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[Motomondiale] Gp di Spagna 2009: Jerez


Navarre75

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Riepilogo delle gare:

125: Smith vince' date=' Iannone cade[/size']

A Jerez scivola anche a Julian Simon

Bradley Smith vince il GP di Spagna sul tracciato di Jerez. Dopo un'ottima partenza, l'inglese del team Aspar è stato autore di una cavalcata solitaria, mentre alle sue spalle è stata bagarre serrata tra sei piloti, conclusa con la volata finale tra Gadea e Marquez, rispettivamente 2ndo e 3zo sul podio. Scivolato nei primi giri, Andrea Iannone ha chiuso 19mo, appena dietro a Lorenzo Zanetti. 14mo Simone Corsi è il primo degli italiani.

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Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

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"Qui Vale era imbattibile"

Pedrosa e Stoner: "Bene il podio"

Se là davanti Rossi è in una di quelle giornate in cui non lo prendi nemmeno se gli spari' date=' un piazzamento sul podio diventa roba da leccarsi i baffi. Lo sanno bene [b']Pedrosa e Stoner cui, quindi, non resta che accontentarsi di punti buoni per muovere la classifica in attesa di tempi migliori. "Oggi era impossibile vincere", spiega Pedrosa, secondo sul traguardo. "Un podio qui è ottimo. D'altronde è la prima volta in nove anni", gli fa eco Stoner.

Ma andiamo in ordine di classifica. Pedrosa dunque. Lo spagnolo è felice che nemmeno a Pasqua. Va bene così, dice, e poco importa se Rossi gli è passato davanti senza quasi faticare. "E' un risultato fantastico, sono molto contento di essere sul podio - spiega -. Anche in Giappone non mi aspettavo di salire sul podio, oggi era impossibile pensare di vincere la gara, Rossi venerdì era andato fortissimo, ieri forse non voleva farsi vedere molto, ma si sapeva che lui era l'uomo della gara".

Già, si sapeva. Lo sapeva, dice lui, Casey Stoner. Eccolo, l'australiano: "Abbiamo avuto una buona partenza anche dopo la vittoria in Qatar sono arrivate due piste dove abbiamo lottato è un bene essere competitivi dall'inizio - chiarisce -. Poi è la prima volta in otto-nove anni che arrivo sul podio a Jerez e quindi sono felice. Il team ha lavorato bene, la moto non va come sugli altri circuiti e quindi qui lottiamo letteralmente, perdiamo l'anteriore ma siamo felici di stare vicini come punti a chi è in testa alla classifica". Il che, tra l'altro, non ha per nulla l'aria di una resa. Tutt'altro. Piuttosto Stoner rinvia la sfida su terreni a lui più congeniali: "Faremo meglio nelle prossime corse dove siamo più sicuri - dice infatti -, ci piacciono i circuiti, quindi voglio vedere cosa succede nel resto della stagione".

E gli altri? Tra gli altri c'è anche chi tutto questo rosa non lo vede proprio. Anzi, vede nero, nerissimo. Loris Capirossi non ha il sorriso dei giorni migliori e nemmeno troppa voglia di nascondere quel po' di delusione: "Il sesto posto potrebbe sembrare bello, ma è un risultato pessimo perché siamo lontani dai primi - sbotta -. E' stata una gara difficile, nei primi giri ho fatto fatica, poi ho cercato di attaccare, ma ho avuto un calo incredibile della gomma posteriore. Ora è la Suzuki che ci deve dare una mano. Noi ce la mettiamo sempre tutta, ma ci serve più velocità del motore".

3 maggio 2009

Modificato da Navarre75

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Rossi' date=' gioia e bisognino[/size']

Valentino euforico per la vittoria

Un sorriso da fuoriclasse e uno show-fotocopia di 10 anni prima (con "pipì" in un wc montato a bordo pista) per festeggiare la prima vittoria nel mondiale 2009: Valentino Rossi è euforico per il successo di Jerez, ottenuto "in un Gran Premio stupendo, è sempre bellissimo vincere qui, davanti a tutta questa gente". Sulla gara: "Gran corsa, specie nella seconda metà ero velocissimo. E' stata dura prendere Pedrosa, ma oggi era tutto a posto".

"Io e la moto -ha esclamato Rossi- andavamo da dio. Venerdì andavamo veramente forte, ma ieri abbiamo fatto fatica, eravamo dietro ai più forti. Abbiamo fatto una bella modifica insieme al team, e questo mi fa ben sperare per il futuro. Adesso i primi due secondi posti delle prime due gare sono importanti. Sono in testa, il campionato eè lunghissimo ma è importante essere sempre davanti".

