Marchionne sulla crisi

[isogrifo]

Non proprio...in cina Arpellino ha trovato vari canali e anche Chery dopo il naufragio dell'accordo con Chrysler e l'arresto dei mercati Cinesi e asiatici sta tornado su nuove posizioni...

Tofas con PSA non ha nessun legame. Il Fiorino è prodotto da Tofas per PSA.

Tofas è una JV unicamente tra Fiat e la famiglia Koc.

[ACS]

Da qualche mese di Cina e JV varie se ne occupa Bonfiglioli. Chery è ancora vista con molta diffidenza.

Tofas HA un legame con PSA nel senso che lavorano insieme, non azionario, certamente. Però c'è una collaborazione che faciliterebbe altro.

[TonyH]

Il MoU con BMW prevede molto altro,

[nunoHGT]

Sulla stessa linea di Ubs gli analisti di Centrosim che in un report spiegano "che nella mente dei vertici Fiat vi sia l'intenzione di procedere allo spin-off della divisione auto dal resto del consolidato e del suo successivo conferimento in una Newco, partecipata da Fiat Auto e Peugeot, il partner europeo piu' accreditato". Per Centrosim sui multipli 2008 Peugeot varrebbe 3,5 mld contro i 3 mld di Fiat Auto, mentre la tempistica sarebbe per fine 2009 quando gli effetti della crisi saranno piu' chiari. Sul fronte delle sinergie il broker italiano segnala soprattutto la condivisione delle piattaforme su cui produrre le gamme auto e sviluppare economie di scala, visto che dall'unione delle due strutture produttive potrebbero fuoriuscire circa 5 milioni di vetture (taglia minima individuata da Marchionne per la sopravvivenza). In secondo luogo entrambe potrebbero fare fronte comune sullo sviluppo di un marchio low cost su scala globale.

[tommyb]

La soluzione migliore alla fine è un'alleanza industriale a 3 (FGA-PSA-BMW), con corollari inevitabili come Tata e chiaramente Tofas (che è anche legata a PSA).

[nunoHGT]

"Il 2009 - sostiene ancora Marchionne - sarà un anno difficile, il più difficile che io abbia mai visto in tutta la mia vita. Dovremo andare avanti aspettando che il mercato tocchi il fondo. Nessuno può prevedere oggi quali potranno essere le reali ripercussioni di questa crisi". "Dobbiamo avere l'apertura mentale e la libertà di pensiero di chi si pone davanti a un foglio bianco ed è deciso a ricostruire tutto daccapo. I nostri programmi per il futuro devono tenere conto di questi cambiamenti strutturali e di altri che potranno intervenire, come ad esempio l'impatto degli aiuti pubblici, che rischiano di stravolgere la dinamica dei settori. L'intervento dello Stato ha toccato all'inizio le strutture finanziarie ed ora si sta allargando all'industria. Non voglio dare giudizi di merito sulle scelte dei governi. Il punto e' che gli interventi pubblici a favore di alcuni costruttori portano ad un livello di disparità enorme nella competizione internazionale, perché pongono alcuni attori sopra tutti gli altri, in una posizione di vantaggio che è difficile da contrastare. Non possiamo accettare che la concorrenza venga falsata in questo modo. L'esistenza di regole uguali per tutti è un requisito essenziale in qualsiasi contesto competitivo. Credo che l'Europa debba reagire e muoversi velocemente, rendendosi conto di qual è il tema più urgente da affrontare: la sopravvivenza di un settore che conta più di 12 milioni di lavoratori".

"Senza la crisi - conclude l'intervento l'a.d. - che si è manifestata negli ultimi sei mesi, il 2008 sarebbe stato per la Fiat non solo un anno record, il migliore della sua storia, ma addirittura straordinario. L'augurio e' di entrare nel 2009 con la certezza che abbiamo la forza, le capacità e la passione per costruire qualcosa di nuovo e di duraturo".

[Kaleido]

Interessante analisi da ANE:

NEWS ANALYSIS

Fiat search for partner intended to pressure govt

Automotive News Europe

December 16, 2008 14:00 CET

MILAN (Reuters) -- Fiat's admission that its car business needs a partner to survive the economic crisis is as much a way to put pressure on the Italian government as it is an invitation to potential buyers.

Unlike Europe's other two major car-producing countries -- France and Germany -- Italy has yet to come out with a plan to support its struggling car industry.

Since Fiat's admission last week, the media has cited France's PSA/Peugeot-Citroen and Germany's BMW as potential partners, but industry watchers do not see a deal any time soon.

"There will be no partner next year," Morgan Stanley's Adam Jonas said. "Everybody has way too much on their plate."

As falling car sales have put thousands of jobs at risk, France and Germany have pledged financial aid for their car industries. France's president has offered 1,000 euros to every driver who trades in an old vehicle for a less-polluting one.

Calls on Italy's government to act have grown louder as Fiat, the country's biggest industrial group, has halted production and sent thousands of workers home on reduced pay.

Even the archbishop of Turin, Fiat's hometown, has added his voice to the calls.

Fiat CEO Sergio Marchionne's published comments last week about the group's car business being too small to survive was seen by analysts as a warning directed towards Rome.

"His message is that if it does not get any help from the government, it will be forced to take drastic measures next year," an industry analyst said on condition of anonymity.

One such measure could be the closing of two plants in southern Italy at the cost of more than 6,000 jobs.

"If the market gets worse, Fiat will burn a lot of cash and this would lead to a restructuring of its operations, especially in Italy," a second industry analyst said.

The two plants -- one in Sicily and the other near Naples -- are a thorn in Fiat's side because they cost more to run than those it has in other countries, the analyst said.

