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Infrastrutture italiane: storia, gloria e disastri


alettone75

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A mio parere uno stabilimento automobilistico nell'entroterra di Palermo è un assurdo economico puramente clientelare. Si fa nulla per renderlo almeno gestibile perchè cmq le infrastrutture se non le fa Mussolini in questo paese non le fa nessuno, quindi l'UNICA alternativa alla chiusura (e riportare l'economia più consona al luogo) è la riconversione ad altra produzione.

Se non va bene neanche quello, beh... non si può avere comprensione e solidarrietà all'infinito. Ci sono i campi da arare, le spiagge da pulire...

Quanta demagogia dio santo... Mussolini non è l'unico ad aver fatto infrastrutture, erano altri tempi e non mi sembra neppure il caso di rimpiangerlo visti i casini in cui ci ha pure infilato. Scusate l'OT politico ma accetto un governo democratico (anchè nel caso in cui non rappresenti direttamente il mio voto) ma una dittatura no e poi no.

La questione meridionale va risolta in qualche maniera, bisognaerà prima o poi trovare il modo di fare "decollare" questa parte d'Italia... e guarda non è un fatto di comprensione e solidarietà ma un fatto pratico, se accellera il sud accellera anche l'Italia.

niente da dichiarare...

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Quanta demagogia dio santo... Mussolini non è l'unico ad aver fatto infrastrutture, erano altri tempi e non mi sembra neppure il caso di rimpiangerlo visti i casini in cui ci ha pure infilato. Scusate l'OT politico ma accetto un governo democratico (anchè nel caso in cui non rappresenti direttamente il mio voto) ma una dittatura no e poi no.

La questione meridionale va risolta in qualche maniera, bisognaerà prima o poi trovare il modo di fare "decollare" questa parte d'Italia... e guarda non è un fatto di comprensione e solidarietà ma un fatto pratico, se accellera il sud accellera anche l'Italia.

perdonami ma nel mio discorso di demagogico proprio non c'è nulla, anzi è esporre le cose come nessuno fa proprio perchè troppo crudo.

Non è demagogìa invece dire che non c'è da rimpiangere Mussolini, che bisogna risolvere la questione meridionale, etc, etc.?

Ecco la vera demagogia...

in altri luoghi si può tagliare la legna, portare le vacche all'alpeggio, andare a caccia, fare l'istruttore di sci, raccogliere funghi..

è il momento di dare tutti una mano a chi è in difficoltà,senza pensare se i problemi sono in italia settentrionale,centrale, meridionale.La FIAT ha preso e ora deve pure dare.

Non è questa demagogia?? :confused::confused::roll::roll:

Prima di tutto è un fatto che la stragrande maggioranza delle infrastrutture che utilizzaziamo oggigiorno sono basate su quelle costruite da zio benni. Vogliamo escludere la A3 (toh, guardacaso è un cesso...) e poco altro?

Si decideva di fare la Autocamionabile della CISA o la Serravalle e la si faceva.

Qua sono 40 anni che aspettiamo la A3, 20 il Mose, 20 la variante di valico, e mi fermo per pietà.

E' un dato di fatto che le infrastutture IN TUTTI I PAESI sono state fatte in periodi storici in cui la "coscienza popolare" non poteva influire su certe decisioni ed in cui le maestranze lavoravano contente di farlo, di partecipare alla costruzione di qualcosa di importante per il loro Paese.

Oggi non è più così.

Utile o dannoso che sia, l'esempio del ponte di Messina è lampante. La TAV, la Variante, le autostrade in Sicilia, la Pedemontana, etc.

Secondo. Chi scrive è terrone al 50%! con tanti parenti prossimi anche non proprio abbienti. Quindi la realtà la conosco molto molto bene.

Pensare di risolvere la questione meridionale con interventi di politica economica di sostegno come è stato fatto fin'ora, è demagogico e dannoso.

Se avessi la soluzione vincerei il nobel, ma fare altre fabbriche è ormai ben appurato che non serve.

Se laggiù non ci si solleva da soli, non succederà mai nulla a livello di crescita sociale ed economica...

Con questo non dico che debbano chiudere lo stabilimento di Termini. Ho sempre detto che è Pomigliano da chiudere.

Una volta che viene proposta la conversione ad altra produzione, la si valuta ed accetta di buon grado con un cambiamento non certo qualitativo ma di indirizzo.

Sempre a protestare no, altrimenti si che la voglia di chiudere viene. E se c'è qualcuno in loco disposto a utilizzare lo stabilimento lo faccia, così fa un bel gesto nei confronti della propria gente.

Chissà perchè non ce ne sono.

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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perdonami ma nel mio discorso di demagogico proprio non c'è nulla, anzi è esporre le cose come nessuno fa proprio perchè troppo crudo.

Non è demagogìa invece dire che non c'è da rimpiangere Mussolini, che bisogna risolvere la questione meridionale, etc, etc.?

Ecco la vera demagogia...

