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Avvistamenti vari di auto storiche o quasi-storiche


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Oh in quante cose mi riconosco Mazi (tanto per cambiare :mrgreen:).

Soprattutto riguardo la qualità della Ritmo.

Ho già scritto tempo fa di come lo Scorpione ci rese felici (e rese celebre... per non dire altro :D il babbo nella valle) sul fronte delle prestazioni, ma non mancò di farci imbestialire per quella certa qualità Fiat che purtroppo oggi gira ancora nei discorsi da bar (indubbiamente le cose sono cambiate e di parecchio, facendo una media).

Tuttavia, quella Ritmo 130 non mostrò segni di decadimento precoce durante il periodo in cui fece parte della nostra famiglia. Le arrabbiature erano per cose successe in fabbrica (che appunto spiegai tempo fa) e che davano l'impressione di un'auto (testuali parole di mio padre all'epoca) "cominciata il venerdì sera e finita il lunedì mattina".

Insomma scoprire che il ratatantantum proveniente da sotto la moquette era dovuto alla presenza di un martello, chiavi fisse, cacciaviti, dadi viti brugole e quant'altro sparsi sul pianale (non facenti parte della vettura ma mollati lì da qualcuno prima che qualcun altro stendesse il tappeto) dava l'impressione di una scarsa serietà lungo la linea di montaggio.

(conserviamo ancora oggi quei ferri come reliquia, altro che il pomello cambio Arna di Duetto80 :D)

L'altro problema di finitura che si presentò era dovuto al mancato incollaggio del "sacco della spazzatura" (così lo chiamavo io) all'interno del pannello porta, che doveva proteggere il pannello interno dall'acqua: morale, al primo acquazzone mio padre aveva il pannello lato guida da strizzare.

Altro di grave non ricordo. Forse quando la vendemmo lo spoilerone angolato sotto il lunotto ed i paraurti erano schiariti leggermente ma era la prassi.

Per il resto, "stava insieme", come si dice parlando in gergo.

Però, appunto, poi la vendemmo, quando arrivò la mia sorellina, per motivi puramente economici (la lira era quella che era) e a malincuore mio padre ripiegò su una 60 5 porte "carta da zucchero" seminuova, direi avanzata, non ricordo dove, in che salone, perchè nonostante fosse già periodo di L-CL, era proprio una 60 come quella del suo collega, che descrivevo prima.

Quella fu un calvario. Anche lì, motore nulla da dire, o meglio, forse nulla da dire perchè alla fine mio padre ci fece 48 mila km prima di cambiarla. Dico forse perchè a 48 mila km fumava d'olio mica poco (ma mi dicevano che era la prassi col 1116 che mangiava fasce).

Se devo parlare degli interni.... babba bia.

I tessuti dei sedili che così belli e spessi erano sulla 130, sulla 60 parevano tendine da salotto. Dopo sei mesi mio padre, salendo coi jeans da lavoro, aveva fatto un buco grande come un pacchetto di sigarette sul bordo esterno (ricordo che era il classico tessuto azzurrino con disegno quadrettato a fili blu che si vedeva nei depliant).

Entrava acqua dal parabrezza, angolo inferiore destro.

I pannelli porta si aprirono nella zona raschiavetro traballando ogni volta che chiudevi la porta.

Lo sportello del cassetto portaoggetti non aveva il tuo problema ma ad ogni apertura tra bottone e movimento era un concerto di cric-croc-crac.

Si crepò sotto il sole la plastica della plancia, esattamente in centro, sopra le due bocchette centrali.

Cappelliera tremenda come la tua: su questo faccio un affondo.

Corsi e ricorsi Fiat: a quei tempi mio padre in fabbrica produceva le cappelliere per la Ritmo. Però quella che avevamo noi non era la cappelliera che faceva lui. All'inizio ci si chiedeva perchè, poi scoprì parlando coi suoi superiori che siccome l'azienda per cui lavorava era solita produrre dettagli di una buona qualità (ed un costo superiore), Fiat aveva dato una produzione parziale per la Ritmo, e le loro cappelliere (più spesse, irrigidite e rivestite di velluto) andavano sulle Ritmo destinate all'estero.

