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Fiat 127 900/c


Mazinga76

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Aggiungo solo che negli anni 50/60 la 600 era anche la clssica auto del giovanotto al primo lavoro , senza ancora famiglia da mantenere.

Mio papa' compro' la 600 nel 1960 al ritorno dal militare ( il modllo 750 per l'esattezza ) ma la cambio con il 1300 ( usato ) quando seppe del mio prossimo arrivo...:)

Sono contento che tuo padre alla fine della naja poteva già permettersi la 600 D! Per quanto so e ricordo, all'epoca la maggior parte dei giovani di quell'età erano felici se si potevano permettere la Vespa o la Lambretta. L'auto se la potevano permettere solo i colletti bianchi (gli impiegati).

"ciò che non c'è non si può rompere" (Henry Ford I).

"Non condivido ciò che dici, ma lotterò sempre affinché tu possa continuare a dirlo" (Voltaire).

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.................

Una nota di ricordi: "... un mare di nere ciminiere, un fiume di soldatini blu ..." come cantava Gipo Farassino. I "soldatini blu" erano gli operai che in tuta (blu, appunto) sciamavano in bicicletta per le vie di Torino ai cambi turno di fabbrica. Li vedevo passare sotto casa mia ancora alla fine degli anni '70.

Modificato da duetto80
ST_G_02_04_000_1.jpgduetto14yg.jpg
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Aggiungo solo che negli anni 50/60 la 600 era anche la clssica auto del giovanotto al primo lavoro , senza ancora famiglia da mantenere.

Mio papa' compro' la 600 nel 1960 al ritorno dal militare ( il modllo 750 per l'esattezza ) ma la cambio con il 1300 ( usato ) quando seppe del mio prossimo arrivo...:)

Sono contento che tuo padre alla fine della naja poteva già permettersi la 600 D! Per quanto so e ricordo, all'epoca la maggior parte dei giovani di quell'età erano felici se si potevano permettere la Vespa o la Lambretta. L'auto se la potevano permettere solo i colletti bianchi (gli impiegati).

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dalle mie parti il toni (in piemontese:tuta da lavoro..) lo si vede spesso in campagna tra gli anziani fiat :lol:

uno o due dovrei averli anche io, comodi per andar per funghi ai tempi :lol:

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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Puoi scommetterci, Mazinga. Anche perchè se leggi il messaggio pubblicitario vedrai che parla di un motore da 896 cm3 (suppongo sia il "nostro" 903 ridotto di cilindrata per rientrare in qualche fascia fiscale tedesca) da 45CV, per cui direi che è senz'altro una Special personalizzata. Peraltro si vede anche qui il contagiri posticcio sulla plancia.

In conclusione: un'elaborazione estetica dell'importatore tedesco, esattamente come quella 128 pseudo-abarth alla quale accennavo sopra. Di dubbio gusto, IMHO :?

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Sì pero' puntualizziamo una cosa: il motore "nasceva" 896 sicuramente già in Italia, per i suddetti motivi ;) probabilmente gli stessi motivi che hanno fatto diventare 899 il già citato 903 verso la fine della sua carriera (vedere l'applicazione sulla cinquecento).

Il resto è pura tamarraggine krukka :mrgreen:

E ribadisco: rimane il dubbio se a Torino fossero a conoscenza dell'operazione :shock:

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Eh... i toni. Anche qui non se ne vedono più, o quasi.

A dire il vero, uno c'è, visibile ogni giorno, a Varallo Sesia.

All'entrata del paese, proprio dove termina la strada che scende da Civiasco, detta "La Colma" (teatro negli anni dei più svariati collaudi Alfa... almeno fino alla 916 e qualcosa ancora per la 156... oggi non si vedon più) c'è un'autofficina "storica" della Valsesia.

Storica più che altro per gli anni di attività... non tanto per fama. E' sempre stato un posto abbastanza terra-terra, nato negli anni in cui c'erano appunto gli operai in bicicletta e i colletti bianchi in 600.

L'idea di meccanica è rimasta quella degli anni 60-70 e il titolare, ormai in pensione, anzianissimo, ogni giorno combina ancora qualcosa qui e là... ma è sempre stato uno che un po' "si arrangiava".

Ancora oggi, si può vederlo nei dintorni, con toni e "bunet" (i piemontesi capiranno) in testa.

L'officina e il piano superiore adibito a parcheggio sono uno spettacolo :) veicoli e semi-veicoli (quel che ne rimane) che vanno da Campagnole a Fiesta prima serie, qualche rudere di 75 (il vecchio ne ha avute una dietro l'altra non so quante... negli anni 90 era il "punto 75" della zona... sempre non per fama dovuta a bravura, più che altro perchè se avevi bisogno un pezzettino, fra i ruderi lo trovavi). Anche se devo dire che negli ultimi anni un po' di pulizia è stata fatta.

