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Gm venderà Opel a Magna ? [era: FIAT acquisterà OPEL?]


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ma bisogna rendersi conto che non vedremo più Fiat auto e cioè un'azienda italiana fatta di italiani con mercato prettamente domestico, ma una multinazionale quotata in borsa (New York??) che deterrà Fiat,Alfa,Lancia e piano piano la maggioranza di Chrysler e, si spera Opel realizzando la F.A.L.C.O. con anche un marchio low cost ormai indispensabile.

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I più attivi nella discussione

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Non so se mai verrà fuori, ma non possono dire quello che c'è dietro davvero. Si rischia la disgregazione della UE proprio nei principi di base.

Vediamo se la cosa si aggiusta "fisiologicamente" secondo i dettami dei "sani principi dell'economia di base" oppure si continua con questa farsa dettata dai due padroni...

qui Commissione.

si procede come se nulla stesse accadendo.... lo struzzo che mette la testa sottoterra.

e naturalmente, mi riferisco a tutto quello che accade, non solo all'affaire Opel.

dopo er Mortazza e quello in carica, la Commissione esce con le ossa rotte.

L'UE nel complesso, affossata.

E Blair è il più serio candidato alla prima presidenza elettiva del Consiglio, visto che Merkel preferisce il BundesKanzleramt.

Se un britannico oramai fuori dalla politica da tempo deve essere il nuovo simbolo della spinta europeista, non rimane altro che smantellare tutto.

Ciao

Luxan

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Caso Opel, la «resistenza» preventiva dei tedeschi.

Non si scappa. O il Belpaese ha italianizzato il resto del mondo, o tutto il mondo è Paese. Il nostro. Forse sono veri entrambi gli assiomi, anche se gli italiani, solitamente afflitti da un inspiegabile e masochistico complesso di inferiorità nei confronti di tic, culture, tendenze, calciatori, allenatori, modi di pensare e giudizi provenienti dall’estero, propendono per il primo corno del dilemma: sarebbe la Penisola la moneta cattiva che corrompe la moneta buona.

Esaminiamo il caso Opel. I tedeschi sono noti, nella storia e nelle barzellette, per essere un popolo tutto d’un pezzo: A significa A e B vuol dire B. Non scherzano, i tedeschi, neppure quando giocano al pallone, figurarsi negli affari. La parola è parola. Eppure, nonostante l’annuncio di nozze, il matrimonio tra Opel e Magna (gruppo austro-canadese) dev’essere ancora nella fase primordiale, dal momento che il portavoce della Merkel ha fatto sapere che il governo di Berlino è «aperto ad ogni offerta». Come: ad ogni offerta? Ma nell’asta tra Fiat e Magna non aveva prevalso la seconda? Bah. Sta di fatto che Opel e Magna, a detta dei governanti teutonici, sono alle prese ancora con i preliminari. E i preliminari, si sa, non è detto che approdino all’atto definitivo.

Si fossero comportati gli italiani di Fiat con una logica più speculativa che industriale, più politica che economica, la critica nazionale e internazionale li avrebbe condannati al rogo (metafora). Ma siccome a guidare le danze era la Cancelliera, nessuno ha trovato da ridire sulle sue scelte, a cominciare dalla decisione sulle proposte d’acquisto, la cui valutazione effettiva non dovrebbe essere affidata alle lenti dei politici. Invece il primo ministro germanico ha voluto dire l’ultima parola su un bene di proprietà di un gruppo americano. Obiezione: i governi di Berlino e Washington avevano dato tanti di quei soldi a Opel e General Motors da aver acquisito il diritto di decidere per tutti. Ok. In effetti a leggere le cronache della trattativa Opel-Fiat si direbbe che sia andata così, e che i criteri extraeconomici abbiano orientato la scelta della Merkel assai più delle analisi industriali. Insomma, la sentenza finale, anche in Germania, l’ha pronunciata la politica, non il management (sia pure screditato) del Gruppo. Cosicché anche la Germania si è italianizzata, alla faccia del mercato comune. Ma è giusto che solo all’Italia debba essere riservato il termine dispregiativo di Italietta, quasi che fosse l’unica pecora nera del gregge supersviluppato?

Si intuiva da lunga pezza che anche se Sergio Marchionne avesse potuto mettere sul tavolo del negoziato con i tedeschi persino la titolarità del Colosseo, di Palazzo Pitti e della Reggia di Caserta, i manager di Opel non avrebbero accettato il «declassamento» a dipendenti della famiglia torinese. I tedeschi non avrebbero mai accolto l’offerta sabauda, nemmeno se l’amministratore delegato della Fiat avesse aggiunto il cartellino di Gigi Buffon. Per la Germania, l’Italia, infatti, rimarrà per sempre il Paese delle vacanze, non già quello di nuovi possibili padroni.

