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FIFA World Cup 2010: Sudafrica


Navarre75

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I più attivi nella discussione

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Beh dai non disperiamo alla fine gli azzurri ci arriveranno alla Finale dei Mondiali ... si nel video Waka Waka di Shakira :mrgreen::mrgreen::mrgreen:

 

"Qualche emiro che compra una Ferrari lo troverò sempre. Ma se il ceto medio finisce in miseria, chi mi comprerà le Panda?"

Sergio Marchionne

 

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per essere un paese dove il 99.9% dello sport è calcio(tv,giornali ecc ecc) non c'è male :lol: figura di cacca colossale...pur non amando molto il calcio sono molto patriottico...e oggi avrei preferito essere slovacco (ma anche "ceco" almeno non avrei visto 85 minuti di nulla assoluto)

PETIZIONE 125 in Superstrada e Autostrada

La Desmosedici è una moto difficile, quando dai gas vibra e si muove, ma è una sua prerogativa perchè se non ti fai spaventare vedi che tutto funziona. [Casey Stoner]

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Se le squadre italiane non fanno giocare gli italiani come diavolo fa la nazionale a trovare i giocatori buoni? ah già con balotelli e materazzi sarebbe cambiato tutto...

Poi Lippi ha le sue belle colpe, in tre partite non è riuscito ad azzeccare una formazione.

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Paraguay' date=' è uno 0-0 dolcissimo[/size']

Sudamericani meritatamente agli ottavi

Finisce 0-0 a Polokwane tra Paraguay e Nuova Zelanda. I sudamericani si confermano al primo posto nel girone F e passano, con gran merito, agli ottavi di finale della Coppa del Mondo. Dopo un primo tempo stentato, ma sempre saldamente in mano agli uomini di Martino, la seconda frazione è più aperta ed equilibrata, ma le emozioni che regala sono davvero poche. La Nazionale di Herbert chiude il Mondiale davanti agli azzurri.

LA PARTITA

Finisce col risultato più imprevisto, ma, forse, più funzionale alle aspirazioni di entrambe le nazionali: grazie al pareggio a reti bianche, infatti, il Paraguay chiude al primo posto la sua avventura nel gruppo eliminatorio (e si assicura la parte del tabellone dei playoff più agevole), mentre la Nuova Zelanda saluta il Sudafrica senza aver mai sfigurato nei 270' e, addirittura, davanti all'Italia campione in carica.

Gara da sbadigli nella prima mezzora: la sensazione è che voglia essere il Paraguay a fare la partita, ma, di fatto, gli uomini di Martino si rendono pericolosi solo col perfido destro del capitano Caniza. Di poco alto il suo tiro al 19', ancora più pericolosa la seconda conclusione al 29'. I neozelandesi fanno piuttosto fatica a superare le maglie difensive sudamericane e la situazione non migliora col passare dei minuti: al 35' arriva anche il primo tiro nello specchio della porta per i paraguayani, ad opera di Valdez, subito imitato da Cardozo, ma senza successo. I biancorossi, tuttavia, complice la momentanea sconfitta dell'Italia, non hanno fretta a concretizzare quanto (di poco) creato e le squadre vanno al riposo sul risultato di partenza.

La ripresa mette in mostra, fin da subito, una Nuova Zelanda più intraprendente, bisognosa del vantaggio e che costruisce la sua azione più pericolosa già al 3': percussione dalla tre quarti di destra di Elliot e conclusione a lato di poco. Il Paraguay amministra senza grandi difficoltà, ma non esita a portarsi in attacco, con l'immenso Caniza prima e con Cardozo poi: il muro neozelandese legge. A venti minuti dalla fine, Martino rivoluziona il reparto offensivo per garantire più ritmo e copertura ai suoi: Barrios e Benitez sostituiscono Valdez e l'immobile Cardozo. Proprio Barrios, servito da Santa Cruz, va vicino al vantaggio; quindi è lo stesso attaccante del Manchester City a salire in cattedra con un bolide centrale, respinto a pugni chiusi da Paston. Partita giocata più a viso aperto da entrambe le squadre negli ultimi minuti, ma lo 0-0 non si schioda fino al fischio finale.

