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[F1 2009] GP del Brasile: Interlagos


Navarre75

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I più attivi nella discussione

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sinceramente non riesco ancora a capire per quale motivo dite che button è il peggior campione della storia.....

cioè voi dite che nelle ultime 8 gare non ha fatto nulla........e nelle prime 8 ???

DOMINIO ASSOLUTO...

dite questo solo perchè non ha vinto il vostro idolo o chi vi sta simpatico....

e chi vi scrive è un tifoso ferrari......un po' di sportività (pur se stiamo parlando di una formula 1 comica e allo stesso tempo noiosa) ci vuole ogni tanto...

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sinceramente non riesco ancora a capire per quale motivo dite che button è il peggior campione della storia.....

cioè voi dite che nelle ultime 8 gare non ha fatto nulla........e nelle prime 8 ???

DOMINIO ASSOLUTO...

dite questo solo perchè non ha vinto il vostro idolo o chi vi sta simpatico....

e chi vi scrive è un tifoso ferrari......un po' di sportività (pur se stiamo parlando di una formula 1 comica e allo stesso tempo noiosa) ci vuole ogni tanto...

dominio assoluto con una macchina palesemente IRREGOLARE, e con i favoritismi della squadra a danni di barichello, infatti quando le rpestazioni si sono livellate (vedi fondo piatto reso politicamente regolare il dominio brawn è sparito...

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sinceramente non riesco ancora a capire per quale motivo dite che button è il peggior campione della storia.....

cioè voi dite che nelle ultime 8 gare non ha fatto nulla........e nelle prime 8 ???

DOMINIO ASSOLUTO...

dite questo solo perchè non ha vinto il vostro idolo o chi vi sta simpatico....

e chi vi scrive è un tifoso ferrari......un po' di sportività (pur se stiamo parlando di una formula 1 comica e allo stesso tempo noiosa) ci vuole ogni tanto...

Con tutto il rispetto: quasi 10 anni 10 di F1, non tutti su auto indecenti, anzi, e non ha MAI mostrato di valere più di un qualsiasi pilota "medio", fermo restando che se arrivi a correre in F1 del valore ci dev'essere per forza. Punto!

Questi sono fatti inoppugnabili ed incontrovertibili!

Vedremo nei prossimi anni quanto ed in che modo eventualmente riuscirà a ripersi! ;)

Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

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F1' date=' Button fa festa in Brasile[/size']

L'inglese è campione, gara a Webber

Come nel 2008, anche quest'anno il titolo di F1 è stato assegnato a San Paolo e a un inglese. Dopo Hamilton è Jenson Button il nuovo campione, incoronato al termine del GP del Brasile, chiuso dal pilota della BrawnGP al 5° posto. La scuderia di Brackley fa doppia festa col titolo costruttori. La gara di Interlagos è stata vinta da Mark Webber (Red Bull) su Kubica (Bmw) ed Hamilton (McLaren). Ferrari: Raikkonen 6°, Fisichella 10°.

Questo 18 ottobre 2009 resterà negli annali del circus per aver regalato una stagione che tutto si può dire tranne che sia stata noiosa. Forse più per le vicende extrasportive, che per quelle in pista, anche se quello che più conta è che Button e la BrawnGP sono diventati i numeri uno per la prima volta.

Il tutto al termine di una corsa che era iniziata con un primo giro di grandi emozioni. Negative per Maranello, che prima vede Fisichella portato per prati da un testacoda di Kovalainen e poi Raikkonen toccato da Webber mentre tentava il sorpasso. Come se non bastasse ecco il gran botto tra Sutil, Trulli e Alonso, con i primi due che una volta scesi dalla loro macchine si affrontano a muso duro: per questo l'abruzzese si becca una multa di 10mila dollari. A completare l'opera ci pensano alla McLaren, lasciando attaccato il bocchettone del rifornimento alla vettura di Kovailanen. Ne fa le spese ancora Raikkonen, che seguiva il connazionale in corsia box, ritrovatosi in una palla di fuoco. I commissari, comunque, decidono di punire il team con una sanzione di 50mila dollari e una penalità di 25" al pilota (passa dal 9° al 12° posto).

