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Calciomercato 2009


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Bari' date=' ufficiale: Ventura ha rinnovato il contratto[/b']

Continuerà anche nella prossima stagione la splendida avventura di Giampiero Ventura sulla panchina del Bari.

Come si legge sul sito ufficiale del club pugliese, "l'As Bari, in serata, ha raggiunto l'accordo con il tecnico Ventura per il prolungamento del contratto anche alla stagione 2010-2011. Previsto anche un ulteriore allungamento al 2012 in caso di partecipazione della squadra al campionato di serie A".

23 febbraio 2010

da www.calciomercato.com

Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

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Atalanta: Costinha ha rescisso

L'Atalanta comunica di aver risolto consensualmente in data odierna il rapporto di lavoro con il calciatore Francisco José Rodrigues Da Costa.

23 febbraio 2010

da www.calciomercato.com

Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

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Fiorentina' date=' Prandelli: le condizioni per rinnovare[/b']

Al di là delle parole, ribadite anche ieri da Diego Della Valle, sulla volontà della Fiorentina di far rinnovare il contratto a Cesare Prandelli, attualmente in scadenza a giugno 2011, sembra che lo stesso tecnico, prima di apporre la sua firma, abbia intenzione di chiedere alla sua proprietà alcune garanzie. Certe mosse attuate dal direttore sportivo Pantaleo Corvino nel mercato di gennaio, e più in generale nelle ultime sessioni di compravendita calciatori, non sono infatti piaciute a Prandelli. Il tecnico si è lamentato, anche indirettamente (attraverso la stampa), dello snaturamento della sua rosa, con la cessione di alcuni uomini che lui riteneva indispensabili, leggi la partenza di Ujfalusi e Dainelli, o la mancata conferma di Felipe Melo. Prandelli sul mercato non ha mai posto 'aut aut' alla proprietà, tranne che per la mancata cessione di Mutu un anno e mezzo fa, ed ha sempre suggerito nomi che non facessero sforare il tetto ingaggi della Fiorentina, ma il mercato estivo 2009, fatto di partenze (tante, e non sempre di qualità) e arrivi (pochi, e non tutti al top della condizione fisica), ha reso il lavoro tecnico sempre più difficile.

Ecco perché Cesare Prandelli, prima di un eventuale rinnovo con la Fiorentina, chiederà:

- Chiarezza sugli obiettivi stagionali della società viola per la prossima stagione. Nel momento di massima euforia di questa annata Andrea soprattutto, ma anche Diego Della Valle, hanno parlato di una Fiorentina che poteva lottare fra il secondo ed il sesto posto, mentre Prandelli, con una rosa 'povera' di uomini e con una qualità tecnica al ribasso, ha sempre abbassato l'asticella degli obiettivi da raggiungere, pur rimanendo lui stesso un ambizioso.

- Prandelli vuole vincere. Ha come ossessione tecnica quella di raggiungere un trofeo a Firenze e quindi chiede una rosa adeguata ad una Fiorentina che lotta su più obiettivi. Se parte un big, come Felipe Melo, deve arrivare un altro big. Anche se il tecnico di Orzinuovi vorrebbe, come detto, la conferma dei 'campioni' in maglia viola, da Frey a Vargas, da Gilardino a Mutu, per poter costruire una Fiorentina che cresce, anche come progetto tecnico-tattico, di stagione in stagione, e non dover ripartire ogni estate con tante novità.

- Basta con il metodo 'compri tanto, vendi tanto', ovvero la Fiorentina vista come un frullatore che acquista tanti giocatori d'estate e poi a gennaio li vende quasi tutti.

- Meglio comprare meno, ma elementi di qualità, in modo da evitare giocatori non adatti (leggi Castillo) o giovani scommesse senza futuro (vedi Mazuch e Da Costa).

- Giovani sì, ma di qualità e da far crescere. Non solo giovani dunque, perché seppure Prandelli ha dimostrato che quando un Under 25 vale davvero non ci pensa due volte a dargli fiducia (leggi Jovetic e Ljajic, o Kuzmanovic in passato), i giovani non possono essere subito lanciati in campo come sostituti dei big.

- Una società viola forte, con una dirigenza sempre pronta per ogni evenienza, e che sappia essere rappresentata a dovere anche in Lega Calcio e con le istituzioni politiche. Spesso Prandelli si è trovato da solo a battagliare contro arbitraggi poco chiari, o questioni burocratiche-politiche. Il mister gigliato anche oggi, ad esempio, ha ribadito il suo fastidio per la totale assenza della sua società alla composizione del calendario della serie A, con anticipi e posticipi che spesso penalizzano la Fiorentina impegnata su più fronti e la costringono a giocare fra febbraio e marzo undici incontri in 30 giorni. Il tecnico viola inoltre vorrebbe la famiglia Della Valle più presente a Firenze, in modo che lui si debba occupare semplicemente di allenare la squadra, e non di doverla anche motivare e gestire fuori dal campo.

Sensazioni allo stato attuale: difficile che la proprietà possa garantire a Prandelli ciò che chiede. Richieste non pretenziose quelle del tecnico viola, ma che in questo momento la famiglia Della Valle non si sente di poter assicurare, improntata com'è a gestire una società che, soprattutto sul mercato, fino all'avvio del progetto Cittadella, farà dell'autofinanziamento la sua politica di manovra. Cesare Prandelli ha capito l'aria negativa che tira circa le sue richieste: ancora non ha preso una decisione sul suo futuro (ha un legame speciale con la città di Firenze e con il pubblico viola, che gli è stato vicino soprattutto in un momento molto delicato della sua vita privata) anche se, senza le garanzie sopracitate - che ritiene prioritarie -, è intenzionato a rifiutare il rinnovo del contratto, salvo cambiamenti di politica della proprietà. La distanza comunque è molto minore rispetto quella di qualche settimana fa, dopo un colloquio avvenuto fra tecnico e Diego Della Valle mercoledì alla vigilia del match contro il Bayern Monaco.

