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Linux Day


Guest DESMO16

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rendercmsfield.jsp?field_name=image&id=362016Quello che si celebrerà sabato prossimo in tutta Italia sarà un Linux Day molto particolare: mai come quest'anno, infatti, il Pinguino è di moda.

Se ne parla anche fuori dalla comunità degli sviluppatori e degli appassionati; grandi aziende come Ibm, Sun e Novell, tanto per fare qualche nome, investono milioni su quello che si vuol far diventare il vero antagonista di Windows; le istituzioni (a partire dalla Pubblica amministrazione italiana) iniziano a interessarsi al mondo dell'open source per cercare risparmio e condivisione di software e contenuti. Tutto questo mentre il guru della comunità, Linus Torvalds, annuncia il rilascio, entro dicembre, della versione 2.6 del kernel, il cuore del sistema operativo.

Al Linux Day, indetto dalla Italian Linux Society ci sarà molto da discutere tra seminari, gruppi di studio, Lan party, conferenze. Soprattutto ci sarà da discutere sulla battaglia che vede impegnati alcuni dei principali attori sul mercato: Microsoft contro Ibm e Sun; una battaglia che si sta spostando sempre di più in un terreno minato, quello dei computer personali, che fino ad oggi è stato dominio incontrastato di Windows.

Se Linux, infatti, è una consuetudine per gli addetti ai lavori e gli amministratori dei sistemi su cui vive Internet, è quasi del tutto sconosciuto al grande pubblico: a quello degli utenti "domestici" e a quello, molto più redditizio, degli uffici. Conquistare il mercato aziendale significa conquistare una gallina dalle uova d'oro ed è quello che Ibm e Sun vogliono fare.

Sun ha annunciato pochi giorni fa un accordo con il governo cinese per la fornitura di 1 milione di pc desktop con Linux preinstallato, mentre ai primi di dicembre dovrebbe far debuttare il suo Java Desktop che mira a fare concorrenza a Windows soprattutto nel settore "office".

Ibm, intanto, è impegnata a fondo nello sviluppo e nella commercializzazione di prodotti "Linux based" con tutto il peso che la Madre di tutte le Macchine può mettere sul mercato.

Settore office vuol dire grandi aziende, pubblica amministrazione, uffici medi e piccoli che vegono ogni giorno di più solleticati ad abbandonare le familiari Finestre e passare al "nemico".

La battaglia si combatte, ovviamente, a colpi di listino. Perché se è vero che Linux è un sistema operativo "libero", è anche vero che ogni "distribuzione" (la versione commercializzata dalle diverse software house) ha dei costi, in genere qualche decina di Euro, che vanno messi in bilancio.

Come queste grandi manovre cambieranno, se lo cambieranno, il mondo dell'open source e il suo esempio più famoso - Linux - è cosa che si scoprirà molto presto, dal momento che tutte le previsioni danno il 2004 come anno della svolta.

Intanto la società di analisi Gartner group ha dedicato al Pinguino uno studio che sfata alcuni miti: sopratutto quello che il re degli open source sia bello, gratis e facile. Secondo Gartner il costo complessivo di creazione di una postazione di lavoro Linux (hardaware, software, istruzione dell'utente) è addirittura leggermente maggiore rispetto al costo Windows: 5481 dollari contro 5319. Cifre che indicano come, soprattutto a livello aziendale, e soprattutto per realtà molto "conservatrici" (come la pubblica amministrazione o le grandi aziende), la scelta Windows-Linux presenta costi e benefici che vanno valutati.

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