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Champions League 2009/'10


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Champions' date=' Inter da sogno: 3-1[/size']

Barcellona distrutto, finale vicina

Un'Inter degna della grande tradizione degli anni '60 travolge il Barcellona a S.Siro e compie un passo fondamentale verso la finale di Champions League. A San Siro finisce 3-1 per i nerazzurri, capaci di non smontarsi dopo il vantaggio dei catalani (Pedro al 19') e di colpire una squadra apparsa molto al di sotto del suo abituale standard. Pari nel primo tempo di Sneijder (30'): poi, micidiale uno-due di Maicon (48') e Milito (61')

LA PARTITA

Dieci minuti, non di più. Tempo oggettivamente necessario per deglutire, rendersi conto che è proprio vero: davanti c'è il Barcellona, tutto intorno San Siro, in ballo c'è una finale di Champions League. Dopodiché, l'Inter ha definitivamente comunicato di candidarsi ufficialmente al ruolo di migliore squadra del mondo battendo nel risultato e soprattutto nel gioco la formazione che occupa, nell'immaginario ranking di tutti, la posizione numero 1. Una prestazione da applausi che l'Inter ha innanzitutto costruito sull'attenzione massima di tutti: pressing e disciplina tattica, pochi fronzoli, straordinaria capacità di identificare le falle del Barcellona e colpire senza pietà.

Basta la prima accelerata, innescata da un pressing altissimo, perché ci si accorga che il Barcellona di Guardiola viaggia, anche in campo, in bus e non sulla consueta Ferrari. I campioni d'Europa ballano soprattutto in mezzo, dove Keita e Busquets coprono male, non contribuiscono in fase di costruzione e non proteggono sulle proiezioni degli esterni. L'Inter attacca, Milito sbaglia: e il Barça, di contro, azzecca il pugno che atterra i nerazzurri. Un colpo duro, preso a causa di un puerile errore difensivo di Maicon, che lascia via libera a Maxwell: palla arretrata e sinistro a colpo sicuro di Pedro. Ma è un fuoco di paglia, e grande è l'Inter a non spaventarsi, a continuare abbassando la testa così totalmente, felicemente cambiata in queste notti europee. Dopo un altro flop in conclusione di Milito, Dani Alves pareggia la sciocchezza di Maicon (Dunga si preoccupi...) lasciando liberissimo Sneijder su una palla gestita da Milito in area: Wesley non sbaglia, è la mezz'ora, e c'è tutto il tempo per tranquillizzarsi, scacciare i fantasmi e costruire il successo.

Operazione che riesce magnificamente nella prima fascia della ripresa. Il riposo, paradossalmente, restituisce un Barcellona in totale tilt. Sarà il bus, forse. Più probabile che sia il Tir Inter, che investe i campioni del Mondo con venti minuti terrificanti, forse la fetta di tempo più impressionante della gestione Mourinho. Il bilancio dell'eruzione interista che trattiene a terra (anzi, sotto), il Barcellona è di due gol (Maicon e Milito, anche se quest'ultimo è viziato dal fuorigioco del Principe) e di almeno altre tre azioni in velocità che, con un pizzico di lucidità, in più, avrebbero potuto completare il massacro. Guardiola applica il bocca a bocca al suo smarrito Barcellona togliendo Ibrahimovic, che, a differenza di molti compagni, nemmeno si batte. Entra Abidal, non una punta: segno che qui, la prima cosa da fare, è mettere gente che corra, che spinga e che abbia fiato e gambe per pedalare all'indietro sui contropiedi interisti. Il Barça si raccatta, e l'Inter offre l'ultima prova di intelligenza della serata non cercando la sfida a mani aperte e correndo, applicandosi fino all'ultimo secondo. Mourinho perde Maicon - via due denti su una gomitata di Messi - e anche Balotelli, che anche in una notte simile riesce a litigare duramente col pubblico (e combinerà guai anche al rientro negli spogliatoi): ma il vento della Coppa spiraa favore e in questo senso vanno letti anche due episodi che sanno di rigore (Sneijder su Dani Alves, Samuel su Pique) che Benquerença ritiene invece di non sanzionare. Mourinho, a parti inverse, darebbe fuori di matto: se lo ricordi a mente fredda, quando finirà di esultare con tutta la sua squadra e la sua gente per un trionfo grande e meritato, per una notte che da queste parti non si viveva da tempo immemore. La Grande Inter sembra tornata su questi schermi: la replica è attesa in terra spagnola. Anzi, diciamo le repliche, dai.

