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Treno di Gpl deraglia a Viareggio


PeppeM

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purtroppo è vero... basta prendere il tgv torino parigi (tra l'altro stretto scomodo e con i cessi anteguerra) per rendersi conto che in pratica, montagne del primissimo tratto a parte, la difficoltà maggiore nel realizzare la linea è stata spostare le mucche..

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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I più attivi nella discussione

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Passano rasente le case, vicino a scuole e ospedali, a fabbriche e depositi. Ogni notte e tutte le notti, piccole Cernobyl ci sfiorano senza che noi lo sappiamo, senza che nessuno lo sappia. Al mattino non ci sono più. Sono arrivate a destinazione. Attraversano l’Italia, da costa a costa la visitano tutta; transitano sotto tunnel, s’infilano sulle tangenziali, entrano nei paesi, lambiscono chiese e basiliche, viadotti e sottopassi.

Nessuno, salvo pochi o pochissimi, sa davvero cosa trasportano. Il destino è scritto in una bolla di consegna, in una fattura, in un file illeggibile. Un destino inesorabile, a volte benigno, a volte infausto. Sono in movimento. Sono il movimento stesso, indaffarato, inesausto, inesorabile. Il terrore è la realizzazione della legge del movimento, ha affermato una volta Hannah Arendt. Mentre scriveva questa frase la filosofa tedesca non poteva certo alludere al treno partito l’altra notte, come molte altre notti, carico di gas, da Trecate, vicino a Novara, per raggiungere più a sud, molto più a sud, Gricignano, in provincia di Caserta, attraversando la pianura e visitando le coste, dal Piemonte alla Liguria, e poi giù per la Toscana, il Lazio, la Campania. Voleva la Arendt riferirsi alla guerra-lampo, all’accelerazione progressiva di ogni attività umana iniziata negli anni dieci del XX secolo, e mai cessata. La nostra epoca sembra segnata proprio da questa accelerazione estrema che riguarda ogni evento, per cui il trasporto delle persone e delle cose si presenta come uno dei suoi tratti salienti.

Un sociologo e architetto, Paul Virilio, sostiene da tempo che il futuro, come è stato concepito negli ultimi due secoli e mezzo, fondato sull’attesa del cambiamento, è stato sostituito da una serie di eventi che culminano con l’incidente, in cui l’accadimento naturale (terremoto o tromba d’aria, alluvione o frana) è superato dall’avvenimento artificiale prodotto dall’uomo stesso. L’incidente sarebbe l’effetto della nostra stessa tecnologia, dalla caduta imprevista e imprevedibile di un aeromobile nelle acque dell’Atlantico al deragliamento di un treno o di un’autobotte nel bel mezzo di un abitato, come è accaduto ieri a Viareggio. Ora lo sappiamo, i treni che trasportano liquidi velenosi o infiammabili, sostanze chimiche, o misteriose composti, che alimentano i cicli inarrestabili della produzione, passano nella notte, rumori secchi e subito lontani. Virilio, che conosce per mestiere l’infinita sequenza dei disastri, sostiene che l’incidente è ciò che accade a noi tutti, propriamente l’incidente sarebbe il tempo stesso che passa, un tempo sempre più veloce, sempre più incalzante: il tempo è l’incidente degli incidenti.

La velocità ha trasformato radicalmente la vita umana, così che ci muoviamo di incidente in incidente. In tutto questo, la catastrofe divoratrice di vite umane di Viareggio, con le sue fiamme alte sopra palazzi e case, si presenta nella forma di un evento quasi inevitabile. L’esplosione delle cisterne di gas è la rivelazione della potenzialità stessa dei nostri combustibili, così come le inondazioni evidenziano le potenzialità distruttive dell’acqua e i terremoti la forza del movimento della Terra. Una visione che rovescia la visione consueta delle cose, per cui l’incidente non è più l’eccezione e il controllo del mondo la norma, bensì l’incidente la sua regola. C’è una soluzione a tutto questo? Possiamo sperare di rovesciare l’incidente imponendogli di essere una possibilità remota e non la normalità? Difficile dirlo, visto che la stessa realtà delle nostre città, come ebbe a dire negli anni venti Le Corbusier, dopo aver visitato New York, è quella di essere un «cataclisma al rallentatore».

Virilio sostiene da tempo l’urgenza di uno studio filosofico del disastro, il tentativo di istituire forme di pensiero che rovescino l’andamento apocalittico. Nel visionario film di Kubrick, Il dottor Stranamore, la soluzione contro l’accidente nucleare, effetto della follia imprevedibile di un generale qualsiasi, era proposta da Peter Sellers: rifugiarsi nel fondo di una caverna per ripopolare di una nuova umanità la nostra esausta Terra Madre, mentre l’ingenuo ed esaltato comandante del bombardiere scendeva a cavallo della Bomba per coerenza con il proprio passato di cow boy. Ma un’altra soluzione è possibile. Adesso non ci basta più vivere sicuri nelle nostre tiepide case in attesa del disastro prossimo e venturo, tornare a sera e trovare cibo caldo e visi amici quando catastrofe è anche per noi.