Non è questa demagogia?? :confused::confused::roll::roll:

Prima di tutto è un fatto che la stragrande maggioranza delle infrastrutture che utilizzaziamo oggigiorno sono basate su quelle costruite da zio benni. Vogliamo escludere la A3 (toh, guardacaso è un cesso...) e poco altro?

Si decideva di fare la Autocamionabile della CISA o la Serravalle e la si faceva.

Qua sono 40 anni che aspettiamo la A3, 20 il Mose, 20 la variante di valico, e mi fermo per pietà.

E' un dato di fatto che le infrastutture IN TUTTI I PAESI sono state fatte in periodi storici in cui la "coscienza popolare" non poteva influire su certe decisioni ed in cui le maestranze lavoravano contente di farlo, di partecipare alla costruzione di qualcosa di importante per il loro Paese.

Oggi non è più così.

Utile o dannoso che sia, l'esempio del ponte di Messina è lampante. La TAV, la Variante, le autostrade in Sicilia, la Pedemontana, etc.

Secondo. Chi scrive è terrone al 50%! con tanti parenti prossimi anche non proprio abbienti. Quindi la realtà la conosco molto molto bene.

Pensare di risolvere la questione meridionale con interventi di politica economica di sostegno come è stato fatto fin'ora, è demagogico e dannoso.

Se avessi la soluzione vincerei il nobel, ma fare altre fabbriche è ormai ben appurato che non serve.

Se laggiù non ci si solleva da soli, non succederà mai nulla a livello di crescita sociale ed economica...

Con questo non dico che debbano chiudere lo stabilimento di Termini. Ho sempre detto che è Pomigliano da chiudere.

Una volta che viene proposta la conversione ad altra produzione, la si valuta ed accetta di buon grado con un cambiamento non certo qualitativo ma di indirizzo.

Sempre a protestare no, altrimenti si che la voglia di chiudere viene. E se c'è qualcuno in loco disposto a utilizzare lo stabilimento lo faccia, così fa un bel gesto nei confronti della propria gente.

Chissà perchè non ce ne sono.

Primo, per le infrastrutture quelli erano altri tempi, una situatione socioeconomica neanche lontanamente paragonabile a quella di oggi, infatti anche i governi del dopo guerra hanno contribuito alla realizzazione di molte delle infrastrutture di cui oggi usufruiamo.

Secondo, io sono personalmente contrario agli aiuti a pioggia sul mezzogiorno (molto elettorali), quelli che vengono dati senza un minimo di pianificarione e senza legare le eventuali future tranche di aiuti ad un feedbak positivo.

Sono invece favorevole ad aiuti volti a stimolare l'economia locale e a coordinarne lo sviluppo cercando di fare un pò alla volta nascere una cultura lavorativa ed imprenditoriale locale.

Puoi chiamarmi sognatore ma di sicuro non demagogo... e comunque chiudiamola qui perchè su questo abbiamo chiaramente opinioni inconciliabili.

niente da dichiarare...

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Stev, numericamente forse è corretto, ma "il grosso" in termini di impatto per singola infrastruttura è stato fatto precedentemente.

Quello che non accetto è che se anche nei primi anni 60 (con una burocrazia che organizzativamente e come impostazione si rifaceva a quella anni 30) si riusciva ad impostare e costruire qualcosa di serio, oggi non lo si possa fare SOLO perchè c'è sempre un qualcuno che deve dire la sua contro questo o contro quello.

Se da una parte è una conquista sociale, dall'altra è una iattura. Bisogna porre un limite a questo.

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

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comunque ricordiamo che il grosso dell'infrastrutture Italiane e' stato fatto negli anni '60 non negli anni '30.

infatti, è proprio così: si pensi all'Autostrada del Sole ed alle case popolari della legge Fanfani per tutto: purtroppo nei medesimi anni fu anche fatto scempio del paesaggio se è vero che i sacchi di Napoli e Palermo, tra gli altri, avvennero in quel periodo in cui si è tanto cementificato: vero anche che negli anni '30 (anzi, dal '25) fu avviato un grande progetto di ristrutturazione della rete delle statali ma, sul punto, basti pensare che è di quel periodo l'Iri (di Beneduce più che di Mussolini, per essere chiari), i codici civile e penale, l'Inps (meglio, la sua ristrutturazione) e via discorrendo: tuttavia, non è che sia necessario un tiranno che ti porta alla distruzione del Paese per fare qualcosa: nel suo piccolo la giustamente tanto bistrattata Campania, per dire, ha messo su una rete di trasporti più efficiente di quella di molte altre regioni, malgrado un'orografia singolare: si pensi al metrò regionale ed all'innumerevole quantità di strade varianti che rende la stessa Napoli più accessibile di Roma e di Milano.

Quanto a Pomigliano, oltre ad essere infrastrutturata decentemente, ha un indotto tale che augurarsene la chiusura è sconsiderato: questo non significa che non sia per certi aspetti meritato: anche se ricorderei che stranamente, caso piuttosto raro, la serie 0 di 147 è stata generalmente ritenuta migliore della serie 1, quindi forse qualche problema è anche nel manico: 159, inoltre, non mi pare soffra di particolari problemi di qualità.