Una volta uscita di scena la safety-car, davanti a tutti si posiziona il poleman Barrichello, seguito da Webber e Kubica. Subito in zona punti Button, partito dalla settima fila, e appena fuori Vettel, l'altro pilota ancora in corsa per la vittoria finale.

Per il resto, la gara scorre via noiosa. La girandola delle soste, tuttavia, penalizza Rubinho, costretto a cedere la testa del GP. Il brasiliano, poi, per la delusione dei suoi tifosi, è costretto a una sosta ulteriore per la foratura di uno pneumatico e alla fine chiude 8°. A quel punto, però, la sorte del campionato era già segnata, con Button protagonista di alcuni bei sorpassi e in grado di incamerare i punti necessari per dare inizio alla festa, cominciata con lo sventolamento della bandiera a scacchi da parte di Felipe Massa.

Passano così in secondo piano la seconda vittoria di Webber, che completa la trionfale domenica motoristica degli australiani, vincitori anche in MotoGP con Stoner, e il podio di un ritrovato Kubica e del campione uscente Hamilton. Alla Ferrari vanno le briciole, non sufficienti per tenere ancora alle spalle la McLaren tra i costruttori. Si deciderà tutto ad Abu Dhabi.

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18 ottobre 2009

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Button: "Sono campione del mondo"

"È stata la gara migliore dell'anno"

Non sono molte la parole che Jenson Button riesce a pronunciare dopo aver scritto il suo nome nell'albo d'oro della F1. "Che gara. Che gara incredibile. Sono campione del mondo. C'è stata una grande confusione all'inizio ma sono stato cauto... Sono campione del mondo. È stata una stagione molto bella' date=' ma questa è stata la gara migliore dell'anno. Ne avevo bisogno. Sono campione del mondo",[/i'] ha raccontato a caldo l'inglese.

Sulla corsa: "Non sono riuscito a controllare la gara. I giapponesi sono difficile da superare, ma ce l'abbiamo fatta. Rubens avrebbe potuto fare meglio, ma non è stato così e quindi sono campione del mondo, è tutto qui".

''Dopo una gara così - ha aggiunto ancora - nella quale partivo dietro sono più che contento. Mi sento in estasi ed ho cominciato a ripensare a molte cose, buone e cattive, alla fine della corsa. Non solo di quest'anno, ma degli anni scorsi. Gli ultimi GP sono stati molto stressanti per me. Sono felice di essere campione del mondo, penso personalmente che me lo merito. Sono stato il migliore su sedici gare e sono campione del mondo, penso che continuerò e ripeterlo per tutta la notte".

"Questa è stata la corsa più bella della mia vita per le emozioni che ho provato. Non sapevo cosa poteva fare Rubens, ma sapevo che potevo arrivare quinto o sesto in base ai nostri calcoli. Dopo le qualifiche mi sono seduto nella mia stanza e ho cominciato a pensare al peggio, il fatto che il mio compagno di squadra partiva in pole era la cosa migliore per lui, ma per me era il peggio che potesse accadermi. Stavo male. Poi ho bevuto qualche bicchiere ed ero pronto. Sono andato a letto che ero molto felice. Al mattino ero ottimista".

"Per il resto - ha concluso - voglio approfittare di questo momento in una maniere che non potete immaginare. Lo si può fare quando si vince non è vero? Ci sono persone sempre negative. Io capisco che è eccitante parlare del fatto che io potevo perdere il mio vantaggio in questa stagione e che non sarei riuscito a diventare campione. Ma ora tutto questo non mi importa più. Perché io sono campione del mondo e questo voi non potete togliermelo".

