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[Motomondiale] Gp della Comunità Valenciana 2009: Valencia


Navarre75

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Ben Spies: ”È stato un weekend da sogno per noi”

Lo statunitense Ben Spies' date=' campione 2009 della Superbike, alla sua prima gara (come wild card) con la Yamaha MotoGP, ha dimostrato di apprendere in fretta i segreti della YZR-M1 800cc. Il pilota che oggi veniva schierato con i colori dello Sterilgarda Yamaha Team ha infatti chiuso in settima posizione un week-end che lo ha visto sempre in crescendo. Da domani penserà al 2010, debutterà infatti con la sua nuova squadra, il Team Tech3 di Herve Poncharal. A lui la parola.

“È stata una buona giornata. Abbiamo fatto una buona partenza qualcosa che non pensavo sarebbe accaduta. Per i primi sei o sette giri non ero davvero in forma, non avevo molto feeling così fino a metà gara non ho voluto fare sciocchezze. Una volta preso il giusto ritmo ho avuto modo di seguire alcuni piloti ed è stato ok, poi ho iniziato lentamente a passare alcuni di loro. Una volta passato Dovizioso ho potuto vedere Nicky Hayden e Tony Elias più avanti. Sapevo che non sarei riuscito a prenderli, ma ho cercato di mantenere il mio ritmo. È stato un weekend da sogno per noi, arrivare settimi su una pista non particolarmente favorevole, la sensazione è la stessa di quando di vince una gara di Superbike. Sono contento dei progressi fatti nel week-end, era il nostro obiettivo numero uno. Voglio ringraziare la Yamaha per avermi dato questa opportunità, e tutti gli sponsor che hanno contribuito a mettere insieme questo fine settimana, soprattutto Sterilgarda, BM Group, Fimer, Parts Europe e tutti gli altri che hanno reso possibile questa cosa, credo abbiamo fatto un buon lavoro per loro.”

8 novembre 2009

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da F1 - F1grandprix.it

Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

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Solo Simon meglio di Rossi

Le pagelle della stagione: Lorenzo batte Stoner

di Guido Meda

La MotoGP' date=' 7[/b']

La formula è stanca, non è un buon modello da copiare per Bernie Ecclestone se vuole rilanciare la Formula 1. La stagione del motomondiale è stata tenuta in piedi da quattro piloti più bravi degli altri, ma separati alternativamente e per motivi differenti quasi sempre da gap troppo elevati. La MotoGP così come è concepita costa troppo e rende poco, l'elettronica invade la sfera del talento, la messa a punto è l'85% del lavoro di una gara. Il calo di cilindrata e la restrizione dei litri di benzina da poter consumare sono dei capestri da eliminare in nome di moto libere di essere potenti per lasciare i piloti più capaci liberi di gestirle. È vero che la tecnologia non si può fermare, ma rallentare sì e con essa va rallentata la spesa.

Rossi, 9.5

Una stagione mondiale che gli finisce in tasca non può essere negativa, anche se il numero di vittorie è sceso a sei come nelle annate peggiori. La concorrenza si è irrobustita di giovani piloti fortissimi che ti obbligano a considerare un podio un risultato preziosissimo. A mani basse e tutto non si vince più. Ora conta molto la testa e da questo punto di vista resta imbattibile e imbattuto, ma l'esperienza propria e del team che si converte in disinvoltura e leggerezza per sua stessa ammissione è un errore da evitare. Via mezzo punto perché per quattro gare di fila la vittoria non l'ha quasi nemmeno odorata.

Lorenzo, 8.5

Testardo e veloce, incrollabile e diplomatico, Lorenzo ha avuto il merito di essere il rivale vero di Rossi senza incappare in conflitti veri tra le quattro mura o fuori da esse. Un po' il merito è anche di Rossi che maneggia una maturità che gli rende più digeribili certi fastidi. È stato un po' presuntuoso nel mercato e in certi momenti anche nello sport, salvo lasciarsi ridmensionare da risultati e cadute. Però è un pilota fortissimo con il quale in molti dovranno fare i conti per molto tempo.

Pedrosa, 7.5

È sempre tutto relativo. Se vi pare immeritato il voto considerate che lavoriamo sul numero delle affermazioni che a Pedrosa mancano un po' rispetto ai compagni di gara più veloci. Dipende dalla Honda più che da se stesso. Non è insomma tutta colpa sua, nel senso che sfrutta la sua moto al 110% per quello che può dare e non è una moto perfetta. Ma è anche vero che Honda gliela cuce addosso. Patisce una debolezza nel corpo a corpo con Rossi che lo rende a tratti un po' arrendevole proprio quando servirebbe diventare attaccante. La vittoria di Valencia è molto bella, netta, ma non fa una stagione.

