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Avvistamenti vari di auto storiche o quasi-storiche


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Con mia SOMMA vergogna non ho ancora postato nessuna delle auto che ho in casa.

Sì perchè abito accanto ad un appassionato di Alfa (figlio di appassionato di BMW) che ha diverse alfa splendide e rare ma non ho mai avuto occasione di fotografarle a dovere (non vorrei che si incacchiasse).

Oltre a quella che vi posto ora ha almeno altre due alfa assolutamente degne di nota e che spero di postarvi a breve. Il padre ha una bmw dei primissimi anni 90 tenuta maniacalmente.

Per darvi un'idea....ecco qui:

10032012217.jpg

10032012218.jpg

10032012219.jpg

10032012220.jpg

Questa forse è la mezzana...nel senso che non è la più bella di quelle che ha...

Spero di mostrarvele presto :D

Modificato da Waterland

Al conformismo l'ironia fa più paura d'ogni argomentato ragionamento.

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L'Ibiza 1a serie è ormai introvabile, immagino che siano finite quasi tutte sotto la pressa :shock: Macchina onesta che all'epoca sicuramente non godeva dell'immagine che ha adesso.

Qui di prime serie ne gira ancora qualcuna. Oltre quella in foto, che sosta spesso davanti alla stazione, ne vedo almeno altre due quasi tutti i giorni, che spero di poter beccare prima o poi. Quanto all'immagine...:pen: no so, ma a me la prima Ibiza ha sempre dato l'impressione di una sterzata decisa per la SEAT, che fino a quel momento assemblava e rimarchiava vecchi prodotti FIAT.

Bella forse non lo è mai stata, io la trovavo piuttosto pesantuccia come linea, ed ancora oggi se mi capita di vederla affianco ad una sua contemporanea, tipo la Uno, mi dà la stessa impressione. Però credo che la sua immagine l'avesse, e l'avesse data pure a SEAT, perchè qui come vendite andò molto bene, neanche il confronto con le precedenti 127/Fura. Probabilmente fu proprio grazie a lei se SEAT, con Ibiza, è riuscita a creare un po' una sorta di marchio nel marchio della cui immagine hanno beneficiato anche le Ibiza delle serie successive. Solo l'attuale, almeno basandomi ad occhio sulle pochissime che vedo in giro, pare essersi appannata un po' non riuscendo a restare nel solco delle precedenti.

...oggi ne vedo una tutti i giorni, nel paesello dove lavoro la usa una vecchina che cononsce solo le prime due marce... povera macchina!

Una di quelle che ancora vedo circolare appartiene ad un salumiere che sta poco lontano da casa mia, è una 900 e la usa esattamente come la vecchina del tuo paesello, usando solo le prime due marce e facendo urlare il motore fino all'inverosimile...:shock:

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....a me la prima Ibiza ha sempre dato l'impressione di una sterzata decisa per la SEAT, che fino a quel momento assemblava e rimarchiava vecchi prodotti FIAT.

Bella forse non lo è mai stata, io la trovavo piuttosto pesantuccia come linea, ed ancora oggi se mi capita di vederla affianco ad una sua contemporanea, tipo la Uno, mi dà la stessa impressione. Però credo che la sua immagine l'avesse, e l'avesse data pure a SEAT, perchè qui come vendite andò molto bene, neanche il confronto con le precedenti 127/Fura. Probabilmente fu proprio grazie a lei se SEAT, con Ibiza, è riuscita a creare un po' una sorta di marchio nel marchio della cui immagine hanno beneficiato anche le Ibiza delle serie successive....

Indubbiamente per essere stata il primo prodotto autonomo di Seat, l'Ibiza 1a serie ha costituito comunque una scommessa vinta, perchè pur non essendo bellissima aveva secondo me una linea moderna per l'epoca. E' stata la prima Seat diffusa a livello internazionale anche perchè finchè la casa è stata una consociata Fiat, tutto quello che finiva sul mercato internazionale era rimarchiato Fiat, inclusa l'obsoleta (come concetto) Seat 133, che appunto veniva venduta in alcuni mercati europei come Fiat 133.