Per l'Italia c'era la cappelliera di plastica con tre vaschette e basta, esente da test di durata, semplicemente disegnata e stampata a caldo, che sotto il sole esprimeva tutta la sua gioia in pochi anni.

Il carta da zucchero in 4 anni divenne opaco su tetto e cofano, ma opaco opaco intendo.

Paraurti da scuri a quasi bianchi direi.

Tralasciamo per pietà le viti dei fari posteriori, con la testa di plastica :lol: e la finezza del colore adeguato alla sezione del faro. Passava giusto il tempo necessario a bruciare la prima lampadina e ti accorgevi col tuo bel cacciavite che quelle viti si erano seccate e si crepavano proprio in testa.... e non le tiravi giù più.

Per non parlare della gioia dei ricambisti che dovevano tenere in casa un po' di viti arancioni, un po' di viti rosse :D perchè eran multicolor :D.

Maniglie alzavetro anteriori. Mio padre ne cambiò tre. Se arrivavi a fine corsa col finestrino con un po' di forza sentivi "cracracrac" dentro la maniglia, che cominciava a girare a vuoto sul perno e tu il vetro non lo muovevi più. Maniglia di plastica con denti ingranaggio di plastica.

Tre volte mio padre andò a comprarla dal ricambista. 6000 lire. Una cazzata. Certo, sia il prezzo che il pezzo.

L'ultima volta che andò il ricambista gli mostrò la maniglia alzavetro di una Golf 2. Struttura in plastica, rivestimento esterno ma anima in metallo ed ingranaggio pure. Costava 21 mila lire. Ellamiseria disse mio padre. Il ricambista rispose "si ma forse di questa non ne cambi neanche una". :D

Ormai lo sanno anche i sassi, la Fiat non è più così. Quel che si porta dietro nei discorsi da bar però viene proprio da periodi come quello, in cui fece auto più valide, meno valide, mediamente valide, ma genericamente fatte COL CULO. :roll:

Super Quoto!! :clap

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Beh doveva essere una 45 base ;) Ne giravano molte più di quante si potrebbe pensare oggi. Era la classica versione base di quegli anni: il trionfo del nulla, solo una carrozzeria con un motore...
Appena uscì il motore Fire nell'autunno dell'85, ne prenotammo una (immatricolata poi nei primissimi giorni dell'86) 5 porte, naturalmente base, perchè la "S" e la "SL" (quella con le "pinne" davanti alle ruote posteriori come l'allora già defunta "ES") erano proposte solo a 3 porte. Fu l'auto per cui dovemmo attingere maggiormente dalla lista degli optional a pagamento: sedili reclinabili, appoggiatesta anteriori, lunotto termico e tergilunotto.

Ventola ad una sola velocità, niente accendisigari (al suo posto c'era la plastica che simulava un finto tappo), specchietto esterno solo lato guida senza regolazione dall'interno come ha ricordato qualcuno (e dall'esterno, almeno quello della nostra, era DURISSIMO da regolare), freccie anteriori arancioni, no copricerchi, ma solo dei coprimozzi di plastica (che iniziarono a sgretolarsi dopo pochi anni) da incastrare in mezzo ai 4 bulloni...

Quando divenne la mia prima auto, la resi più "premium" :lol: mettendo dei copricerchi molto simili a quelli dell'allestimento SX della restyling ed il terminale cromato sempre like-SX; all'interno mi procurai la tasca portaoggetti per la portiera anteriore destra per poterci mettere la cassa audio.... eh già... di serie c'era solo quella lato guida..... :shock:

LanciaDeltaS4_open_mini.jpg.5d11965fd7512efc3fa6bdb812cce295.jpg 

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Oh in quante cose mi riconosco Mazi (tanto per cambiare :mrgreen:).