Anche il presidente Obama sta operando all’italiana. Solo che, quando gli investimenti pubblici li fa lo Stato italiano la cosa non va mai bene, quando invece li promuovono i governi stranieri nei loro Paesi, il fatto è salutato, spesso, come un esempio di vitalità del sistema.

L’esterofilìa, poi, dilaga nel mondo del pallone come l’acqua di una diga bucata. Al portoghese Josè Mourinho, che pure, secondo Giampiero Mughini è un genio che tocca vette michelangiolesche, si perdona qualsiasi fesseria. Ai tecnici italiani, che pure non sono un plotone di imbecilli, non si condona pressoché nulla. Idem nella compravendita dei giocatori. Se Kakà va via dal Milan per una cifra spropositata s’inneggia al tentativo del Real Madrid teso a costruire una squadra imbattibile. Se, invece, fosse una società italiana a investire un mucchio di soldi su un divo del pallone scatterebbe il solito processo (non solo nella trasmissione di Aldo Biscardi). Se le squadre italiane spendono, sono dissennate. Se non spendono, sono peggio che micragnose. Viceversa, le società sportive straniere sono brave e giudiziose a prescindere.

La verità è che sono gli italiani i primi a disistimare se stessi. Ovvio che i tedeschi, che già non ci soffrono, aggiungano un carico da undici. Tutto poteva accadere. Che George Bush junior stringesse la mano a Bin Laden, o che il regista Tinto Brass si ritirasse in convento. Ma non che la Primadonna di Germania consegnasse l’Opel ad un guidatore italiano. Infatti non è accaduto.

Giuseppe De Tomaso

Quanto è vero.......

E quante volte l'abbiamo scritto pure qui dentro......

La cosa inquietante è che ci sono migliaia di persone che lavorano negli organismi della comunità europea per vigilare ed evitare che vengano infrante le norme su aiuti di stato e alterazioni della concorrenza e poi quando fa comodo ognuno fa quel cavolo che vuole. A partire dai Francesi e dai 6miliardi di Sarcosì (te li do solo se sei francese, se hai il cognome francese e se produci auto sul suolo francese).

E noi a scervellarci per fare gli incentivi a TUTTI per non guastare la concorrenza.

I soliti pirla, scusate la licenza poetica.

Modificato da <<Scarface>>

<<Scarface>>

Non esiste peggior ignorante di quello convinto di sapere...

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Chiedo ai mods: a questo punto si sta aprendo un interessante filone di discussione sul futuro della UE. Possiamo magari aprire un topic ad hoc per non "inquinare" (per quanto possano essere collegati) altri topic?

Statisticamente, il 98% dei ragazzi nel mondo ha provato a fumare qualsiasi cosa. Se sei fra il 2%, copia e incolla questa frase nella tua firma

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ahh il capitalismo... ma non era quel sistema socio economico fondato sulla massima libertà individuale che portava, trammite la spinta dei più "bravi", ad un innalzamento generale delle condizioni di vita proporzionale alle proprie capacità.

Quello a cui stiamo assistendo con massicci aiuti di stato a vari settori economici (a cui conseguono pesanti ingerenze della politica nel mondo delle imprese) sta dimostrando che anche il capitalismo puro, come già ampiamente dimostrato per il comunismo puro, è mera utopia.

Mi piacerebbe che l'Europa facesse da faro per una nuova era indirizzata verso una social demovrazia di tipo capitalistico, partendo per esempio dal modello scandinavo con le dovute correzioni e aggiustamenti del caso.

Purtroppo invece mi sembra che l'Europa (nella forma dei singoli stati) stia prendendo tutt'altra direzione, anzi diciamo pure che ogni stato europeo sta facendo quel c**** che vuole (come prima, più di prima), manca una regia in grado di smorzare gli accessi campanilistici.

Ma daltronde l'Europa cos'è? l'Europa siamo noi, quindi se è come è probabilmente dipende dal fatto che la maggior parte di noi "pensa" che debba essere così.

niente da dichiarare...

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pero' prima di stracciarsi le vesti sarebbe utile provare ad immaginare che cosa sarebbe del mondo occidentale in questi periodi se tutte le aziende (banche/imprese,ecc) non avessero avuto aiuti di stato

credo che ci siano dei momenti dove gli ideali (sempre ammesso che il capitalismo si meriti di essere considerato un ideale :) ) vadano messi nel cassetto e ripresi in momenti piu' opportuni

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qui Commissione.

si procede come se nulla stesse accadendo.... lo struzzo che mette la testa sottoterra.

e naturalmente, mi riferisco a tutto quello che accade, non solo all'affaire Opel.

dopo er Mortazza e quello in carica, la Commissione esce con le ossa rotte.