Meeting in Rome

So far, Italy's government has only said it was looking at renewing fiscal incentives to buy new, less-polluting cars.

It has also said any further aid would have to be done in coordination with other member states of the European Union.

But business daily Milano Finanza has reported that Italy had spoken to France about a possible deal between Fiat and PSA.

It and Corriere della Sera have also said a meeting between the head of the holding company that controls Fiat and Prime Minister Silvio Berlusconi this week would review the idea.

A source close to the holding company denied the reports, saying the meeting on Monday had been with an adviser and did not concern cars.

No deal in 2009

Although a deal -- with PSA or another -- was likely in the long run, analysts do not see it next year.

Carmakers are too busy cutting costs and have little money to spare for an acquisition, they said.

An even bigger barrier to a merger would be the inevitable plant closures and job losses that would follow when the merged company started to cut costs.

"This is diametrically opposed to what governments want -- which is to preserve as many jobs as possible in a time of crisis," said Morgan Stanley's Jonas.

Job losses are a major obstacle to a deal between Fiat and PSA given the overlaps in their businesses - both specialize in small- and medium-sized cars for the mass market.

Fiat would not have that problem with BMW, a premium brand with no presence in the lower end of the market.

That deal would give BMW a portfolio of cheap, mass-market cars and Fiat an extension of its premium range and access to technology.

But even this idea has its problems.

The last big deal between a mass-market carmaker and a premium brand was Daimler's takeover of Chrysler -- a costly combination that quickly unraveled.

An outright sale of the car business would also see the foreign buyer confront politicians and union leaders who have found it hard to let big companies fall into foreign hands.

Government opposition saw AT&T and America Movil abandon their bid for Telecom Italia, while unions scuppered Air France-KLM's offer for Alitalia.

An alternative could be to form a partnership like the cross-shareholding between Renault and Nissan, said UniCredit's Sven Kreitmair.

"Fiat most likely wants to avoid being completely in French hands and Peugeot wants to avoid being in Italian hands," he said in a report about a possible deal with PSA.

UBS Warburg's Philippe Houchois was not convinced, however.

"A joint venture is difficult to manage," he said. "He (Marchionne) would prefer to sell 100 percent of it."

http://www.autonews.com/apps/pbcs.dll/article?AID=/20081216/ANE02/812169975/1193

[isogrifo]

Vengo ora da una discussione che mi ha chiarito molte cose...

L'intervista di Marchionne su Aumotive News è stata banalizzata. Marchionne ha parlato di 5-6 milioni come base di sopravvivenza e riduzione drastica dei produttori. Ne rimarranno pochi indipendenti ha detto, ma questo non significa la corsa alle alleanze come intese in modo tradizionale, bisogna infatti guardare oltre e pensare di raggiungere 5-6 milioni insieme ad altri. In pratica si lavora sui motori, sulle piattaforme, sulla produzione comune.

Non è possibile una piattaforma e una produzione su volumi che non siano vicini al milione.

Ad esempio la piattaforma Panda-500-ka ne è l'esempio, attualmente è vicina a 600k unità ma con l'arrivo di altri modelli e varianti e non solo Fiat o Ford (BMW?) tra Polonia e Serbia l'obiettivo è di arrivare al milione.

Lo stesso per i motori l'SGE è di FPT ma Fiat ha già lanciato l'invito ad altri...chi lo vuole lo compri. FPT vuole diventare un po come Intel per i processori, chi li vuole li prenda.

Questo sta facendo anche nel resto del mondo ad esempio in India con Tata che monta il Fire e l'SGE o Suzuki che in India che produce l'SGE su licenza.

Su questa base nascono le discussioni con PSA per condividere molte piattaforma la B e la C e la D innanzitutto.

Le prossime Punto, 207, C3 e tuttele derivate (Fiorino, Mito ecc.) condivideranno la piattaforma e molti componenti, Mini inoltre potrebbe essere prodotta dalla stessa Fiat a Mirafiori su linee parallele alla Mito, e anche Tata attingerà dalla piattaforma in comune.

Idem per le Bravo-307-c4 e Croma-407-c5, quindi non una semplice alleanza PSA-Fiat ma PSA-Fiat-BMW-Tata e chi altri la vuole come ad esempio Suzuki...

Insomma cambierà tutto, Marchionne ha fatta l'esempio dei produttori di pc come HP o Dell che assemblano i vari pezzi...di Fiat pura rimmarrà il marchio con le vendite il marketing la progettazione ma la produzione necessariamente sarà comune e addirittura terzializzat.

Fiat potrà essere produttore come per Ford o Mini ma anche committente per altri stabilimenti come quelli di Tofas.

[j]

Però il prodotto comune sarà sviluppato dalla Fiat che poi venderà agli altri, o sarà sviluppato insieme?

[antoniocalderone]

ehm, vediamo, secondo te ogni piattaforma dovrá prodursi (e vendersi) in al meno un milione di pezzi l'anno, giusto?

A parte che non credo che nei segmenti E e F sia possibile questa cosa (ma neppure nel D premium, anche se per questo si fará su plattaforma C-Evo), lo vedo comunque difficile (ma non impossibile).

Il resto é quello che si deduce dagli articoli relativi all'intervista...

Quanto a Fiat-Alfa-Lancia-Peugeot-Citroen-BMW-Mini-Tata-Jaguar-Land Rover-Chicchessia... bisognerebbe vedere se realmente gli attori delle alleanze saranno questi... (lo spero, sarebbe un buon gruppozzo con competenze eterogenee. Salvo FGA-PSA chiaro!).