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Finchè la Barca va.. c'è il faccendiere..


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Inviato

http://www.youtube.com/watch?v=w6ywvMS6VFY&feature=player_embedded

Ecco che combina il grande Sindaco della nostra Città...

Quest'uomo non si è dimesso per le ZTL, per il caso spazzatura, per gli allagamenti della città, per la criminalità dilagante in zona stazione e non si dimetterà per questo. Dov'è ?! Nessuno lo sa, nessuno lo trova.. a lavoro.. . Di certo staziona alla Cuba (luogo chic della Palermo BENE) e al Tennis Club.

Palermo può offrire 1000 e da 0,5.

Che pena..

:lol: qualcuno dice che vuole imitare Nerone e far allagare la città per girarvi con la barca.

Altra cosa, Dieguito dice che la barca non è sua ma dei figli ( :lol: ) che non conosce Franco ( ri :lol: ) e ha anche negato il fatto che la barca venga affittata (ari :lol: ).

Viene fatto in nero, senza fattura, ed è presente su un sito di nolo barche da 2 anni.

La barca del servizio di Striscia la notizia indicata come di proprietà di Diego Cammarata è noleggiabile online sul sito di Sicily Rent Boat.

Si tratta di un Itama 45 del 1993 lungo 13,52 metri che si chiama Molla 2 – Spirit of papavero blu con due cabine e quattro posti letto. I prezzi indicati sono 1500 euro da maggio a settembre e 1800 euro a luglio e agosto incluso iva, skipper e bevande alcoliche.

Larissa Moskalenko, titolare della società, afferma che l’annuncio risale a due anni fa e che la barca non sarebbe mai stata noleggiata «perché il marinaio avrebbe chiesto di “gonfiare” il costo dell’affitto».

AGGIORNAMENTO: anche stasera andrà in onda un servizio sulla vicenda a Striscia la notizia.

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Per cominciare, un dato di cronaca, quasi epidermico. Tale Cammarata Diego ieri non ha stimato opportuno presentarsi davanti a una telecamera o a un microfono per dare la sua versione dei fatti sul caso sollevato da Stefania Petyx di Striscia la notizia. Un caso di cui Palermo ha discusso, discute e, spero, discuterà fino a quando tutto non sarà chiarito.

Il sindaco ha fatto scrivere però due comunicati stampa. Li ho letti con attenzione e ne ho dedotto qualcosa che rimanda a un’immagine abbastanza singolare dei personaggi e degli scenari.

Purtroppo l’argomentazione non è brevissima e serve un po’ di pazienza.

L’attesa

Cammarata Diego attende quasi diciassette ore per replicare alle accuse di Striscia. I casi sono due: o ha avuto ben altro da fare, oppure ha dovuto studiare a lungo una risposta. Accantonata la prima ipotesi per motivi che malignità mi imporrebbe di definire ontologici, ma che prudenza mi suggerisce di identificare come plausibili (ieri mattina non risultavano gravosi impegni ufficiali per il primo cittadino di Palermo), resta la seconda possibilità.

Il sindaco ha studiato una risposta. E, applicandosi, ne ha partorite addirittura due: come vedremo l’una diversa dall’altra.

Il primo comunicato

Il primo comunicato, pilatescamente, si apre con un rinvio ad altre responsabilità: “La barca in oggetto è di proprietà dei miei figli”. Puntualizzazione inutile e anzi controproducente, dal momento che lo stesso Cammarata Diego ammette due righe dopo di avere la “piena disponibilità” dell’imbarcazione. Se ufficialmente un bene non è tuo ma ne godi apertamente, che senso ha dire che ufficialmente il bene non è tuo ma ne godi apertamente? Non è meglio saltare l’argomento, specie se di mezzo ci sono i tuoi figli?

Poi arriva il riferimento a Franco Alioto, il catalizzatore dello scandalo: “Conosco il signor Alioto Franco da molto tempo e si è occupato occasionalmente e fino a ieri, di verificare che la barca sia in ordine”.

Cammarata Diego non può negare il rapporto con l’impiegato della Gesip e si preoccupa di puntualizzare che le sue mansioni private, Alioto Franco le ha svolte fino a ieri, cioè fino a lunedì 21 settembre, giornata di nubifragio. Memorizzate questo dettaglio.