Grande festa anche alla BrawnGP, che, nata dalle ceneri della Honda, ha fatto bottino pieno. Oltretutto per la prima volta in assoluto tra i costruttori di un team al debutto. "Ce lo siamo meritati - ha spiegato il patron Ross Brawn - . Ci siamo riusciti. Ci vorrà del tempo per capire quello che abbiamo fatto. Devo dire che abbiamo avuto qualche problema solo nelle qualifiche, ma per il resto siamo andati molto forte".

18 ottobre 2009

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I bookie non credono al Button-bis

La stampa inglese celebra il campione

Jenson Button campione per caso. Magari lo pensano in tanti' date=' anche se non tutti lo ammettono. Tutti esclusi i bookmaker, che dopo il trionfo di San Paolo snobbano il "bis" dell'inglese nel 2010: il secondo titolo, infatti, è quotato a 13, anche se a inizio anno la pssibilità di vederlo col numero uno era data a 75. Comunque sia, nel Regno Unito si godono il loro campione: [i']"Ha messo a tacere i suoi critici", è stato il commento dei media.

Quello che è certo, è che i giornali hanno, per forza di cose, dovuto rendere merito a un pilota, spesso protagonista della cronaca rosa piuttosto di quella sportiva. "In 10 anni di Formula 1, Button ha dovuto fare i conti con critiche sistematiche di chi lo definiva solo un playboy privo del coraggio necessario per lottare nel campionato più duro che i motori possano offrire - ha scritto The Times - . Ma sul classico tracciato di Interlagos ha messo a tacere i suoi critici una volta per tutte, con una serie di brillanti sorpassi".

"Ha detto che non sapeva se questo sarebbe stato il giorno del titolo. Ha detto che la pressione era fortissima e che avrebbe voluto solo portare la monoposto al traguardo. Beh, ci ha preso in giro", ha raccontato The Sun.

The Mirror è stato costretto ad accantonare il gossip e a concentrarsi sul risultato della pista. "Button conquista i titoli per quello che è successo in pista e non fuori", afferma il quotidiano.

"La cosa curiosa e ironica - ha rivelato il Telegraph- è che i risultati ottenuti quest'anno dalla Brawn rimarranno un'eccezione, un'una tantum. Con il probabile ingresso della Mercedes, che dovrebbe assumere il controllo della situazione, la squadra dovrebbe cambiare nome in primavera".

Sta di fatto, però, che l'onda di entusiasmo non sembra destinata a durare a lungo. Perché c'è già chi guarda al prossimo campionato, quando i favoriti per il titolo saranno altri. In testa alle previsioni c'è il suo predecessore Lewis Hamilton, quotato a 3.00 davanti a Fernando Alonso (4.50), Kimi Raikkonen (5.50), Sebastian Vettel (7.50) e Felipe Massa (8.00). Dietro ai grandi nomi, seguono a 15.00 Webber, a 21.00 Rosberg, a 34.00 Kubica, a 41.00 Barrichello, a 67.00 Kovalainen, Trulli (primo fra i piloti italiani), Glock e Heidfeld, a 100.00 Sutil.

19 ottobre 2009

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L'altalena vincente di Button

Dominio iniziale' date=' poi una lunga "amministrazione"[/size']

di Alen Bollini.

Sei vittorie nelle prime sette gare e un terzo posto. Sessantuno punti per un inizio in apnea che hanno presentato al mondiale di Formula 1 2009 un Jenson Button inatteso, nell?immagine difficilmente contestabile, del talento inespresso, del genio incompreso. Complice un'esordiente Brawn Gp capace di superare in prestazioni le quotatissime Ferrari e McLaren. Una monoposto sviluppata con largo anticipo su tutti, subito veloce anche grazie al diffusore progettato da Ross Brawn, ma che non aveva subito esaltato la seconda guida, Rubens Barrichello, ora spalla di Jenson, ruolo al quale era già abituato con Schumacher

