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Inviato
Oggi su La Repubblica si è parlato di Tychy come sede europea.

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Inviato

cioè.. un polo puramente produttivo condiviso con FORD dovrebbe diventare la sede per progettare, industrializzare e gestire a livello di marketing tutti i veicoli del gruppo FIAT-Chrysler per il mercato Europeo? :roll::roll::roll::roll:

Alfa Romeo Giulietta, 1.4 TBI Multiair 170 CV Exclusive (2013)

Inviato

Visto come lavorano i polacchi (per esperienza diretta)

Visto come lavoriamo in italia (per esperienza diretta)

Se lo meriterebbero di più loro........

[sIGPIC][/sIGPIC]

Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

Inviato (modificato)
Visto come lavorano i polacchi (per esperienza diretta)

Visto come lavoriamo in italia (per esperienza diretta)

Se lo meriterebbero di più loro........

In Italia si migliorerebbe se i lavoratori potessero partecipare agli utili ed alla gestione dell'azienda, in modo da avere interesse e responsabilità nel "lavorare bene" ed essere coinvolti...peccato che :

- la politica non abbia mai approvato una legge per l'azionariato dei lavoratori in azienda ed altre forme di gestione da parte dei lavoratori;

- a certi sindacati rompe le scatole che il lavoratore si elevi ad azionista, preferendo stanche riproposizioni di vecchie ed inutili lotte di classe;

- gli ex-Agnelli, come molti altri "industriali" italiani, sono obsoleti e legati per comodo, al pari di quei sindacati, a vecchi schemi di contrapposizione...figuriamoci che gusto c'avrebbe Marchionne a far vedere i conti ai rappresentanti dei lavoratori...e poi magari viene a chiedere aumenti di produttività, quando si dovrebbe puntare sulla qualità assoluta di quello che si fà (e sulla rete di assistenza) e non sull'incremento di chissà quali numeri di produzione, in un paese in cui il lavoro costa necessariamente di più rispetto ad uno emergente...soltanto che agli industriali decotti sta sulle scatole fare la qualità vera ed il credere nel prodotto...

Modificato da wilderness
Inviato

Il problema è di mentalità....

I polacchi CI TENGONO al lavoro che fanno. Rompono i coglioni all'inverosimile finchè tutto non è a posto e perfetto.

Quaggiù ti chiedono sempre di "chiudere un occhio" sulla qualità perchè costa troppa fatica....

E questa mentalità non la cambi così facilmente....

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

Inviato (modificato)
Il problema è di mentalità....

I polacchi CI TENGONO al lavoro che fanno. Rompono i coglioni all'inverosimile finchè tutto non è a posto e perfetto.

Quaggiù ti chiedono sempre di "chiudere un occhio" sulla qualità perchè costa troppa fatica....

E questa mentalità non la cambi così facilmente....

Appunto...siccome, e quì concordo, siamo dei menefreghisti di mxxxa, bisognerebbe far in modo che ciascuno avesse un interesse diretto in quello che fà e nel miglioramento...un'idea sono i lavoratori azionisti, ma ce ne sono altre...con una contrapposizione come si è vista, per colpa di entrambe le parti, con in mezzo una classe politica assente da anni ed anni, non mi sembra che si vada da nessuna parte...mi chiedo se ad Elkann o a Marchionne farebbe piacere avere dei rappresentanti dei lavoratori in CdA...o se alla Fiom farebbe piacere vedere lavoratori azionisti della propria azienda...:§...mi pare quindi che il vecchiume stia veramente da tutte le parti...

Modificato da wilderness
Inviato
Visto come lavorano i polacchi (per esperienza diretta)

Visto come lavoriamo in italia (per esperienza diretta)

Se lo meriterebbero di più loro........

questione in parte di mentalità , in parte di "fame", qui in Italia per anni ci siamo crogiolati nel "premium sociale" (certi lavori si ,certi no... ferie x+y...... si consuma a livello tot).

in 2-3 anni ho visto cambiare molte cose nei comportamenti della gente....e altri ne dovranno passare...

Inviato

Fiat: il trasloco a Detroit costa 4 mld (MF)

MILANO (MF-DJ)--Lo spostamento negli Stati Uniti della societa' che sorgerebbe dalla fusione tra Fiat Spa e Chrysler potrebbe avere un costo molto elevato non solo per il sistema Paese Italia, il Fisco, la citta' di Torino e i lavoratori dell'azienda automobilistica piemontese, ma anche per lo stesso Lingotto, che potrebbe arrivare a dover spendere svariati miliardi per potersi assicurare il via libera all'operazione.

