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Ci Sarà Pure La Crisi


sadowa

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No, Ricky...questi qua viaggiano almeno 6 mesi avanti..e già dall'estate c'era un'aria pesante nel settore industriale e banche.....

a giugno già cominciava a girare storta ...;) (ovvio non al supermercato o nel negozio...ma nelle aziende)

prima cosa da fare COSTCUTTING...ergo....

 

花は桜木人は武士

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Di certo c'era, in case come volvo ad esempio, un certo numero di dipendenti considerati superflui da tempo.. la borsa cala e tac 6000 dipendenti a casa con la giustificazione della crisi dei mercati di poche settimane prima.. non licenzi quasil il 10% della tua forza lavoro in pochi giorni.. poi se erano in più tuttosommato ci sta.. pero almeno onestà ;)

Fiat Punto I 55 sx '97

Fiat Punto II restyling 1.2 60cv '04

Toyota Prius V2 '06

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Stai tranquillo che per fare l'idraulico, il falegname od il muratore nessuno ti chiede la laurea od il diploma. Purtroppo però, quando si tratta di fare certi lavori, c'è sempre il solito problema: bisogna aver voglia di lavorare e la cosa implica il dover (brivido, terrore e raccapriccio) faticare. :|

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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editoriale interessante sul corriere di Giovanni Sartori

L'IMPORTANZA DI CREARE RICCHEZZA

L'idea dei soldi come manna

di Giovanni Sartori

Il 2009 sarà il primo anno — temo — di una tempesta economica perfetta. Una tempesta perfetta destinata a durare finché non torneremo a capire come nasce il denaro, cosa fa ricchezza.

Grazie a una scuola che non è più magistra vitae, i giovani non lo sanno di certo. Per loro è come se piovesse dal cielo come la manna. Per loro il denaro ci deve essere e basta. Ma è così, purtroppo, anche per i non-più-giovani. Nell'ottica di quasi tutti la ricchezza c'è, così come c'è l'aria o il mare. Se manca è perché è maldistribuita e perché se la mangiano i ricchi. E nemmeno i ricchi, o quantomeno gli straricchi, ne sanno di più. I Berlusconi del mondo sanno benissimo fare i soldi per sé; ma perché i soldi ci siano, e come e da cosa zampillino, non è un problema che li interessi.

L'economia come scienza ha cominciato a deragliare con la sua politicizzazione diciamo di sinistra: una politicizzazione che la induce ad anteporre il problema della distribuzione della ricchezza al problema della creazione della ricchezza e, in questo solco, anche a confondere i due problemi. Ed è questa confusione che ha allevato una opinione pubblica graniticamente convinta del fatto che la ricchezza ci sia (come ci sono, che so, le piante), e che il guaio sta in come viene distribuita, cioè maldistribuita.

Ora, che la distribuzione della ricchezza sia per lo più iniqua, moralmente inaccettabile e spesso anche economicamente dannosa, è un fatto. Un fatto che però non autorizza a confondere tra la grandezza della torta e la sua divisione in fette. Perché non è in alcun modo vero che la ridistribuzione della ricchezza produca ricchezza. Anzi, se la mettiamo così, è più probabile che produca povertà.

In prospettiva — e la prospettiva ci vuole — fino alla rivoluzione industriale del primissimo Ottocento l'economia è stata prevalentemente agricola, e quindi una economia di sostentamento. Dopo la lunga stagnazione medievale il primo accumulo di ricchezza avviene con il commercio e con le città marinare (per esempio, Venezia) nelle quali è fiorito. Ma la ricchezza prodotta dalla società pre-industriale fu ricchezza da consumare (in palazzi, chiese e, s'intende, in bella vita per i pochissimi che ne disponevano), non ricchezza da accumulare per investimento, e quindi ricchezza in denaro da investire nel processo economico. Pertanto fino alla rivoluzione industriale, che è poi la rivoluzione della macchina che moltiplica a dismisura il lavoro manuale, l'uomo è vissuto in grande povertà. Il tepore del benessere si affacciò, nel contesto dello Stato territoriale nel suo complesso, soltanto nel corso dell'Ottocento. Ma sino al Novecento, talvolta inoltrato, l'uomo occidentale non ha conosciuto la società opulenta, la cosiddetta società del benessere. Che da noi è durata soltanto una cinquantina d'anni. Per dire come si fa presto a diventare viziati.

