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I più attivi nella discussione

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Hanno invitato anche me, ma davvero a malincuore ho dovuto declinare.

Domenica sarò anche io a Padova con Leo.

Mi fa piacere vedere che dopo i nostri (positivi) feedback nelle puntate precedenti, l'azienda abbia deciso di riproporre la formula dell'interazione tra utenti e management/tecnici attraverso momenti informali come il pranzo e le chiacchierate tra un test drive e l'altro.

La strada mi sembra quella giusta.

Il report è quello di Lele, il mio è quello qui sotto:

Balocco, 09/09/2009

Prologo

Cambiati i programmi iniziali, il MiTo Team ha ottenuto una sessione pomeridiana riservata ai soli MiTo Genius. Con la mattinata divenuta libera io ed altri blogger, come lelesch81 e valef1, ci diamo appuntamento ad Arese per una visita al Museo che riapre dopo diversi mesi, accettando l’invito che Stefano Agazzi ha fatto attraverso Alfisti.com.

E’ sempre un piacere raggiungere la città sede di Alfa Romeo perché si respira un’aria differente, magica e genuina, che ha contribuito a creare la favolosa leggenda di questa Casa. Passeggiando tra un’auto e l’altra ci vengono in mente gli aneddoti e le storie incredibili di uomini, di corse e di automobili, con l’emozione che cresce ancora di più se pensiamo che il luogo è rimasto fedele a come voluto da persone illuminate e lungimiranti come il presidente Luraghi. Un’emozione che rende ancora più orgogliosi di essere Alfisti.

Accoglienza e pranzo

Arrivati a Carisio siamo accolti dal simpatico Giorgio di IconMediaLab che, arrivato da Milano con un auto a noleggio, viene sbeffeggiato un po’ da tutti perché non era un’Alfa. Dopo le presentazioni di rito ci trasferiamo al ristorante, ma, quando si è tra Alfisti, il mangiare passa in un secondo piano perché la voglia di condividere la propria passione prende il sopravvento.

Arrivano anche Laura Pezzotta (responsabile progetti web) e Andrea Vecchi (marketing Alfa Romeo) e la conversazione sale di livello perché si passa a parlare di strategie di prodotto e di comunicazione. Esponendo le nostre impressioni ed aspettative si discute di MiTo & Mini, della campagna pubblicitaria “Space Invaders”, di Alfa 159, di testate giornalistiche e di canali di informazione. Viene anche posto l’accento sul fatto che MiTo è la prima auto al mondo equipaggiata con motore MultiAir, tecnologia per la quale il presidente degli Stati Uniti Obama ha fortemente scelto un partner italiano per risollevare i problemi d’oltremare legati al mondo dell’auto. MiTo è la capostipite, quindi, di una lunga ed assortita serie.

Balocco, here we go!

Dopo l’interessantissimo pranzo/focus group partiamo per il Centro Sperimentale di Balocco. Con Laura Pezzotta in Alfa GT Q2 che fa da pace-car, il nostro gruppo arriva nel luogo dove dagli anni ‘60 vengono sviluppate e messe a punto tutte le Alfa Romeo stradali e da competizione. Nel parcheggio visitatori i più smaliziati non si lasciano sfuggire la tentazione di osservare i muletti di 940 e 199FL. Ma siamo qui per il MultiAir. Quindi, senza ulteriori indugi, ci rechiamo nel cortile della cascina dove siamo accolti dalle demo-stampa che erano pronte per scendere di nuovo in pista, sullo stesso asfalto dove sono state svezzate.

Il briefing

Al nostro arrivo i test drive dei media (esteri) sono quasi terminati. Ci riceve Riccardo, che dopo le varie presentazioni dei collaudatori, ci conduce nella sala Autodelta, odierno tempio dei clienti 8C. Infatti è qui che chi intende acquistare l’affascinante 8 cilindri può trovare l’ospitalità dell’8C Brand Ambassador che illustrerà tutte le caratteristiche della vettura e, nel caso di acquisto, ritirare il proprio esemplare battezzandolo in pista affiancati dall’ing. Domenico Martino, capo dello sviluppo 8C.

