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Alfa Romeo - filosofia sul brand, sui modelli e sullo sviluppo


Navarre75

Messaggi Raccomandati:

2 ore fa, Graziano68dt scrive:

Non starei troppo a gonfiare il petto per un'AR elitaria solo perchè ci sono stati di recente(ma ormai neppure troppo, giulia è stata presentata quasi 10 anni fa) prodotti di alto livello, scordandosi di cosa si è prodotto(e venduto) per più di 30 anni.

 

Più che cosa (è stato prodotto), come (è stato venduto).

- '10 Alfa Romeo MiTo 1.4 TB MultiAir 135 cv Distinctive Premium Pack (dal 2017)

-'03 Ford StreetKa 1.6 Leather  (dal 2022)

 

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Le versioni sotto i 200 cv c'erano ed erano le diesel. Del resto nel mondo in cui Giulia è nata in Europa tali auto si vendevano quasi solo Diesel mentre nei paesi dove i diesel non andavano di moda, vedi USA, non aveva senso avere motori spompi. 

L'errore semmai è stato non aggiornare la gamma europea con motori ibridi dopo il 2020.

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32 minuti fa, stev66 scrive:

20% venduto Italia 80% estero.

Fai un po' te.

L'auto è  costosa e così  deve essere.

 

Uhm ...

Alfasud 1.1 non è  mai esistita, semmai 1.2 .

E quando le C partivano da 940 Escort mk1, o Kadett c .

Stesso discorso per le Giulia 1.3 .

Giulietta ( immagino 2 ) 1.3 era una versione base fatta per l'Italia , quando le D partivano comunque dal 1.3 . CItofonare Ford Taunus od Opel Ascona per chiarimenti. 

 

Ma anchele prime Giulietta (1). Erano tutte 1.3.

 

Chiaramente son passate generazioni e generazioni di macchine. Adesso è impensabile con tutte le normative.

L'Alfa è sempre stata più costosa delle altre. E' sempre andato bene così. Il problema è che chi si poteva permettere la 75 negli anni 80, oggi non si potrebbe più permettere la Giulia.

Il rapporto stipendi / auto si è allargato. Come è cambiata la società.

 

Ricordo comunque che il periodo 1997-2004.. con 156 & C. in concessionarie ne giravano di gente. La strada era giusta. Poi si son persi.

 

5 minuti fa, gilerak scrive:

Le versioni sotto i 200 cv c'erano ed erano le diesel. Del resto nel mondo in cui Giulia è nata in Europa tali auto si vendevano quasi solo Diesel mentre nei paesi dove i diesel non andavano di moda, vedi USA, non aveva senso avere motori spompi. 

L'errore semmai è stato non aggiornare la gamma europea con motori ibridi dopo il 2020.

 

Il marchio Alfa all'estero è sempre stato esotico e con poca capillarità nel territorio. 

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Alfa Romeo GT 3.2 V6 - 2007

Skoda Fabia 1.0 TSI 110 cv Montecarlo - 2023

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1 minuto fa, falconero79 scrive:

Ma anchele prime Giulietta (1). Erano tutte 1.3.

 

Chiaramente son passate generazioni e generazioni di macchine. Adesso è impensabile con tutte le normative.

L'Alfa è sempre stata più costosa delle altre. E' sempre andato bene così. Il problema è che chi si poteva permettere la 75 negli anni 80, oggi non si potrebbe più permettere la Giulia.

Il rapporto stipendi / auto si è allargato. Come è cambiata la società.

 

Ricordo comunque che il periodo 1997-2004.. con 156 & C. in concessionarie ne giravano di gente. La strada era giusta. Poi si son persi.

 

 

Il marchio Alfa all'estero è sempre stato esotico e con poca capillarità nel territorio. 

Giulietta 1 era 1.3 quando le concorrenti erano 10 o 1.1, vedi Appia .

156 vendeva perché  alla fine era svenduta, ed al 50% diesel.

Siamo onesti, un'alta romeo oggi, c'è  ed è Giulia. 

Con le caratteristiche delle vere Alfa, ma anche i prezzi.

Tonale/Junior può essere l'Alfasud dei nostri tempi , cioè  l'interpretazione  Alfa di una segmento C generalista,  ma non una vera Alfa. 

Certo che se vogliamo la Giulia ai prezzi di 156 ( ovviamente riportati ) , abbiamo sbagliato costruttore e secolo.

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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26 minuti fa, gilerak scrive:

Le versioni sotto i 200 cv c'erano ed erano le diesel. Del resto nel mondo in cui Giulia è nata in Europa tali auto si vendevano quasi solo Diesel mentre nei paesi dove i diesel non andavano di moda, vedi USA, non aveva senso avere motori spompi. 

L'errore semmai è stato non aggiornare la gamma europea con motori ibridi dopo il 2020.

Appunto, nei mercati esteri il problema non erano le motorizzazione poco cavallate, ma la mancanza di un motore intermedio, tant'è che i geni hanno segato il GME mild hybrid che sarebbe stato ottimo.

 

Il problema con Alfa non è che non vende perchè non ci sono versioni e motori più accessibili, ma perchè i modelli non vengono seguiti come fanno i concorrenti (vedesi 4c abbandonata a sè stessa), non vengono assecondati i clienti e le esigenze di mercato e soprattutto non c'è continuità nel proporre prodotti

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1 minuto fa, Kay195 scrive:

Appunto, nei mercati esteri il problema non erano le motorizzazione poco cavallate, ma la mancanza di un motore intermedio, tant'è che i geni hanno segato il GME mild hybrid che sarebbe stato ottimo.

Si, il 2.0 forse sarebbe stato meglio nelle declinazioni 200, 250, 330 mhev. Col 250 prendevi qualcosa in più in Italia rispetto al 280 e col 330 accontentavi di più certi paesi esteri.