LE PAGELLE

CANIZA 7 - Il migliore: capitano "senza macchia e senza paura", verrebbe da dire. All'alba dei suoi 36 anni (e al suo quarto Mondiale), è lui a rendersi più pericoloso di tutti con dei destri avvelenati e carichi di esperienza. Inoperoso in difesa, per la pochezza degli avversari, si riscopre uomo di fascia.

VALDEZ 6.5 - Nel generale "mollume" che regna sullo stadio di Polokwane, il 27enne "folletto" si distingue per qualche rapido inserimento e per il duello ravvicinato con Reid, tra colpi proibiti e falli da tergo. È l'elemento più incisivo in attacco, fino a quando Santa Cruz decide di svegliarsi.

CARDOZO 4.5 - Spento, avulso dalla manovra, il peggiore tra i peggiori. Stantuffo inamovibile (nel vero senso del termine) del centrattacco sudamericano, ci regala un paio di conclusioni velletarie e nulla più. Sollievo quando entra Barrios, al suo posto.

MARTINO (all. Paraguay) 7 - È riuscito a creare un grande gruppo, coeso, cinico e che comincia a ragionare da "grande": ne è un esempio questa gara, dove il Paraguay si è limitato ad amministrare e custodire quanto di prezioso aveva raccolto nei precedenti 180'.

HERBERT (all. Nuova Zelanda) 7 - È un voto da generalizzare a tutti gli All Whites: escono dalla rassegna, è vero, ma lo fanno da imbattuti e dopo essere stati derisi nelle amichevole premondiali (v. sconfitta col Cile). Inutile ricordare che, altro motivo di soddisfazione, chiudono il girone davanti all'Italia.

IL TABELLINO

PARAGUAY-NUOVA ZELANDA 0-0

Paraguay (4-3-3): Villar 6; Caniza 7, J. C. Caceres 6, Da Silva 6, Morel 6; Vera 6, V. Caceres 5.5, Riveros 6; Santa Cruz 6.5, Cardozo 4.5 (21'st, Barrios 6.5), Valdez 6.5 (21'st, Benitez 6). A disposizione: D. Barreto, Bonet, Bobadilla, Veron, Alcaraz, Torres, E. Barreto, Ortigoza, Santana, Gamarra. All.: Martino.

Nuova Zelanda (3-4-3): Paston 7; Reid 6.5, Nelsen 6, Smith 6; Vicelich 5, Bertos 5.5, Elliott 6, Lochhead 6; Fallon 5, Smeltz 6, Killen 5.5 (34'st, Brockie s.v.). A disposizione: Moss, Bannatyne, Sigmund, Boyens, Brown, Barron, McGlinchey, Clapham, Mulligan, Christie, Wood. All.: Herbert.

Arbitro: Nishimura (Giappone)

Marcatori: -

Ammoniti: V. Caceres (P), Santa Cruz (P), Nelsen (N).

Espulsi: - nessuno

24 giugno 2010

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Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

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Italia umiliata ed eliminata

La Slovacchia ci batte 3-2

Nessun carro per Lippi e nessun vincitore. La peggiore Nazionale che l'Italia ricordi manda in archivio 4 anni da campioni del Mondo e raggiunge la Francia' date=' l'altra finalista del 2006, tra le eliminate illustri di questo mondiale. A condannarci ci pensano Vittek e Kopunek. Del primo, al 24' e al 73', la doppietta per il 2-0 della Slovacchia. Del secondo il 3-1 all'89'. Per l'Italia in gol Di Natale (80') e Quagliarella (92'). Slovacchia agli ottavi.