Come e quando usciremo dalla gravissima recessione nella quale siamo peccaminosamente incappati nessuno lo sa. Il punto da capire sin d'ora è che il diritto a qualcosa sussiste solo se c'è la cosa. Il diritto di mangiare presuppone che ci sia cibo. E il «diritto ai soldi» presuppone che i soldi vengano creati.

31 dicembre 2008

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Editoriale interessante ;) ma noi queste cose le diciamo praticamente da sempre ;) o cmq da molto tempo ;) e per come la vedo io i veri vizi sono nati nell'ultimo decennio, prima ancora ancora si usava un po più di testa nella spesa :)

Più che altro a me invece pare che anzichè andare nella direzione della liquidità, della sobrietà e della realtà chi vende e chi forse ci ha portato ai problemi con gli indebitamenti continui su questa strada, ad Ottobre mi dicevo tra me e me "ah che bello...niente più rate di 8 anni sull'auto e rate da 10€ al mese sulla cam per msn" invece vedo che la situazione va avanti :roll: come se niente fosse...come pensano di risolvere la cosa? solo licenziare non serve a niente se non si risolve il problma alla radice :roll: ora che la frittata è stata fatta è così difficile almeno ammettere gli errori?

PS: gli italiani sarebbero anche disposti a creare soldi se anzichè far proliferare l'iTalia di inutili call-service ci fosse ancora qualche bella azienda aperta e con catene di produzione attive ;)

 

花は桜木人は武士

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Guest DESMO16
Si, concordo che molta gente nelle Uni è braccia rubate all'agricoltura ma per certi lavori devi avere un minimo di attitudine.;)

Io ad esempio non potrei mai fare l'idraulico o l'elettricista. Ma non perchè abbia problemi a lavorare tanto.....ma perchè son completamente negato per qualsiasi lavoro manuale :(((

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Be' senza volere entrare nel merito della questione , Temo che o si fa' finalmente una politica che incentivi le microimprese a crescere

mi spiego meglio

Purtroppo spesso chi ha una dittarella difficilmente se la rischia a investire per crescere , vuoi perche' le regole sono troppo stringenti ,vuoi perche' in questo modo puo' fare 1000 intrallazzetti per continuare a prosperare e andare in giro con il porsche anche se poi la ditta va avanti spesso per la buona volonta' e le attidudini di qualcuno sfruttate dall'imprenditorucolo da strapazzo !

In questo cavolo di paese non si da' spazio alle idee non si incentivano settori che potrebbero dare una vera spinta all'economia si sputtanano miliardi in opere che non servono proprio a niente (se non ad'alimentare stipendi faraonici per qualcuno e a far ingrassare malavita e malaffare ) si sanno fare solo finte riforme e dare tanto fumo negli occhi alla gente ....

Si cominciasse a fare leggi intelligenti a dare fondi per la diffusione di rami di impresa che possano risollevare l'economia pero' con regole che impediscano a falsi imprenditori di continuare nella mediocrita' di un sistema in cui ci possono sguazzare a fare i loro giochetti sporchi , allora si tornerebbe competitivi, ma l'utopia e' e rimane tale l'Italia va bene per chi sa' rubare ma non per chi parte con intenzioni serie , ed'e logico che alla fine tutto questo non possa che portare alle conseguenze che ormai sono sotto agli occhi di tutti ma che ancora molti rifiutano di accettare:(

NON C'E PEGGIOR VIGLIACCO DI CHI SPUTA SENTENZE SENZA AVERE IL CORAGGIO DI AFFRONTARTI

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