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3 ore fa, stev66 scrive:

20% venduto Italia 80% estero.

Fai un po' te.

L'auto è  costosa e così  deve essere

 

Non ci intendiamo: rispondevo a "Giorgio non è stato sviluppato tenendo conto dei desideri degli italiani", perché poco prima si scriveva che "in Alfa hanno preferito mettere a posto i conti invece di investire sul prodotto", e la mia risposta stava a significare che: nonostante la scelta intelligente (?) di snobbare il  mercato storico principale e preferire i desideri del mercato estero, le auto su Giorgio (che pure hanno avuto più successo all'estero rispetto alle progenitrici) non hanno avuto abbastanza successo da giustificare (per i capoccia) lo sviluppo del prodotto, e il pianale è stato praticamente abbandonato... quindi sì, hanno avuto maggior successo all'estero rispetto ai precedenti, ma non è un successo in assoluto, altrimenti avrebbero sviluppato...

 

Quante generazioni di prodotto della concorrenza ci sono state dal 2015 ad oggi, a parità di segmento?

 

Forse così ho chiarito meglio :-) 

 

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1 ora fa, savio.79 scrive:

Non ci intendiamo: rispondevo a "Giorgio non è stato sviluppato tenendo conto dei desideri degli italiani", perché poco prima si scriveva che "in Alfa hanno preferito mettere a posto i conti invece di investire sul prodotto", e la mia risposta stava a significare che: nonostante la scelta intelligente (?) di snobbare il  mercato storico principale e preferire i desideri del mercato estero, le auto su Giorgio (che pure hanno avuto più successo all'estero rispetto alle progenitrici) non hanno avuto abbastanza successo da giustificare (per i capoccia) lo sviluppo del prodotto, e il pianale è stato praticamente abbandonato... quindi sì, hanno avuto maggior successo all'estero rispetto ai precedenti, ma non è un successo in assoluto, altrimenti avrebbero sviluppato...

 

Quante generazioni di prodotto della concorrenza ci sono state dal 2015 ad oggi, a parità di segmento?

 

Forse così ho chiarito meglio :-) 

 

Il problema che se volevano privilegiare il mercato italiano dovevano 

1 svendere prodotti di valore ( cosa fatta da Fiat fino a marchionne )

2 mettere il trilobo alla tipo 4 p , metterci il 2.0 trasversale Turbo e vendere il tutto al 20% in più  della Tipo stessa  :lol:

 

Perché  in Italia  si guarda al prezzo .ed oltre ad un certo prezzo si compra tedesco a prescindere. 

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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Certo che se si vuole fare i premium solamente aumentando i prezzi, ma continuando con la gestione del marchio penosa come negli anni passati... auguri... Almeno prima c'era il prezzo...... Ora nemmeno quello...

☏ Redmi Note 7 ☏

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AlfaRomeoAlfasud_QuadrifoglioOro.jpg.54d8d4789689b7fed7bdcf7d3b003ec7.jpg 

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32 minuti fa, stev66 scrive:

Il problema che se volevano privilegiare il mercato italiano dovevano 

1 svendere prodotti di valore ( cosa fatta da Fiat fino a marchionne )

2 mettere il trilobo alla tipo 4 p , metterci il 2.0 trasversale Turbo e vendere il tutto al 20% in più  della Tipo stessa  :lol:

 

Perché  in Italia  si guarda al prezzo .ed oltre ad un certo prezzo si compra tedesco a prescindere. 

Ma non ho scritto che la dirigenza avrebbe dovuto privilegiare il mercato italiano, quello che volevo intendere è che la dirigenza non ha creduto nel progetto di rilancio, lasciandolo incompiuto e non rinnovando neanche i due modelli in croce che avevano realizzato.

 

Non lo so, è come se io volessi aprire da zero una gioielleria investendo 100.000€ e dopo sei mesi decidessi di ridurre a 80.000 l’investimento, e poi dopo ancora un anno decidessi di chiudere tutto perché l’investimento non è rientrato.

(nessuno voleva comprare gioielli nella mia gioielleria arredata in “arte povera”, mah non capisco perché)

 

Una serie di errori di strategia, tra investimento troppo basso iniziale, taglio assurdo nel mentre, e troppa fretta di vedere i risultati, mi fanno fare alla fine la scelta peggiore: buttare tutto nel cesso e aprire un più economico negozio di frutta e verdura (scendere al segmento B partendo dal D, addirittura lasciando scoperto il C)

 

Questo accade quando scambi il mondo dell’industria e il mercato di beni di valore, col mercato finanziario, quello dove puoi arricchirti o bruciare capitali in mezz’ora.

 

Ma industria e clientela sono cose diverse dalla finanza: il cliente lo devi coccolare per anni, se vuoi che ti resti fedele.

 

Se fai dodici anni di Giulietta e Mito e poi tiri fuori una vera bella macchina, e te la fai pagare il giusto, può andare bene all’inizio, ma devi essere persistente, altrimenti hai conquistato una fetta di mercato che al rinnovo del parco perderai.

 

E siccome quando si acquistano auto di un certo valore, si compra anche il marchio (e la filosofia che c’è dietro, come dice anche il titolo di questa discussione) se la filosofia di Alfa dev’essere questa di campare alla giornata, il marchio stesso perde valore… mancanza di serietà, di valorizzazione del prodotto, di continuità, di visione, di strategia… non fanno bene all’immagine del marchio, e di conseguenza i prodotti che hanno quel marchio sullo scudetto perdono valore agli occhi del consumatore, che non è tanto stupido da non essere in grado di confrontare l’offerta (ridotta all’osso e a singhiozzo) di un marchio con quella sterminata e continuativa della concorrenza.

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