Col distacco di Fiat e prima dell'ingresso in scena di VW, dubito fortemente che senza l'Ibiza la Seat avrebbe potuto dire qualcosa con le sole Fura e Ronda, che erano dei semplici FL di 127 e Ritmo ed erano prodotte (mi azzardo ad ipotizzare) col consenso di Fiat, magari non ufficialmente ma "tra i corridoi". Anche perchè, passi la 127/Fura che ben poco avrebbe potuto fare in contrapposizione alla Fiat Uno, ma la Ronda era invece a tutti gli effetti una Ritmo. Per cui...come dicevo prima, non posso escludere che ci sia stato qualche accordo sottobanco per far continuare la produzione di questi modelli magari con l'impegno di approntare qualcosa "di proprio" (l'Ibiza appunto) e successivamente eliminarli dal listino.

Qualcosa in piu' almeno da noi ha fatto anche la Marbella, ma direi che a livello internazionale è stata l'Ibiza a sdoganare la casa spagnola. Poi vabbè son arrivati i tedeschi di VW, e il resto sappiamo com'è andato.

dire che è stupendo il gtv6 è poco 8-)8-)8-)

Concordo ;) Tra l'altro mi sembra di vedere una targhetta sulla mascherina anteriore...iscrizione a qualche club ufficiale?

Modificato da Abarth03

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Indubbiamente per essere stata il primo prodotto autonomo di Seat, l'Ibiza 1a serie ha costituito comunque una scommessa vinta, perchè pur non essendo bellissima aveva secondo me una linea moderna per l'epoca. E' stata la prima Seat diffusa a livello internazionale anche perchè finchè la casa è stata una consociata Fiat, tutto quello che finiva sul mercato internazionale era rimarchiato Fiat, inclusa l'obsoleta (come concetto) Seat 133, che appunto veniva venduta in alcuni mercati europei come Fiat 133.

Col distacco di Fiat e prima dell'ingresso in scena di VW, dubito fortemente che senza l'Ibiza la Seat avrebbe potuto dire qualcosa con le sole Fura e Ronda, che erano dei semplici FL di 127 e Ritmo ed erano prodotte (mi azzardo ad ipotizzare) col consenso di Fiat, magari non ufficialmente ma "tra i corridoi". Anche perchè, passi la 127/Fura che ben poco avrebbe potuto fare in contrapposizione alla Fiat Uno, ma la Ronda era invece a tutti gli effetti una Ritmo. Per cui...come dicevo prima, non posso escludere che ci sia stato qualche accordo sottobanco per far continuare la produzione di questi modelli magari con l'impegno di approntare qualcosa "di proprio" (l'Ibiza appunto) e successivamente eliminarli dal listino.

Qualcosa in piu' almeno da noi ha fatto anche la Marbella, ma direi che a livello internazionale è stata l'Ibiza a sdoganare la casa spagnola. Poi vabbè son arrivati i tedeschi di VW, e il resto sappiamo com'è andato.

Concordo ;) Tra l'altro mi sembra di vedere una targhetta sulla mascherina anteriore...iscrizione a qualche club ufficiale?

Per quello che so, comunque ormai Seat poteva disporre a suo piacimento dell'hardware che le era stato concesso. Tanto che quando realizzano di non poter più vivere di Fiat rimarchiate, vista la separazione (mica poi così netta, altrimenti Marbella dove la mettiamo?) chiedono a Giugiaro di sviluppare qualcosa, ma su base 127-Fura. Hanno da poco appreso che non rimarchieranno la futura "Tipo Uno".

Egli ritiene che per una B degli anni 80 ci voglia un po' più di spazio interno (la Uno è già pronta in quel momento....) e chiede (ed ottiene) di poter lavorare su pianale Ritmo-Ronda.