LE PAGELLE

Sneijder 8 Sarà il crapino pelato e lucidissimo (anche al suo interno), ma Wesley il magnifico sembra una pallina del flipper. Con la differenza che non sbatte da nessuna parte, semmai manda a sbattere gente altolocata come Puyol, Piqué, Dani Alves. I suoi terrificanti sprint gli valgono il gol del pari, l'assist del 3-1, ma come sempre è l'intelligenza e la lettura del gioco ad altissima velocità a colpire. Lavora tanto anche in fase difensiva, visto che all'inizio delle azioni altrui va a prendere Xavi e, se la manovra continua, non disdegna di andare a dare una mano a Cambiasso e Motta. Alla fine, è visto inseguire un avversario fin sulla linea di fondo (la sua): impressionante.

Pandev 7,5 Doppia grande sorpresa della notte milanese: perché prima non doveva essere nell'11 iniziale, indi perché cancella nel giro di pochi minuti i dubbi sollevati in occasione delle sue ultime prestazioni di campionato. Sprinta a sinistra mettendo in croce il confuso Dani Alves e il fiatone non va a scapito della qualità: numeri, smarcamenti e lanci di prima, assist a Milito, che si magna il gol. È il primo a scoppiare e quindi a uscire: tra giusti applausi.

Zanetti 8 Anche dopo 16 anni di Inter, sa benissimo che questa è la notte delle notti: e la vive con un'intensità impressionante. Dani Alves crossa quando lui è costretto ad accentrarsi per seguire i movimenti di Messi: se no, oppone i suoi mattoni e si proietta avanti per ringhiare e pressare insieme a Cambiasso e Motta. Anni 37, non bisogna mai smettere di ricordarlo.

Lucio 6,5 Malamente ispirato dalla sua indole generosa, di combattente, si permette anche contro un simile cliente certe uscite dall'area un po' da tachicardia. Ma è dentro la partita fino al collo, così come Samuel: per informazioni chiedere a Ibrahimovic.

Messi 6 Un po' sarà il bus-lag, un po' sarà la perfetta gabbia che Mourinho costruisce con le sbarre Cambiasso-Motta-Sneijder-Zanetti: la fenomenale pulce non fa quasi mai paura al popolone di San Siro. Certo è che, anche senza numeri da Cirque du Soleil, la palla non gliela togli mai: puoi solo limitarlo, come bene ha fatto l'Inter.

Busquets 5 Va considerato il miracolato del Barcellona: sorprende che Guardiola preferisca uno di passo lento e foia agonistica scarsina a un muscolare (non privo di piedini) come Yayà Touré. Quasi sempre spettatore sulle veloci ripartenze dell'Inter. Cerca di emendarsi quando la Barça affonda (testa ravvicinata su angolo, grande Julio Cesar), ma non basta per cancellare il nulla precedente.

Ibrahimovic 4 Spianato al secondo 30 da Samuel, decide di ciondolare alla sua maniera là davanti e ripropone la peggiore versione dell'Ibrahimovic delle grandi occasioni (mancate) interiste. Mai un tiro, mai un anticipo o una giocata intelligente. Guardiola, subito dopo il 3-1, lo tira fuori col sangue agli occhi e San Siro, con una bordata di fischi colossale, segna il quarto gol della serata

IL TABELLINO

INTER-BARCELLONA 3-1

Inter (4-2-3-1): Julio Cesar 7; Maicon 7 (27' st Chivu 6), Lucio 6,5, Samuel 7,5, J.Zanetti 8; Cambiasso 7, T.Motta 6; Eto'o 6,5, Sneijder 8, Pandev 7,5 (11' st Stankovic 6,5); D.Milito 7 (30' st Balotelli 5,5). A disposizione: Orlandoni, Cordoba, Materazzi, Muntari. All.: Mourinho

Barcellona (4-3-3): Valdes 6; Dani Alves 5, Pique 6, Puyol 5,5, Maxwell 6; Xavi 5,5, Busquets 5, Keita 4,5; Pedro 6,5, Ibrahimovic 4 (17' st Abidal 5,5), Messi 6. A disposizione: Pinto, G.Milito, Jeffren, Y.Touré, Bojan, Henry. All.: Guardiola

Arbitro: Benquerença (Portogallo)

Marcatori: 19' Pedro (B); 30' Sneijder (I); 3' st Maicon (I); 16' st Milito (I)