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Dando uno sguardo ai dati Istat (dal 48 in poi) si scopre che dall'inizio degli anni 60 la spesa in infrastrutture si è sostanzialmente azzerata a parte qualche accelerazione sporadica. Questa non è demagogia.

Correr, competir, eu levo isso no meu sangue. É parte de mim. É parte de minha vida.

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perdonami ma nel mio discorso di demagogico proprio non c'è nulla, anzi è esporre le cose come nessuno fa proprio perchè troppo crudo.

Non è demagogìa invece dire che non c'è da rimpiangere Mussolini, che bisogna risolvere la questione meridionale, etc, etc.?

Ecco la vera demagogia...

Non è questa demagogia?? :confused::confused::roll::roll:

Prima di tutto è un fatto che la stragrande maggioranza delle infrastrutture che utilizzaziamo oggigiorno sono basate su quelle costruite da zio benni. Vogliamo escludere la A3 (toh, guardacaso è un cesso...) e poco altro?

Si decideva di fare la Autocamionabile della CISA o la Serravalle e la si faceva.

Qua sono 40 anni che aspettiamo la A3, 20 il Mose, 20 la variante di valico, e mi fermo per pietà.

E' un dato di fatto che le infrastutture IN TUTTI I PAESI sono state fatte in periodi storici in cui la "coscienza popolare" non poteva influire su certe decisioni ed in cui le maestranze lavoravano contente di farlo, di partecipare alla costruzione di qualcosa di importante per il loro Paese.

Oggi non è più così.

Utile o dannoso che sia, l'esempio del ponte di Messina è lampante. La TAV, la Variante, le autostrade in Sicilia, la Pedemontana, etc.

Secondo. Chi scrive è terrone al 50%! con tanti parenti prossimi anche non proprio abbienti. Quindi la realtà la conosco molto molto bene.

Pensare di risolvere la questione meridionale con interventi di politica economica di sostegno come è stato fatto fin'ora, è demagogico e dannoso.

Se avessi la soluzione vincerei il nobel, ma fare altre fabbriche è ormai ben appurato che non serve.

Se laggiù non ci si solleva da soli, non succederà mai nulla a livello di crescita sociale ed economica...

Con questo non dico che debbano chiudere lo stabilimento di Termini. Ho sempre detto che è Pomigliano da chiudere.

Una volta che viene proposta la conversione ad altra produzione, la si valuta ed accetta di buon grado con un cambiamento non certo qualitativo ma di indirizzo.

Sempre a protestare no, altrimenti si che la voglia di chiudere viene. E se c'è qualcuno in loco disposto a utilizzare lo stabilimento lo faccia, così fa un bel gesto nei confronti della propria gente.

Chissà perchè non ce ne sono.

Piccolo OT

Ax io qui scrivo poco e leggo tanto.

Mi sembri una persona molto intelligente ma dire che la maggior parte delle infrastrutture attuali sono state fatte durante il fascismo non è proprio corretto...Ad esempio la A1 è stata fatta a fine anni 50 (inaugurata a metà anni 60), lo stesso vale per l'autostrada del brennero il traforo del Montebianco del San Gottardo, l'alta velocità, le metropolitane milanesi e romane ecc. ecc.

Poi concordo con te che in questo paese ci si lamenta troppo e si fa sempre poco...per vari ragioni...che tutti sappiamo.

Ciao.

Luca

Le cose che possiedi alla fine ti posseggono.

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Piccolo OT

.Ad esempio la A1 è stata fatta a fine anni 50 (inaugurata a metà anni 60), lo stesso vale per l'autostrada del brennero il traforo del Montebianco del San Gottardo, l'alta velocità, le metropolitane milanesi e romane ecc. ecc.

In realtà la stragrande maggioranza delle infrastrutture che tu citi erano state progettate durante il ventennio ed alcune di loro (come parte della metropolitana di Roma) erano o state realizzate o in avanzato stato di realizzazione.

Inoltre la classe dirigente degli anni '50 e '60, gli anni del miracolo italiano, era stata formata proprio durante il ventennio ed infatti la degenerazione dei costumi cui assistiamo oggi era allora del tutto sconosciuta...

È dal '68 in poi che l'Italia ha iniziato a collassare sempre più su se stessa e ad utilizzare come spina dorsale, unico fra i grandi paesi occidentali, non un governo efficiente ma sulla piccola e media impresa...

I guai seri sono incominciati dopo la caduta del muro di Berlino quando abbiamo iniziato a delocalizzare la nostra industria in paesi del secondo e del terzo mondo e ad impoverire i nostri operai privandoli del lavoro.

Il tutto ovviamente in barba ai sindacati che più che difendere i loro associati hanno sempre pensato, quasi fossero cellule comintern, a difendere unicamente gli interessi dei loro vertici.

:it:

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