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Prodotti di una mente malata...


Guest Artemis

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Guest Artemis
Inviato

...la mia, ovviamente.

vi riporto un raccontino che ho scritto un paio di anni fa.

Stamattima mi è preso lo stimolo e l'ho riletto, ampliato, sistemato.

Faceva schifo, e mi sa che lo fa ancora.

comunque, a voi la lettura.

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"Il cielo stellato nelle notti d'autunno è davvero stupendo..."

Ferma, ad osservare il cielo e a parlare, non me ne ero accorta...

Lui mi guardava stando seduto sul divano.

Era il suo posto preferito: ogni volta che veniva a casa mia, ovvero quasi tutti i giorni, non faceva altro che piombarsi subito sul quel posto, irremovibile, il più lontanto dalla finestra, il più vicino alla cucina.

Più volte mi è venuto il dubbio che fosse quello il fine delle sue visite.

Vedermi sfaccendare in da quel banale punto di osservazione gli regalava il buon umore; una cosa assurda, non so perchè, penso di non averlo mai capito.

Mi guardava, ma io, ingenuamente, continuavo a guardare il cielo, affascinata, felice quasi allo spasimo, come tutte le volte che guardo le stelle. Come tutte le volte che sono con lui.

Non me ne ero accorta... mi scrutava con il suo sguardo trasparente, attraversandomi, avventurandosi con gli occhi nei meandri più contorti ed infiniti della mia anima.

E ne avevo tanti, io, di meandri.

Aveva un tal vizio di guardarmi, quasi morbosamente, fisso, che ogni tanto mi dava anche un po' fastidio.

Girandomi lo vidi: fu come scontrarsi contro un muro. Per un attimo mi bloccai, non so in preda a quale strano panico, ma, incapace di guardarlo, fui costretta, per muovermi, a leggere i titoli, sconosciuti, della grossa libreria disposta sulla parete più lunga.

Tutte le volte che si sedeva lì mi faceva lo stesso effetto, che non aveva niente di malvagio o di inquietante, non lo so, ma sempre la stessa suggestione.

Inconsciamente, forse, mettevo me e lui vicini, io moglie e lui marito, lui bacchettone, io sottomessa.

Non ne ho idea, in realtà, non conosco le mie reazioni. Sono solo congetture.

Nel momento in cui lo superai per dirigermi verso la cucina lui si alzò, seguendomi con piccolo balzo.

"Mi fai qualcosa da mangiare?" chiese come un bambino.

L'espressione che aveva usato era in contrasto con la sua voce, sicura e profonda, che, associata alla grande calma di quella calda atmosfera casalinga, la rendeva irresistibile.

Era un grande amico, lo era sempre stato.

La mia anima gemella, la mia necessaria metà.

Nella vita, perlomeno per quanto ricordo, non avevamo mai fatto nulla singolarmente. Sempre insieme, come due parti del corpo che, nella loro natura, rimangono collegate.

In quel momento però lui aveva 18 anni, io 17. Le cose, forse, potevano cambiare.

Il primo bacio era avvenuto un paio di anni prima, al mare, sotto la pineta, coperti dagli schiamazzi dei bambini e dal lengo cigolio delle altalene, che scandivano regolarmente il tempo. Tutto arrivava alle mie orecchie ovattato. Forse l'emozione.

Fu un momento magico e al contempo traumatizzante: la mia identità cambiò in quell'istante, la sua anche.

Era amore.

Un profondo sentimento reciproco, frutto della conoscenza totale che avevamo l'una dell'altro, aveva rivelato ormai la nostra compatibilità, la nostra perfezione reciproca.

Un gioiello raro da custodire con gelosia.

Fu Sempre così.

Mentre andavo in cucina lui accese la TV.

il suono sfumato del televisore, che la conformazione della casa mi faceva pervenire, a tratti soppiantato dalle sua risa sguaiate, mi faceva sembrare di essere in una famiglia.