Ammoniti: Eto'o (I), Busquets (B), Puyol (B), Pique (B), Keita (B), Stankovic (I), Dani Alves (B)

20 aprile 2010

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Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

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Mourinho' date=' l'orgoglio e il veleno[/size']

"Grande Champions. Loro volevano Ovrebo"

È il Mourinho delle grandi occasioni quello che si presenta alla stampa dopo Inter-Barcellona: "Dopo questa partita, una cosa è certa - dichiara il tecnico portoghese - noi andremo a Madrid, oppure torneremo a casa. Ma con la testa altissima, consapevoli di avere fatto una Champions fantastica". Sugli episodi arbitrali e le proteste del Barça: "Li ho visti arrabbiati - spiega - La mia unica parola è stata 'memoria corta'. Loro volevano Ovrebo"

Il riferimento chiaro è alla semifinale della scorsa Champions League, quando il Chelsea venne estromesso dai catalani anche a causa delle discutibili decisioni dell'arbitro norvegese, protagonista alla rovescia anche in Bayern-Fiorentina dell'attuale edizione. Mourinho, al ritorno negli spogliatoi, ha tra l'altro avuto un battibecco con Xavi, che ha protestato duramente con lui per l'arbitraggio rinfacciandogli di essere connazionale di Benquerença. "Hanno già iniziato a giocare ora il match di ritorno. Mi aspettavo che oggi dicessero abbiamo perso con una squadra migliore di noi, punto", ha chiosato Mourinho con la solita dose di cianuro.

Sulla partita, l'ovvia soddisfazione: "La mia squadra ha meritato di vincere con una differenza di due gol - continua Mourinho - Abbiamo giocato molto di più con trasporto di palla in profondità, abbiamo pressato alto e abbiamo fatto molto bene. Si può giocare anche in un altri modi. I giocatori dell'Inter meritano che si parli con tutto il bene possibile di loro. Non dimenticherò mai questa strada che ci ha condotto fin qui e dopo si vedrà ma questi ragazzi hanno dato tutto".

Il 3-1 è una grande porta verso la qualificazione all'ultimo atto: "Avrei firmato per un risultato del genere - spiega - Siamo ancora lontani dalla finale, manca tanto, una partita a Barcellona, contro una squadra che in casa e un grande club. Ho visto delle cose del tunnel che già mi fanno capire cosa mi devo aspettare al ritorno. Abbiamo giocato molto bene, una partita quasi perfetta, mi dispiace solo per il gol del Barcellona. Abbiamo studiato tanto, abbiamo perso la palla in zona difensiva e il Barcellona ha fatto gol. La squadra è stata bravissima, i ragazzi hanno interpretato bene quello che volevamo fare. Al ritorno potrà succedere di tutto, che chiudiamo in 8 la partita oppure che prendiamo 10 gol, ma una cosa si deve dire che l'Inter ha vinto sei partite consecutive e se non vince la Champions quest'anno, la vincerà il prossimo. Siamo passati dall'essere una squadra piccola in Champions ad avere battuto i campioni".

MORATTI: UNA GRANDE, FORTE, BELLA SQUADRA

L'Inter della semifinale col Barcellona è stata ''una squadra concreta, forte, volitiva, orgogliosa, con spirito di sacrificio: devo dirlo, una gran bella squadra''. È il giudizio del suo presidente, Massimo Moratti. Interrogato sul gesto di Balotelli - che ha mandato a quel paese il pubblico, si e' tolto la maglia e l'ha gettata a terra - Moratti è stato distensivo. ''È un ragazzo, è capitata questa cosa, sinceramente questa sera penso alla vittoria'', ha risposto, aggiungendo: ''Questa è una ferita che si rimarginerà, è una lezione di vita che potrà essergli utile''. Il ritorno a Barcellona? ''Sara' una partita durissima e bella, come è stata quella di questa sera'', ha detto il n. 1 nerazzurro, che ha glissato sulla domanda se quella di stasera sia stata la più bella partita dell'Inter della sua presidenza. ''A me bastava vincere'', ha tagliato corto.

ZANETTI: PARLEREMO A MARIO

"Una grande vittoria, non era facile la squadra ci ha creduto e il successo è meritato". Cosi' il capitano Javier Zanetti commenta il 3-1 dei nerazzurri sul Barcellona. "Abbiamo dimostrato la nostra forza - continua - ancora manca una partita e a Barcellona non sarà facile. Non è ancora finita, dobbiamo giocare come questa sera". Zanetti commenta anche lo sfogo di Balotelli che ha gettato la maglia. "Dispiace, magari è un po' nervoso, parleremo con lui e in campo deve fare quello che sa".

