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[Ufficiale] Alleanza Fiat - Chrysler


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Ecco il punto: di là li ha fatti, di qua no. :agree:

Con qualche restyling sui modelli nostrani avrebbe potuto tamponare l'emorragia di vendite in attesa dei modelli nuovi quasi sempre in grave ritardo o assenti.

Ma il mercato europeo ora è diventato marginale per FGA-CJD (o viceversa :§:mrgreen:).

Non dimenticare però in quale dei due mercati la somma investita riesce a triplicare. ;)

Trovo oltremodo superficiale ritenere il mercato europeo "marginale", forse non si mastica appieno la cosa ma dovrebbe essere alla portata capire che un mercato dove con un pò di sforzo e la giusta programmazione puoi piazzare un milione di pezzi l'anno non si può snobbare.

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Non mi è chiaro se si riferisse ai numeri di Chrysler globali (quindi tutti i marchi) rispetto all'anno prima, o se il solo marchio Chrysler :pen:

Perché in quest'ultimo caso avrebbe ragione, nell'ultimo anno non c'è stato nullo di nuovo a parte 300C, che comunque è del 2010 e non credo sia l'auto dei numeri.... Vabbé che sulle percentuali si possono facilmente ingigantire certi progressi...

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Ecco il punto: di là li ha fatti, di qua no. :agree:

Con qualche restyling sui modelli nostrani avrebbe potuto tamponare l'emorragia di vendite in attesa dei modelli nuovi quasi sempre in grave ritardo o assenti.

Ma il mercato europeo ora è diventato marginale per FGA-CJD (o viceversa :§:mrgreen:).

Modificato da Stefano73

Senza cuore saremmo solo macchine.......

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Non dimenticare però in quale dei due mercati la somma investita riesce a triplicare. ;)

Trovo oltremodo superficiale ritenere il mercato europeo "marginale", forse non si mastica appieno la cosa ma dovrebbe essere alla portata capire che un mercato dove con un pò di sforzo e la giusta programmazione puoi piazzare un milione di pezzi l'anno non si può snobbare.

"Se passi una vita noiosa e miserabile perché hai ascoltato tua madre, tuo padre, tua sorella, il tuo prete o qualche tizio in tv che ti diceva come farti gli affari tuoi, allora te lo meriti."  Frank Zappa

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Non mi è chiaro se si riferisse ai numeri di Chrysler globali (quindi tutti i marchi) rispetto all'anno prima, o se il solo marchio Chrysler :pen:

Perché in quest'ultimo caso avrebbe ragione, nell'ultimo anno non c'è stato nullo di nuovo a parte 300C, che comunque è del 2010 e non credo sia l'auto dei numeri.... Vabbé che sulle percentuali si possono facilmente ingigantire certi progressi...

Dimentichi la Chrysler 200, presentata a Detroit a Gennaio e in vendita dalla primavera.

Il traino per Chrysler e' sostanzialmente lei. Wiki dice 200 esemplari venduti nel 2010, contro i 7000 del 2011 :agree:

Se Capoccia intendeva tutto, allora trainano, come si legge sopra, RAM e Jeep.

PS: Capoccia a sto giro ha fatto proprio squifo :§

Di questi ne vendono a secchiate.

Vedrete.

[scritto in data 18 Luglio 2013 - Riferito a Jeep Cherokee]

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  • 1 mese fa...

Reazioni positive in USA, publicità gratuita...

«È un negoziatore duro, mai visto uno così stakanovista»: così Marchionne visto da Rattner - Il Sole 24 ORE

NEW YORK - «I repubblicani dicono che ha fatto la pubblicità per ripagare Obama del prestito concesso" attacca Steve Kroft di Cbs 60 minutes, forse il più prestigioso newsmagazine americano, in un'intervista esclusiva a Sergio Marchionne andata in onda ieri sera in "prime time"». Il riferimento è alla pubblicità della Chrysler con Clint Eastwood sul recupero di Detroit andata in onda durante il Super Bowl. Ha fatto 100 milioni di spettatori ed ha scatenato polemiche elettorali fra i repubblicani che non vedono di buon occhio gli aiuti dello stato ad azienda in difficoltà: «Ho ripagato i sei miliardi di dollari con sei anni di anticipo con interessi superiori al 6% - risponde secco Marchionne –; non credo che al governo fosse dovuto anche un commercial televisivo…i repubblicani hanno sbagliato...il resto glielo dico privatamente…».

