voglia.

Fra di loro c'è mio padre.

L'altra azienda che va male invece è un rammendo, che nulla ha a che fare con Fiat ovviamente, ma per motivi simili ha perso tutto il lavoro, sta facendo fallimento e già da qualche mese mia madre non percepisce lo stipendio e non si sa quando arriverà qualcosa.

Questo è successo perchè l'azienda che dava lavoro al rammendo ha preferito puntare su soluzioni che la facessero risparmiare (ergo, in tempo di crisi "continuare a guadagnare come prima") e ha tagliato fuori la realtà lavorativa ove, in questo caso, era inserita mia madre.

In sei mesi entrambi i miei genitori sono passati dall'avere un lavoro, ad avere poco e niente. Le aziende che gli assicuravano il pane sopravvivranno, si accorperanno, e supereranno la crisi.

Probabilmente lo faremo anche noi in questa casa... ma se da una parte la medicina è questa, non so se dall'altra parte possano aspettarsi, il sig. Marchionne o chiunque al suo posto, che la nostra famiglia nel 2009 si compri qualche cosa facendo girare un pochino di soldi.

So bene che tutto ciò che ho scritto è ovvio, non volevo certo stare a spiegare cosa è la crisi, lo sappiamo tutti come funziona.

Però, tanti bei discorsi (o brutti che siano) fatti da persone cui si è rotto il giocattolo perchè han voluto giocare troppo.... si si, accorpiamo tutto, massima standardizzazione per sopravvivere.

Quanto costerà questa standardizzazione in termini di forza lavoro impiegata? Tutti quelli rimasti a casa si compreranno comunque una MitoMIni, una Giulia330, o una BravoAstra?

Io non so mica.

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

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va, bene, va bene....ci saranno grossi movimenti, s'è capito....:lol:

però non prendiamo alla lettera quello che dice SM come se fosse il risiko.

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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il discorso delle gamme troppo ampie infarcite di modelli assurdi e praticamente invendibili e' solo il disperato tentativo di , da una parte saturare i propri stabilimenti, e dall' altro di portare via tutte le minime briciole dal mercato sperando di fare in tutti i modi fatturato.

dove prima si aveva un modello per segmento che copriva il 100% delle tue vendite ,ora ce ne sono 3 o 4 per cercare di prendere proprio tutti i potenziali clienti.

Anche su questo le marche dovrebbero mettersi d' accordo per fare tutte insieme un passo indietro concentrando così le risorse su pochi modelli che siano realmente utili e validi

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@ Paolo:

condivido perfettamente la tua visione perchè ho avuto esperienze simili con miei famigliari.

Al danno economico (sempre pesantissimo) subentra anche lo stress di ritrovare un lavoro dopo una vita intera e il senso di inutilità di colpa immotivata (perchè alla fine ci si sente quasi colpevoli della chiusura, anche se si sono subite decisioni di cui non si ha colpa, anzi spesso, anche poco motivate economicamente)

L'unica cosa che posso dirti pe esperienza personale è che alla fine queste cose si risolvono in maniera meno dolorosa di quanto si immagini, basta stare uniti, e, vedendo da cosa scrivi non mi pare che per te e la tua famiglia questo sia un problema.

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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dipende molto da caso a caso, ci sono anche esempi di successo, come la seiceneto-cinquecento-panda-(e se siamo elastici)punto classic, e mentre da una parte abbiamo il proliferare di segmenti assurdi (come quelli che ho postato) dall'altro ci sono convergenze enormi sui modelli più venduti come gpunto, mito, idea brasiliana, corsa e cloni gm della corsa, oppure a panda, ka, 500, ypsilon nuova, e futuri modelli fiat. Ecco, io preferirei che risparmiassero sui segmenti bislacchi e si concentrassero di più sui modelli realmente vendibili, che nel giro di pochi anni si sono tutti omologati su poche piattaforme.

evolution_dacia_logo.jpg

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Grazie ACS, anche a nome dei miei genitori.

Riguardo ai ricambi, non mi sentivo tanto di fare il discorso "beh ma visto cosa fanno pagare, dei soldi ci dovrebbero essere".

Semmai, ci sarebbero potuti essere, a definire una solidità finanziaria anche magari in un momento di recesso (che è anche ovvio che ci possa essere, non parlo di questo di ora, ma di un momento di stanca generale che può sempre venire, prendiamo ad es. le rottamazioni... mi pare ovvio che siamo sempre quei tot di milioni, se con aiuti per un paio d'anni il mercato esplode, mi sembra un po' stupidino leggere poi il terzo anno "uffi le consegne sono in calo". E CHE TI ASPETTAVI? Non è che la macchina si cambia come le mutande. Poi ovviamente il tutto è sempre anche fomentato dall'informazione che... dio mio non tiriamo in ballo anche l'informazione perchè sennò non finiamo più :D )

Ritengo che il fatto per cui sono rimasti sempre meno soldi e a noi le cose sono costate sempre più sia anche perchè chi ha investito l'ha sempre fatto sognando un mercato illimitato... si certo, se forse l'uomo avesse creato Terra 2, magari.... oh certo, anche qui su Terra 1 ci sono ancora buchi da tappare, guardando dove nasce il sole.... ma quelli là cominciano a farsele le cose, anzi ce le portano pure a noi, e noi siamo così "intelligenti" che ce le compriamo, nuove, e poi la sera accendi la vetrina dell'auto e vedi la concessionaria con 346 Alfa 159, 322 Audi A4, 567 Astra e 443 Golf, ferme in attesa che qualcuno si sieda al volante.