[b']LA PARTITA

L'Italia che non c'è è come l'isola sognata e mai raggiunta. Lippi, parole sue della vigilia, la aspettava a Johannesburg, ma i tre moduli provati negli ultimi 90' della sua carriera azzurra dimostrano che nemmeno lui sapeva bene dove cercarla. L'ultimo atto della sua gestione è a dir nulla imbarazzante. Perché tra convocazioni e spedizione sudafricana il ct è riuscito a mandare in frantumi ogni linea guida del nostro pallone. Siamo stati per un secolo il Paese dei trequartisti e dei dualismi (Rivera-Mazzola, per dirne solo uno) e ci siamo presentati all'appuntamento con il Mondiale senza un solo fantasista in rosa. Siamo stati gli inventori della difesa a oltranza e del catenaccio e ci siamo fatti infilare da qualunque avversario, perfino da una rimessa laterale. Eravamo maestri nella tattica mentre ora prendiamo lezioni da tutti, allungando i reparti e dimenticando, in fase di ripiegamento, sei uomini oltre la linea del pallone. C'è da non crederci, ma, invece, è tutto vero. Proprio come quattro anni fa. Tutto vero, ma tutto tremendamente triste.

E poco importa che alla fine gli azzurri abbiamo provato a sperarci accorciando due volte le distanze. Perché, alla luce di quanto si è visto, eliminandoci la Slovacchia ha tutta l'aria di averci evitato figure se possibili peggiori nell'ottavo contro l'Olanda, la nazionale ci sarebbe probabilmente capitata in sorte. Gol a parte - fino a oggi su angolo contro il Paraguay e su rigore contro la Nuova Zelanda -, abbiamo fatto una manciata di tiri in porta in tre partite. Roba da contarli su una mano. La Nord Corea, per dire probabilmente la peggior squadra qui in Sudafrica, ha tirato di più. Cedere il passo ad altri è, quindi, nient'altro che logico. E lasciare a Lippi un carro vuoto e senza vincitori era previsto e prevedibile.

Lippi, già. Il ct, va detto, le ha onestamente provate tutte. Quattro moduli (dal 4-2-3-1 al 4-4-2, dal 4-3-3 al rombo), tutte le punte possibili (Quagliarella compreso), quasi tutti i giocatori della rosa. Ha, in altre parole, tentato senza successo di mettere in ordine il suo personalissimo cubo di Rubik che, gira e rigira, non ha mai composto l'azzurro sulla faccia di questo Mondiale. Voleva una squadra duttile, ha trovato una formazione confusa, che ha dato il meglio negli ultimi 45 minuti da campioni del Mondo.

Nella ripresa dell'ultimo match sudafricano contro la Slovacchia, qualcosa si è visto. Una mezza occasione fallita di testa da Iaquinta, un tiro a rientrare di Di Natale disinnescato da Mucha e l'occasione delle occasioni firmata Quagliarella (destro a colpo sicuro respinto da Skrtl sulla linea o forse addirittura dentro la porta) prima dei due gol nel finale. Un rigurgito di orgoglio sembrato più disperazione che altro. Poco, troppo poco per abbandonare l'Africa a testa alta. Anche perché Vittek, al 24' e al 28' della ripresa, ha messo un timbro grande così sul nostro foglio di via (conlcusione dal limite dopo un errore di De Rossi il primo, tocco in anticipo su Chiellini il secondo). Il 2-1 di Di Natale all'80' è servito solo per altri dieci minuti da sopravvissuti del pallone, da agonizzanti del calcio. Kopunec, all'88', ha calato definitivamente il sipario sugli azzurri sorprendendoli addirittura da rimessa laterale (!). Quagliarella, al 92', ha semplicemente dato senso al suo Mondiale firmando l'inutile 3-2.

È finita qui: era dal '74 che non uscivamo al primo turno ed è la prima volta nella nostra storia che non vinciamo nemmeno una partita ai Mondiali. Per Lippi un altro record. Siamo partiti da campioni del Mondo, torniamo da ultimi, o quasi, della fila. Prandelli, cui è già stata affidata questa squadra malandata, avrà molto da lavorare.

