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Calciomercato 2009


Navarre75

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Inter: anche la grana Maicon

L'agente sbotta:c'è dietro il Chelsea?

Non bastasse il tormentone Ibrahimovic' date=' l'Inter comincia a fare i conti anche con un piccolo caso [b']Maicon. Il brasiliano, giorni fa, ha dichiarato di "rimanere all'Inter al 100%", ma il suo agente Antonio Caliendo, "ispirato" dalle sirene del Chelsea e dall'ingaggio di Ibra, attizza il fuoco: "Sono incavolato nero -ha dichiarato- è trattato come l'ultima ruota del carro. Da settimane provo a contattare la dirigenza, ma non vengo considerato"

L'oggetto del meeting per ora negato da Palazzo Durini è una richiesta di aumento di un ingaggio già recentemente lievitato a 3,5 annui. Che sono tanti, ma briciole paragonati ai 12 milioni di Ibrahimovic: "Gli ho detto 'Perchè non ti fai dare metà dello stipendio di Ibra? Con tutti gli assist che gli fai' -ha polemicamente dichiarato Caliendo al sito 24oredisport- viene trattato come l'ultima ruota del carro, quando invece meriterebbe ben altro trattamento: è il terzino destro fluidificante più forte del mondo".

Caliendo indica poi il Real Madrid come club in pole position nella lista -a suo dire- assai corposa dei club interessati al suo assistito. In realtà, il teorico pericolo per l'Inter potrebbe venire dal Chelsea di Carletto Ancelotti, grande estimatore di Maicon e molto più scoperto del Real nella posizione di esterno destro, nell'ultimo anno toccata al non eccelso Bosingwa o, in alternativa, a Ivanovic. E nel caso la grana del grano diventi a rischio, ecco che Maicon potrebbe trasformarsi addirittura in preziosa pedina di scambio per Drogba e Carvalho: Abramovich prepari il portafoglio.

9 giugno 2009

da www.sportmediaset.it

Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

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Fiorentina: Beck e Campagnaro

Corvino prova il doppio colpo

La Fiorentina ha le idee chiarissime per la prossima stagione: trovare un rinforzo in difesa. Per questo motivo Pantaleo Corvino è volato in Germania per strappare all'Hoffenheim il promettente difensore centrale Andreas Beck' date=' valutato cinque milioni di euro. Nel caso in cui il blitz dovesse avere esito negativo, il club dei [b']Della Valle ha già pronto il sosituto: si tratta di Hugo Campagnaro, che la Samp valuta quattro milioni.

Diversa, invece, è la situazione che riguarda le operazioni in uscita. Al centro delle trattative vi è Felipe Melo. Il centrocampista brasiliano ha diverse pretendenti, tra cui anche l'Inter, ma sarà ceduto solo se arrivasse un'offerta da almeno venti milioni di euro. I soldi ricavati dalla cessione del brasiliano verrebbero poi utilizzati da Corvino per rinforzare ulteriormente la squadra con due innesti: uno a centrocampo e l'altro in attacco.

9 giugno 2009

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Juve: via Trezeguet' date=' ecco Pandev[/size']

Il francese sempre più vicino all'addio

Questione di ore, poi la cessione di Trezeguet entrerà nel vivo. Il procuratore dell'attaccante, Antonio Caliendo, ha infatti preso appuntamento con i vertici societari della Juventus per avere il via libera alla cessione del francese. Entrambe le parti hanno dato al francese una quotazione di 10 milioni e Lione, Marsiglia e Roma sono pronte all'acquisto. A Torino, ceduto Trezegol, dovrebbe arrivare Pandev che ha definitivamente rotto con la Lazio.

D'Agostino, Pandev e un esterno di difesa: al mercato della Juventus manca ancora qualche tassello e per mettere a segno gli ultimi colpi di mercato bisogna prima sfoltire la rosa. A centrocampo i partenti sono Tiago (c'è il Marsiglia) e Poulsen (che però ha rifiutato il Fenerbahce), mentre in avanti è proprio Trezeguet il giocatore con cui fare cassa.

Al giocatore l'ipotesi Roma non dispiace affatto, ma il club giallorosso al momento non può investire 10 milioni cash per accontentare le esigenze della Juve. Più praticabile l'ipotesi Marsiglia dove Deschamps lo accoglierebbe a braccia aperte. In caso di partenza di Benzema, su Trezegol si fionderebbe anche il Lione che, a quel punto, non avrebbe difficoltà a prendere il francese.