L'UE nel complesso, affossata.

E Blair è il più serio candidato alla prima presidenza elettiva del Consiglio, visto che Merkel preferisce il BundesKanzleramt.

Se un britannico oramai fuori dalla politica da tempo deve essere il nuovo simbolo della spinta europeista, non rimane altro che smantellare tutto.

Si sta purtroppo avverando quanto pronosticato da gente tipo matteo san e altri qui dentro (mi ci metto anche io..)

L'inattività della commissione, pur capendo che la Germania è uno dei motori principali, mi pare ingiustificabile.

Un comportamento simile non ha precedenti: tutte le favole sul mercato comune, sull'abolizione delle protezioni nazionali e roba varia sono rimaste appunto favole..

A questo punto tutto è svuotato di senso, non mi viene neppure voglia di andare a votare.

P.s.

Blair come papabile alla presidenza è un'opzione che mi fa quasi piangere dal ridere, siamo a livelli di Lotito presisdente a.s. Roma...:?

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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pero' prima di stracciarsi le vesti sarebbe utile provare ad immaginare che cosa sarebbe del mondo occidentale in questi periodi se tutte le aziende (banche/imprese,ecc) non avessero avuto aiuti di stato

credo che ci siano dei momenti dove gli ideali (sempre ammesso che il capitalismo si meriti di essere considerato un ideale :) ) vadano messi nel cassetto e ripresi in momenti piu' opportuni

Io sono a favore degli aiuti di stato.

Però quando ci sono delle leggi o le si cambia oppure le si rispetta (come GOVERNI). Non si "eludono" a piacimento.

Perchè poi ti ritrovi i costruttori francesi pubblicamente aiutati con miliardi di € dal governo francese. I costruttori (almeno uno, via!) tedeschi pubblicamente aiutati con miliardi di € dal governo tedesco.

Mentre in Italia gli incentivi alla rottamazioni li sfruttano tutti i costruttori.

E non voglio parlare di ammortizzatori sociali o altro, quelli sono discorsi differenti. Parlo di iniezioni di liquidità nelle tascone dei costruttori. In barba a più di metà delle leggi europee in materia.

Poi arriva Opel: il governo Italiano si tiene fuori, Fiat fa una proposta industriale/economica e dobbiamo assistere a giri di walzer tra govenanti tedeschi nazionali e regionali, sindacalisti, premier e "zar" russi per poi vedere partorire quel figlio nato morto che pare l'accordo Magna.

Ma che è???

Gli Italiani ora si comportano teutonicamente secondo le regole del mercato mentre i fieri tedeschi e gli orgogliosi francesi diventano tutto di botto "napoletani"?? ;)

Ma dove stiamo andando a finire? :roll::lol:

(il termine "napoletani" di cui sopra è utilizzato in tono ironico/scherzoso/identificativo di quel comportamento "arrangiatore" pittorescamente tipico di alcuni soggetti partenopei). In altre parole, non provate a darmi del razzista sennò mi incazzo dato che non lo sono...... :mrgreen:

Modificato da <<Scarface>>

<<Scarface>>

Non esiste peggior ignorante di quello convinto di sapere...

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pero' prima di stracciarsi le vesti sarebbe utile provare ad immaginare che cosa sarebbe del mondo occidentale in questi periodi se tutte le aziende (banche/imprese,ecc) non avessero avuto aiuti di stato

credo che ci siano dei momenti dove gli ideali (sempre ammesso che il capitalismo si meriti di essere considerato un ideale :) ) vadano messi nel cassetto e ripresi in momenti piu' opportuni

è chiaro che arrivati a questo punto non si poteva fare altro, il fatto è che non ci si doveva arrivare a tale punto...

Il problema del capitalismo puro (che non è un ideale come tu giustamente sottolinei ma semplicemente un sistema socio economico) è che, se non correttamente vigilato e controbilanciato da adeguate politiche sociali di sostegno delle fascie più deboli, diventa una gara fra sciacalli pronti a tutto dove molto spesso quello che vince non è il più capace ma il più furbo.

niente da dichiarare...

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Fiat-Opel, non è ancora finita

Marchionne: "ancora interessati"

TORINO - "Il nostro interesse per Opel rimane". Queste le parole dell'amministratore delegato del gruppo Fiat, Sergio Marchionne, interpellato a margine della festa dei carabinieri a Torino. "La trattativa è ancora aperta - ha detto Marchionne - ma non dipende più da noi".

(5 giugno 2009)

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