"Nella seconda parte della gara sono riuscito a guidare senza tanti errori - sottolinea il pilota della Yamaha -. All'inizio andavo forte ma avevo un po' di difficoltà, poi è andata meglio".

Alla fine della gara, il fuoriprogramma vecchia maniera, con Valentino che molla la moto a uno del fan club e si precipita a fare pipì in una toilette improvvisata sotto le tribune: stessa scena del 1999, sempre qui a Jerez. "La scenetta? Dieci anni fa facemmo questa scenetta, era l'anniversario... Il mio fanclub mi ha detto che c'era un altro qui oggi, per cui... Ma bisognava vincere e per fortuna ci sono riuscito".

3 maggio 2009

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Occhio alla coppia Stoner-Ducati

Un podio difficile che vale una vittoria

Il fatto che per Casey si tratti del primo podio a Jerez in sella ad una MotoGP' date=' la dice lunga su quanto la pista spagnola gli sia indigesta. Ma non solo. E' un segnale importante per capire che questa [b']Ducati è forte e temibile più che mai. Tanto che nelle mani dell'australiano limita i danni anche in un GP che sulla carta non li vedeva favoriti. Un terzo posto che è molto meglio di uno zero e ha il suo bel peso nella classifica mondiale.Soprattutto in un campionato che si preannuncia tiratissimo, con quattro pretendenti al trono di campione. Un podio che vale quindi una vittoria e che ha una chiave di lettura importante: Stoner resta di fatto l'avversario numero uno per Valentino. Tesi avvalorata dallo stesso pilota australiano che a fine corsa si dice soddisfatto del risultato e pensa già alle prossime gare, sorridendo malizioso.

Già, perché negli occhi di Casey c'è la consapevolezza del gran potenziale della sua Ducati, con telaio ipertecnologico in carbonio e prestazioni da missile. Potenziale visto solo in parte nella gara di Jerez, quando Stoner ha risposto al primo sorpasso di Rossi, passandolo a gas aperto sul rettilineo e poi infilandosi in staccata con un'agilità sorprendente. Manovre che non vengono per caso, guizzi che, anche in una giornata dove non si può vincere, fanno capire chi deve essere tenuto d'occhio.

Non importa poi se c'è solo Casey in grado di domare la rossa di Borgo Panigale, con Kallio che a tratti sembra averci capito qualcosa, mentre Gibernau, Hayden e Canepa organizzano delle sedute autogestite per portarsi conforto reciproco. Quel che conta è la realtà di un connubio, quello Stoner-Ducati, che resta una forza certa, una variabile importante, pronta a lottare per il primo gradino del podio già dal prossimo GP.

3 maggio 2009

Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

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Valentino passa tutti

Lorenzo è il suo contrario e in più cade

di Guido Meda

Rossi' date=' 10[/b']

Fantastico. Il capolavoro parte dal giorno più nero: quel sabato di una messa a punto totalmente ciccata, ma raddrizzata in venti minuti di warm-up. Da lì, con la M1 a posto, Rossi non si tiene. Passa via tutti come ai vecchi tempi, senza nemmeno dover tribolare granchè con sorpassi e staccate impossibili. Troppo più forte degli altri. La capacità di trasformare una voglia di vincere incommensurabile nella vittoria vera è una dote che nel trentenne più titolato del mondo è invariata. Tener dietro Lorenzo era la sua missione. Ma compierla era un altro conto.

Pedrosa, 8.5

Camomillo si vede passare da un fulmine blu e non sa più cosa fare. Ma intanto col fulmine blu condivide la soddisfazione del povero Lorenzo tagliato fuori dai giochi. La Honda di Pedrosa non è certo la quintessenza dell'arma da gara. E' velocissima, ma non guidabilissima. Pertanto, finchè tiene, la sua è un'impresa. Rinato in due gare, torna ad essere il pilota di riferimento HRC anche se non sfrutta al meglio l'assenza di traffico che di norma è la sua condizione preferita.

Stoner, 8

Con una Ducati (6 qui) a Jerez è francamente e storicamente durissima. Incontrato nel paddock dopo la gara Stoner ti si allarga in un sorriso e mima con la mano il gesto con cui ci si deterge il sudore dalla fronte. Come dire che è fatta. Come dire che in cuor suo porterà a casa un dieci.

