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STOP ALL'ALFA IN USA


steve61

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Posso solo aggiungere che in una decina di giorni trascorsi tra Los Angeles e S francisco lo scorso anno ho visto con un certo stupore che non è difficilissimo incontrare una 164, almeno in California. Ho visto anche un'officina esclusivista ALFA con modelli di dagli anni 60 alla 164... diverse 75... oltre alle duetto.

E un club alfa anche in Arizona... in mezzo al deserto.

Basta farsi un giro su Internet per vedere cosa sono in grado di fare gli Alfaclub negli USA.

ALFA nel nord America è un marchio che tuttoggi attira gli appassionati come pochi.

Vorrei solo aggiungere che ci sono Alfisti Americani che pur di guidare Alfa Romeo, importano il GTV moderno dal Messico :shock:

Capita anche che i rivenditori messicani li comprino da conce italiani a prezzi stracciati (viste le scarse vendite sul mercato italiano)

Questo ha portato ad una vertenza tra Conce Italiani, FIAT ed importatore ufficiale Messicano.

Ma questa è un'altra storia.

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Perfetto, sono anch'io assolutamente convinto che il discorso di Il Fusi non faccia un grinza. Però dobbiamo anche dire che, a maggior ragione in una nazione cosmopolita come gli States, qualunque marca ha i suoi accaniti appassionati, compresa la Trabant in Europa per la quale c'era chi faceva follie nei primi anni '90.

Ma non credo che sia questa la logica con cui Alfa può tornare in Usa. Alfa deve tornare in America per imporsi su numeri significativi, con una gamma completa ed adatta al mercato, altrimenti rischia di fare la fine della Subaru in Italia (scarsa attenzione ai diesel, modelli compatti sostanzialmente ridicoli, immagine esotica ma ben poco concreta, rete di vendita condivisa, valore commerciale dell'usato inesistente etc), magari con costi elevati.

Torno a ribadire. Ci credo all'Alfa in Usa, ma adesso (e 2007 secondo me significa adesso) mi sembra prematuro considerato tutto quello che c'è da fare in Europa.

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Si Copco, però non c'è completa sovrapposizione di normative fra l'Europa e gli Usa e non solo circa l'inquinamento. Si tratterebbe quindi di adeguare alle diverse normative dei piccoli lotti di auto con costi quindi significativi anche in ricerca e sviluppo. Inoltre sarebbe comunque necessario prendere degli accordi commerciali, spesso onerosi nelle fasi di avvio. Il tutto per poche centinaia (mettiamo anche migliaia) di appassionati... Non ne vale certamente la pena.

No, secondo me se si vuole andare negli Usa bisognerebbe andarci con le spalle coperte e convinzione nei propri mezzi. Le avventurette alla "venderemo 200.000 auto all'anno" lasciamole alla vecchia gestione...

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Che fra l'altro era una prassi già usata negli anni '70 ed '80.... Ti ho parlato, fabvio, di 164 usate vendute presso dealer Ferrari, ovvero dealers di "prestige" o "exotic cars", ma non venditori che vendono dalla Kia in su...

Comunque mi pare che qualcuno di voi non capisca il mercato americano e la percezione che si ha di Alfa Romeo negli USA, io ne capirò poco ma ho un po' di percezione + approfondita essendomi voluto documentare sulle Alfa USA ed essendo in relazione con molti appassionati.

Levatevi dalla testa l'icona dell'impiegato che va con la 156 a lavorare ogni mattina.

Levatevi dalla testa che la Porsche sia considerata come Ferrari.

Levatevi dalla testa che Alfa sia la prima e unica auto.

Pensate invece che Alfa è un prodotto, come immagine, superiore a BMW (considerata l'auto dei guappetti da sobborgo tanto quanto da dirigente arrivato) e per il fatto di essere italiano viene visto come prodotto artigianale. Pensate che la percezione che hanno di Alfa è di un marchio diverso da quella che può essere la percezione di Fiat. Negli anni '80 si stupivano nel pensare che una casa come Alfa fosse così "grande", forse pensavano ancora agli atelier tipo Zagato ai tempi che era in Via Giorgini.

Non è un'auto per tutti, non è un'auto commerciale, è un'auto che si sceglie per l'italian style, per andare in pista come seconda, terza, quarta auto, è un'auto...... a me viene in mente una cosa come Subaru. Comperata da chi gliene frega dei fattori di moda, relativamente rara, una scelta anticonformista.

La percezione di "esclusività" di Maserati è superiore a quella di Porsche. Porsche è vettura più commerciale, Maserati no. E le vendite ne vanno di conseguenza.

Dubito in vendite massiccie di Alfa, come ero sicuro che si sarebbero vendute poche (relativamente) Maserati.