Così, già in passato, sentivi di:

-fette di clientela che si buttavano su economici e scadenti prodotti che venivano da chissà dove

-le quali fette lasciavano usati straordinari a prezzi indecenti fermi

-e nel calderone che si riscaldava sentivi l'incravattato di turno che stava pensando che ci potrebbe essere quella nuova nicchia per quel nuovo modello fatto in quella nuova fabbrica... dove adesso vanno a casa tutti.

E io pensavo... ma si sveglieranno, prima o poi.... si, adesso ci siamo svegliati. Ci siamo svegliati dal sogno e ritrovati nell'incubo.

Questo a grandi linee, senza chiamare in causa nessuno in particolare.

Forse, sapete, mio padre potrà trovare lavoro dove lavoro io. Un'azienda metalmeccanica nata nel 1967 che conta una trentina di persone, che per il SUO habitat di mercato ha trovato una maniera fiorente di camminare, ed il cui proprietario, a richieste del tipo "se mi fai su altri due saloni io ti procuro una produzione di altre tot centinaia di migliaia di pezzi l'anno" ha sempre risposto "no no, grazie. Sto bene così".

Anche noi stiamo chiaccherando con la crisi. E' calato un po' il lavoro, ma lavoriamo tutti, non ci sono perdite, nessuno fa ferie obbligate e nessuno resta a casa. Lui ha sempre impostato su uno standard minimo che nel peggiore dei casi portava ad un tranquillo tran tran, e nel migliore... si in effetti è un posto dove quando c'è il boom ci si fa il cosiddetto cu.. (che è anche bello di questi tempi porter dire di farsi il cu... al lavoro).

Questo ovviamente è lo specchio di una realtà infinitamente diversa rispetto a Fiat o chi per essa, però mi pare l'esempio di un imprenditore che ha saputo giocare bene col suo giocattolo.

Dando la possibilità a chi stava sotto di lui di continuare, in piccolo, a giocare coi suoi piccoli giocattoli, perchè ogni anno nel parcheggio dei dipendenti c'è qualche auto nuova.

Altri suoi concorrenti negli anni 2000-2002, dove qui da me nel settore specifico c'è stata una cosa che definire BOOM è dire poco, hanno impiantato, costruito, ingigantito, fatto capannoni con giardini e fontane da cinema, parcheggi coi tabelloni digitali che indicano i posti liberi neanche fossimo al Mediaworld (manager-proprietari i cui genitori avevano costruito condomini e case lavorando nell'officinetta sotto casa)

Il mio capo negli anni del boom si è comprato la casa in Sardegna :D e non ha ingigantito niente.

Questi concorrenti qua vicino a noi, ora, hanno il parcheggio col tabellone digitale che segna tutti i posti liberi.

Ovvio che in questi anni del boom hanno fatto lavorare qualcuno in più (sempre col lavoro intestinale come dice Cangini di Zelig, "cioè quello che poi uno quando vuoi lo mandi a cagare" :D) ed è altrettanto ovvio che dire tutto questo non porta a concludere col fatto di avere la soluzione, perchè la coperta è quella che è, e non è facile dire come andava fatto, e soprattutto, cosa si deve fare ora.

Di certo, quando i soldi c'erano perchè giravano, bisognava avere altre vedute, senza soffiare tutti assieme nello stesso palloncino che poi è scoppiato.

Una volta sognavo, stupidamente, un mercato auto dove i costruttori anzichè fare alleanze, al contrario, prendevano le distanze, sedendosi ad un tavolo e mettendo in chiaro di non rompersi le p...e a vicenda.

"Io lavoro in certi segmenti, tu stai nei tuoi, e venderemo tutti."

Un mercato dove, esempio stupido, non arrivavano la Classe A e ora la piccola BMW e la Audi A1. E di sopra, la (finta) Jeep non la facevano in tremila, ma ne facevano cinque seriamente.

Quando era così, tutti vendevano il loro, e pochi si lamentavano. Ci poteva essere la lotta col coltello fra i denti nel C-D, per dire... cosa che non è malvagia, perchè è concorrenza che ha sempre spronato lo sviluppo.

Poi, ad esser sinceri, anche un po' di amor per casa propria, e chiudere la porta a tanti che venivano da fuori. Non ero così infelice io con un sistema che bloccava i giapu, ad esempio. Ognuno si faccia e si compri le sue cose, che lavoreremo tutti.

Al mio paesello ci sono cinque bar, e lavorano tutti. Ce ne fossero 35, piangerebbero tutti, no?

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

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@ Paolo:

condivido perfettamente la tua visione perchè ho avuto esperienze simili con miei famigliari.

Al danno economico (sempre pesantissimo) subentra anche lo stress di ritrovare un lavoro dopo una vita intera e il senso di inutilità di colpa immotivata (perchè alla fine ci si sente quasi colpevoli della chiusura, anche se si sono subite decisioni di cui non si ha colpa, anzi spesso, anche poco motivate economicamente)

L'unica cosa che posso dirti pe esperienza personale è che alla fine queste cose si risolvono in maniera meno dolorosa di quanto si immagini, basta stare uniti, e, vedendo da cosa scrivi non mi pare che per te e la tua famiglia questo sia un problema.

Modificato da PaoloGTC

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

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