Così con questa collaborazione a più mani, Giugiaro per gli esterni, Porsche Design per gli interni, Karmann per lo sviluppo e Porsche KG per l'aggiornamento dei motori e di meccanica, nasce l'Ibiza, che conserva il passo Ritmo ma è sensibilmente più corta perchè Giugiaro ha accorciato al massimo gli sbalzi. Fra lei e la Uno ci balla meno di un cm in lunghezza, tuttavia le due auto sono sensibilmente diverse perchè l'Ibiza è più bassa di 3,5 cm ed è meno "a scatola".

Tuttavia pare più classica come stile, perchè certe soluzioni come le porte avvolgenti di Uno non le ha. Seat infatti, non potendo contare su un'immagine vincente, ebbe timore a proporre una vettura troppo avanzata e preferì andare sul classico (d'altra parte credo che Giugi stesso non avrebbe dato loro una vettura analoga alla Uno come impatto sul mercato, Fiat avrebbe avuto sicuramente la precedenza in ogni caso).

Così Ibiza apparve meno futuristica di Uno, l'unica soluzione di stile che possiamo notare come piuttosto avanzata è quella del portellone che svolta sul fianco fino a lambire il bordo del vetro laterale, nascondendo il montante vero e proprio (cosa che Giugi aveva proposto anni prima sulla Asso di Fiori per Isuzu poi divenuta Piazza, modello sul quale aveva lanciato le porte avvolgenti e tutta una serie di accorgimenti per nascondere molte linee strutturali dell'auto; porte avvolgenti, portellone pure come già detto, taglio del cofano risvoltante sul fianco e nascosto dal profilo che prosegue sulla fiancata alla stessa altezza).

Ne uscirono due auto molto diverse, e questo per me è un pregio. Entrambe valide a mio modo di vedere, Uno più alta e innovativa, Ibiza più classica, bassa e se vogliamo un po' più sportiveggiante. L'unica cosa in comune che avevano era il diedro nel basso fiancata, caratteristico del Giugi-style fin dai tempi di Asso di Picche "mamma-della-Delta". Ibiza poi aveva altri tocchi caratteristici, un padiglione a forma di piramide tronca (iso-Delta), il profilo sulla fiancata come la Piazza (anche se qui nella parte anteriore non nascondeva la battuta del cofano, che non era "a tetto").

Nella sua semplicità, a me di Ibiza piaceva pure il frontale. Meno la vista piena del posteriore, che, pur equilibrata, con quei fari quadrotti e poco altro, mi parve un po' disegnata col minimo sindacale.

La 1.5 GLX per dire, coi cerchi a raggi da 14 pollici che riempivano bene i passaruote e portavano ad una carreggiata di una certa consistenza, appariva imho anche ben piazzata a terra, forse più della Uno che era un po' più sui trampoli.

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

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certe soluzioni come le porte avvolgenti di Uno non le ha

Intanto grazie per la storia di Ibizia sul pianale di Ritmo, che non sapevo. Questo mi spiega perché Ibiza I aveva quell'aspetto così "appeso" sugli assi, in effetti aveva un passo ben lungo rispetto al corpo.

Non ricordando come Uno e Ibiza avessero il profilo porta sono andato a ricercarmi le foto. E' curioso notare come la soluzione di Ibiza (cornice minima in nero), forse allora meno pregiata, sia considerata oggi il top del premium.

Effettivamente è stata un'evoluzione rispetto alla cornice con la luce "a metà montante" (es. Punto III), ma questo mi porta ad un interrogativo nato ieri mentre lavavo le auto di casa, confrontando Passat (cornice minimal), Classe A (tradizionale) e Y (cornice avvolgente).

La cornice avvolgente di Uno, Punto I e Y permetteva di avere un disegno molto pulito, nascondendo la luce e le guarnizioni nelle linee di giunzione del tetto.

In Y addirittura quasi tutte le cornici sono legate a pannelli mobili (si pensi alla cornice del lunotto che arriva ai vetri posteriori). E' curiosa, quando porte e cofani sono aperti non ci rimane quasi nulla delle forme esterne :D

Qual è il motivo per cui questa soluzione è decaduta, nonostante la pulizia estetica?

There's no replacement for displacement.