IL TABELLINO

SLOVACCHIA-ITALIA 3-2

Slovacchia (4-2-3-1): Mucha; Pekarik, Skrtel, Durica, Zabavnik; Strba (42' st Kopunek), Kucka; Vittek, Hamsik, Stoch; Jendrisek. A disp.: Pernis, Kuciak, Pekarik, Cech, V. Weiss, Sapara, Holosko, Jakubko, Sestak, Kucka, Salata. All.: Weiss

Italia (4-3-3): Marchetti; Zambrotta, Cannavaro, Chiellini, Criscito (1' st Maggio); Montolivo (11' st Pirlo), De Rossi, Gattuso (1' st Quagliarella); Pepe, Iaquinta, Di Natale. A disp.: De Sanctis, Maggio, Gilardino, Bocchetti, Marchisio, Camoranesi, Palombo, Quagliarella, Pazzini, Pirlo, Bonucci. All.: Lippi

Arbitro: Webb (ING)

Marcatori: 24' e 28' st Vittek, 44' st Kopunek (S), 35' st Di Natale, 47' st Quagliarella (I)

Ammoniti: Strba, Vittek, Pekarik, Mucha (S), Cannavaro, Chiellini, Pepe, Quagliarella (I)

Espulsi: - nessuno

Pagelle da un disastro

Si salvano in pochi, Lippi da 3

Marchetti 5,5 Non ha colpe da fustigazione, ma è sempre quel pelo in ritardo, attanagliato anche lui da un terrore che gli si legge in volto. Non è reattivo sul gol di Vittek e anche sul letale 3-1 slovacco si ha la sensazione che scatti un secondo di troppo. Troppa roba, per uno così acerbo a livello internazionale

Zambrotta 5 La carrozza è tornata zucca e il revival del 2006 finisce qui, almeno a livello fisico. Spinge poco e male, perlomeno, a differenza di altri, combina pochi guai in fase difensiva. Rimane in campo fino alla fine, ma sostanzialmente si trascina già dopo un'ora di gioco

Cannavaro 4 È fortunato perché il tempo, specie nello sport, cancella le cose brutte e perpetua quelle belle. Tra qualche anno, sarà tornato per tutti noi solo ed esclusivamente il gladiatore di Berlino, il capitano azzurro che alza la Coppa del Mondo. Oggi è il simbolo della clamorosa disfatta, a cui lui ha collaborato sul campo commettendo errori (anticipi, scelte, tutto) e, soprattutto, non risultando utile nemmeno dal punto di vista del carisma, della leadership nei confronti di un gruppo perlopiù composto da bravi ragazzi.

Chiellini 5 Lui avrebbe i titoli per figurare in altre Italie che furono, e lo dimostra nella prima fascia della ripresa, quando prova da solo (va beh, c'è anche Cannavaro) a difendere sui contropiede degli slovacchi. Il muro crolla in occasione del raddoppio slovacco, quando si fa sorprendere in maniera imbarazzante da Vittek. Parafrasando Paolo Conte in "Bartali", il suo naso è più triste che mai.

Criscito 4 Visino pulito, da bimbo, perfetto per rappresentare l'inadeguatezza di un ragazzo alle prese con un palcoscenico e delle responsabilità troppo più grandi di lui. Come Pepe, come Montolivo, è la bandiera dell'Italia dei "bamboccioni", che crescono nella bambagia di un campionato e di squadre che non chiedono loro più di tanto. Poi, alla resa dei conti di un mondiale, ci si accorge che non hanno gambe per camminare da soli.

Maggio 6 A destra dal primo della ripresa, con Zambrotta a sinistra. Vista la tragedia sportiva in corso, non gli viene chiesto di difendere più di tanto: e almeno in attacco si dà da fare e regala a Di Natale l'assist per l'1-1: sprecato, come questo mondiale azzurro

Gattuso 6 Può solo recitare la parte di Ringhio Gattuso: urlare, caricare, correre fino a che il fiato e le gambe, che non sono più gli stessi, lo reggono. Fa il suo dovere fino all'ultimo, che nel suo caso è il 45° minuto. Poi Lippi decide di rinunciare alla prudenza, e lo sacrifica. Avrebbe meritato ben altro addio a una maglia a cui ha dato tantissimo.

Quagliarella 6,5 Centimetri. Quelli che gli impediscono di entrare negli annali come il salvatore della patria pallonara. Centimetri maledetti in occasione della respinta sulla linea di Skrtel, ancora più maledetti su quel fuorigioco visto con acutezza inedita dal collaboratore di Webb: era il 2-2 a 6 minuti dalla fine, sarebbe cambiata la storia di questa partita, magari anche quella del mondiale azzurro. Segna il 2-3 e praticamente anche il primo gol azzurro, lascia il Sudafrica in lacrime e con l'etichetta di grande occasione persa da Lippi.