La nostra Cernobyl quotidiana - LASTAMPA.it=

Come al solito dopo le tragedie, qualcuno si sente sempre in dover di lanciare strali con la società moderna :|

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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è filosofo sociologo e cazzi e mazzi.. tutto e niente

è pure famoso anche se controverso. Certe idee non sono da buttare ma per il resto è di quelli apocalittici..va bene come argomento per cercare di ciularsi la tipa intelettual-chic-snob a qualche festa

Paul Virilio - Wikipedia

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I Jappanesi sono sempre + avanti a tutti non solo a noi, ed un po' di montagne le hanno anche loro, ma a mio parere non è paragonabile.

Fine OT!!

la loro filosofia è BUCARE...fanno tunnel sia per ferrovie che autostrade..i viadotti gli piacciono poco (terremoti IMHO).

tuttavia lo shinkansen corre il più possibile fondovalle/ in pianura.....ogni tanto si buca.....l'orografia italica imho è peggio...padania a parte

cmq se il disastro è per una revisione malfatta sono veramente CRIMINALI...."nemici del popolo" -- pallottola nella nuca ----"China Style"....

Modificato da Matteo B.
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La nostra Cernobyl quotidiana - LASTAMPA.it=

Come al solito dopo le tragedie, qualcuno si sente sempre in dover di lanciare strali con la società moderna :|

Però un pò di fastidio il veder transitare decine di autobotti cariche di liquidi che so destinati ad un azienda di smaltimento rifiuti tossici a me viene...

D'altronde questi benedetti rifiuti tossici li facciamo tutto sommato noi con i nostri consumi.

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@cosimo ...quelle li sono le stronzate che sono stati obbligati a fare nelle enormi aree metropolitane: non c'è spazio, traffico bestiale...piazzano un'autostrada sospesa...infatti è volato giù di tutto (es. kobe).tra l'altro pare con mazzette e certificazioni antisismiche che gli hai fatto TU non muovendoti da Asti....:lol:

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infatti mi pare si quella di kobe.. (tra l'altro un mio amico l'aveva fatta qualche ora prima che andasse giù..)

non è una stronzata imho, è la soluzione migliore (anzi l'unica..) in un contesto impossibile.

Per una che è andata giù molte altre hanno resistito. A volte, in situazioni del genere non c'è altro da fare..

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sembra che l'assale fosse talmente corroso dalla ruggine da cedere....

ma che cavolo...o aveva 50 anni...o è rimasto in un'ambiente salino al 75% da quando è stato montato...oppure nnè che nn hanno mai fatto manutenzione....NON LO HANNO MAI NEANCHE GUARDATO...perchè per riuscire ad intaccare un assale fatto in acciao per rotabili (se era fatto veramente così) che nn è esattamente ferraccio....:shock::shock::shock:

cit: "il corriere della sera"..

VIAREGGIO - Il giorno dopo la tragedia di Viareggio è il momento dell'analisi. Di capire cosa è effettivamente successo e di chi sono le responsabilità. I lavori del Consiglio regionale della Toscana si sono aperti con un’informativa sull’incidente. A prendere la parola, l’assessore alla protezione civile Marco Betti che ha informato l’Aula su alcuni aspetti della dinamica dell’incidente e sull’impegno immediatamente profuso dal sistema regionale. E Proprio dalle parole di Betti arriva una prima spiegazione di quanto accaduto: «L'asse del carro che non ha retto era corroso dalla ruggine».

MATTEOLI ALLA CAMERA CONFERMA - «Un asse del carro cisterna da cui è fuoriuscito il Gpl che ha provocato l’esplosione a Viareggio si è spezzato e la superficie di rottura presenta un aspetto liscio con tracce di ruggine». Lo ha detto anche il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, alla Camera. Il ministro ha spiegato che sono stati condotti i primi accertamenti su una «sala montata» (vale a dire il complesso composto dall’asse e delle ruote) del primo carro, quello che si è ribaltato. L’asse si è di fatto spezzato nella parte che sporge dalla ruota - detta fusello - che è coperta dalla boccola, la quale consente all’asse stesso e alle ruote di girare. La sezione di rottura, ha detto il ministro, ha evidenziato una «cricca esterna», cioè una fenditura sottile e profonda, «che ha portato la sezione esistente a ridursi notevolmente fino al totale cedimento». La superficie di rottura, poi, è «liscia con tracce di ruggine». In presenza dell’autorità giudiziaria, ha affermato ancora Matteoli, «è stato aperto il coperchio della boccola distaccatasi, per rilevare la sigla presente sulla testata del fusello, relativo agli ultimi ultrasuoni eseguiti sull’asse». Questi controlli con gli ultrasuoni servono proprio a verificare l’integrità dell’asse, che non può essere accertata altrimenti.

cit: "Dio inventò l'acciaio; a tutto il resto ci pensarono gli ingegneri meccanici!":lol::lol:

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