Il fatto stesso che una vettura europea di successo sia stata la Jetta prima e la Bora adesso da da pensare.

A me sembra che stavolta la Fiat sul discorso USA ci stia capendo, e parecchio, dato che ha capito com'è l'andazzo.

Se chi vende vetture di prestigio ha in salone un'Alfa significa due cose:

- la percezione di Alfa è di prestigio, superiore a quello che ne abbiamo quà e superiore a quello che quà viene considerato chissà che (e poi sulla percezione di vera Porsche di Cayenne ti farei parlare con certuni porschisti di mia conoscenza);

- se tu vendi una macchina di prestigio da che mondo è mondo non puoi attenderti numeri stratosferici.

Mentre se tu oggi in Italia poni Alfa a livello di concorrenza con Porsche, anche come immagine, ti danno del pazzo, in USA si va più per "sfumature". E' un'interpretazione italiana di un concetto, mentre da noi si pensa a concetto migliore o peggiore.

Lo Spider appartiene all'Alfa Romeo, negli USA, come assioma.

Non dimentichiamoci però che Spider veniva venduto ad un prezzo veramente concorrenziale, inferiore al nostro in assoluto - versione Graduate - e quindi molto conveniente in un mercato con maggiore potere d'acquisto.

Mentre da noi stiamo attenti alla meccanica perchè la sfruttiamo, in USA una berlina di generose dimensione e ben poco sportiva come la 164 non è un vecchio catrame, ma una vettura ancora di prestigio. Che costa, e che ha una sua piccola o grande schiera di estimatori, sicuramente diversa che da noi.

E' chiaro che si voglia sfruttare l'immagine di esclusività per vendere meno, ma magari meglio. Cosa che in USA Alfa non faceva, mandando delle Milano iperaccessoriate e gravate dal prezzo del trasporto al prezzo inferiore della corrispondente europea.

molto interessante ed utile questa disquisizione....

l'accostamento alfa subaru dovresti approfondirlo meglio.... io credo di avere capito.... ma non ne sono sicuro

grazie

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credo che stavolta il fusi sia stato davvero "puntuale".

Posso solo aggiungere che in una decina di giorni trascorsi tra Los Angeles e S francisco lo scorso anno ho visto con un certo stupore che non è difficilissimo incontrare una 164, almeno in California. Ho visto anche un'officina esclusivista ALFA con modelli di dagli anni 60 alla 164... diverse 75... oltre alle duetto.

E un club alfa anche in Arizona... in mezzo al deserto.

ottima ed anche appassionante questa tua testimonianza

hai notato differenze rispetto alle 164 europee??

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Perfetto, sono anch'io assolutamente convinto che il discorso di Il Fusi non faccia un grinza. Però dobbiamo anche dire che, a maggior ragione in una nazione cosmopolita come gli States, qualunque marca ha i suoi accaniti appassionati, compresa la Trabant in Europa per la quale c'era chi faceva follie nei primi anni '90.

Ma non credo che sia questa la logica con cui Alfa può tornare in Usa. Alfa deve tornare in America per imporsi su numeri significativi, con una gamma completa ed adatta al mercato, altrimenti rischia di fare la fine della Subaru in Italia (scarsa attenzione ai diesel, modelli compatti sostanzialmente ridicoli, immagine esotica ma ben poco concreta, rete di vendita condivisa, valore commerciale dell'usato inesistente etc), magari con costi elevati.

Torno a ribadire. Ci credo all'Alfa in Usa, ma adesso (e 2007 secondo me significa adesso) mi sembra prematuro considerato tutto quello che c'è da fare in Europa.

ma vedi .... io non credo neppure che l'alfa debba andare in europa per fere numeri da capogiro.... anzi

io credo invece che alfa debba andare in europa offrendo un prodotto migliore rispetto a merc e bmw..... e mettere anche in conto di perdere qualche soldino inizialmente vendendo vetture sottocosto per rimanere allineata alla concorrenza nel prezzo.... pur se nella superiorità di prodotto

in questo modo alfa non dovrebbe tornare un anno per poi dopo 2 anni dover dichiarare che la prossima generazione di vetture sarà all'altezza della concorrenza........

detto questo e per le ragioni di cui sopra diventa fondamntale che alfa sia solida di suo per poter mettere in conto delle perdite..... cosa che oggi .... pur con alti e basi ... di certo non è

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Si Copco, però non c'è completa sovrapposizione di normative fra l'Europa e gli Usa e non solo circa l'inquinamento. Si tratterebbe quindi di adeguare alle diverse normative dei piccoli lotti di auto con costi quindi significativi anche in ricerca e sviluppo. Inoltre sarebbe comunque necessario prendere degli accordi commerciali, spesso onerosi nelle fasi di avvio. Il tutto per poche centinaia (mettiamo anche migliaia) di appassionati... Non ne vale certamente la pena.