De Rossi 4 Tradisce anche lui, ed è l'ineluttabile segnale che bisogna tirare giù la saracinesca e andare a casa. I suoi inserimenti offensivi, che avevano tenuto in piedi la baracca con Paraguay e Nuova Zelanda, rimangono lettera morta. E consegna, con una leggerezza inconcepibile per uno come lui, la palla dell'1-0 alla Slovacchia.

Montolivo 4 Se c'era una piccola certezza che ci eravamo costruiti a fatica nei precedenti 180 minuti e spiccioli, era lui, Riccardo il Putto, pronto a raccogliere la fiaccola lasciata dai campioni del mondo. Sì, ciao. Alla partita della verità, la suddetta fiaccola gli brucia le mani e si rivede il Montolivo incerto, personalità zero di certe domeniche fiorentine. Lippi decide che è meglio Pirlo con una gamba sola che lui con due.

Pirlo 6 Non sta bene, è evidente, si capisce alla prima corsetta, alla prima veronica "alla Pirlo" con palla che rotola in fallo laterale. Dice sì a Lippi rischiando del suo. Teniamolo fuori dai processi, per favore: semmai ci si chiede a che punto fosse arrivato il c.t. per ricorrere, con 35 minuti ancora da giocare e con un solo gol di svantaggio, a una soluzione così disperata e nevrotica.

Pepe 4 "Er chiacchiera" ritorna il simpatico, volenteroso e altrettanto inutile giocatore della categoria "né carne, né pesce", probabilmente confuso dal frullatore tattico di Lippi. Il solito impegno, il solito onesto agonismo che gli fa rischiare anche il cartellino rosso nella ripresa. Non fa la punta esterna, non stringe vicino a Iaquinta, non fa l'esterno puro, aiuta poco dietro lasciando solo lo smarritissimo Criscito. E soprattutto non segna. perché quell'occasione colossale, netta, perfetta per un ex-attaccante grida vendetta al cielo. La sbucciata che ci rimette sull'aereo per l'Italia si candida a essere la copertina del peggiore Mondiale di sempre in 100 anni di storia azzurra.

Iaquinta 4 Niente giri di parole: un disastro. Forse non è più abituato - alla Juve non succede da tempo - a ricoprire il ruolo di prima punta. Ma tra movimenti, sponde e conclusioni è un pianto colossale: nessuno avrebbe creduto di rimpiangere Gilardino.

Di Natale 5,5 Un tiro (alle stelle) dopo pochi secondi di partita fa ben sperare, poi cade anche lui nel gorgo azzurro del primo tempo. Quando l'Italia, finalmente, dà segni di vita, lui c'è: l'errore del possibile 1-1 a inizio ripresa, però, è da codice penale, è veramente la definitiva svolta negativa di questa partita maledetta. Segna l'1-2 parziale, cerca il gol fino all'ultimo secondo, ma non lo trova, condannato anche lui dall'invisibile tribunale del calcio.

Lippi 3 Fine. In tutti i sensi. Nell'infinita vigilia mondiale, cominciata troppo tempo fa, tutti a dargli addosso sul fatto che la sua Italia-bis fosse troppo datata, logora, sazia. Nessuno si è accorto, nel bailamme delle polemiche, nel balletto dei tormentoni e dei nomi che datato, logoro, sazio fosse proprio lui, il C.T. Questa nazionale, con o senza Cassano e Balotelli, non sarebbe arrivata lontano, per due semplici ragione: il tasso tecnico generale è basso e di Messi o robe del genere non ce ne sono. Ma lui ha accelerato il naufragio del Titanic azzurro squarciando falle su falle con scellerate scelte tattiche, moduli cambiati come biancheria intima, gestioni delle partite prive di lucidità. Ci penserà, durante la lunga estate in barca? O riterrà di essere sempre e solo il c.t campione del mondo?