Più avanti Cammarata Diego spiega che, ormai nè lui nè i suoi figli hanno il tempo di usare la barca, che è stata messa in vendita la “scorsa estate” (si presume l’estate 2008).

Ora, sarebbe interessante sapere a che ora di lunedì 21 il marinaio è andato a controllare lo yacht del sindaco. E varrebbe la pena di riflettere anche sul perché Cammarata Diego si preoccupa di specificare che le prestazioni del marinaio sono state svolte fino a ieri. Forse perché teme che le telecamere di Striscia abbiano ripreso il povero Alioto al lavoro, anche di lunedì, sulla sua barca abbandonata, magari in orario di servizio? O forse perché il rapporto “occasionale” nasconde in realtà una consuetudine che vincola il sindaco a fissare un limite temporale estremo (fino a ieri è il confine più vicino con la svolta imposta dal servizio di Stefania Petyx) che non gli procuri altri imbarazzi?

Il secondo comunicato

Il secondo comunicato cambia tono. Il bersaglio diventa l’impiegato della Gesip. Ma anche qui c’è un’acrobazia logica. Il sindaco infatti scrive di aver utilizzato, quest’estate, la barca solo nei fine settimana (due), “periodo durante il quale il signor Alioto è libero da impegni di lavoro”. Ok, nel weekend il povero dipendente della Gesip arrotonda lo stipendio.

Poco più avanti però, Cammarata Diego afferma di aver “chiesto a Gesip di accertare con prontezza e rapidità lo stato di servizio del signor Alioto”.

Che bisogno c’è di un simile atto ispettivo se le occasioni in cui il marinaio ha prestato il suo servizio sono cosi rare? Due weekend di navigazione, una barca che si muove poco: non sono un esperto di queste cose, però non mi pare che ci sia necessità di una persona a tempo pieno in un simile contesto.

Improvvisamente il sindaco non ha più fiducia nel suo uomo di fiducia. Eppure tra lupi di mare bastava un’occhiata per intendersi sul da farsi: “Per mantenere questa barca ci vogliono uno/due/tre/quattro pomeriggi alla settimana”. Invece tutto è confuso, rarefatto, come una mezza verità. O come un’ombra di menzogna.

“Conosco Alioto Franco da molto tempo”, scrive Cammarata Diego. Però chiede ai suoi avvocati di valutare la possibilità di denunciarlo.

Lui, che è avvocato cassazionista, chiede ad altri avvocati di sapere cosa farebbe un avvocato al posto suo. Complimenti.

Esiti

In cuor mio ho già un’idea di come finirà. E si accettano scommesse. Lo scenario del sacrificio è pronto. Un indifendibile debole, probabilmente reo di qualche leggerezza, pagherà al posto di un indifendibile forte. È una legge di natura.

È purtroppo quello che – perdonatemi l’ossimoro – potrebbe definirsi come un imprevisto annunciato.

Prima un piccola premessa, necessaria e un po’ dolorosa. Davvero, sarei tentato di scrivere che se ne sarebbe dovuto andare dopo la storiaccia della ZTL in cui l’incapacità dimostrata fu pari solo alla capacità di sorridere con tutti denti in fuori davanti agli obbiettivi dei fotografi, e chissenefotte se la città era flagellata dalla criminalità crescente o dall’eroina tornata nei quartieri. Lui sorrideva. Anche (soprattutto) quando la città da lui amministrata soffocò nella munnìzza e non ebbe la decenza di chiedere scusa ai suoi cittadini, doveva andarsene a lampo. Sarebbe stato un gesto pulito. Invece eccolo lì, o meglio, eccolo da qualche parte, visto che in Comune non si vede (e neanche in altri appuntamenti istituzionali o di attaccamento al territorio, tipo il Festino, ma si sa: i fischi sono inquinamento acustico e ai cocktail party si vocifera che lui alla salute del palermitano ci tiene assai). Oppure, più onestamente, avrebbe dovuto dimettersi per l’inconcludenza del suo mandato, per l’assenza di un progetto politico, per lo sganciamento da una realtà mai davvero esperita se non – forse – nei rotocalchi che foraggiati generosamente ne avrebbero proclamato in saecula saeculorum l’ineffabile “coolaggine” a imperitura memoria. E invece è rimasto lì, nascosto da qualche parte, a continuare ad essere il sindaco. Ha sommato disastri su disastri e niente. Ha dato soldi pubblici a TV private amiche, e niente. Ha usato la cosa pubblica per fini spudoratamente privati, ed ancora nulla di nuovo sul fronte della Sicilia Occidentale. Siamo quasi alla fine della premessa, che però abbisogna di una ultima puntualizzazione, urgente e doverosa: una intera coalizione lo sta appoggiando tuttora, proteggendolo e mantenendolo saldo nel suo scranno. Neanche da loro una parola di scusa che sia una. Fine della premessa (che non era tanto piccola, invero, ma il senso di impotenza che genera la via crucis della troppe inefficienze pare uno stillicidio, e questo sì che genera dolore).