No, secondo me se si vuole andare negli Usa bisognerebbe andarci con le spalle coperte e convinzione nei propri mezzi. Le avventurette alla "venderemo 200.000 auto all'anno" lasciamole alla vecchia gestione...

come detto non è affatto una questione di impossibilità di vendere 200.000 auto all'anno..... io anzi credo che anche con la gamma attuale... magari con l'aggiunta di un suv a grande titratura e di una supersportiva a bassa tiratura...... li si sarebbe potuti fare.... servendosi di una rete capillare qual'è quella gm...... solo che poi come livello di immagine si sarebbe dovuto guardare dal basso verso l'alto i propri competitor storici........

il ripensamento strategico credo sia qui..... magari unito ad una costatata difficoltà di interloquire con gm... ed anche magari.... forse.... alla luce di convolgimenti strategici con l'audi.....

((( se il fatto di puntare all'altissimo di gamma mi fa ben sperare per uno spazio coerente con la storia per lancia........ dall'altro l'intento di penetrazione decisa dell'europa mi crea qualche preoccupazione per la strategicità di lancia )))

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Si Copco, però non c'è completa sovrapposizione di normative fra l'Europa e gli Usa e non solo circa l'inquinamento. Si tratterebbe quindi di adeguare alle diverse normative dei piccoli lotti di auto con costi quindi significativi anche in ricerca e sviluppo. Inoltre sarebbe comunque necessario prendere degli accordi commerciali, spesso onerosi nelle fasi di avvio. Il tutto per poche centinaia (mettiamo anche migliaia) di appassionati... Non ne vale certamente la pena.

No, secondo me se si vuole andare negli Usa bisognerebbe andarci con le spalle coperte e convinzione nei propri mezzi. Le avventurette alla "venderemo 200.000 auto all'anno" lasciamole alla vecchia gestione...

Già le attuali Alfa Romeo credo che siano pensate, dal punto di vista delle normative, per essere esportate negli USA. Non sono certissimo che sia così, ma se così fosse il costo di adattare piccoli lotti da mandare in USA sarebbe probabilmente accettabile.

Certo, difficilmente ne verrebbero fuori dei guadagni, almeno nei primissimi anni, ma sarebbe forse un modo di cominciare a rimettere i piedi in USA e cominciare a tastare il terreno con le performances invece che con le indagini di mercato. Questa è una cosa che potrebbe venire fatta anche dall'attuale AR e consentirebbe poi di decidere se investire o meno alla grande nel mercato USA con maggior cognizione di causa.

Lo so che la mia visione è troppo semplicistica e che se fosse fattibile sarebbe già stata messa in atto, ma la espongo poprio per capire cos'è che non va.

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Bandiera: 'Per tornare negli Usa servono due cose: prodotto e rete'

"Per tornare negli Usa servono due cose: prodotto e rete. Non è un addio, ma ci sono delle priorità". Lo ha detto, al Motor Show, il presidente della Business Unit Alfa Romeo, Daniele Bandiera. "Il prodotto lo stiamo sviluppando per rispondere alle esigenze del mercato Usa, ma serve - ha aggiunto Bandiera - una gamma che sarà pronta solo alla fine del 2007, prima di allora non avremo una gamma completa. Per quanto riguarda la rete di distribuzione non abbiamo ancora avviato nessun approfondimento. Anche perchè non c'è - ha sottolineato - la business case completa per prendere decisioni". Il presidente della Business Unit Alfa Romeo ha poi aggiunto che "la nostra priorità è focalizzata su quei mercati dove oggi siamo presenti e dove abbiamo un bacino straordinario di clienti. E' qua dove stiamo investendo per sviluppare la nostra rete". I nostri mercati core sono sicuramente in Europa ma anche in Estremo Oriente dove - ha detto Bandiera - Alfa Romeo è molto forte, ad esempio in Giappone dove vogliamo ancora crescere. Tornando agli Usa, Bandiera rispondendo ad una domanda sulla possibilità di fare una rete Gm ha risposto: se ci saranno le opportunità se ne parlerà. In alcuni Paesi - ha poi rilevato - abbiamo trovato nuove opportunità, come ad esempio in Messico dove ci sono tredici dealer dell'area General motors". Per quanto riguarda una collaborazione con Magna Stayr il presidente della Business Unit Alfa Romeo ha detto: "siamo sempre attenti a quelle che sono tutte le possibili opportunità. Al momento non sono previste attività con Magna Stayr".

kataweb.it

...et silleen...

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