Soprattutto riguardo la qualità della Ritmo [...]

La qualità Fiat non è più così, ma ancora oggi Fiat paga la colpa di aver fabbricato auto così. In anni più recenti - diciamo dai primi '90 ai primi 2000 - sono tornate certe pecche fastidiose, anche se non gravi come quelle che hai descritto.

Questo è il motivo per cui detesto le sublimi TDC che raschiano il fondo del barile quando progettano le auto: se facciamo un bilancio tra i risparmi di Fiat negli anni '70 e i mancati introiti dovuti a milioni di clienti persi (e spesso mai più recuperati) forse risulterà in perdita. Ma l'importante era presentare trimestrali di cassa sfavillanti, come anche oggi: i risultati si vedono :(((.

Tralasciamo per pietà le viti dei fari posteriori, con la testa di plastica :lol: e la finezza del colore adeguato alla sezione del faro. Passava giusto il tempo necessario a bruciare la prima lampadina e ti accorgevi col tuo bel cacciavite che quelle viti si erano seccate e si crepavano proprio in testa.... e non le tiravi giù più.

Per non parlare della gioia dei ricambisti che dovevano tenere in casa un po' di viti arancioni, un po' di viti rosse :D perchè eran multicolor :D.

Io conservato una vite arancione della Fiat 131 1600 TC Supermirafiori di mio padre :D. Circa 20 anni fa ne mise una rossa per fissare la freccia perchè non ne trovava una arancione, poi saltò fuori questa, persa tanti anni fa. Buttarla? Non se ne parla neanche :D!!

"Se passi una vita noiosa e miserabile perché hai ascoltato tua madre, tuo padre, tua sorella, il tuo prete o qualche tizio in tv che ti diceva come farti gli affari tuoi, allora te lo meriti."  Frank Zappa

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Appena uscì il motore Fire nell'autunno dell'85, ne prenotammo una (immatricolata poi nei primissimi giorni dell'86) 5 porte, naturalmente base, perchè la "S" e la "SL" (quella con le "pinne" davanti alle ruote posteriori come l'allora già defunta "ES") erano proposte solo a 3 porte. Fu l'auto per cui dovemmo attingere maggiormente dalla lista degli optional a pagamento: sedili reclinabili, appoggiatesta anteriori, lunotto termico e tergilunotto.

Ventola ad una sola velocità, niente accendisigari (al suo posto c'era la plastica che simulava un finto tappo), specchietto esterno solo lato guida senza regolazione dall'interno come ha ricordato qualcuno (e dall'esterno, almeno quello della nostra, era DURISSIMO da regolare), freccie anteriori arancioni, no copricerchi, ma solo dei coprimozzi di plastica (che iniziarono a sgretolarsi dopo pochi anni) da incastrare in mezzo ai 4 bulloni...

Quando divenne la mia prima auto, la resi più "premium" :lol: mettendo dei copricerchi molto simili a quelli dell'allestimento SX della restyling ed il terminale cromato sempre like-SX; all'interno mi procurai la tasca portaoggetti per la portiera anteriore destra per poterci mettere la cassa audio.... eh già... di serie c'era solo quella lato guida..... :shock:

Sai che me la ricordavo diversa la storia delle coppette ruota? A me pare di ricordare che le Uno base (inclusa la Fire) avessero i bulloni a vista col cappellotto nero centrale, e che le coppette copribulloni ci fossero sulle S.

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

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La qualità Fiat non è più così, ma ancora oggi Fiat paga la colpa di aver fabbricato auto così. In anni più recenti - diciamo dai primi '90 ai primi 2000 - sono tornate certe pecche fastidiose, anche se non gravi come quelle che hai descritto.