Stoner, 8

Mezzo voto in più per la consistenza del rientro e per le basi che mette. Perché senza malanni questo mondiale poteva essere suo. Recriminazioni è inutile farne, limitare un po' gli istinti può invece solo aiutarlo. La caduta nel giro di riscaldamento di Valencia per motivi che è inutile cercare perché la gomma è durissima e fredda per tutti, è utile per ricordare a Casey che il cervello deve funzionare al 110% anche quando ti senti uno se non due gradini sopra gli altri. Peccato che decida di non parlare, perché lo scomodo paragone con Rossi che ha sempre parlato è immediato ed automatico.

Edwards, 7.5

Il vecchio Colin è una garanzia per fine stagione. Sempre. Vecchio perché di vecchio si tratta, ma di una costanza mirabolante.È giusto trovarlo nella posizione di primo degli umani perché lavora per quello. Sa che quello è il suo risultato e non ha pretese tracotanti di essere considerato qualcosa di meglio. Snobbato dalle regie del mondo è quarto, in silenzio, ma quarto vero. Poncharal se lo tenga stretto.

Dovizioso, 6-

Ma striminzito, perché da un pilota ufficiale Honda ti puoi e ti devi aspettare di più. Dovizioso lo sa da tempo, pure troppo, nel senso che dopo la vittoria un po' fortunosa ha declinato fino a rinunciare personalmente all'inseguimento di risultati nei quali non credeva più. Peccato perché il potenziale c'è tutto.

Elias, 6

Qualcosa meglio di Dovizioso perché è vero che usava una moto ufficiale, ma appoggiata ad un team esterno. Elias rimane un pilota piuttosto grezzo con una maniera di correre più istintiva che efficace. E' possibile che fare il gambero in Moto2 ne fortifichi le caratteristiche, anche se perderlo è un peccato perché un sorpasso all?esterno (leggi la prima curva di Valencia su Rossi) te lo regala quasi ogni anno.

De Angelis, 6+

È il primo nella classifica generale a guidare una moto standard della Honda a tutti gli effetti. L'errore grave è stato quello di iniziare sottotono la stagione fino a convincere il mercato che si poteva fare a meno di lui e quando ha cominciato a raddrizzare la baracca era troppo tardi. E' sempre stato uno da podio, quando si può, e lo rimane. In bocca al lupo.

Capirossi, 6

Il vecchio Capirex sa sorridere anche quando è nel buio e continua a farlo. Per la verità ci piacerebbe vederlo meno ottimista e più incazzato perché il nono posto nel mondiale con una moto debole non è un risultato da buttare via, anche se la sua stagione te la ricorderai sempre come un calvario.

Melandri, 6.5

Ha iniziato la stagione invelenito con la Ducati e in fin dei conti è davanti al suo sostituto Hayden, pur avendo guidato una moto senza marca e senza sponsor. È stato meno vulnerabile del previsto, più caparbio di quello che ci saremmo immaginati. Una Honda, nel team di Gresini è quello che si merita, anche se non è ufficiale. Magari l'anno dopo si meriterà quella, ma intanto?

De Puniet, 5

Fa molta scena. Ogni tanto lo vedi in pizzo alle prove, a ridosso dei primi, poi ti si sfa tra le mani come il burro caldo. È stato sfortunato con la salute, i traumi, ma se Cecchinello pretendesse più costanza non avrebbe torto, perché una Honda costa e va onorata. Altrimenti si chiude e a casa. Non sia mai.

Vermeulen, 5

Tendente al basso. Mai uno straccio di reazione dal momento in cui la superbike è tornata tra i suoi pensieri. Insoddisfatto del clima imposto nel team da Paul Denning lascia senza rimpianti una lunga esperienza in MotoGp che ha ridimensionato uno dei ragazzi più educati e promettenti del motociclismo.

Hayden, 5

Triste e lontano da uno standard alla Edwards che è quello che sarebbe giusto attendersi da uno come lui. La Ducati si rivela ostica e selettiva tanto quanto lo fu con Melandri.

Toseland, 4.5

Povero pianista, così lontano da Edwards, così in lite con Edwards, così discreto e impalpabile in corsa come nel paddock. Sparisce e non resta che un'ombra, un ricordo flebile di uno che doveva fare chissachè.