Per l’occasione della presentazione alla stampa, la delivery area 8C è allestita con uno spaccato del motore MultiAir, con degli art panel e uno schermo con fascination film, tutto a tema MiTo Multiair. Qui Riccardo ci tiene un breve briefing sulla nuova tecnologia e sul test drive che andremo ad effettuare poco dopo.

Partono i primi blogger e rimango solo con Laura e Riccardo con i quali ho modo di scambiare una serie di opinioni nell’attesa del mio turno in pista. Parliamo quindi di cultura Alfa nel management, di Arese, del Centro Stile e del blog, ma anche di aspetti più strettamente legati alle automobili come il comparto sospensioni e sterzo di MiTo, del suo rapporto con Alfa 147 e di ciò che ci si aspetterebbe da una 940 che ambisce ad essere una segmento C premium.

MultiAir & Langhe

Ora tocca a me. Rocco, il collaudatore, mi aspetta a bordo di una MiTo Rosso Alfa 289 con pelle Cuoio: il mio colore/abbinamento preferito, in assenza del Rosso Competizione 202. La motorizzazione è una Turbo Benzina MultiAir 135cv.

Partiamo per raggiungere il Langhe interno e subito mi accorgo del lavoro fatto sul sound. Ora il 135cv ha una voce più cupa ed importante, merito del nuovo impianto di scarico con il centrale dritto, iso 155cv. Anche il suono della meccanica del motore non ricorda quasi più quello dei motori Fire come ancora si percepiva sui precedenti motori a benzina di MiTo. Ai bassi regimi si avverte un lieve ticchettio, simile a quello dei diesel, dovuto all’azionamento delle elettrovalvole.

Una volta raggiunto il circuito, Rocco lancia la vettura in Dynamic pennellando le curve facendo girare la vettura anche con l’ausilio del gas. Con l’electronic Q2 attivo, infatti, l’avantreno punta verso l’interno della curva mentre il posteriore segue fedelmente il davanti senza strane reazioni.

Il demo lap è terminato e mi accomodo al posto guida. Regolo sedile e volante , allaccio la cintura e via: manettino in Normal per iniziare. La prima sensazione è di avere un motore molto pronto e fluido in fase di accelerazione, con una erogazione di coppia immediata e turbo-lag inesistente. Il tutto con impressioni ovattate per via dei filtraggi di coppia dell’acceleratore e delle specifiche curve di erogazione del Normal. Dopo alcune curve noto anche il lavoro fatto allo sterzo che ora dà una minore impressione di virtualità nell’uso.

Breve sosta a bordo pista per far scendere il cameraman ed intanto provo anche lo Start&Stop. Si riparte in Dynamic. In accelerazione il motore sale di giri in modo molto rapido e rabbioso, con una spinta in basso davvero piacevole per poi assopirsi sopra i 4.000 giri. La coppia massima a disposizione – a differenza del 120cv in Dynamic si attiva l’overboost – non è molta ma il come è erogata lascia soddisfatti: il fun-to-drive c’è. La reattività della risposta del motore è anche data dalla mappatura del pedale dell’acceleratore che dai 1.500 fino ai 5.500 giri si sdoppia in due logiche di funzionamento scelte attraverso il selettore DNA.

Dal punto di vista dell’handling la MiTo offre delle sensazioni più sincere rispetto ad esemplari di produzione precedente. In particolare il retrotreno dà un feeling genuino senza il tanto discusso accenno di perdita del posteriore. Con il Dynamic attivo lo sterzo offre il giusto feedback ed una volta impostata la curva, a volante fermo, ci si può divertire con l’electronic Q2 facendo girare la vettura dosando il gas, ovviamente senza esagerare altrimenti si va incontro ad un fisiologico sottosterzo.

Buona impressione anche dagli innesti del cambio modificati che ora sono più corti, precisi e quindi più immediati. I sedili dalla sagomatura standard non sono molto contenitivi per un utilizzo in pista ma ci si può aiutare ancorandosi al pianale con l’ottimo e comodo poggiapiedi.

Prossimamente…

Al termine dei test drive esaminiamo anche la nuova versione Quadrifoglio Verde, un simbolo che contraddistingue tutte le Alfa da competizione (o con particolari motorizzazioni) sin dal 1923 quando Ugo Sivocci introdusse questo magico, seducente e magnetico emblema.