Il fatto è che in questi giorni c’è stato qualcosa in più. C’è stata la gogna mediatica. Un servizio dell’ottima Stefania Petyx è andato in onda nella trasmissione con la maggior audience del belpaese, con la conseguenza d’aver creato un moto di sdegno diventato uno tsunami di vergogna. Perché, una volta ancora e di più, lo sputtanamento televisivo ha leso l’orgoglio e la dignità dei palermitani perbene. Non è stato il servizio andato in onda in TV a devastare l’immagine della città. È l’immagine della città che ha reso devastante il servizio.

Un sindaco irreperibile (e quando mai) mentre una giornalista lo cerca per offrirgli il diritto di replica, una città traboccante di munnìzza, impiegati che mai si sono visti al posto di lavoro, lo sfarzo di barche lussuose giusto per ricordare che le caste esistono eccome, la pratica del business in nero, la logica dell’amicizia col potente di turno come lasciapassare. Uno strazio, vero? Beh, è la nuda e pura realtà di questa Palermo.

Palermo è una città che è stata stuprata e poi cannibalizzata, usata soltanto come bacino elettorale, un zona franca dove si comprano i voti come si comprano i quarti di bue, tanto il risultato è lo stesso: ci si spartisce una carogna. La puzza è la stessa. Il ventre, gli arti e la pelle di Palermo oggi odorano di munnìzza.

Ieri dopo il servizio mi chiama al telefono un amico emigrato al Nord. Vi giuro, vorrei evitare ogni retorica adesso, per il rispetto che ho per lui, per me stesso e per la mia città. Ma è stato tanto il senso di vergogna che, davvero, ciò che segue è quanto di più onesto io possa adesso scrivere su questa vicenda.

Il mio amico mi chiama ed io rispondo.

Mi dice: Davidù ma com’è che ancora non si è dimesso.

Mi dice: non solo ho dovuto emigrare, ora spàrte pure questa umiliazione.

Mi dice: ma lo sai che al lavoro tutti mi stanno pigghiàndo p’u culo.

Poi non dice altro perché comincia a piangere.

La telefonata termina così. Senza nessun’altra parola, mentre lui, forse per sfogarsi, forse perché l’orgoglio era stato frantumato e irriso, lui che in silenzio continua un lungo, inesausto, dolorosissimo pianto.

Ma ci hanno mai pensato al fatto che per molti palermitani essere di Palermo era una bandiera da ostentare con orgoglio e fierezza? Oggi, sotto la LORO amministrazione, con questo sindaco, oggi non è così. Umiliazione e vergogna. Complimenti.

Questo pensavo col telefono ancora in mano. Fuori dalla mia finestra intanto aveva smesso di piovere. La piazza allagata pareva un piccolo mare, i sacchetti di munnìzza ammucchiati un’isola al centro del mediterraneo, nessun segno di barca.

tutto tratto da Rosalio.it

Meditate gente, meditate .

 News al 02/12/2015: Mazda 2.

Inviato

.....così va il mondo...e attenzione perchè domani a Palermo è previsto un nuovo nubifragio! Sbaglio o da un pò di anni in Settembre succede sempre così?