Lorenzo, 4

Non ci siamo. Stavolta è l'esatto contrario di Rossi. Quando Valentino soffre in prova, lui va fortissimo. Ma quando Rossi vola in gara, lui vola per terra dopo aver carburato sì, ma in controtempo rispetto agli altri. Era la sua tattica in duemmezzo, ma rischia di essere la sua fregatura in MotoGP dove non è ancora abbastanza costante. Ha talento. Ci arriverà.

De Puniet, 8

Festa a base di conigliette nel team Playboy di Lucio Cecchinello. De Puniet che come sfasciacarrozze è il più forte di tutti, stavolta butta il cuore oltre l'ostacolo senza buttarci anche la moto. Che peraltro è una Honda clienti, spompata. Per quel box, con quella dote di sfasciacarrozze ci è passato anche Stoner. A volte i presagi... Così per dire.

Melandri, 8.5

La testa c'è tutta, la moto è molto meglio di quello che ci potessimo immaginare tutti quanti anche solo due mesi fa. Siamo convinti che il pilota a posto faccia la differenza. Piazzamento su piazzamento si sta cavando dagli stivali i sassi più grossi del mondo. Guida aggressivo, se ne frega delle sbandate, non ha riverenze nei sorpassi, beneficia della caduta di Lorenzo. E' contento di aver scelto la strada più difficile per scoprire che è la più facile.

Capirossi, 7

Certo, l'ottimismo di Carlo Pernat, che poi è anche il suo, non trova riscontri nei risultati. La Suzuki insomma non è la moto da podio che ci avevano raccontato ai test. Ma ancora una volta Capirossi fa meglio del suo compagno di squadra Vermeulen (5.5) che è un bel po' più giovane di lui. A casa ha un lavoro (tratta immobili e automobili) qui ha una passione che non si spegne mai. E si vede, anche se con Melandri molla il colpo ed è un mezzo smacco.

Edwards, 5

Se è vero, come è vero, che la Yamaha è la moto più facile del gruppone, Edwards con l'esperienza che ha dovrebbe avere tutti gli strumenti per finalizzare qualche bel risultato. In bagarre con Capirossi e Melandri che a loro volta guidano le moto meno titolate e vincenti alla fine Colin non esiste. Il vecchio Texas Tornado in MotoGp è troppo spesso una brezza che non fa paura proprio a nessuno. Ma il più giovane Toseland (3) è ormai costantemente molto peggio.

Dovizioso, 6

Si obbliga ad un rimonta della quale poteva fare a meno. E' vittima di un dritto che lo vorrebbe sputare fuori dalla gara, rientra con gli ultimi, rimonta quasi dieci posizioni. Bravo è bravo, ma stavolta un po' si allontana dallo standard, proprio mentre Pedrosa riguadagna in un lampo i gradi di capitano. Reagire.

Gibernau, 7

Vederlo undicesimo fa tenerezza. Non è giovane, non ha lo smalto dei vecchi tempi, ma è realista, oltre ad essere l'unico ducatista alternativo a Stoner che fa esattamente quello che ci si aspetta. La vecchia stoffa lo porta a guidare sopra i problemi, finchè il fisico lo regge, finchè la moto (difficilissima) glielo consente.

De Angelis, 4.5

Poca roba davvero per uno che ha il guizzo in tasca. Cataloghiamola come giornata no e non se ne parli più.

Hayden e Canepa, 3 e 5

A questo punto è ovvio che il penultimo e l'ultimo della corsa scontino le immense difficoltà imposte dalla GP9. Ma mentre per Canepa sono ancora valide le attenuanti del debutto nella classe più difficile del mondo, per Hayden la situazione è così oscura da farlo sembrare il desmo-Melandri dello scorso anno. La metà del box è la stessa, le responsabilità rimbalzano tacitamente tra pilota, team, costruttore e progettisti. Da qualche parte una verità deve pur nascondersi. Ci dicano dove.

3 maggio 2009

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Inviato (modificato)

MotoGP' date=' il calvario di Hayden[/b']

L'americano rivive l'incubo di Melandri

La Ducati sorride a metà per il 3zo posto di Stoner, ma il rovescio della medaglia è la giornata difficile vissuta dal compagno di box, Nicky Hayden, che in realtà non era mai riuscito a trovare un set up davvero soddisfacente nel corso del fine settimana e ha chiuso al 15mo posto. "Ero preoccupato che la gara sarebbe stata dura dal punto di vista fisico - dice l'americano - ma alla fine è andata peggio di quanto mi aspettassi in generale".