Due cose sono certe ad oggi. Innanzitutto il tecnico viola non andrà ad allenare la Juventus, pur avendo apprezzato le lusinghe della proprietà bianconera nei suoi confronti, ed i contatti che ci sono stati. Inoltre, Prandelli non ha nessuna intenzione di allenare la Nazionale. Si vede un allenatore di campo e non vuole 'bruciare' la sua esperienza possibile in azzurro ad un'età che lui ritiene ancora quella di tecnico di club, soprattutto con un palmares ancora troppo povero. Per Prandelli, in caso di mancato rinnovo con la società gigliata, si potrebbe così aprire la pista estera, soprattutto quella che porta in Inghilterra, dove è molto apprezzato. Nel frattempo la Fiorentina ha sondato alcuni tecnici: contatti sono stati avviati prima con Marco Giampaolo, poi con Massimiliano Allegri (assai corteggiato anche dal Milan, qualora Leonardo al termine di quest'anno decidesse di dire basta con il ruolo di allenatore in Italia) e Gigi Del Neri.

23 febbraio 2010

da www.calciomercato.com

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Cairo: "Vendo il Torino"

"Non rimango a dispetto dei santi"

Dopo anni di delusioni' date=' risultati negativi e contestazioni, Urbano Cairo ha deciso di lasciare il Torino. "Non voglio rimanere in Paradiso a dispetto dei santi - ha dichiarato in un'intervista alla Stampa - Lo dico a malincuore, a grande, grande malincuore: ho deciso di mettere in vendita il Toro. Basta, lascio". Il presidente esplicita di avere perso, in questa avventura, 30 milioni di euro: "Con quei soldi potevo farmi la barca"

L'addio di Cairo non avrebbe nulla a che fare con la presenza di eventuali acquirenti: "Giuro di no, su quanto ho di più caro - afferma Cairo dalle colonne del quotidiano torinese - D'altronde, prima di questa intervista il Toro non era ancora in vendita. Sono rimasto zitto due mesi, ho lasciato che parlasse il campo. Ma dopo la sconfitta con la Salernitana sono ripartite le critiche, le campagne di stampa. E allora adesso torno a parlare io. Per dire che vendo. A chi? Chi vuole comprare deve avere qualcosa più di me in tutti i campi: più ricco, più capace, più organizzato e più tifoso, anche se esserlo troppo può diventare un problema. Meglio se piemontese, e se è torinese meglio ancora, visto che mi è stato rinfacciato di aver tolto torinesità al Toro. Gaucci è da escludere? Mai parlato con lui, né lui con me o con i miei collaboratori. Io il Torino non lo vendo a chiunque. Soprattutto non a quelli che si candidano attraverso i giornali. Chi cerca solo pubblicità non lo ricevo neppure".

Cairo garantisce anche di lasciare un quadro che, perlomeno dal punto di vista economico, è assolutamente positivo: "Neanche un euro di debito con le banche. Neanche uno - dichiara orgogliosamente - Solo crediti e debiti legati all'acquisto o alla cessione dei giocatori. Ma il cartellino di Dzemaili, da solo, copre ampiamente lo sbilancio. Il Torino ha molti giocatori di proprietà, Bianchi, Dzemaili, Ogbonna, Rubin, Abbruscato, giovani come Malonga, Suciu, Comi, Benedetti che tutti ci invidiano. Invece sembra che abbiamo solo prestiti. Ho messo nel sistema Toro circa 30 milioni di euro di tasca mia. 30 milioni veri - continua Cairo - c'è gente che non li vede in tutta la vita. Potevo farmi la barca, l'aereo personale. Invece li ho usati per il Toro, e ci ho messo anche un mare di tempo, sottraendolo ai figli. Mi sono fatto il mazzo. Ma sono felice di essermelo fatto".

Un ultimo messaggio ai tifosi granata. "Sono straordinari, ma devono imparare a modulare le loro aspettative. Non siamo più negli anni 70. Oggi, oltre alla Juve e alle milanesi, ci sono le romane, la Fiorentina, il Napoli, il Palermo, le genovesi. Abbiamo introiti da decimo posto. Mi dispiace per il 70% dei tifosi che, secondo il sondaggio da me commissionato, mi vuole ancora bene. Ma io desidero che anche l'altro 30% sia felice"

26 febbraio 2010

da www.sportmediaset.it

Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

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Ha fatto bene. Adesso vedremo l'assalto della schiera di compratori appassionati di cui tanti tifosi favoleggiavano.

Gli stessi che non si son visto quando quella sera di agosto è morto ad Acqui..

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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Ha fatto bene. Adesso vedremo l'assalto della schiera di compratori appassionati di cui tanti tifosi favoleggiavano.

Gli stessi che non si son visto quando quella sera di agosto è morto ad Acqui..

Quoto ed aggiungo: Purtroppo!

Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

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ma che fila.. con la crisi che c'è, pigliarsi una perfetta macchina bruciasoldi con il constorno di tifosi scassaminchia, mi pare atto di masochismo ai limiti del fachirismo..

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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Peccato comunque...il TORO merita ben di più!!!!

Forza Vecchio Cuore Granata!!!!:dc:

Sai che cosa diceva quel tale? In Italia sotto i Borgia, per trent'anni, hanno avuto assassinii, guerre, terrore e massacri, ma hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e democrazia, e che cos' hanno prodotto? Gli orologi a cucù.( O.Welles)

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