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Fiat-Chrysler: firmato accordo per una alleanza


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Chrysler/Nissan partnership frozen, Ram-based Titan and Chrysler small car in jeopardy

Times are tough all over the auto industry, but the situation at Chrysler seems to be far more dire. Chrysler's sales numbers are significantly worse than they are elsewhere in the industry, with January sales plunging by 55%. In December, the Pentastar received $4 billion from the U.S. government to keep from going insolvent. Very little good news has trickled out of Auburn Hills as of late, and that isn't changing today.

Chrysler and Nissan have decided to freeze their product sharing program indefinitely, citing a need to make sure profit targets can be met. Chrysler was to receive its own version of the Nissan Versa, and in exchange, Nissan was to receive its own version of the Dodge Ram. As disappointing as this news is for Chrysler and Nissan, few are likely surprised. Nissan, while healthier than Chrysler, is going through its own rough patch, with a loss expected for the year and 20,000 job cuts on the way.

Chrysler's potential tie-up with Fiat could also complicate matters, as Chrysler stands to have access to several of the Italian automaker's small cars. Chrysler said in a statement that the tie-up is reportedly on hold until the end of the first quarter, when a further announcement will be made. Considering the woeful market conditions around the world, we're not at all hopeful that the Nissan/Chrysler tie-up will be revived. We're still holding out hope for a Dodge Hornet, though, with either Fiat or Nissan underpinnings. Thanks for the tip, Brian!

[source: CNN Money]

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Chrysler pronta a correre da sola

La Casa di Auburn ha due piani: uno con Fiat e uno senza

Chrysler è pronta ad andare da sola. Lo hanno dichiarato i vertici della casa di Auburn Hills in vista della prossima scadenza del 17 febbraio, ultima data utile per presentare al governo il piano industriale che giustifichi il prestito già concesso di 4 miliardi di dollari e di quello successivo previsto di ulteriori 3 miliardi. La notizia non riguarda non solo Fiat, ma anche Nissan con la quale Chrysler ha in piedi due accordi: uno che prevede la commercializzazione della Nissan Versa con il marchio statunitense in Sudamerica e l’altro che prevede la costruzione di un pick-up su base Chrysler per Nissan in cambio di una piccola sulla piattaforma B della Micra da commercializzare a livello globale con il marchio Dodge. Da Auburn Hills fanno sapere infatti che entrambi gli accordi sono sotto osservazione per essere rivisti, in particolare il secondo per due ovvi motivi: il primo è che il segmento dei truck è quello più colpito dalla crisi, il secondo è l’entrata in scena di Fiat il cui scopo principale sarebbe proprio quello di scambiare le proprie piattaforme e i motori in cambio del 35% del capitale di Chrysler e dell’accesso al mercato nordamericano.

Ora però Jim Press, vice presidente del Gruppo americano, fa sapere che stanno lavorando a un piano industriale che prevede due soluzioni: uno che vede la realizzazione dell’accordo con Fiat e l’altro che invece contempla una Chrysler ancora da sola e alla quale bastano i tagli draconiani della produzione per 1,3 milioni di veicoli, il licenziamento di 32mila dipendenti e il taglio delle spese per 3,8 miliardi di dollari prevedendo per il 2009 un mercato di 11,1 milioni di auto. E naturalmente i complessivi 7 miliardi che il Governo americano ha riservato in bilancio al terzo marchio nazionale. Press sostiene anche che gli azionisti sono pronti a rimpinguare le casse di Auburn Hills, ma la partita appare difficile, a meno che il fondo privato di investimento Cerberus che detiene l’80,1% del capitale, regoli con l’altro azionista Daimler i suoi rapporti, al momento non proprio idilliaci.

Molti osservatori inoltre vedono impossibile l’ipotesi “solitaria”, soprattutto perché strategicamente esclude nel breve termine la possibilità per Chrysler di avere modelli compatti, indispensabili per colmare la mancanza che rappresenta uno dei fattori di debolezza sul mercato interno e di scarsa penetrazione sugli altri mercati mondiali. È probabile che le due opzioni servano a Press – che ora è il volto più credibile di Chrysler – per uno scopo politico. Non sono pochi infatti, soprattutto nelle fila del partito repubblicano, a dichiarare inammissibile un finanziamento di 7 miliardi di dollari per salvare un’azienda americana dandone al contempo il 35% a costo zero ad una compagnia straniera pronta a salire oltre il 50% per prenderne il controllo. D’altro canto, Fiat appare il partner che assicura a costo zero tutto quello che serve a Chrysler per rinforzare in basso la propria gamma di prodotto.

Di sicuro martedì 17 febbraio sarà un giorno decisivo perché – come ha dichiarato già in precedenza l’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne – sarà quella la data entro la quale l’accordo Detroit-Torino dovrà essere definito e i 7 miliardi nelle casse di Auburn Hills sono la condizione indispensabile affinché lo scenario previsto dalla lettera d’intenti possa realizzarsi. Anche chi a Washington predica l’autarchia dovrà allora prendersi la responsabilità di mettere mano al portafoglio dei contribuenti americani con la ragionevole sicurezza di non buttarli al vento per un’azienda che versa in una situazione di non ritorno: nonostante i finanziamenti agevolati a tasso zero e gli sconti fino a 6mila dollari rispetto al prezzo praticato per i dipendenti, le vendite sono crollate in gennaio del 55% e lo stock avrebbe raggiunto i 151 giorni, come dire che, contando anche i fine settimana, le fabbriche potrebbero rimanere ferme per 5 mesi senza far mancare i prodotti ai clienti. Martedì 17: o la va o la spacca.

Autore: Nicola Desiderio

da OmniAuto.it

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Comunque sarebbe un peccato sia per FIAT che per Chrysler se la Chrysler decide di andar da sola.

Io credo che Chrysler deciderà di fare da sola solo se le verranno negati gli aiuti statali in caso di accordo con Fiat.

"All truth passes through three stages. First, it is ridiculed, second it is violently opposed, and third, it is accepted as self-evident." (Arthur Schopenhauer)

Automobili

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"..alla quale bastano i tagli draconiani della produzione per 1,3 milioni di veicoli, il licenziamento di 32mila dipendenti e il taglio delle spese per 3,8 miliardi di dollari..."

ma dicono sul serio? trentaduemila è un numero di persone enorme.

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Tieni presente una cosa: al Congresso c'è chi preme per rifiutare i sovvenzionamenti statali alla Chrysler nel caso in cui l'accordo con la FIAT vada in porto percui cosa credi che farà Obama quando la Chrysler gli presenterà un simile piano di riserva?

Onestamente faccio fatica a mettere a fuoco quale mente bacata possa preferire la perdita di 32 mila posti di lavoro a un accordo con un partner estero.

Anche perchè il problema del "buy american" non sussiste, visto che le Chrysler per laggiù verrebbero fatte laggiù, e, anzi, si saturerebbero le linee (= posti di lavoro).

Bof...questa è gente che si taglia il pisello per far dispetto alla moglie....:pz

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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