La prima cosa che risalta subito agli occhi è proprio lui, il quadrifoglio. Posizionato sui parafanghi ha una forma anni ’80/90 ed una texture interna che ricorda il simil-carbonio della plancia. Il che ci lascia perplessi, così come i bordi troppo smussati del triangolo bianco che lo racchiude. Avrei preferito un utilizzo dei 50903427 di Lineaccessori, iso 8C Competizione.

Altre novità estetiche riguardano i proiettori con la parte interna in grigio scuro metallico, mentre le coordinate cornici e calotte degli specchietti in “titanio satinato” ricordano il colore “grigio titanio” di serie sulle entry level Progression.

Inedito anche il trattamento “titanio satinato” dei cerchi in lega da 18 con disegno a raggi – già visto in Lineaccessori – dai quali spicca il rosso delle pinze freno Brembo con il logo storico Alfa Romeo.

Nell’abitacolo i cambiamenti riguardano le mostrine del volante, ora in nero con un lieve trattamento soft touch, mentre il cielo e i montanti adottano una colorazione nera che rende l’ambiente più racing. Presente anche la pedaliera sportiva in alluminio. I sedili sono nel classico tessuto Sport con parte centrale tridimensionale e logo ricamato iso 8C Competizione.

Disponibile dal prossimo gennaio 2010, la Quadrifoglio Verde è equipaggiata con il Turbo Benzina MultiAir 170cv, cambio meccanico C635 a 6 marce e Dynamic Suspension.

Finale con rombo

Su richiesta di Laura arriva anche una interessante sorpresa per gli altri mitomani: l’Alfa 8C Competizione.

Preceduto dall’inconfondibile sound, il dott. Di Trani arriva di fronte alla sala Autodelta con il leggendario giocattolino Rosso Competizione che subito viene additato dai colleghi blogger ma soprattutto dai giornalisti che ancora erano presenti in cascina. Si tratta dell’esemplare 32332, la prima demo/preserie, la quale ho avuto il piacere di provare diverse volte in pista, anche con l’ing. Martino. La vettura è riconoscibile per i Quadrifogli sui parafanghi (che adoro) e la pelle intrecciata rossa, oltre che per la scocca in Rosso 202.

Dopo la breve sosta a motore acceso, l’8C – con tasto Sport attivo e valvole pneumatiche dello scarico aperte – riparte salutando i presenti con il rombo che riecheggia anche a vettura lontana.

Conclusioni

Grandiosa giornata quella trascorsa a Balocco. Il mio primo evento targato MiTo Blog è stato senza ombra di dubbio un’esperienza davvero positiva.

Ottime le sensazioni al volante di MiTo MultiAir: un motore davvero eccellente per la sua categoria ed una vettura che, con le migliorie apportate, offre una soddisfazione maggiore nella guida.

Il vero punto forte ed interessante di questo evento, però, è stato quello di aver avuto la possibilità di interagire in prima persona con il management ed i tecnici di Alfa Romeo. Poter esporre a quattrocchi cosa ci si aspetterebbe dalla Casa è un buon segno, ma il reale appagamento è scoprire che i feedback vengono veramente recepiti (vedi le modifiche di cui sopra). Per il futuro la strada giusta da seguire è questa.

nivomat

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Spero che non verrai con la mito T-jet:):) ma verrai col la mitoEVO:):)

Al mattino alle 9 chi c'è io,Fusi poi?

Sicuramente anche Mac. Poi non so chi del virtual. Credo il team abbia chiesto ai club di segnalare quelli + "conosciuti" visto che mi è arrivato un PM sul virtual con la proposta, se volevo, di contattare il team per avere possibilità di essere a Balocco etc. etc.

Io però avevo già ricevuto direttamente la mail (fra l'altro mi era stato anticipato qualcosa un paio di settimane prima).

firmaboh.jpg

'80 Alfasud 1.2 5m 4p --- '09 147 JTDm Moving

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Toh vah tanto che ci siamo ecco invece il mio report della giornata "Mito multiair" a Balocco lo scorso settembre:

17.09.09 Balocco: parla ilfusi

Prima di tutto, il pranzo. Al di là dell’ottima location e cucina, il bello è stato trovarsi in pochi e poter interagire subito. Sia fra noi blogger, confrontando le nostre esperienze, sia con Laura e Giorgio.

