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FIFA World Cup 2010: Sudafrica


Navarre75

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Mondiali: il Brasile vince a fatica

Battuta 2-1 una ottima Corea del Nord

Fatica molto più del previsto il Brasile per superare la matricola della Coppa del Mondo' date=' quella Corea del Nord avvolta nel mistero ma capace di tenere sotto scacco gli uomini di Dunga per quasi un'ora di gioco. C'è voluto un gran gol di Maicon al 54' per sbloccare una situazione complicata. Decisiva la rete di Elano al 74' ben servito dall'ispirato Robinho che ha reso vana la meritatissima rete di Yun Ji a cinque minuti dal termine.

Quella andata in scena a Johannesburg è sembrata la rivisatazione dell'epica sfida tra Davide e Golia. Il "Davide" in questione era la piccola quanto misteriosa Corea del Nord costretta ad incontrare sul proprio cammino il gigante del calcio mondiale, un "Golia" verdeoro, il Brasile di Carlos Dunga. L'esito alla vigilia era scontato, si scommetteva solo su quanti colpi il gigante avrebbe rifilato all'avversario: tre, quattro, cinque... macché. Il campo ha restituito tutta un'altra musica, ben più armonica ed equilibrata a dispetto delle 104 posizioni di differenza nel ranking mondiale. Due a uno sofferto per il Brasile e applausi convinti agli asiatici.

Ovviamente la partita non è stata giocata alla pari, ci mancherebbe, ma la Corea ha saputo usare al meglio le armi a propria disposizione: attenzione, applicazione e tanto impegno nel chiudere ogni possibile spazio alla Seleçao che di contro ha messo in campo, per almeno un'ora, uno stucchevole quanto lento possesso palla più consono al "Joga Bonito" da spiaggia che a una competizione mondiale. L'unico a ballare un po' di samba anche nel gelo sudafricano è stato Robinho con giocate che - a dire il vero - spesso sono risultate fini a sé stesse.

Il sogno coreano si è però infranto quasi dopo un'ora di gioco contro l'astro e il genio di Maicon, capace di sbloccare il risultato con una magia da fondo campo. Un esterno destro a rientrare che sorprende il portiere e marca la differenza tra due squadre mai così vicine seppur così lontane nel modo di interpretare e giocare il calcio. Lo stesso sogno però non si è spento neppure dopo il gol di Elano a un quarto d'ora dal termine col commovente impegno di Tae Se e compagni che ha trovato il giusto premio a un minuto dal termine con la rete di Yun Ji. Un'azione e una rete da applausi come tutta la prova dei coreani che nel finale hanno anche sfiorato il colpaccio.

Per quanto riguarda il Brasile, Dunga farebbe bene a preoccuparsi. Se è vero che il samba a certe latitudini, soprattutto d'inverno, non si balla è anche vero che una prestazione così sottotono contro una squadra oggettivamente non paragonabile ai verdeoro non è giustificabile, nemmeno se si parla di carichi di lavoro. Quello suonato da Yun Ji è stato un campanello d'allarme e Dunga, se vuole tornare a casa sano e salvo, farebbe bene a non sottovalutarlo.

[b']LE PAGELLE

Maicon 7 Anche lui sembra esser caduto in un profondo letargo fino al colpo di genio che sblocca il risultato. Finta di cross ed esterno sul primo palo che sorprende Myong Ri. Esempio lampante di quel che si definisce un colpo da fuoriclasse che, non a caso, decide una partita complicata.

Melo 6.5 I tifosi juventini si saranno stropicciati gli occhi. Il buon Felipe è padrone del centrocampo. Sarà perché il suo compito in nazionale non è quello di costruire il gioco bensì quello di rubare palloni? Evidentemente sì, perché sempre il buon Felipe appare anche più tranquillo e a suo agio del solito, lontano parente insomma di quello irritante e irritabile nella versione a due colori.

