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Usa e incentivi alle vetture ibride


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Per fare un po' di chiarezza sull'argomento degli incentivi USA all'ibrido, riassumo un po' i punti principali in gioco.

Parliamo innanzitutto di vetture ibride e di ibride plug-in.

Le ibride (non plug-in) hanno un motore elettrico che supporta il motore a benzina nel compito di spingere l'auto. Le batterie che alimentano il motore elettrico vengono ricaricate "a bordo", dal recupero dell'energia in frenata o in rallentamento e talvolta dall'uso del motore a benzina come generatore.

Le ibride plug-in, invece, permettono anche di ricaricare le batterie tramite la corrente elettrica della rete, quando la macchina è ferma.

Per fare un esempio, la Toyota Prius (per ora) è un ibrido NON plug-in, mentre la futura Chevrolet Volt è un ibrido plug-in.

Le vetture ibride, in generale, godono da anni di un incentivo governativo. Il contributo è variabile, in funzione delle caratteristiche della vettura, ed arriva ad un massimo di 3400 dollari.

Recentemente l'amministrazione Bush ha stanziato dei fondi specifici per le plug-in: gli sgravi fiscali previsti dal Governo Americano partono da 2.500 dollari, per le auto che imagazzinano almeno 4 kWh di energia nelle batterie, crescono man mano che la capienza delle batterie aumenta e raggiungono un massimo di 7.500 dollari per una capienza di più di 16 kWh.

In entrambi i casi si tratta di un credito fiscale, non di un contributo diretto.

In più, in questi giorni, lo stato del Texas sta cercando di approvare una legge che, nel suo territorio, aggiunge un contributo di 5.000 dollari per l'acquisto di un ibrido plug-in. Il contributo si somma a quello federale, quindi una vettura come la Volt (non ancora in produzione) avrebbe il massimo sconto totale di 12.500 dollari.

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le ibride auto plug in le considero poco più che un operazione political correct.

Pensano che montagne di batterie al litio non inquinino?

O forse che l'energia elettrica (che servirà in abbondanza) venga dall'attuale tecnologia solare? O eolica??

Maddaiii queste idee political green mi paiono solo scuse per dare incentivi.

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le ibride auto plug in le considero poco più che un operazione political correct.

Pensano che montagne di batterie al litio non inquinino?

O forse che l'energia elettrica (che servirà in abbondanza) venga dall'attuale tecnologia solare? O eolica??

Maddaiii queste idee political green mi paiono solo scuse per dare incentivi.

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Il mio sito "Gruppo Hainz": http://www.gruppohainz.it - I miei articoli su Automotivespace http://www.automotivespace.it/author/enzo/ - E quando ci sarà il nuovo sito di Autopareri anche su http://www.autopareri.com - I video del salone di Ginevra 2012 http://www.youtube.com/playlist?list=PL7CA738888644DB9

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Per le batterie vedrete che i vari legislatori creeranno un sistema analogo a quello fatto per gli olii e per le lampadine a basso consumo che usano fluoro per la raccolta e studieranno il modo di riutilizzarlo visto che non costa poco

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Il mio sito "Gruppo Hainz": http://www.gruppohainz.it - I miei articoli su Automotivespace http://www.automotivespace.it/author/enzo/ - E quando ci sarà il nuovo sito di Autopareri anche su http://www.autopareri.com - I video del salone di Ginevra 2012 http://www.youtube.com/playlist?list=PL7CA738888644DB9

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Per dare altri spunti alla discussione, che è molto interessante, mi permetto di riportare le parti salienti di un articolo a firma di Franco Battaglia apparso su IlGiornale qualche giorno fà a proposito delle, errate secondo lo scrittore, politiche energetiche della nuova amministrazione USA, legata anche alle politiche di incentivo sulle vetture ibride.

Se ho sbagliato sezione, prego i moderatore spostare o eventualemnte cancellare:

L'errore di Obama - gravissimo errore, con esiziali conseguenze - è ritenere di affrontare crisi e disoccupazione creando posti di lavoro nel settore della produzione d'energia. Il ragionamento è pressappoco questo: per produrre energia da eolico o fotovoltaico (FV) servono 10 volte gli addetti che servono per produrla da carbone o nucleare; ergo, incentivando sole e vento creiamo posti di lavoro. Ciò che Obama non comprende è che l'energia è un bene molto particolare. Noi non vogliamo energia, ad esempio elettrica, in sé (come accade con qualunque altro bene), ma perché essa ci serve per produrre ogni altro bene desiderato. Allora, ciò che crea posti di lavoro non è la produzione ma il consumo d'energia e, pertanto, la sua disponibilità abbondante ed economica. Altrimenti faremmo presto: diamo a 3 milioni di disoccupati una bicicletta e facciamoli pedalare per produrre elettricità. Creare posti di lavoro nei settori eolico e FV è come creare una squadra d'operai che scavi buche di notte e un'altra che le riempia di giorno. Perché? Semplicemente perché eolico e FV, non essendo compatibili con le modalità con cui noi abbiamo bisogno di energia, sono come le buche: inservibili.

Obama ha anche promesso di voler «aumentare al 10% la produzione di energia elettrica da rinnovabili». Ma avrebbe dovuto dire diminuire al 10%, visto che il contributo delle rinnovabili alla produzione elettrica americana era, nel 1985 ad esempio, del 13%. Il mio pronostico - e accetto scommesse - è che al 2012 quel contributo sarà inferiore all'8%, ed è fondato su una banale interpolazione lineare eseguita sui dati degli ultimi 30 anni, quando il contributo delle rinnovabili (quasi tutto idroelettrico) passò all'11% nel 1995 e al 9% nel 2005. E ciò a dispetto del fatto (anzi, proprio grazie al fatto) che in 20 anni la potenza installata FV è aumentata del 100% e quella eolica del 1000%.