Peccato, prima era più ruspante e caratteristica. :)

Dentro l'officina riposano una 90 bianca in attesa di sistemazione del motore (non so cosa abbia ma una volta circolava, poi si è rotta e da quel giorno è rimasta lì ferma dietro la porta vetrata di una zona dell'officina adibita a deposito "rus"... i piemontesi capiranno anche qui :D) e davanti l'officina la 164 d'ordinanza... in uno stato poco raccomandabile. (però è un prima serie nel colore di presentazione... e anche se è semplicemente una TS mi spiace vederla così, io che sono centosessantaquattrista).

I toni in coda la mattina per il lavoro, invece, ovviamente non ci sono più. Al mattino siamo in coda vestiti normalmente, ognuno con sotto le chiappe dai 15 ai 30 mila euri (a rate)... forse quelli in bici viaggiavan meglio (questa è profonda).

Ma torniamo a 127. Quoto il discorso di Duetto su come appare 127, intesa come concetto. Anzi, quando vado a ritroso nel tempo, mi sembra di vedere in 127 un punto cardine. Mi pare uno dei simboli del cambiamento di questo genere di auto.

Quel che c'era prima di lei, così visivamente fa ancora molto "anni del boom", mentre da lei in avanti, mi sembra di vedere i primi passi verso l'auto degli anni 70-80 in generale.

Dopo 127 sarebbe arrivata la 5 di Renault (molto vicina... non mi sentirei di definirla ispirata a 127... passò troppo poco tempo, penso fu un maturare di idee contemporaneo, italiano e francese), poi la Fiesta (questa si secondo me decisamente ispirata)... le Polo e Audi 50, le Pegiottine e tutto quanto.

Tutto quanto che poi si sarebbe evoluto negli anni 80 (127 che lascia il posto ad Uno, che ha nuova forma ma secondo me è 127 plasmata dal corso del tempo, R5 che diventa Super, Fiesta che prosegue con restyling attraverso quasi tutti gli 80 prima di cambiar del tutto nell'89, Polo che vuol fare la chiccosa e si inventa la mini-sw; intanto arriva anche Corsa, che appare un po' ritardataria ed in realtà lo è, perchè GM-Opel se l'era menata per diversi anni prima di decidersi... esistevano delle mini-Opel allo stadio di progetto già a metà dei 70, quando il progetto era quello per una world car; per non parlare poi delle nuove pegiottine 205...).

Tutto questo ha camminato trasformandosi poi nel corso degli 80 e i 90 e poi ancora... ed arriviamo ad oggi.

Ma se vado all'indietro, in una certa qual maniera mi sembra che parta tutto da 127 (analisi mia personale, ci sono molti fattori di cui non so molto e quindi la mia è una visione solo parziale).

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

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Caro Duetto80, ho notato che la mia affermazione sul target meno proletario della 127 rispetto alle 500/600/850 ha acceso una interessante discussione dalla quale, come considerazione finale, si evince una certa unanimità nel non considerare affatto proletarie queste ultime.

D'altro canto, considerando il momento storico e sociale che tu egregiamente hai descritto, il ragionamento è ineccepibile.

Ho letto con interesse ed attenzione il tuo post e sottoscrivo tutto quanto, parola per parola.

Attenzione però, proprio il momento storico da te citato credo che sia la chiave di volta di tutto il discorso e credo che possa influire nel fuorviare o quanto meno focalizzare la discussione da una prospettiva tanto giusta quanto parziale.

Se 600, 500 e più tardi 850 sono state auto borghesi, quindi in uso a gente che aveva ruoli non umili nella società, lo si deve evidentemente al contesto socio-economico ancora precario in quel momento storico e non perchè lo fossero dal punto di vista concettuale.

Mi spiego: se a cavallo tra i '50 e i '60 il medico, l'ingegnere, il funzionario, comprano la 600 piuttosto che la 1100, che per immagine sarebbe più idonea ad un professionista, è perchè il contesto sociale in quel periodo era difficile ed ancora non rendeva congruità economica alle suddette figure.

Ma resta il fatto che 600, ancor più 500 e forse un po' meno 850, se estrapolate dal loro contesto storico (e credo che sia questa la valutazione più logica), vanno considerate per quelle che sono le loro caratteristiche intrinseche, ovvero automobili a vocazione popolare, nè più e nè meno che utilitarie.

Naturalmente il senso del mio discorso non è quello di sminuire il ruolo ed i grandi meriti che queste vetture hanno avuto nell'accompagnare la crescita del nostro Paese, anzi, vanno senz'altro considerate come pietre miliari della nostra motorizzazione.

Da questi presupposti nasceva il mio parallelo tra 500/600/850 e 127, quest'ultima sì popolare ma concettualmente avanti anni luce rispetto alle altre, più orientata alle mutate esigenze dell'utente anni '70, più generosa, per certi aspetti una svolta epocale rispetto alle utilitarie che l'hanno preceduta, vuoi per le innovazioni meccaniche, vuoi per lo stile assolutamente di rottura col passato ecc. ecc. Insomma, una spanna più su.

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