Se un pianto ci fa' nascere, un senso a tutto il male forse c'è !

Inviato
.....così va il mondo...e attenzione perchè domani a Palermo è previsto un nuovo nubifragio! Sbaglio o da un pò di anni in Settembre succede sempre così?

Momentaneamente c'è un sole che spacca le pietre.. :roll:

Qui l'acquazzone arriva sempre verso le 16..

 News al 02/12/2015: Mazda 2.

Inviato

Tra l'altro se non sbaglio le elezioni le ha vinte con un bel margine...segno che ai suoi concittadini ( o per lo meno alla maggioranza ) va bene cosi'..:(

Archepensevoli spanciasentire Socing.

Inviato

Molti pentiti.. ma la maggiorparte dei voti sono stati ottenuti in cambio di favori.

Qui per votare c'è una tendina, dietro cui si può tranquillamente fotografare il proprio voto, per poi farlo vedere a chi di dovere :) .

Altri voti sono stati attribuiti a Dieguito anche se realmente non li aveva ottenuti .

Risposta odierna :

«Adesso basta. L’imbarbarimento della contrapposizione politica, anche e forse soprattutto all’interno della mia stessa maggioranza, e l’importanza che si vuole dare al servizio di Striscia la notizia mi fa pensare che l’attacco alla mia persona e soprattutto al ruolo che svolgo celi, in realtà, l’obiettivo di mettere in discussione la mia credibilità e la mia onestà, allo scopo di liberarsi di un sindaco che in tutti questi anni non ha mai consentito che interessi illegittimi, illegali o illeciti avessero dimora dentro Palazzo di citta. Qual è l’obiettivo che si vuole ottenere? Forse i provvedimenti adottati dalla giunta comunale e quelli previsti per l’immediato futuro preoccupano chi difende interessi particolari ed illeciti che non appartengono alla collettività e ritiene che questo sindaco – sulla cui onestà personale ed amministrativa nessuno in otto anni ha potuto mai porre ombre – vada allontanato. Se così è, si sappia che non consentirò mai che si ricostituiscano attorno al Palazzo di città comitati di affari o di malaffare e che continuerò a vigilare perché sia garantito esclusivamente l’interesse della città e dei cittadini».

rosalio

una risposta politca, indirizzata soprattutto ai suoi colleghi politici che se ne vogliono disfare.

Sentire parlare quest'uomo di credibilità, onestà.. ma soprattutto di illeciti mai compiuti è davvero ridicolo..

----

Franco Alioto, skipper della barca a disposizione del sindaco di Palermo Diego Cammarata e dei suoi figli, è stato licenziato dalla Gesip.

Alioto non si era mai presentato al lavoro dall’1 al 21 settembre e il consiglio d’amministrazione ha deliberato il licenziamento.

rosalio

La GESIP è caduta dalle nuvole.. :roll: ..

 News al 02/12/2015: Mazda 2.

Inviato

purtroppo è il tipico andazzo italico portato agli estremi.

Per le comunali di solito si vota un amministratore per due motivi principali: appartenenza politica(ormai termine vago)/simpatia e tornaconto personale. I due motivi possono variare percentualmente ma solitamente sono solo quelli.

del terzo, cioè: utilità per la comunità -capacità-programma (chiamatelo come volete..) se ne ricordano tutti solo quando l'"amico" comincia a far casini.. e lì tutti ad indignarsi, qualcuno a pentirsi. Al prossimo giro cambierà ninete, perchè tanto l'incompetente ti ha sistemato il cugino all'assessorato, tuo cognato è appaltatore e la nonna ha bisogno della pensione di accompagnamento.. welcome in Eataly (anche se il marchio è già depositato..)

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

Inviato

per fare un paragone potremo dire che e' uno spaccato di vita fantozziano ....anche lui ti fa vedere quello che succede esagerato all'ennesima potenza ....il problema e' che qui non e' fantozzi ma la triste realta' ...poi dicono paesi albanesi ? ma sono meglio io lo so perche' li ho visti molto da vicino ...... e se vanno avanti cosi' tra 10 anni quelli ci fanno le scarpe altro che ....

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