Di essere, che sò, la madre, o la sorella maggiore. O la moglie.

Entrò lui. Sul fondo, sempre le voci di un programma comico.

Non ricordo cosa pensai in quel momento, ma sicuramente, tra le varie cose, credetti che lui, che per me rappresentava tutta la vita, non poteva che essere perfetto.

Si avvicinò senza parlare, mi prese le mani ancora bagnate dell'acqua del lavabo e mi guardò negli occhi.

Il suo sguardo puro ed integro mi ricordava, puntualmente, tra noi il sesso non era ancora nato, ma questo non gli dispiaceva.

Mi baciò, lento, dolce, umido.

In quel momento rividi tutta la nostra storia: da piccoli, quando guardavamo i cartoni animati, quando a 14 anni ci divertivamo a correre sui go-kart, poi il primo bacio in quella magica pineta, ed infine il momento presente.

Tutte le volte era così.

Era una sensazione unica con lui.

Un abbraccio di anime, le mie e le sue, entrambe incomplete, insieme perfette.

Sono sicura ancora oggi che per lui io sono sempre stata tutto.

Mi ha sempre resa felice, in ogni momento, in ogni modo possibile.

Anche in quella cucina, quel giorno, per la prima volta veramente.

Lo ricordo con affetto anche oggi, ora che le nostre tombe sono disposte una accanto all'altra.

Così vicine che sembra continuino ad abbracciarsi.

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ciao ciao!!

Inviato
...la mia, ovviamente.

Ma no, forse sei solo innamorato :roll: :wink: :mrgreen:

Guest Artemis
Inviato
...la mia, ovviamente.

Ma no, forse sei solo innamorato :roll: :wink: :mrgreen:

Si, sono innamorato, nonchè fidanzato ormai da lunghi anni con la stessa ragazza...

ma i prodotti della mia mente malata non c'entrano nulla...

chiamiamole "esperienze di approccio alla narrativa".

ciao ciao!!

Inviato

Il finale lascia negativamente di stucco.

I motivi per scrivere un finale così possono essere tanti, e chissà se lo stesso autore li conosce. Non oso chiederlo: la psiche a volte è insondabile.

Inviato

Leggendo questo racconto, mi viene da pensare che la persona del racconto sia in un'altra dimensione, che ha già vissuto una sua vita ed ora finalmente in un posto dove la tranquillità è sovrana.

Equipment: Nikon D700 | 20 g2.8 AF-D | 35 f2 AF-D | 50 f1.8 AF-D | 60 f2.8 Micro AF-S | 85 f1.8 AF-D | 70-300 f4-5.6 AF-S | SB400 | SB600 | Nikon D50 | 18-70 f3.5-4.5 AF-S |

Guest Artemis
Inviato
Il finale lascia negativamente di stucco.

I motivi per scrivere un finale così possono essere tanti, e chissà se lo stesso autore li conosce. Non oso chiederlo: la psiche a volte è insondabile.

Leggendo questo racconto, mi viene da pensare che la persona del racconto sia in un'altra dimensione, che ha già vissuto una sua vita ed ora finalmente in un posto dove la tranquillità è sovrana.

Ragazzi, che commenti ultra psicologici!!

Scrivo un raccontino, lo pubblico, e vi mettere tutti a fare congetture sul pensiero dell'autore... che sarei io.

Comunque apprezzo molto: è bello vedere che si può discutere non solo di auto. :wink:

Cmq se vi è piaciuto ne ho un altro paio da postare.... :wink:

ciao ciao!!

Inviato

PostaPosta che è un piacere leggere dei racconti così... se magari si evita la tragedia però è meglio.. :lol:

Equipment: Nikon D700 | 20 g2.8 AF-D | 35 f2 AF-D | 50 f1.8 AF-D | 60 f2.8 Micro AF-S | 85 f1.8 AF-D | 70-300 f4-5.6 AF-S | SB400 | SB600 | Nikon D50 | 18-70 f3.5-4.5 AF-S |

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