All'inizio col botto di Jenson, segue un pesante ridimensionamento. Al Gran Premio di Silverstone, l'ottavo, non riesce a salire sul podio, è solo sesto, e per tornarci dovrà attendere fino a Monza, sei gare più tardi. Sei gare in cui totalizza solo 19 punti, nemmeno un terzo di quelli messi da parte all?avvio. Dall'Inghilterra, le Brawn iniziano a soffrire le basse temperature. Di buono c?è che Jenson va sempre a punti, eccetto in Belgio, dove è coinvolto in un incidente, ma le due Red Bull di Sebastian Vettel e Mark Webber spingono, fino a mettere in discussione il primato delle Brawn.

Succede però che le Red Bull, proprio sul più bello, mettono in fila 4 ritiri, due per pilota. Mentre dall'altra parte del box di Jenson, le difficoltà sembrano meno evidenti e Rubens Barrichello, nelle sei gare nere di Jenson, è capace di raccogliere 31 punti e diventare, proprio lui, il rivale numero uno al titolo. Per Button, però, le cose migliorano dal Gran Premio d'Italia: torna sul podio, lotta a Singapore, mette da parte punti importanti per mantenere un buon margine su Rubens, fino alla domenica brasiliana, che lo ha definitivamente consacrato campione del Mondo.

19 ottobre 2009

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Il talento di mr. Button

Ha coronato il suo sogno rispettando una vecchia promessa

di Anna Capella.

Come in tutte le trame scritte bene le premesse per un gran risultato hanno radici antiche. Nulla si improvvisa' date=' nulla si inventa. Ed è così che Jenson Button, una testolina bionda di otto anni dice alla maestra delle elementari, la Selwood School di Frome, che da grande sarà campione del mondo di Formula 1. E' un bambino timido e iperattivo, decisamente sereno. I suoi genitori divorziano che ha sette anni, lui rimane con papà John, pilota di rallycross, che per vivere vende auto usate.

La separazione dalla mamma Simone, casalinga, e dalle tre sorelle maggiori, Tania Samantha e Natasha, non è un trauma. [i']"Nel divorzio - sintetizzerà da grande - ci sono due vantaggi: il primo è che non senti più litigare i tuoi genitori e il secondo è che i regali di Natale sono doppi". Ed infatti il primo Natale buono, otto anni, papà John arriva con un kart. Jenson esce a provarlo fuori casa ed è insoddisfatto. Si fa portare in pista ed è insoddisfatto. Fino a che il papà non lo iscrive ad una gara vera e allora scopre che a divertirlo è la competizione. Vince ovunque e molto, tanto da arrivare in Formula 1

Ha un sorriso da giovane e benedetto dalle aspettative di numerosi esperti e tifosi del regno.ragazzo per bene, gli occhi cobalto, capelli biondi spettinati ad arte, un fisichino da fotomodello. Per annotare i "primi appuntamenti" con tutte le modelle del pianeta gli servono un paio di agende alla settimana. Ha un solo complesso: è convinto di avere delle mani troppo femminili, tanto che per realizzare uno spot per la BBC chiede una controfigura che metta le mani al posto suo.

Vince e perde, fatica. Si distrae, dicono i detrattori. È un'epoca condensata nelle parole di Briatore, Monaco 2001: "Ho sentito in giro che stai cercando casa qui - gli dice -. Bene. Potresti non guardarti in giro durante le qualifiche per favore?". Con i primi milioni si trasferisce a Montecarlo, si compra casa, una barchetta da 21 metri, una Ferrari. Papà lo segue, sta con lui senza stargli addosso. È calmo John, non ha l'ansia di un figlio vincente, vuole che sia sereno e tanto basta. Va bene e male ma non eccelle mai e allora gli rimane incollata addosso l'etichetta di playboy, di re della vita notturna.