Kakà 5 Il caro vecchio Ricardo non è più lo stesso ormai. Lento, impacciato, poco ispirato e ancor meno lucido l'asso del Real Madrid fatica a decollare ormai da tanto - forse troppo - tempo. La dimostrazione di questo è il fatto che il suo sostituto, Nilmar (6.5), nel giro di dieci minuti si crea tre occasioni da gol. Il Kakà migliore è rimasto al 2007.

Luis Fabiano 4.5 Si è presentato come miglior marcatore della Seleçao durante le qualificazioni e pretendente numero uno al titolo di capocannoniere in Sudafrica. Se il valore messo in campo è questo chi ha creduto in lui può anche già cominciare a mettersi le mani nei capelli, sbaglia tutto ciò che gli è stato possibile sbagliare: la sua conclusione più pericolosa ha distrutto una delle migliaia di vuvuzela al secondo anello.

Tae Se 6.5 Il paragone con Rooney cade ancor prima che la partita abbia inizio. La sua immagine commossa e commovente durante gli inni nazionali farà il giro del mondo e restituisce un po' di umanità a un mondo - quello calcistico - troppe volte cosparso di superficialità. Alzi la mano però chi ha mai visto piangere il vero Rooney...

all. Kim Jong Hun 8 È sconosciuto ai più tanto che non si sa neppure la sua vera data di nascita. Nonostante questo di calcio ne capisce e la dimostra sfruttando al massimo le potenzialità - poche - della sua Corea che per quasi un'ora tiene sotto scacco i pentacampioni brasiliani rischiando nel finale un clamoroso pareggio. Tanto di cappello.

IL TABELLINO

BRASILE - COREA DEL NORD 2-1

BRASILE (4-2-3-1): Julio Cesar 6; Maicon 7, Lucio 5.5, Juan 6.5, Bastos 6.5; Gilberto Silva 6, Melo 6.5 (38'st Ramires sv); Elano 6.5 (27' st Dani Alves sv), Kakà 5 (32' st Nilmar 6.5), Robinho 6; Luis Fabiano 4.5. A disposizione: Gomes, Doni, Luisao, Thiago Silva, Gilberto, Josuè, Baptista, Kleberson, Grafite. All:. Dunga.

COREA DEL NORD (5-4-1): Myong Ri 6; Jong Cha 6, Kwang Ri 6, Yun Ji 7, Li 6; In Mun 6 (35' st Kim sv), Yong An 6, Nam Pak Chol 6, Chol An 6; Yong Hong 6, Jong Tae Se 6.5. A disposizione: Gil, Won, Won, Li, Jin, Chol, Pak Nam, Hyok, Jun, Myong, Kim, Sung Hyok, Chol. A disposizione: Kim Jong Hun.

ARBITRO: Kassai (Ungheria)

MARCATORI: 9' st Maicon (B), 26' st Elano (B), 44' st Yun Ji ©

AMMONITI: Ramires (B)

ESPULSI: nessuno

15 giugno 2010

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Modificato da Navarre75

Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

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Non ho scritto nulla fin'ora perchè sto inorridendo. Questo è il mondiale PIU' BRUTTO che si ricordi a memoria d'uomo, dove gli errori da parte di tutti non si contano e il bel gioco sembra un ricordo lontano di un altro calcio.

Bisogna fare qualcosa per cambiare questo sport.

Chi è più criminale, chi tiranneggia il suo popolo, o chi prima finanzia il tiranno, e poi rimpiazza la dittatura con l'anarchia?

(Niall Ferguson, trad. Rita Baldassarre, Corriere Della Sera 02/01/2007)

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Un Mondiale senza bomber

Solo 3 centravanti in gol: e le stelle?

C'è Miro Klose' date=' habitué del gol Mondiale, e ci sono gli onesti lavoratori Park e Gyan. Per il resto, la lista dei bomber di questa edizione della Coppa del Mondo si può anche chiudere qui. Già, perché in attesa della Spagna, la prima giornata della kermesse sudafricana ha evidenziato un dato preoccupante: i centravanti non segnano. Sono spuntati, in difficoltà, magari nemmeno talentuosi. In Germania, per dire, a questo punto le doppiette erano 4.