Kallio, 5

L'anno del debutto del finnico è stato abbondantemente sotto le aspettative. Se la sono presa con Canepa che stentava ad ingranare e poi si trovano a fare i conti con Kallio che gli sta davanti per una sola posizione

Canepa, 4.5

Con estrema pietà, stima e dolcezza, ma è stata una stagione no, che è figlia di un debutto troppo precoce. A uno così l'importante è non voltargli le spalle, perché prima o poi restituirà tutto in risultati. Tant'è che la Moto2 lo considera già uno dei suoi favoriti.

Spies, 8

È l'unico voto alla gara singola, avendo affrontato solo la gara singola. Incazzoso solo per chi non sa che è un timido, affronta la MotoGP con l'umiltà che serve. Considera i quattro più forti dei marziani imprendibili e la M1 solo un attrezzo sul quale fare della strada. Approccio giusto premiato con un bel risultato. Per dire che sia già come quelli là è presto, troppo presto. 37 secondi di distacco sono ancora molti. Più di uno al giro. Ma ci sta.

Aoyama, 9

Vince un mondiale meritato anche se fa il possibile per buttarlo via, proprio all'ultima gara. Il braccino si trasforma in braccione quando servirebbe la via di mezzo. Tipico dei giapponesi che in questa maniera si rendono poco efficaci quando arrivano al top. Per lui la Honda (voto 4 per non aver fatto nemmeno uno straccio di complimento al team Scot che ha sviluppato una moto dimenticata) ha già pronta una MotoGP Caffèlatte per il 2010. Vincerci qualcosa è un altro discorso. Gli europei sono più forti, poche balle.

Simon, 10

Già celebrato. Inox, nettamente superiore, tanto da potersi permettere degli errori puerili senza doverli nemmeno pagare.

8 novembre 200920:43

Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

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l'hai copiata da porta questa :lol:

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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devo dire che mi sarei aspettato una gara combattuta, invece è stata piuttosto noiosa. Anche se, il buon Casey, non avesse fatto quell'errore macroscopico, però temo che non sarebbe cambiato un granchè...

Rimane solo il fatto che con ieri il mondo dei motori è andato in letargo, e rimane solo il calcio... e ho detto tutto :(

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E' questo che ha usato Rossi a Misano:

rossi-misano-2009-casco-donkey.jpg

Per via della caduta da asino a Indianapolis.

In Qatar dovrebbero passarlo a Stoner per la caduta di ieri :lol:

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Casey Stoner parla della caduta nel ”warm-up lap” di Valencia

Casey Stoner è tornato a parlare dell’incredibile incidente che lo ha visto coinvolto nel ”warm-up lap” di Valencia' date=' una caduta che resta ancora inspiegabile. Il 24enne australiano della Ducati ha riguardato con la squadra la telemetria e non è emerso nulla di diverso da quello che fa solitamente in quel frangente. Ecco le parole si Stoner così come riportate da MCN.

“Non ho fatto un errore. Appena ho toccato l’asfalto ho pensato che fosse uno stupido errore, ma poi ho pensato e non è stato un errore. Ho fatto la stessa cosa che faccio sempre. Sapevo che le gomme erano dure e che in quel giro dovevo andare ad una velocità di crociera. Ho appena toccato il gas e sono caduto. Non ho fatto nulla di male e non credo che accadrà mai più. È stato incredibile. Avrei potuto capirlo se l’errore fosse avvenuto al primo giro della gara e sarebbe stato un errore stupido. Ma appena è successo cercavo di capirne il motivo. Abbiamo guardato la telemetria e non ho fatto nulla di sbagliato. Non ho nemmeno aperto il gas velocemente. L’ho solo toccato ed è andata via così veloce che non c’era era niente da fare.

Non ho alcuna spiegazione per la caduta, è avvenuto tutto in modo rapido, e non ho potuto fare niente per evitarlo. Sono probabilmente uno dei piloti più prudenti per quanto riguarda il “warm-up lap”. Molti altri sono veloci da “get-go”, ma io sono sempre cauto per far riscaldare le gomme per l’inizio della gara. Non so cosa si può fare per il futuro, ma voglio che non accada più.”

Casey Stoner adotta due differenti strategie di gare per il warm-up lap. Quella utilizzata a Valencia è stata quella di uscire con la moto con cui sarebbe partito per la gara e fare piano il giro per risparmiare il carburante. Altre volte invece (e lo fanno anche molti altri piloti) l’australiano percorre il “warm-up lap” con la moto di riserva utilizzando una nuova gomma da gara, passa poi alla sua moto preferita per un secondo giro. Nel frattempo, la gomma posteriore viene rimossa dalla moto di riserva e viene messa sulla moto della gara sulla griglia di partenza.

13 novembre 2009

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da F1 - F1grandprix.it

Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

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