frost/nixon - il duello

[Tyter1]

1974. Il Presidente degli Stati Uniti Richard Nixon si dimette dalla carica in seguito all'inchiesta sullo spionaggio condotto ai danni del partito democratico in campagna elettorale, il cosiddetto 'Watergate'.

1977. Dopo tre anni di silenzio Nixon accetta di farsi intervistare, dietro lauto compenso, da David Frost, giornalista britannico. Per l'uomo politico e il suo staff l'occasione è straordinaria. Frost ha fama di abile intervistatore ma è considerato più affine al mondo dell'entertainment che non a quello di cui Nixon ha fatto parte. Il giornalista è invece così convinto della possibilità di sfondare sul piano della notorietà mondiale, grazie a questa occasione, che è pronto ad intervenire con i propri fondi per coprire le spese. Il rapporto tra i due si rivelerà complesso e non sempre facile ma le loro conversazioni rimarranno nella storia della televisione e non solo.

Ron Howard si dimostra, ancora una volta, in grado di fare spettacolo partendo da una materia che sulla carta non si dimostra particolarmente adatta. Perché lo script del film è di Peter Morgan, il quale ha portato la vicenda sui palcoscenici di Broadway e di Londra con successo grazie ai due protagonisti (Langella premiato anche con un Tony Award). Ma, appunto, di teatro si tratta. Trasformare delle interviste televisive, per quanto storiche, in cinema non è un'impresa facile ma Howard ha centrato il bersaglio. Lo fa grazie a una struttura narrativa che fa tesoro di Cinderella Man e con la consapevolezza che la figura di Nixon ha già goduto del ritratto in nero realizzato da Oliver Stone (un regista esperto in presidenti) grazie alla performance di Anthony Hopkins.

Howard non si concentra solo sui due protagonisti ma costruisce il film su ciò che sta intorno a un'intervista importante. Ecco allora che Frost/Nixon assume le connotazioni di un match di pugilato ad alto livello. A partire dagli allenamenti (la documentazione da una parte, le precauzioni dall'altra) passando per il peso (il primo incontro tra i due in cui iniziano a scrutarsi) fino ai round. Frost apre con un colpo basso a cui Nixon, dopo un attimo di smarrimento, reagisce in modo efficace. Non andrà sempre così e il giornalista dallo sguardo sempre all'erta riuscirà alla fine a mettere alle corde l'avversario a cui gran parte del popolo americano aveva imputato il fatto di essersi dimesso senza ammettere la propria colpa e fare ammenda. Howard però, senza ombre di giustificazionismi a posteriori o di falso pietismo, è interessato non solo ai ruoli e alle dinamiche della politica e dei mass media ma anche all'umanità dei suoi protagonisti. A cui regala un'uscita di scena che si fa ricordare.

molto molto bello IMO

ovviamente deve piacere un certo tipo di cinema molto parlato, ma questo scorre via veloce, è molto avvincente pur sapendo benissimo il finale

soprattutto i personaggi principali sono molto ben costruiti e recitati

impressionante Langella come Nixon, una copia vivente

peccato sul finale qualche suggerimento di troppo che l'ex presidente non fosse lucidissimo, suona un po' come una scusante per addolcire la condanna, un po' cerchiobottista

ah, anche la gnocca di turno merita

buon divertimento

[Autodelta85]

Allora devo andarlo a vedere aspettavo qualche impressione

[luc@]

Stasera, forse, vado a vederlo.

[Autodelta85]

Stasera, forse, vado a vederlo.

Pure io...salvo un possibile imprevisto che palle...

[luc@]

Non male, molto interessante!

[Ares]

Visto ieri sera (nella saletta 4 all'eden alle 20.30, chi è di roma capisce che cosa drammatica deve essere stata...).

Divertenti i dialoghi e piacevole nel complesso... accessibile secondo me anche da chi non conosce il watergate e tutto ciò che gli gira attorno...

molto bravo Frank Langella, come anche Bacon. IMHO spassoso Michael Sheen, mi piaceva un sacco la sua faccia e le espressioni che mostrava.