Numeri, niente di più, oppure il segnale di una nuova tendenza. Addio, per chiarirci, alla punta che aspetta sorniona l'occasione buona per infilare il portiere avversario. Il centravanti moderno, come ci insegnano tutti gli allenatori di oggi, deve faticare. Lavorare per la squadra, prendere molte botte e, all'occorrenza, fare il lavoro sporco in fase difensiva. E segnare? Mah, se capita, perché sembrerebbe non essere poi così importante. Va da sé che poi certi conti non tornino. E che le stelle, ahinoi, restino a guardare.

Il centravanti abulico non è dunque un problema esclusivo dell'Italia. Non segna Van Persie nell'Olanda come non segna Luis Fabiano nel Brasile. Non punge Higuain nell'Argentina e non si sono visti Rooney e Heskey nell'Inghilterra. Della Francia di Domenech inutile anche parlarne. E meno male che almeno la Germania ha preso la questione sul serio, perché altrimenti...

Mica è tutto qui, però, perché ad oggi anche gli altri annunciatissimi numero uno del Mondiale non si sono fatti vivi. Tolto Gerrard, subito in gol, il massimo della vita è stato il palo di Cristiano Ronaldo contro la Costa d'Avorio. A proposito: Drogba, subentrato in corsa dopo un recupero-lampo dall'infortunio, ha subito dato la sensazione di poter essere pericoloso. Hai visto mai che non sia lui a sbloccare i bomber...

In chiusura, perché la questione si capisca meglio, un salto nel passato. In Germania, dopo la prima giornata, Klose, Villa, Cahill (l'Australiano che quest'anno s'è beccato il rosso, ndr) e Rosicky avevano già esultato due volte. Oltre a loro, avevano timbrato il cartellino Crouch, Crespo, Saviola, Drogba, Robben (adesso fuori per infortunio), Koller, Kakà e Torres. Tutti giocatori di prima grandezza. Ma questa è obiettivamente un'altra storia...

di [b']Alessandro Franchetti.

16 giugno 2010

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Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

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Per quel che ho visto, conclusioni a parte, l'Italia non mi sembra affatto messa peggio delle "favorite". Anzi.

Consideriamo sempre che non giocavamo contro dei "pirla". Hanno battuto il brasile nelle qualificazioni, e se non sbaglio sono comunque arrivati secondi.

Noi avremmo potuto e dovuto vincere, ma insomma.... se troviamo la via del gol (e con Pazzini e Di Natale abbiamo buone possiblità), imho non siamo messi male come a molti piace pensare.

Poi la palla è rotonda... può succedere di tutto. Agli Europei ci sarebbe bastato un colpo di culo ai rigori e avremmo mandato a casa la squadra che poi ha vinto, con merito, l'intera competizione.

Ai mondiali 2006 non ci danno il rigore al 90' contro l'Australia...e invece di diventare campioni, torniamo a casa insultati.

http://dl.dropbox.com/u/1126539/nexus_s_boot_animation.gif

 

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mio modestissimo parere

Il calcio moderno è arrivato anche nelle nazioni più piccole. Sarà per merito degli allenatori stranieri che hanno dato un'organizzazione tattica anche a chi non sa calciare un pallone, ma vedo che ogni partita è tirata, difesa bassa - pressing - contropiede è il dictat delle squadre sfavorite. Ne va a discapito del bel gioco.

Questo sarà il mondiale più incerto della storia, scordatevi le goleade.

P.S.

un mio amico che vive a Londra da 3 anni, mi ha detto che lassù si sentono già campioni...... per me non andranno da nessuna parte, gli mancano un buon portiere e una punta che la butta dentro.

Mi dispiace per il don Fabio, ma oltre i quarti non andranno

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