PANDEV: DECISIVO IL NOSTRO PRESSING

''Non è finita, ci aspetta un'altra partita difficile a Barcellona''. Goran Pandev, elogiato da Mourinho come uno dei migliori in campo, cerca di fare il 'pompiere' e cerca di non farsi prendere troppo dall'entusiasmo dopo il 3-1 ai campioni d'Europa in carica nella semifinale di Champions. ''Ce l'abbiamo messa tutta - dice ancora Pandev - e ci abbiamo creduto anche dopo il loro gol. Abbiamo vinto meritatamente''. Qual è stata la chiave tattica della partita? ''Loro giocano un calcio spettacolare e tecnicamente sono tutti bravi - risponde il macedone - ma noi abbiamo pressato tanto, come voleva il tecnico e secondo me abbiamo fatto bene. Il Barça faceva tanto possesso palla, ma noi eravamo messi bene in campo, facevamo pressing e ripartivamo. Abbiamo anche avuto molte palle gol, e abbiamo dimostrato che siamo una grande squadra e possiamo giocarcela con tutti'', conclude.

20 aprile 2010

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Guardiola: "Non parlo dell'arbitro"

Xavi: "Mou sarà contento del direttore"

Lucida analisi di Guardiola al termine della sfida con l'Inter: "Nel primo tempo non abbiamo fatto girare velocemente la palla e c'è mancata continuità ma il merito è dell'Inter". Grande sportività inoltre da parte del tecnico dei blaugrana che non accenna agli sfavorevoli episodi arbitrali: "Certe questioni le lascio a voi italiani' date=' vi piace parlare di questo". Diverso l'atteggiamento di Xavi: "Mou sarà contento dell'arbitro portoghese".

Se Guardiola non vuole sentire parlare degli episodi arbitrali che avrebbero potuto dare un finale diverso alla partita, di tutt'altro avviso - secondo quanto riportato dai giornalisti presenti e dagli stessi protagonisti - era il centrocampista blaugrana Xavi che avrebbe dichiarato, in direzione degli spogliatoi "Sarà contento Mourinho dell'arbitro portoghese". Pronta la risposta del tecnico interista: "Si vede che Xavi vorrebbe avere Ovrebo a tutte le partite".

Polemiche a parte rimane non c'è spazio per la delusione in casa Barcellona. "Una semifinale di Champions è sempre difficile ma a Barcellona ci proveremo. Novanta minuti sono lunghi, ci proveremo con l'idea di segnare più gol". Dello stesso avviso l'autore del gol dei catalani Pedro Rodriguez che chiama a raccolta il pubblico del Camp Nou: "Sapevamo che l'Inter ci avrebbe reso la vita difficile ma credo nel ritorno, con l'aiuto del nostro pubblico possiamo rimontare".

20 aprile 2010

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Rabbia Balotelli nel trionfo Inter

L'attaccante getta la maglia e se ne va

Nella serata del trionfo nerazzurro contro i campioni del mondo in carica del Barcellona' date=' c'è spazio anche per l'ennesimo scontro tra Balotelli e la tifoseria interista. Mentre il pubblico sugli spalti è in delirio ed osanna i propri beniamini, SuperMario al triplice fischio finale si toglie la maglia gettandola a terra e uscendo dal campo con parole non proprio amichevoli nei confronti degli 80mila di S.Siro rei di averlo ingiustamente beccato.

Balotelli, messo in campo al posto del 'Principe' Milito stremato dalla fatica per sfruttare il contropiede e far rifiatare la squadra, ha fatto fatica ad entrare nel vivo del match perdendo qualche pallone. Troppi per un sofferente pubblico di fede interista che sperava di concedere qualche secondo in più di quiete alle proprie coronarie. Un paio di passaggi fuori misura e poca concentrazione hanno fatto scattare i primi fischi dagli spalti fino alla risposta del giocatore in pieno recupero dopo una bella - ma imprecisa - conclusione a lato.

Negli ultimi secondi di gioco, gesti e parole al veleno di SuperMario verso il proprio pubblico, fino alla plateale uscita di scena al fischio finale con la maglia gettata a terra - raccolta da Stankovic - e il ritorno immediato negli spogliatoi a suon di inviti a recarsi in luoghi meno gradevoli rispetto a quello della festa nerazzurra. Un piccolo neo che non rovina la festa dell'Inter e di Mourinho ma che probabilmente rovinerà - una volta per tutte - il rapporto tra il giocatore e la società.