Questo è il motivo per cui detesto le sublimi TDC che raschiano il fondo del barile quando progettano le auto: se facciamo un bilancio tra i risparmi di Fiat negli anni '70 e i mancati introiti dovuti a milioni di clienti persi (e spesso mai più recuperati) forse risulterà in perdita. Ma l'importante era presentare trimestrali di cassa sfavillanti, come anche oggi: i risultati si vedono :(((.

Io conservato una vite arancione della Fiat 131 1600 TC Supermirafiori di mio padre :D. Circa 20 anni fa ne mise una rossa per fissare la freccia perchè non ne trovava una arancione, poi saltò fuori questa, persa tanti anni fa. Buttarla? Non se ne parla neanche :D!!

Modificato da PaoloGTC

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

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Forse un ulteriore esempio di quel periodo Fiat è la 126 BIS, ma forse lei aveva un problema più ingegneristico che di assemblaggio; io alla fine non ho particolari ricordi di pezzi sparsi per strada, anzi mi sembrava abbastanza robusta: metà trasloco dall'appartamento alla casa nuova lo si fece con la Bis a sedili ribassati dietro 8-)

Di lei mi è rimasta la freccia arancio davanti, e la vostra cara vite della discordia :mrgreen: :

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"Ci sono persone che amano circondarsi di cose il cui valore concreto si esprime anche nel valore formale. Molto probabilmente una Lancia fa parte del loro mondo."

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"Il successo non si improvvisa, ma al contrario è sempre frutto di fantasia, applicazione, dedizione e tenacia." (Vittorio Ghidella)

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Inoltre caro V6 Busso, l'esperienza, almeno in questa famiglia che ha fatto parte fino a due anni fa dell'indotto Fiat, e lo ha fatto per 35 anni col suo capofamiglia (che ne ha viste...) insegna che il ragionamento della lira risparmiata molto spesso non porta più in là di un paio di metri quando invece si poteva percorrere un km con un ragionamento più sensato.

...cut...

Caro Paolino, come al solito scrivi pillole di saggezza e riporti curiosità molto interessanti :clap:clap.

Purtroppo la storia non è maestra :(((.

"Se passi una vita noiosa e miserabile perché hai ascoltato tua madre, tuo padre, tua sorella, il tuo prete o qualche tizio in tv che ti diceva come farti gli affari tuoi, allora te lo meriti."  Frank Zappa

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Sai che me la ricordavo diversa la storia delle coppette ruota? A me pare di ricordare che le Uno base (inclusa la Fire) avessero i bulloni a vista col cappellotto nero centrale, e che le coppette copribulloni ci fossero sulle S.

Infatti, anch'io ricordavo che sulla base le ruote avevano i bulloni a vista; solo sulla seconda serie dell'89 sono apparsi i coprimozzi, mentre la Super "guadagno'" i copriruota integrali, di disegno ovviamente diverso da quelli della SX ;)

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Infatti, anch'io ricordavo che sulla base le ruote avevano i bulloni a vista; solo sulla seconda serie dell'89 sono apparsi i coprimozzi, mentre la Super "guadagno'" i copriruota integrali, di disegno ovviamente diverso da quelli della SX ;)

Come codesta? ;)

uno451989.jpg

Modificato da Nick for Speed

"Ci sono persone che amano circondarsi di cose il cui valore concreto si esprime anche nel valore formale. Molto probabilmente una Lancia fa parte del loro mondo."

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"Il successo non si improvvisa, ma al contrario è sempre frutto di fantasia, applicazione, dedizione e tenacia." (Vittorio Ghidella)

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Sai che me la ricordavo diversa la storia delle coppette ruota? A me pare di ricordare che le Uno base (inclusa la Fire) avessero i bulloni a vista col cappellotto nero centrale, e che le coppette copribulloni ci fossero sulle S.
Si, infatti... forse mi sono spiegato male io.....

Base:

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...io li chiamo coprimozzi: si incastravano SOTTO ai bulloni...

S

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...questi, invece, si incastravano SOPRA ai bulloni...

SL

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SX

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TurboD

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