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Dakar 2009


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Mitsubishi lascia la Dakar

Dopo 12 edizioni vinte, la Casa dei Tre Diamanti è messa alle strette dalla crisi

Mitsubishi lascia la Dakar Rally. Sono bastate meno di 100 parole per un annuncio che arriva a pochi giorni dalla prima sconfitta dopo 7 vittorie consecutive (delle 12 conquistate in totale) nella più famosa e crudele gara automobilistica che esista. Ma altrettanto crudeli sono le regole del business e, più della pesante sconfitta rimediata da Volkswagen in Sudamerica, a portare al ritiro della Casa dei Tre Diamanti sono stati i conti del terzo quadrimestre dell’anno fiscale giapponese, presentati in contemporanea. Mitsubishi ha perso il 15% nei ricavi e ha visto crollare il margine operativo del 61,7%, da 52 miliardi di yen (450 milioni di euro) a 19,9 (172 milioni di euro), diretta conseguenza del rafforzamento della valuta giapponese nei confronti di Euro e dollaro e del fisiologico (per le condizioni del mercato) calo nelle vendite che nei primi nove mesi dell’anno fiscale hanno registrato 848mila unità (-17%). Tutto questo porta a una revisione degli obiettivi, inizialmente fissati in 1.228.000 unità, a 1.050.000 (-14,5%). Sono cifre che, seppur eloquenti, sono meno pesanti di quelle denunciate da altri Costruttori, abbastanza forti comunque da risultare letali per una Casa da anni impegnata a risalire la china. Meglio dunque concentrarsi sull’essenziale anche se le corse hanno portato a Mitsubishi tutta la grande immagine di cui gode nella trazione integrale, giustamente guadagnata a suon di vittorie.

Ma le leggi del business sono più forti anche di questo. E non saranno solo le corse a pagare. Saranno infatti ridotte le partecipazioni ai Saloni (e l’assenza a Detroit ne è stata un’anticipazione), sarà tagliato anche il salario dei manager, rivisti i costi di produzione e amministrativi prevedendo addirittura di trasferire parte del personale addetto ai conti verso il reparto vendite per fronteggiare con tutte le forze il calo del mercato. Mitsubishi tiene comunque fermi gli obiettivi fondamentali che sono la commercializzazione della piccola elettrica i-MIEV a partire dall’estate 2009 in Giappone, estendere la funzione stop/start al maggior numero possibile di modelli e portare sul mercato una nuova piccola nel più breve tempo possibile. La strategia commerciale mira inoltre il rafforzamento nei paesi emergenti con la costituzione di una succursale diretta in Cina dal prossimo aprile, l’inizio delle esportazioni verso il Sudamerica e l’avvio della produzione della Lancer per i mercati di Cina, Filippine e Tailandia oltre a quella di una nuova media in collaborazione con la Proton entro il 2010. Basterà per far tornare a brillare i Tre Diamanti?

Autore: Nicola Desiderio

da OmniAuto.it

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