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Anche tu ti ecciti palpeggiando pezzi di plastica? Perché stare qui a discutere con chi non ti può capire? Esprimi la tua vera passione passando a questo sito!

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Mado' la strumentazione elettronica optional della Turbo! :shock: Una vera rarità, non so quante vetture siano uscite così equipaggiate...

Le Y10 con il quadro digitale (dal 1985 al 1988 le potevano montare solo Fire LX, Turbo e Touring), oltre che costavano oltre un milione e mezzo di lire e nel 1985 erano quasi un decimo della vettura, ad oggi quelle circolanti si possono contare sulle dita della mano di un monco. La Turbo di Padova è dei proprietari del club Y10, è l'unica Y10 iscritta al Registro ad avere la plancia digitale funzionante, gira voce che ci sia un'altra Y10 con il quadro digitale per l'Italia ma nessuna foto o informazione maggiore al momento.

Che poi, molti possono vantare di aver trovato una plancia allo sfascio, ma senza i sensori suoi, non serve a nulla.

Già, peccato per frecce e cerchi. Però.... pur essendo dettagli che stonano in un contesto di desiderata autenticità del mezzo, mi fan pensare che l'auto sia in mano a qualcuno che (nella sua maniera, ossia "con queste cose la voglio fare più bella", ovviamente secondo il gusto personale) ci tiene, sicchè magari fa parte anche della famiglia degli ypsilondiecisti riuniti e quindi, se Gigio per caso passa di qua, può dirci se conosce la vettura e la sua storia (e qualche dettaglio in più).

Targa giustamente coperta, ma vedo una H finale... ipotizzo, un 1988? Mi rifaccio sempre allo stesso aneddoto, e cioè le uniche targhe di Torino che so datare, con la H finale che dice 1988 (o meglio inizio 1988-fine 1987) per via delle Tipo in prova su 4R :lol:

p.s perchè Cosimo modifica i suoi post mentre scrivo io :mrgreen:: io avevo qualche dubbio sui sedili ma non ho scritto nulla perchè a dir la verità ora non mi ricordo come erano i suoi....

Ciao Paolozzo, riguardo quella Turbo rossa, a prima vista le frecce, i fari posteriori ed i cerchi in lega sono sbagliati, il volante è di una normalissima Fire, anzi, azzarderei facendo lo sborone che lo ha preso da una '89 in quanto lo stemma sembra resinato e non in alluminio come la '85. La plancia è quella base, senza il check control ma è sua, in quanto si vede il contagiri ed i manometri che riguardano l'olio, i sedili sono suoi, con l'optical, dovrebbe essere nero visto il colore esterno.

Ah, sembra che manchi la maniglia dx cromata...

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Molto curiosa la storia dell'ibiza e delle varie collaborazioni per la sua nascita,già che ci siamo,sapete la provenienza dei motori che montava??

A me risulta a benzina:

  • un 903cc da 40cv,che dovrebbe essere il classico aste e bilancieri made in fiat
  • un 1.2 con 3 step di potenza nei vari anni,60,63 e 71cv
  • un 1.5 anch'esso con potenze rispettivamente,85,90 e 100cv
  • un 1.7 da 98cv,montato solo sulla restyling dal '91 al '93

diesel:

  • un 1.7 da 55cv

I motori sono come le donne, bisogna saperli toccare nelle parti più sensibili.(Enzo Ferrari)

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Intanto grazie per la storia di Ibizia sul pianale di Ritmo, che non sapevo. Questo mi spiega perché Ibiza I aveva quell'aspetto così "appeso" sugli assi, in effetti aveva un passo ben lungo rispetto al corpo.

Non ricordando come Uno e Ibiza avessero il profilo porta sono andato a ricercarmi le foto. E' curioso notare come la soluzione di Ibiza (cornice minima in nero), forse allora meno pregiata, sia considerata oggi il top del premium.

Effettivamente è stata un'evoluzione rispetto alla cornice con la luce "a metà montante" (es. Punto III), ma questo mi porta ad un interrogativo nato ieri mentre lavavo le auto di casa, confrontando Passat (cornice minimal), Classe A (tradizionale) e Y (cornice avvolgente).