Uno sconfortato Hayden ha negli occhi i fantasmi già visti nel 2008 da Marco Melandri. Una metà del box che pare stregata e dove non sembra arrivare la luce: "All'inizio, con il serbatoio pieno, ho fatto di nuovo molta fatica e ho anche commesso un errore nel primo giro. - prosegue Nicky - Stavo cercando di recuperare qualche posizione e invece ne ho perse diverse! Ho cercato di risalire di nuovo ma c'era qualcosa che non andava nel set up della moto. Non riesco a farla lavorare bene con le gomme dure ma oggi nemmeno le più morbide hanno cominciato a funzionare come si deve fino a quando non si sono scaldate molto".

La sensazione è che per l'americano sia appena iniziato un lungo calvario, dove pochi sono pronti a scommettere sull'arrivo di buoni risultati a breve. Nicky stringe i denti e conclude: "Ho fatto il mio miglior tempo al diciassettesimo giro quindi vuol dire che sicuramente c'è qualcosa che dobbiamo sistemare. Dobbiamo analizzare con calma i dati e provare a fare qualche cosa di davvero diverso per la prossima volta". In bocca al lupo.

4 maggio 2009

Modificato da Navarre75

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Inviato (modificato)
Ira Gresini su Elias e De Angelis

"Peggio di così non potevamo fare"

Aria pesante nel team Honda San Carlo. Il manager e proprietario della miglior squadra privata della MotoGP' date=' [b']Fausto Gresini, è andato su tutte le furie dopo la deludente gara dei suoi piloti a Jerez. Toni Elias, con una RC212V ufficiale, ha chiuso nono, mentre Alex De Angelis non è andato oltre il 14° posto, seppur debilitato dall'influenza. "Sono deluso e arrabbiato. Onestamente, è difficile fare peggio di così", ha detto.

Insomma, sembrano prospettarsi tempi duri per lo spagnolo e il sammarinese. I risultati ottenuti finora, d'altronde, sono tutti contro di loro.

Se si esclude la bella prova in Qatar, dove si è piazzato sesto, De Angelis è arrivato appena dentro la zona punti in Giappone e Spagna. Non basta la scusante di una moto, la Honda privata, lontana anni luce da Yamaha, Ducati e Honda factory. Anche perché proprio a Jerez, il buon Randy De Puniet, con lo stesso identico mezzo, ha sfiorato il podio e anche il debuttante Yuki Takahashi si è piazzato davanti ad Alex.

Per un certo verso ha fatto ancora peggio Elias. In sella a una Honda che se non sarà identica a quelle Hrc di Pedrosa e Dovizioso poco ci manca, ha collezionato due noni posti e un quindicesimo (con caduta). Pochino per chi era partito con l'obiettivo di battagliare per il podio ogni domenica.

E così, dopo sole tre gare, Elias e De Angelis sono finiti sotto processo. "La cosa migliore è dimenticare questo weekend e guardare avanti", ha rincarato la dose Gresini. Le prossime prove saranno decisive, perché se è vero che l'ex campione della 125 non è tipo da colpi di testa (leggi licenziamenti in corso d'opera), lo è anche il fatto che in questo momento di crisi i risultati in pista contano ancora più che in passato.

4 maggio 2009

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alex ha detto in diretta che la sua moto non è uguale a quella di de puniet in quanto monta sospensioni diverse...

PETIZIONE 125 in Superstrada e Autostrada

La Desmosedici è una moto difficile, quando dai gas vibra e si muove, ma è una sua prerogativa perchè se non ti fai spaventare vedi che tutto funziona. [Casey Stoner]

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Stoner da solo non basta

Elettronica più semplice. E Hayden cambia capotecnico

di Guido Meda

Il team Ducati a Jerez' date=' ma non solo, è stato come un motore bicilindrico con un pistone grippato. A uno non si va avanti. [b']Stoner viaggia, come può, più che può. Ma Hayden? C'è qualcosa che non va. La moto quando è a posto va bene, va forte. Il problema è metterla a posto secondo criteri che non sono quelli di Stoner e che passano per una quantità di regolazioni enorme e un po' complicata per gli standard di piloti che arrivano da altri mezzi.

Doveva essere diventata esasperante anche la campagna mediatica che ha diffuso un luogo comune contro il quale, risultati alla mano, era diventato difficile combattere: la Desmosedici è una moto impossibile e la guida solo Stoner.

Nessuno in Ducati, dal progettista Fillppo Preziosi al project leader Livio Suppo, è veramente convinto di questa affermazione. Ma la concretezza dei risultati mancanti ha indotto la direzione sportiva ad operare dopo il Gp di Spagna una piccola, ma significativa rivoluzione.