Ceduto Trezeguet, la Juve potrebbe chiudere in pochi giorni la trattativa con Pandev che è stata imbastita da tempo. L'accordo con il macedone è già stato trovato e Lotito ha già metablizzato la cessione del giocatore.

9 giugno 2009

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Genoa-Lazio: Gasp 'Ci interessa De Silvestri'

L'allenatore del Genoa' date='[b'] Gasperini ha dichiarato ai microfoni di Radio Incontro: "De Silvestri è uno dei giocatori che ci interessa, si tratta di un elemento importante. Quest'anno alla Lazio non ha giocato sempre. Un possibile scambio con Acquafresca? Queste sono situazioni che riguardano le società. Nel calciomercato tutto è possibile, ma siamo ancora in una fase interlocutoria, anche se è innegabile che quando ci sono buoni giocatori sia da una parte che dall'altra si può arrivare anche a trovare degli accordi, soprattutto quando i rapporti sono buoni. Matuzalem? Non mi sbilancio mai sui giocatori, anche lui è un giocatore molto valido che potrebbe far comodo al Genoa e alla Lazio, che è una squadra molto forte, destinata a fare sempre meglio".

9 giugno 2009

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Zuniga Juve e Fiorentina alla carica

Il clima di incertezza che si respira a Siena intorno al nome del nuovo allenatore (nelle prossime ore è attesa una risposta definitiva del tecnico Marco Giampaolo) sta rilanciando le quotazioni di una possibile cessione del terzino destro Juan Camilo Zuniga' date=' classe ’85. [b']Il procuratore del colombiano ha confermato che Juventus e Fiorentina sono in prima fila per l'acquisto del giocatore. Si sarebbe infatti ritirato dalla corsa il Palermo, a causa della quotazione troppo alta fatta dalla società di Lombardi Stronati: 6 milioni di euro.

9 giugno 2009

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Inviato (modificato)

Berlusconi: 'La colpa è di Kakà'

Berlusconi' date=' sfogo sul voto europeo: «Lo stop colpa di Sicilia, mia moglie e Kaká».

[/b']La botta c’è stata. L’ha ammessa lui stesso. «Una bella botta». Due punti in meno delle Politiche, quando invece quota 40% sembrava a portata di mano. Indicata persino come obiettivo da superare. Ma con il passare delle ore, complici gli ottimi dati delle Amministrative, Berlusconi ricomincia a vedere il bicchiere mezzo pieno: quattro parlamentari in più, da 25 a 29, eletti a Strasburgo, quando il Pd ne perde tre; il vantaggio sui Democratici che raddoppia, passando a 9 punti percentuali. Insomma per il Cavaliere è dall’altra parte che devono guardare con preoccupazione il voto: «Veltroni ha mollato con il 33%, vorrei capire come farà Franceschini ad andare avanti con il 26%». Ieri il presidente del Consiglio è rimasto ad Arcore, tornerà a Roma stamane. Con i suoi ha ragionato innanzitutto sul bicchiere mezzo vuoto, sul risultato mancato, su quei 2,9 milioni di voti persi rispetto alle Politiche.

Nessuno si attendeva una partecipazione alta come l’anno passato, ma nemmeno dei dati da leggere e interpretare in controluce. Il Cavaliere cercava il plebiscito e non l’ha ottenuto. Le cause, secondo la sua stessa analisi, fatta con i suoi uomini, sono almeno quattro: l’astensionismo, gli scontri interni al partito in Sicilia, il caso Noemi e persino Kaká, l’annunciato trasferimento del giocatore del Milan che avrebbe fatto infuriare migliaia di elettori di fede rossonera. Del caso Noemi il Cavaliere misura gli effetti numeri alla mano. E ne esce convinto che abbia influito più di quanto si attendeva. Una frase molti interlocutori si sono sentiti ripetere nelle ultime ore. Parole che hanno dello sfogo e rendono uno stato d’animo, oltre che la percezione di un politico che negli anni ha imparato a misurare alla perfezione il consenso: «In Sicilia abbiamo perso più di 800 mila voti per colpa dei nostri che si sono messi a litigare, il resto me l’ha fatto perdere mia moglie... ».

L’allusione è ovviamente politica e va alla genesi delle vicende che hanno costretto il capo del governo a difendersi più che ad attaccare, trasformando la campagna elettorale anche in un elenco di giustificazioni sulla vita privata più che in elenco di programmi. Berlusconi ammette che i suoi obiettivi erano altri, è convinto che lo stop subìto sia dovuto anche agli attacchi ricevuti, dentro e fuori il Paese, dopo quell’annuncio di divorzio pronunciato a mezzo stampa da Veronica. Ieri il premier ha pranzato con la figlia Marina, ha fatto una puntata a villa Gernetto, si è tenuto in contatto con Roma nel pomeriggio, ha visionato con lo staff i dati definitivi della tornata elettorale, cenato (come spesso il lunedì) con Bossi e altri big della Lega. Con il Senatur non si intravedono nuvole all’orizzonte, almeno al momento.