La cornice avvolgente di Uno, Punto I e Y permetteva di avere un disegno molto pulito, nascondendo la luce e le guarnizioni nelle linee di giunzione del tetto.

In Y addirittura quasi tutte le cornici sono legate a pannelli mobili (si pensi alla cornice del lunotto che arriva ai vetri posteriori). E' curiosa, quando porte e cofani sono aperti non ci rimane quasi nulla delle forme esterne :D

Qual è il motivo per cui questa soluzione è decaduta, nonostante la pulizia estetica?

Questa è una bella domanda, alla quale sul momento non saprei dare una risposta precisa.

Di sicuro possiamo dire che oggi la possiamo vedere come decaduta perchè lo stile in merito a quel dettaglio si è rimescolato un po'. C'è chi la usa ancora questa soluzione, chi non la usa più (ma mi sa che sono più quelli che non la usano più) mentre ai tempi ci fu una vera e propria inflazione riguardo l'utilizzo di questo sistema.

Grazie a Giugiaro e ad Aldo Mantovani (che ci ha lasciato).

Anzitutto, grazie a Mantovani perchè come non mancava mai di sottolineare lo stesso Giorgetto, lui l'aveva ideata questa soluzione, ma SULLA CARTA. Tutti (le case) mentre se ne parlava ancora in via ipotetica, dissero "si bello ma non si può fare" e lui in effetti in quel momento non aveva granchè da rispondere, perchè dopo averlo ideato e disegnato, quel sistema bisognava REALIZZARLO materialmente, renderlo producibile con dei costi sopportabili.

E questo fu il merito di Mantovani. Giugiaro, come dicevo, non mancò mai di sottolinearlo. "Io l'ho disegnato, ma lui l'ha reso possibile."

Arrivò così la Asso di Fiori e di conseguenza la Isuzu Piazza, che Giugiaro portò come esempio davanti a tutti gli scettici, mostrando che si poteva fare.

Da quel momento, alè, prima le sue auto (Piazza, Uno, Thema, Croma, Pony) e poi quelle degli altri adottarono la soluzione.

La sua idea era appunto quella di far sparire tutti i bordi, profili, accostamenti che si potevano vedere osservando la finestratura girare attorno all'abitacolo.

Per un raccordo parabrezza-vetro laterale c'erano:

-la guarnizione del vetro

-un facoltativo bordino cromato di decorazione

-il montante del padiglione (una parte della sua sezione)

-il gocciolatoio

-il taglio fra montante e telaietto porta

-il telaietto porta

-la guarnizione del vetro porta.

Con la Piazza, primo esperimento, tutto ciò era ridotto a parabrezza (la porta copriva la relativa guarnizione insieme a quella del giro porta), lamierato porta avvolgente e guarnizione vetro laterale. Fine.

Perseguendo lo stesso obbiettivo, ad esempio, egli fece scomparire anche il montante centrale dell'abitacolo.

Prendiamo la Thema o la Croma, ma meglio ancora la Uno. Osserviamola bene. Nella cinque porte, le due portiere si accostano lasciando solo la luce fra le due battute, ed il montante centrale rimane sotto (come in Thema e Croma).

Egli amava "eliminare", ripulire. Se prendiamo la Delta, più vecchia (disegnata nel 1975), vediamo che una parte del montante centrale si vede ancora, con le relative luci rispetto ai telaietti delle porte che gli girano attorno.

Soluzione che egli adottò anche sull'Audi 80 dei tempi (insomma quella prima della tuttatonda 1986).

Oggi queste porte avvolgenti paiono in via di estinzione, come dici tu c'è un ritorno ad un telaietto nero che fa battuta sul montante che è tornato in superficie. Ci pare appunto come dettaglio premium. Non saprei dire se soltanto per correnti stilistiche oppure per metodologia costruttiva.

Chissà, forse le famose fiancate stampate in un pezzo unico che si fanno oggi hanno suggerito di usare questo metodo perchè realizzando tutto insieme, pure il lamierato che poi si vedrà a vista d'occhio, si utilizza appieno il vantaggio che dà questo stampaggio in un minor numero di pezzi separati.

