Vai al contenuto

[RISOLTO] Fiat Duna


Guest Touareg

Messaggi Raccomandati:

che pubblicità era Copco ??!!!

Beh, non è che mi ricordi esattamente l'azione, tuttavia si trattava di un modesto impiegato che se non erro usciva di casa la mattina dopo essere stato accudito amorosamente dalla consorte e dopo aver ricevuto le smancerie della figlioletta. Saliva in macchina, orgoglioso derl suo acquisto, per andare al lavoro.

Ma può darsi che fosse il contrario, ossia che l'azione consistessse nel rientro a casa dell'impiegatuccio.

Ora l'Italia è piena di impiegati modesti; sono una categoria assolutamente dignitosa che contribuisce a far marciare la baracca. Ma a nessuno credo piaccia più di tanto sentirsi un impiegatuccio, mentre invece la pubblicità classificava come impiegatuccio chiunque comprasse una Duna.

Link al commento
Condividi su altri Social

Guest Touareg

io in tutta palermo e dintorni di regate ne ho viste pocchisssime...figuratevi ch ho visto piu' fiat duna

Fiat Regata

regata2xx.jpg

img200.jpg

18Accar2.jpg

regatta_rally_200.JPG

regatta_rally2_200.jpg

La fiat aveva inventato il portellone diviso in 2 parti.. e poi dite che copia..

regata_weekend_200.jpg

Link al commento
Condividi su altri Social

Guest Abarth03
...La fiat aveva inventato il portellone diviso in 2 parti.. e poi dite che copia..

regata_weekend_200.jpg

Ehm...non esattamente. Fiat lo avrà proposto in Europa, ma la soluzione del portellone con ribaltina è vecchia e risale almeno agli anni cinquanta, quando era in uso praticamente su tutte le station wagon americane dell'epoca.

Link al commento
Condividi su altri Social

Guest Abarth03
Ehm...non esattamente. Fiat lo avrà proposto in Europa......

Anzi, correggo subito: non è neppure così, perchè una soluzione abbastanza simile era utilizzata anche su una versione della Innocenti-Austin A40 degli anni sessanta. Nulla di nuovo quindi...

Link al commento
Condividi su altri Social

  • 3 settimane fa...

La linea, soprattutto nella parte anteriore, tradisce la stretta parentela con la "Uno", da cui riprende la calandra, il paraurti e i gruppi ottici rettangolari. A distinguerla dalla due volumi torinese sono, invece, la forma del cofano motore, a coperchio, ovvero avvolgente sui fianchi, (come sulla "Regata" o sulla "Premio", la vettura che ha rappresentato il punto di partenza dell’operazione "Duna"; il cofano a coperchio sarà poi successivamente utilizzato anche per la "Uno" CS), la presa d’aria anteriore di maggiori dimensioni, nonché la scalmanatura che corre lungo tutta la fiancata all’altezza delle maniglie. Le portiere sono avvolgenti e nascondono i gocciolatoi dietro la battuta superiore, a vantaggio dell’aerodinamica. E fin qui tutto bene. Ma veniamo alla zona posteriore.La “Duna” che è lunga 40 cm più della "Uno" (ma ne conserva lo stesso passo) adotta una soluzione stilistica molto in voga già all'epoca del suo debutto: la coda alta. Ma proprio la coda alta è stata una delle principali cause dell'insuccesso della "Duna"; quel secondo cofano incastonato nel corpo della "Uno" agli italiani proprio non è andato giù e la "Duna" è rimasta nei concessionari a far "brutta" mostra di se. Le cose andarono meglio, si fa per dire, alla "Weekend", ovvero la versione station wagon, che i pochi sfortunati acquirenti preferirono di gran lunga alla berlina. La giardinetta risulta, infatti, sicuramente più equilibrata, più gradevole da vedere, meno squadrata. L’abitacolo della Duna risulta spazioso per la categoria, anche se i passeggeri più alti sfiorano il tetto con la testa. I sedili anteriori scorrono in senso longitudinale con un movimento a pantografo che fa alzare il piano d’appoggio man mano che si avvicina alla plancia. Il malcapitato conducente ha però il suo da fare nel ricercare il miglior assetto del posto guida, ricerca un po’ ostacolata dal volante fisso (a quattro razze e di buon diametro) posizionato troppo in basso e quindi adatto a persone di taglia media (d'altronde il proprietario della Duna è destinato a soffrire dal primo all’ultimo istante in cui sarà in possesso di tale vettura). Il divanetto posteriore, con schienale fisso, ospita comodamente due passeggeri. Grazie all’ampio angolo di apertura delle quattro porte, risulta buona l’accessibilità; forse una delle poche qualità assieme alla (udite e udite!) tenuta di strada e alla capienza del vano bagagli, vero cavallo di battaglia della “Duna” (503 dm3 per la berlina, 490 dm3 a filo di schienale per la “Weekend” che diventano 1430 al padiglione. La giardinetta ha una portata di 460 kg).

Non si può invece parlare altrettanto bene della finitura dell’abitacolo, plancia e comandi compresi. Il livello qualitativo è scadente, per non dire pressoché nullo e rappresenta una delle peggiori pecche della “Duna”, uno di quei fattori che hanno contribuito ha renderla un "flop" (vi rimandiamo al riguardo alla sezione “Duna problems”). Da dimenticare anche la disposizione di alcuni comandi, in primis quella irrazionale dei pulsanti dei vetri elettrici (opzionali): per azionarli il braccio assume una posizione innaturale. E poi il posacenere, che davanti alla leva del cambio può essere facilmente urtato se aperto. Buona la strumentazione anche se pure qui c’è un piccola dimenticanza da segnalare: manca infatti la regolazione dell’illuminazione del quadro.

Anche per quanto riguarda l'impianto di climatizzazione non ci sono buone parole da spendere: quest'ultimo tradisce l'origine brasiliana della "Duna". I suoi comandi, molto economici e, neanche a dirlo, scomodo da azionare, non consentono di chiudere completamente il flusso di aria esterna non climatizzata e gli spifferi, poco piacevoli durante l'inverno europeo, la fanno da padroni; il riscaldamento è difficile da regolare sempre per via della poca funzionalità dei comandi. Visibilità nella norma, molto simile a quella della "Uno". In marcia non ci sono problemi grazie ai montanti sufficientemente sottili. Qualche limitazione quando piove (c'era da aspettarselo), perché il tergicristallo monospazzola non è tra più efficienti anche se si va piano. In manovra non ci sono problemi.La dotazione di serie, limitata, deve essere opportunamente integrata con gli optional disponibili, alcuni dei quali sono consigliabili, vedi i fari alogeni, altri, come il tergilunotto posteriore o il retrovisore esterno destro, sono indispensabili, in particolar modo per la "Weekend".

Link al commento
Condividi su altri Social

Ospite
Questa discussione è chiusa.
×
×
  • Crea Nuovo...

 

Stiamo sperimentando dei banner pubblicitari a minima invasività: fai una prova e poi facci sapere come va!

Per accedere al forum, disabilita l'AdBlock per questo sito e poi clicca su accetta: ci sarai di grande aiuto! Grazie!

Se non sai come si fa, puoi pensarci più avanti, cliccando su "ci penso" per continuare temporaneamente a navigare. Periodicamente ricomparità questo avviso come promemoria.