Risuonano maligne le parole di Jacques Villeneuve che lo definisce "più un dandy da boy-band che un pilota di Formula 1". Nella sua vita entrano e escono Luise Griffith, cantante, Emma Davis, triatleta, Beverly Bloom, miliardaria, Florence Brudenell Bruce, modella, più altri dieci milioni di fanciulle mai ufficializzate. Ad abbattergli il morale ci prova Lewis Hamilton, che giovane e fresco si prende il titolo prima di lui. Ed invece gli fa un gran bene visto che Jenson vende la barca, si allena come un matto a triathlon in inverno a Lanzarote, conosce l'attuale fidanzata Jessica Michibata, rinuncia ad un sacco di soldi ed accetta la proposta (vincente) di Ross Brawn.

Sforzi che lo portano a conquistare il suo grande sogno. Lui che non si monta la testa e nonostante tutto resta Smiley, il ragazzo che sorride. Un gentlemen nei ricordi di Sir Frank Williams. Un grande insegnante di slang per Patrick Head, che grazie al suo passaggio giovanile in Williams impara l'uso e l'abuso della parola 'cool'. E 'cool' e 'awesome' (entrambi vogliono dire 'fantastico') sono ancora oggi gli aggettivi che Jenson sceglie per descrivere la vita.

18 ottobre 2009

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Button-Barrichello' date=' primi della classe[/size']

Le pagelle del Gran Premio del Brasile

di Giorgio Terruzzi.

Button - voto 9 Campione, con una gara di primissimo ordine. Con una tempistica di second'ordine, data la bestia Brawn. Non emoziona ma fa bella figura alle feste, in casa della suocera, in copertina. Un anno buono per metà, fortunato per intero. Però chi vince ha quasi sempre ragione e dopo Hamilton abbiamo un campione che si comporta da signore.

Barrichello - voto 10 Ci ha provato, secondo mezzi e limiti, secondo rogna tipica. Meritava almeno di vincere in casa e ha raccattato il tifo di moltissimi. Tutti quelli che tendono a tutelare le minoranze. Secondo, ecco, cronico, anzi terzo ora nel Mondiale. Ma possiamo firmare per avere una carriera così lunga, così ricca e tutt'altro che finita.

Webber - voto 9 Si sveglia a tratti e quando si sveglia fila.Pure lui, come Button, più di Button, una persona perbene. In pista, va in pausa troppo spesso. Peccato. Ma il suo è un anno felice.

Vettel - voto 7 E' andato come una bestia in gara, da cani in prova, per colpe non sue. Ha fatto qualche errore di troppo ma data l'età, siamo messi bene. Tra i battuti è quello meso meglio per recuperare.

Kobayashi - voto 10 Alla faccia del debuttante. Un somarone tosto e nippo. In pista ha fatto il mazzo a Button e ha cercato di causare un incidente ferroviario a Nakajima. Timidezza: non classificata.

Kubica - voto 9 Ha guidato pure lui, al solito, nonostante una macchina da retrovia. Altro che Button: il vero paracarro del 2009 è la Bmw.

Hamilton - voto 10 Strepitoso per costanza e qualità. Partiva diciottesimo, ha chiuso sul podio. Uno schiaffetto a Button nel giorno in cui cedeva il titolo mondiale. Tanto per gradire.

Raikkonen - voto 8 Ha fatto una lampada abbronzante in corsia box. Ha rischiato grosso, poteva fermarsi con gli occhi a duemila ottani e invece ha tenuto duro. Bravo.

Trulli - voto 10 Ha tentato, ha falciato l'erba di mezza San Paolo poi avrebbe voluto falciare Sutil a cartoni secchi. Gli hanno dato, per l'accenno di rissa, 10 mila dollari di multa. Se l'avesse saputo, Sutil sarebbe all'ospedale.

Pelè - voto 1 Ha affermato di appoggiare la candidatura di Todt a presidente Fia. Un mito comico. Ma, lavorare, mai?

19 ottobre 2009

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