Oppure evolvendo negli studi sull'insonorizzazione, chissà è venuto fuori che le porte avvolgenti, che avvolgevano si, ma lasciavano la luce fra loro stesse e la guarnizione di battuta sulla precisa direzione dell'aria che l'auto sta attraversando, producevano più sibili o fruscii, mentre un montante ritornato fuori e una porta che sta sotto a telarino, rimane più protetta.

Oppure ancora, son tornati a quello perchè costa meno. Non saprei, forse Sporting o Roberto.c ci possono illuminare di più.

Giugi comunque non si fermò mica lì, lui voleva nascondere e carenare ancora di più.

Dopo le porte avvolgenti, cominciarono ad apparire concept coi vetri senza soluzione di continuità su tutti i montanti, i quali rimanevano sotto la sfumatura. Concept come la Oldsmobile Incas, la Lotus Etna, la Marlin su meccanica Delta 4x4.

La stessa sfortunata Eagle Premier by Renault e AMC (poi Chrysler) lui la propose come maquette coi vetri che giravano tutt'attorno al padiglione. Poi Renault decise che non era il caso. Lui comunque ne aveva già dato un piccolo saggio con l'accostamento fra vetri laterali e portellone sulla 9000 di Saab.

Poi decise di "eliminare" ancora di più, anzi estirpare proprio tutto, e fece la Machimoto :D. Via tutto, seduti come sulla moto. :D

Le Y10 con il quadro digitale (dal 1985 al 1988 le potevano montare solo Fire LX, Turbo e Touring), oltre che costavano oltre un milione e mezzo di lire e nel 1985 erano quasi un decimo della vettura, ad oggi quelle circolanti si possono contare sulle dita della mano di un monco. La Turbo di Padova è dei proprietari del club Y10, è l'unica Y10 iscritta al Registro ad avere la plancia digitale funzionante, gira voce che ci sia un'altra Y10 con il quadro digitale per l'Italia ma nessuna foto o informazione maggiore al momento.

Che poi, molti possono vantare di aver trovato una plancia allo sfascio, ma senza i sensori suoi, non serve a nulla.

Ciao Paolozzo, riguardo quella Turbo rossa, a prima vista le frecce, i fari posteriori ed i cerchi in lega sono sbagliati, il volante è di una normalissima Fire, anzi, azzarderei facendo lo sborone che lo ha preso da una '89 in quanto lo stemma sembra resinato e non in alluminio come la '85. La plancia è quella base, senza il check control ma è sua, in quanto si vede il contagiri ed i manometri che riguardano l'olio, i sedili sono suoi, con l'optical, dovrebbe essere nero visto il colore esterno.

Ah, sembra che manchi la maniglia dx cromata...

Vedete, lo dicevo io. A Gigio basta dare il "la" e lui parte. Mi ha sciorinato fuori una serie di dettagli che... :D

Molto curiosa la storia dell'ibiza e delle varie collaborazioni per la sua nascita,già che ci siamo,sapete la provenienza dei motori che montava??

A me risulta a benzina:

  • un 903cc da 40cv,che dovrebbe essere il classico aste e bilancieri made in fiat
  • un 1.2 con 3 step di potenza nei vari anni,60,63 e 71cv
  • un 1.5 anch'esso con potenze rispettivamente,85,90 e 100cv
  • un 1.7 da 98cv,montato solo sulla restyling dal '91 al '93

diesel:

  • un 1.7 da 55cv

Anche io ricordo queste. ;)

Modificato da PaoloGTC

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

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Vedete, lo dicevo io. A Gigio basta dare il "la" e lui parte. Mi ha sciorinato fuori una serie di dettagli che... :D

Perché invece con te sarebbe diverso... :lol: Cristo, sei una miniera! :D

There's no replacement for displacement.

5967677fbce20_autohabenbahnfahren.jpg.4606d45af194e6808929d7c2a9023828.jpg

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