L’arrivo a Balocco è avvenuto quando ancora c’era il “residuo” dei giornalisti….. ma abbiamo avuto attenzione dagli sviluppatori delle vetture di segmento B, molto disponibili e competenti.

Non è un caso, ma è grazie allo “spessore” delle persone, se Fiat di norma centra molto bene le vetture di quel segmento.

E veniamo alle auto che abbiamo provato, facendo sballottare magari i collaudatori (bravissima quella che è capitata a me, Lella….).

L’auto, lo dico subito, è migliore di quelle precedenti. Son state fatte modifiche a sterzo e sospensioni, quello che io ed altri non avevamo trovato confacente. Se è stato recepito il nostro messaggio non lo so, a me piace crederlo, e questo credo motiva ad essere ancora più fiduciosi e mettere a frutto la nostra esperienza di clienti e di appassionati.

Non si hanno i “cangureggiamenti” precedentemente notati su MiTo, si ha uno sterzo finalmente che “ti fa capire dove sei e va dove vuoi andare”, pur con tutti i limiti strutturali derivanti da una guida elettrica.

Chiaramente io ho guidato in D, perché in N mi sarei sentito molto massaia che va all’Esselunga (e non son tipo così, altrimenti compravo delle Citroen….). Le manovre di tiro/rilascio, utili all’inserimento in curva ed uscita, sono progressive al punto giusto, ma soprattutto sicure. Ora che l’auto te la senti in mano, ti puoi permettere dei lussi (se sei abituato a prenderteli) che prima non ti fidavi di concederti. Ed è utile anche a chi sbaglia clamorosamente le curve (è successo un paio di volta anche a me di non fare traiettorie pulite, essì che sul Langhe ho girato ma fondamentalmente non l’ho mai imparato, amando il misto Alfa dove l’auto che di norma uso – l’Alfasud in raduni d’epoca – evidentemente sente di essere stata sviluppata lì).

Il motore mi è piaciuto, avendo usato per anni un diesel sovralimentato di quasi due litri; un benzina del genere lo apprezzi di più dopo qualche giorno che ce l’hai. Il breve contatto ha messo in luce la pronta risposta dell’acceleratore, l’assenza di turbolag, ma soprattutto un arco di utilizzo che fa “molto diesel”, pur con tutti i pregi del “carburante nobile” (non disgiunto dall’assenza del rumore da trattore del diesel). Il sound non è invadente, anche ad elevati regimi, ma questo motore te lo godi di più nella guida di tutti i giorni che non tirandogli il collo (cosa che oggi non serve, sia per condizioni di traffico che per il portafogli). Forse un cambio a sei marce, con rapporti inferiori accorciati, darebbe un brio più da “turbobenzina”. E’ da dire che abbiamo viaggiato sovente con il clima acceso. Se Obama ha scelto Fiat per via del MultiAir è andato sulla fiducia: ma la fiducia è ben riposta. Chiaramente non ho la possibilità di dire se realmente consuma poco o inquina un niente, ma, se così è, non si perde nulla in piacere di guida, anche se è solo un 1.4.

La Fiat, i motori, li sa fare, e la FPT con questo prodotto conferma tale tesi.

Riassumendo, il prodotto è stato decisamente migliorato. Se prima uno poteva avere (e ne aveva fondamento) perplessità sul comportamento dell’auto, adesso queste sono svanite: quanto avevamo segnalato come difetto è stato sistemato. Chiaramente la vettura deve piacere; io non son fra gli estimatori della sua estetica, ma le perplessità “bloccanti” sull’essenza della vettura, oggi, sono svanite. E fa piacere, e da soddisfazione, il notare come questo miglioramento in termini di prodotto sia coinciso con un miglioramento dei rapporti con la clientela.

Avanti su questa strada, ricordando chiaramente che oltre al “servizio” serve anche un “bel prodotto”.

firmaboh.jpg

'80 Alfasud 1.2 5m 4p --- '09 147 JTDm Moving

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