(Corriere della Sera)

9 giugno 2009

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"Volevo restare' date=' colpa della crisi"[/size']

Kakà:Milan in difficoltà, non ha colpe

Da Recife, Ricardo Kakà ha voluto subito spiegare al mondo i perché del suo passaggio al Real Madrid: "La mia intenzione era quella di continuare nel Milan -ha spiegato il brasiliano- ma la crisi ha colpito molto i club, principalmente quelli che sono imprese come il Milan. Ho quindi parlato con la società e abbiamo concluso che la cosa migliore per tutti era quella del trasferimento. E' stato un sacrificio, il Milan non ha colpe''.

"Ora posso dire che ufficialmente che sono un giocatore del Real Madrid". L'ultima parola è sua, del ragazzo che per sei anni ha fatto volare il Milan sulle sue ali. Prima di un ultimo, grande abbraccio: ''I miei vincoli professionali con il Milan sono finiti, ma il vincolo affettivo non finira' mai. Tutto, fino all'ultimo momento, è stato fatto insieme, esco dalla porta principale. Sono grato alla società e al presidente Berlusconi.''

"NON HO SCELTO PER SOLDI"

''Il Milan non aveva mai passato una crisi come quella che sta attraversando ora, è stata la prima volta che la societa' ha pensato di vendere un giocatore'', ha continuato Kakà, descrivendo la situazione creatasi già a gennaio con l'assalto del Manchester City. "La società ha dovuto farlo, comprendo perfettamente bene la posizione del Milan. Per quanto mi riguarda, ricordo di avere sempre detto che, nel caso di lasciare il Milan, sarei andato al Real. Il mio trasferimento non è stata una questione monetaria, perché ho ricevuto offerte molto superiori'': con chiaro riferimento ai 15 milioni annui proposti qualche mese fa dagli sceicchi dei Citizens.

A MADRID PER VINCERE TUTTO

Ora, via a una nuova grande fase di una carriera da predestinato. "Sarò con giocatori storici come Raul e Casillas cercheremo di fare di nuovo grande il Real Madrid, sia in Spagna sia in Europa'', ha detto Ricky specificando che del Real lo ha molto colpito anche il "buon progetto sportivo. Florentino Perez farà una squadra molto competitiva''. ''Ora ho 27 anni, da giocatore ho avuto tutto quanto potevo conquistare -ha proseguito l'ex n.22 rossonero- sto andando in un posto dove arrivo come uno dei migliori del mondo, ma dove ancora non ho conquistato niente: questa è la mia grande motivazione. Spero che possa terminare l'egemonia del Barcellona e cominciare quella del Real''. Una curiosità: sulla maglia bianca, Kakà vorrebbe un numero che al Milan non ha evidentemente potuto chiedere: ''Vorrei giocare con la maglia numero 6, non con la 5, che era quella usata da Zidane: non mi piacerebbe usare quella maglia, proprio per la sua 'storia' con Zidane. Sarà un esempio per me, ma io voglio cercare di scrivere la mia storia''

L' "ASSIST" DI BECKHAM

Nella scelta del Real Madrid rispetto a Chelsea e Manchester City ha molto pesato il consiglio di David Beckham: ''E' stato lui -ha rivelato Kakà- a dirmi che il rapporto che il club ha con il giocatore e l'organizzazione della società sono eccellenti''.

PATO L'EREDE

Secondo Kakà, il suo erede al Milan sara' Alexandre Pato: Ricky sostiene che il suo giovane connazionale ''ha un futuro brillante sia al Milan sia nella 'Seleçao" brasiliana'. E' il grande nome per il presente e il futuro. Questo e' stato l'anno della sua conferma, ha fatto una stagione eccellente. Leonardo? Nel Milan è stato giocatore e dirigente, ora è allenatore, non penso che molti lo abbiano fatto. Spero di avere in qualche modo dato una mano portando dei soldi che potranno servire. Sono sicuro che arriveranno grandi giocatori e si andrà avanti bene senza di me. Leonardo ha le capacità per mantenere il Milan sulla strada giusta'.

9 giugno 2009

da www.sportmediaset.it

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