Più recentemente pare abbia detto di voler promuovere l'auto da 15 km/l, cosa che ha fatto apparire alcune prime pagine italiane con titoli del tipo: «Rivoluzione di Obama: sì all'auto ecologica». Rivoluzione? Sarà, ma la mia auto ha 8 anni e percorre 16 km con un litro. Infine, Obama intenderebbe anche «ridurre i consumi elettrici del 15% rispetto ai valori attesi del 2020». Come possa riuscirci, visto che, molto lodevolmente, intenderebbe anche promuovere l'auto elettrica, è un mistero. Delle due, l'una. O Obama riuscirà non solo ad operare quelle riduzioni ma anche a far imbufalire il popolo americano che, sempre più affossato nella conseguente recessione economica, più che rieleggerlo aspirerà a farlo nero (nessuna ironia). Oppure i consumi elettrici americani seguiranno il corso naturale di un Paese che avrà ripreso la propria solidità economica, e Obama verrà rieletto. Auguro a lui la seconda cosa che ho detto

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Ma se vuole le auto elettriche/ibride plug-in (vedi Volt e soci) la domanda di energia elettrica aumenterà e non diminuirà, quindi al posto di acquistare petrolio dal medio-oriente produrrà più energia elettrica per queste auto con l'utilizzo di nuove centrali nucleari o con l'installazione di altri sistemi (decisamente più veloci nella costruzione) come l'eolico e il fotovoltaico.

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Il mio sito "Gruppo Hainz": http://www.gruppohainz.it - I miei articoli su Automotivespace http://www.automotivespace.it/author/enzo/ - E quando ci sarà il nuovo sito di Autopareri anche su http://www.autopareri.com - I video del salone di Ginevra 2012 http://www.youtube.com/playlist?list=PL7CA738888644DB9

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Per dare altri spunti alla discussione, che è molto interessante, mi permetto di riportare le parti salienti di un articolo a firma di Franco Battaglia apparso su IlGiornale qualche giorno fà a proposito delle, errate secondo lo scrittore, politiche energetiche della nuova amministrazione USA, legata anche alle politiche di incentivo sulle vetture ibride.

Se ho sbagliato sezione, prego i moderatore spostare o eventualemnte cancellare:

L'errore di Obama - gravissimo errore, con esiziali conseguenze - è ritenere di affrontare crisi e disoccupazione creando posti di lavoro nel settore della produzione d'energia. Il ragionamento è pressappoco questo: per produrre energia da eolico o fotovoltaico (FV) servono 10 volte gli addetti che servono per produrla da carbone o nucleare; ergo, incentivando sole e vento creiamo posti di lavoro. Ciò che Obama non comprende è che l'energia è un bene molto particolare. Noi non vogliamo energia, ad esempio elettrica, in sé (come accade con qualunque altro bene), ma perché essa ci serve per produrre ogni altro bene desiderato. Allora, ciò che crea posti di lavoro non è la produzione ma il consumo d'energia e, pertanto, la sua disponibilità abbondante ed economica. Altrimenti faremmo presto: diamo a 3 milioni di disoccupati una bicicletta e facciamoli pedalare per produrre elettricità. Creare posti di lavoro nei settori eolico e FV è come creare una squadra d'operai che scavi buche di notte e un'altra che le riempia di giorno. Perché? Semplicemente perché eolico e FV, non essendo compatibili con le modalità con cui noi abbiamo bisogno di energia, sono come le buche: inservibili.

Obama ha anche promesso di voler «aumentare al 10% la produzione di energia elettrica da rinnovabili». Ma avrebbe dovuto dire diminuire al 10%, visto che il contributo delle rinnovabili alla produzione elettrica americana era, nel 1985 ad esempio, del 13%. Il mio pronostico - e accetto scommesse - è che al 2012 quel contributo sarà inferiore all'8%, ed è fondato su una banale interpolazione lineare eseguita sui dati degli ultimi 30 anni, quando il contributo delle rinnovabili (quasi tutto idroelettrico) passò all'11% nel 1995 e al 9% nel 2005. E ciò a dispetto del fatto (anzi, proprio grazie al fatto) che in 20 anni la potenza installata FV è aumentata del 100% e quella eolica del 1000%.

Più recentemente pare abbia detto di voler promuovere l'auto da 15 km/l, cosa che ha fatto apparire alcune prime pagine italiane con titoli del tipo: «Rivoluzione di Obama: sì all'auto ecologica». Rivoluzione? Sarà, ma la mia auto ha 8 anni e percorre 16 km con un litro. Infine, Obama intenderebbe anche «ridurre i consumi elettrici del 15% rispetto ai valori attesi del 2020». Come possa riuscirci, visto che, molto lodevolmente, intenderebbe anche promuovere l'auto elettrica, è un mistero. Delle due, l'una. O Obama riuscirà non solo ad operare quelle riduzioni ma anche a far imbufalire il popolo americano che, sempre più affossato nella conseguente recessione economica, più che rieleggerlo aspirerà a farlo nero (nessuna ironia). Oppure i consumi elettrici americani seguiranno il corso naturale di un Paese che avrà ripreso la propria solidità economica, e Obama verrà rieletto. Auguro a lui la seconda cosa che ho detto

"The trouble with the world is that the stupid are cocksure and the intelligent are full of doubt." -Bertrand Russell

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