Dunque Marchionne ora è anche apparso davanti al grande pubblico americano. La nuova sfida a Detroit? «L'esecuzione… sbagliare un modello. Un anno fa non ci saremmo potuti permettere un solo errore. Ora forse se ne sbagliamo uno potremo farcela. Due no». Fra le altre «confessioni»: «Chrysler e Fiat sono due facce di una stessa medaglia si integrano perfettamente». La conferma che l'Alfa Romeo esporterà i modelli 2014 in arrivo alla fine dell'anno prossimo. Ma c'è anche l'imminente uscita fra un mese del nuovo modello Dodge Dart, ispirato al design Alfa Romeo su cui la Chrysler punta molto, prodotto negli impianti di Belvedere «design italiano meccanica americana…vogliamo esportare in 60 paesi – ha detto Marchionne – in quell'impianto quando ho preso l'azienda in mano c'erano 200 operai, ora ce ne sono 4.500».

Secondo il manager italiano il merito del "turnaround" va soprattutto al lavoratore americano «per cui ho il più grande rispetto». Marchionne non fa il modesto quando Steve Kroft, gli chiede se la sua era davvero una missione difficile: «non c'era nessuno che volesse prendersi questa grana. Eravamo all'ultima speranza per Chrysler…se sei l'unico rimasto al bar ci sarà una ragione, la situazione era molto difficile. Il rischio altissimo. Se non lo fosse stato ci sarebbero stati altri».

La Cbs ha lavorato per tre mesi al progetto, ha girato a Detroit e Torino e ha intervistato fra gli altri anche Steve Rattner, banchiere d'affari, nominato da Obama zar dell'auto nel momento peggiore della crisi. «E' un negoziatore durissimo – ha detto Rattner di Marchionne – e il merito è suo… se io penso di essere un "workaholic" (affetto da sindrome da dipendenza dal lavoro: è un comportamento patologico di una persona troppo dedita al lavoro e che pone in secondo piano la sua vita sociale e familiare sino a causare danni a se stessa, al coniuge, ai figli, ndr) lui batte tutti, quando è vacanza in Italia viene in America e viceversa. Sabato e domenica sono giornate di lavoro normali…i risultati non vegono per caso…senza il salvataggio della Chrysler l'America avrebbe perso complessivamente 300mila posti di lavoro».

La storia del turnaround di Chrysler è una di quelle che piacciono all'America per questo credo che la Cbs abbia scelto il "caso" Chrysler e la storia Marchionne «con il suo maglione sembra più un regista di cinema che un executive…tre anni fa era morta ed è resuscitata – ha detto Kroft, nell'introduzione – ha chiuso con 183 milioni di dollari di profitti e ha ripagato 6 miliardi di dollari di debito al governo americano. Niente di tutto questo sarebbe stato possibile senza questo manager italiano cresciuto in Canada».

Cbs 60 minutes, come programma, non è necessariamente morbido. Sergio Marchionne ha chiaramente preso un rischio quando ha accettato di essere intervistato da Steve Kroft, uno dei grandi veterani della televisione americana che ha intervistato più volte Barack Obama. Ma gli è andata bene. Anzi benissimo, perché non solo Kroft ha elogiato il ruolo di Marchionne, ma ha mostrato in "prime time" di domenica alcuni dei nuovi modelli in arrivo, inclusi modelli Alfa Romeo che saranno in vendita l'anno prossimo. Come dire: pubblicità gratuita.

Taglio molto positivo/elogiativo dunque, senza notizie sul piano del business, ma una sorta di minidocumentario che riassume la vicenda Chrysler nel momento in cui gli aiuti al settore auto sono al centro di un dibattito politico chiave nell'anno elettorale. E il fatto c he un manager italiano entri direttamente in questo dibattito è di per sé una novità.

Sono sicuro che questo reportage in Italia farà discutere, visto che il conflitto sindacale ha polarizzato il confronto con Marchionne con attacchi che sono arrivati a dire che «in America non conta nulla». Marchionne ha risposto oltre a questa intervista con un posto nella lista di Barrons (magazine finanziario, ndr) dei 30 migliori manager americani. Ma il dibattito italiano come sappiamo è sempre molto diverso da quello americano.

APHRODITE, DIVA DI BELLEZZA, AMORE E VOGLIA PARLA PERFETTAMENTE ITALIANA!!!

(Parliamo di macchine italiane, eh!)

Life is too short to drive german cars!!

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Ma il dibattito italiano come sappiamo è sempre molto diverso da quello americano.

a dire il vero per il momento anche i risultati in Italia sono un pò differenti e questo non aiuta a dare aperture di credito rispetto ad una strategia che troppo spesso appare fumosa

certo con Chrysler tutto è stato diverso : la disperazione della consapevolezza di essere ad un passo dal perdere tutto ha dato la giusta motivazione grazie anche ad una mentalità diversa di tutti e ad un appoggio governativo che ha fatto sempre sentire la propria vicinanza. Le potenzialità del mercato hanno fatto il resto

aspettiamo il nostro turno sperando di fare una figura simile anche noi vecchi europei anche se certe situazioni rendono il percorso irto di ostacoli

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