Il motivo, si legge in un articolo di MF, risiede nell'articolo del codice civile che regola il diritto di recesso nelle societa' per azioni. Il 3* comma si occupa proprio del trasferimento all'estero della sede sociale, spiegando che, qualora un'azienda decidesse di portare oltre confine la propria sede "i soci che non hanno concorso alle deliberazione, hanno diritto di recedere". Cio' significa che ogni azionista Fiat Spa potrebbe decidere di rifiutare la decisione del cda di trasferire a Detroit la sede della nuova Fiat-Chrysler, costringendo la societa' a rilevare le proprie azioni.

Insomma anche Sergio Marchionne, a.d. di Fiat, ha davanti una strada in salita. Per questo il governo non sara' totalmente inerme nell'incontro che si svolgera' sabato 12 a Palazzo Chigi tra il manager italo-canadese, il primo ministro Silvio Berlusconi, il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, e il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani. Ieri quest'ultimo, parlando al Tg3, ha anticipato che il governo chiedera' alla Fiat di tenere "la testa e il cuore nel nostro Paese", anche perche', ha aggiunto Romani, "il settore automobilistico diretto e indotto rappresenta in Italia il 10% del Pil nazionale e quindi e' per noi un pilastro fondamentale". Il ministro ha infine spiegato che il governo intende chiedere alla Fiat di continuare a investire nel Paese con il progetto Fabbrica Italia e di mantenere nel Paese la progettualita' della strategia industriale. red/lab

MF Dow Jones - Economic Indicator - Borsa Italiana

Inviato
Appunto...siccome, e quì concordo, siamo dei menefreghisti di mxxxa, bisognerebbe far in modo che ciascuno avesse un interesse diretto in quello che fà e nel miglioramento...un'idea sono i lavoratori azionisti

Lavoratori azionisti? No in Italia non funzionerebbe affatto ;) non abbiamo il concetto di "busiinnnnneesss" che hanno gli anglosassoni nel nostro background culturale.

L'idea mia è (come sempre) ispirata al modello nipponico laddove tutti i lavoratori non sono in competizione tra livelli gerarchici (l'operaio non se la prende con l'ingegnere e l'ingegnere non se la prende col direttore) bensì i lavoratori sono in competizione con i loro omologhi delle altre aziende e cioè l'operaio dell'azienda x è in competizione con l'operai dell'azienda y, il manager dell'azienda x è in competizione con il manager dell'azienda z...in questo modo l'azienda è unita e non ci sono lotte interne e lo spirito di competizione avviene fra aziende concorrenti...e non al nostro interno :((( come accade da noi dove siamo sempre tutti contro tutti (e non solo in azienda ma anche nella vita normale) e non esiste il concetto di "team"

 

花は桜木人は武士

Inviato
Lavoratori azionisti? No in Italia non funzionerebbe affatto ;) non abbiamo il concetto di "busiinnnnneesss" che hanno gli anglosassoni nel nostro background culturale.

L'idea mia è (come sempre) ispirata al modello nipponico laddove tutti i lavoratori non sono in competizione tra livelli gerarchici (l'operaio non se la prende con l'ingegnere e l'ingegnere non se la prende col direttore) bensì i lavoratori sono in competizione con i loro omologhi delle altre aziende e cioè l'operaio dell'azienda x è in competizione con l'operai dell'azienda y, il manager dell'azienda x è in competizione con il manager dell'azienda z...in questo modo l'azienda è unita e non ci sono lotte interne e lo spirito di competizione avviene fra aziende concorrenti...e non al nostro interno :((( come accade da noi dove siamo sempre tutti contro tutti (e non solo in azienda ma anche nella vita normale) e non esiste il concetto di "team"

La mia impressione è che, italianamente, uno spirito di competizione di quel tipo sia visto come un valore un po' "immateriale"...per il giappponese che sente spontaneamente il bene dell'azienda come il proprio ed il lavoro una ragione di vita (:§) , va bene...ma lì c'è un'altra cultura, che è diversa dalla nostra, che è di fatto un po' menefreghista/individualista...quì, almeno così penso io, bisogna che il lavoratore si trovi davanti ad un'interesse concreto e ad una partecipazione attiva...e magari a premi di qualità e non premi di produttività, che come dicevo, servono a poco, a mio avviso...che ci facciamo con il maggior numero di macchine/ora lavorata che vuole Serghio, quando poi la qualità (intesa in senso lato, anche come maggiore rispondenza del prodotto alle aspettative dello specifico marchio che c'è appiccicato sopra) non sale?

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