SLOVACCHIA

Il migliore

Vittek 7,5 24 giugno 2010. Una giornata che il buon centravantone slovacco racconterà a figli e nipoti: due gol alla grande (?) Italia, la qualificazione agli ottavi di finale, pomeriggio da leone nello stadio dei leoni del rugby sudafricano di "Invictus". Ogni Natale, però, ricordi di mandare una cartolina di auguri a De Rossi, Chiellini, Cannavaro, Marchetti...

Gli altri

Mucha 6,5; Pekarik 6, Skrtel 6,5, Durica 6, Zabavnik 5,5; Strba 6,5 (42'st Kopunek 6,5), Kucka 6,5; Hamsik 6,5, Vittek 7,5 (47'st Sestak sv), Stoch 6,5; Jendrisek 5,5 (49'st Petras sv).

24 giugno 2010

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Autocondanna Lippi: "Colpa mia"

"Incapace di preparare la squadra"

Marcello Lippi non attacca' date=' non cerca alibi, si congeda dal Mondiale e dalla panchina azzurra con una chiara assunzione di colpa per l'incredibile fallimento sudafricano: "Mi prendo tutte le responsabilità - ha detto il c.t. nel post-partita - se la squadra è entrata col terrore nelle gambe e nel cuore, vuol dire che l'allenatore non ha preparato bene la gara sul piano tattico e psicologico. Mi spiace da morire chiudere così"

"Se una squadra va in campo e per un'ora e un quarto e gioca cosi' - ha detto Lippi - la responsabilità è di chi l'ha preparata e l'ha messa in campo. Il problema è stato soprattutto psicologico, non sono riuscito a preparare la squadra per una partita così importante. Mi dispiace lasciare in questo modo, tutto pensavo tranne che questo, non pensavo di rivincere il mondiale, ma fare qualcosa di più sì. Mi assumo tutte le responsabilità di tutte le scelte che ho fatto. In bocca al lupo al mio successore e grazie a tutti per questi anni in parte fantastici e in parte meno". Ora scatterà l'ora dei processi, in Italia e non solo: "Processi? Tutto quello che volete, sono pronto - risponde Lippi - i processi li facevate prima, figuriamoci dopo una partita così. Ma io mi sono già autocondannato. Avevo fortemente il desiderio di rifare questa esperienza, ero convintissimo che avremmo fatto cose diverse. Mi dispiace enormemente". Sui continui cambi di formazione, sui tanti, forse troppi giocatori messi in campo: "Il problema non è mettere in campo prima un giocatore o un altro - si è difeso il C.T. - Il problema è mettere in campo una squadra che gioca in questo modo: la responsabilità è completamente di chi la manda in campo. Ero convinto che gli uomini che ho scelto potessero dare di più. Questo era come un ottavo di finale, dentro o fuori. Evidentemente ho sbagliato a creare i presupposti psicologici che non erano quelli giusti".

[b']

"MI FERMO UN PO'"

"È mia intenzione non allenare per un po'. Mi fermo qualche mese, poi valuterò a mente fredda", dice Lippi a proposito del suo futuro. E sul "passato prossimo": "Non sono pentito di essere tornato in nazionale. Era una esperienza che volevo rifare. Ero convintissimo di fare cose diverse e mi dispiace''.

24 giugno 2010

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Niente alibi abbiamo meritato di uscire perchè non abbiamo giocato per nulla a pallone in queste tre partite contro tre delle più scarse squadre del pianeta calcistico. Gli errori sono tanti e sarebbe lungo elencarli tutti. Mi fermo dicendo solo che utilizzando giocatori più affamati piuttosto che i soliti noti potevamo almeno pensare di superare il turno. Capisco anche che da parte di Lippi, cosi come avvenne per Bearzot, ci sia stata una sorta di riconoscenza verso coloro che ci trascinarono alla vittoria in Germania.

Beati voi che siete in Italia:roll:

Sti Cadaveri dei Tedeschi me li devo sopportare fino a domenica (escono anche loro)

Peccato comunque...

Vedo che le due pere di Dortmund sono ancora li che fanno male al deretano :mrgreen:

p.s.digli anche di, vista la squadra per la quale tifano fatta per 7/11 da naturalizzati polacchi, turchi e brasiliani, tifare a sto punto per l'argentina o il brasile tanto una squadra vale l'altra:lol:

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