1) Da Le Mans i piloti avranno a disposizione un pacchetto "semplificato" di parametri elettronici sui quali intervenire. La modifica è stata intrapresa al Reparto Corse cercando di restringere ad una misura affrontabile il numero degli interventi effettuabili sul carattere della moto. Di fatto sono state limitate di un bel po' le possibilità di imboccare vie sbagliate, lasciando aperte solo delle strade maestre.

2) Il capotecnico di Nicky Hayden, Christian Pupullin che già aveva lavorato con Capirossi e con Melandri, potrà ora occuparsi solo del già gravoso ruolo di Coordinatore Tecnico di tutte le moto Ducati in pista (clienti comprese). Un passo verso la normalità e a scapito dell'eccezionalità di un tecnico qualificato che occupava due ruoli sostenendo da solo una mole di lavoro davvero eccezionale. Solo un friulano tenace come Pupullin poteva tener duro in una situazione così mastodontica. Ora che Ducati ha necessità di fornire un supporto qualificato a tutti i piloti in pista risulta evidente e quasi obbligatoria la presenza costante di Pupullin in quello che è il suo ruolo principale. Il coordinamento tecnico andava potenziato. Sgravare Pupullin di un impegno è una buona soluzione che mette anche Hayden in condizione di cercare una strada riferendosi ad un'altra personalità. L'avvicendamento porterà infatti Nicky Hayden a contatto con un nuovo capotecnico d'esperienza nella persona dello spagnolo Juan Martinez , che ha lavorato in passato con Rossi e con Gibernau. Che è partito meccanico, è diventato tecnico delle sospensioni, ed infine capotecnico.

Gli altri piloti destano francamente meno preoccupazione. Kallio, incappato a Jerez in una gomma che non ha finito la distanza, ha fatto due bellissime gare in Qatar e Giappone. Canepa non è che un'apprendista senza un gran passato nelle corse, per il quale ridurre di dieci secondi a gara il distacco dal penultimo è già un ottimo risultato nell'ottica di una crescita durante l'anno. Gibernau è ancora davvero malconcio fisicamente, al punto che dopo il traguardo scende di sella sfinito.

L'anomalia era Hayden. Ora un passo nella sua direzione è stato fatto. In bocca al lupo di cuore.

11 maggio 2009

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Rossi: "A Le Mans ho fatto 90"

Vale ricorda il 2008 con Nieto in sella

"La moto va benissimo e io sono riposato". Valentino Rossi si prepara al Gp di Francia' date=' dopo aver trionfato a [b']Jerez nel GP Spagna. Vittoria che ha lanciato il pilota Yamaha in testa alla classifica iridata. In Francia, Rossi arriva con le emozioni indelebili legate alla vittoria ottenuta un anno fa. "Si trattava dalla 90esima della carriera. Ho fatto anche il giro d'onore con Angel Nieto, eguagliando il suo recordo di trionfi".

L'edizione 2008 della corsa ha un significato speciale anche per la Yamaha che monopolizzò il podio con il secondo posto dello spagnolo Jorge Lorenzo, compagno di squadra di Rossi, e il terzo dello statunitense Colin Edwards, alfiere del team Tech 3.

"Tre Yamaha sul podio erano qualcosa di speciale", dice Rossi. "Le cose stanno andando benissimo in squadra, a Jerez abbiamo fatto un grosso passo avanti. La mia moto si è comportata in maniera eccellente, è stato splendido tornare alla vittoria", aggiunge il Dottore.

Il tracciato di Le Mans propone una sfida tecnica diversa rispetto a quella di Jerez. "E' una pista nettamente differente ma la Yamaha si è sempre dimostrata veloce lì. Quest'anno sono cambiate molte cose, spero che saremo ancora rapidi. E' positivo avere due settimane di riposo, arrivamo a Le Mans completamente rilassati e pronti a lavorare al massimo", conclude Valentino.

Domenica arriverà un'occasione di riscatto per Lorenzo, reduce dalla caduta nella gara casalinga di una settimana fa: "Mi dispiace per quello che è successo, l'obiettivo immediato è migliorare e tornare sul podio. Le Mans non è una pista facile per me: lo scorso anno sono caduto due volte nel weekend, ma alla fine ho ottenuto un risultato positivo. Sono salito sul podio in tutte le categorie". Lo scorso anno, lo spagnolo ottenne un ottimo secondo posto nonostante le condizioni fisiche precarie: "Ricorderò per sempre la premiazione, è l'unica alla quale mi sono presentato con le stampelle".

11 maggio 2009

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