I primi commenti della società sull'episodio arrivano da capitan Zanetti: "Dispiace, magari è un po' nervoso. Parleremo con lui e in campo deve fare quello che sa". L'episodio però non passerà in secondo piano così come conferma l'amministratore delegato Paolillo: "Il gesto di Balotelli? Pessimo, assolutamente pessimo. Dovremo discuterne ma prenderemo provvedimenti".

Più duro Mourinho: "Mario ha perso la testa e sta diventando un problema. Quello che ha fatto in una serata di festa per tutti è brutto, quello che ha fatto con la maglia è un brutto gesto".

A parziale difesa di Balotelli interviene Ibrahimovic, ex compagno e amico dell'attaccante, che svela un retroscena relativo al brutto gesto: "Materazzi lo ha attaccato nel tunnel, non ho mai visto una cosa del genere in tutta la mia carriera. Avrebbe dovuto lasciarlo stare e tornare in campo a far festa. Avesse attaccato me in quel modo in due secondi lo avrei messo giù".

[b']TENTATIVO DI AGGRESSIONE A MARIO NEL GARAGE

Amaro, evitabile finale di una serata da dimenticare per Balotelli: un gruppo di tifosi (presumibilmente 'vip' che avevano accesso alla zona) riusciti ad entrare nella zona dei garage dello stadio, ha cercato di aggredire l'attaccante, che molto a fatica, e dopo un tentativo di reazione, è riuscito a raggiungere la sua vettura. A difesa del suo giocatore è subito intervenuto il presidente Moratti, che ha dato un buffetto al giocatore, per rincuorarlo.

20 aprile 2010

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ora rimane molto difficile, ma possibile.

per il ritorno mi sembra siano squalificati Pique e Stankovic.

Puyol.

beh, da un 20% adesso si è passati ad un 40% di possibilità per passare... non male :D

"Io non ce l'ho co' te, ma co' quello che te sta vicino e nun te butta de sotto!"

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Beh, magari ce ne becchiamo 4 al Camp Nou, ma per il momento mi godo la vittoria. Decisamente una prova convincente. Molto concreta, incisiva e solida.

Giocando così, tutto e possibile... ma ci aspettano più o meno 100'000 fischi contro, tra una settimana..

Domanda : c'era o non c'era rigore su Alves, sull'intervento di Sneijder ?

"But before the most charismatic car maker of them all finally went, they left us with a final reminder of what they can do, when they try" (Jeremy Clarkson, Top Gear)

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Soliti titoloni sensazionalistici di programmi tv e giornali. Ma vabbè ci siamo abituati qualunque sia la squadra protagonista...

Netto dominio, ma sterile, dei catalani, partita sostanzialmente in "parità" come occasioni create, con un Barça sottotono davanti (come spesso con Ibra in campo) ed una difesa non all'altezza, specialmente nell'occasione del primo e del terzo gol subìto.

Rimango convinto che Ibra sia un giocatore da Real più che da Barça... a "centravanti" invertiti probabilmente sarebbe finita 4-3 per i catalani, che infatti esprimono tutto un altro gioco quando il mercenario svedese non è in campo...

Detto ciò, un golletto in fuorigioco centrimetico (Turone, CIT. tra l'altro dinamiche simili :D) ed un solarissimo rigore convertito in ammonizione per simulazione, senza senso e visibilissimo a qualsiasi velocità.

Siamo al secondo dopo quello con il Chelsea, che anche in quel caso avrebbe cambiato la partita...

Diciamo che i segnali dicono che potrebbe essere l'anno buono, trattandosi della ormai beneodiata, perche se si trattasse di altri sarebbero segnali di gomblotti moggiani, regali pandosi o aperture di nuovi concessionari :evil:

Non sarà una passeggiata di salute, ma azzardo un 55/60% merdacce e 40/45% catalani a questo punto. A meno di tracolli, difficile che al Camp Nou Milito e Co. non riescano a buttarla dentro almeno una volta, anche vista la difesa dei blaugrana.

L'UEFA ha già fatto in modo di non avere la stessa finale dello scorso anno, vediamo quale corrente diventa maggioritaria ora.

Gli episodi sono sempre decisivi in questi casi.

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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