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Il futuro dell'Alfa Romeo: trattative di vendita (?)


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L'offerta di Piech non è segreta no...... daltronde frequentiamo tutti gli stessi ambienti o abbiamo tutti gli stessi amici.

Direi + che altro, per precisione, l'IDEA dell'offerta di Piech.

Checchè possano cianciare i due dei piani alti della palazzina, ovvero il finanziere e il rimarchiatore, evidentemente in cuor loro sanno bene che stan cacando fuori dal vaso. Non si spiegherebbe perchè, altrimenti, il MAI FATTO PRIMA dichiarare (a seconda che si dica in pubblico o in privato, ma il senso in nuce è questo) che gli Alfisti sono persone di cui non frega un cazzo e da bollare come sognatori. Tanto sognatori che comprano i veicoli della concorrenza, portando (la concorrenza) a delle quote di mercato che a Torino non vedono manco se si sfiniscono dalle pippe.

E questo è uno.

In secondo luogo, l'ennesima rottura (che diverrà a medio/lungo termine un problema per la Fiat) con i clienti è roba che nel 2010 non potrà passare nè sotto silenzio nè poco interessare "in giro". Facendo un paragone con Lancia, e capisco il dolore che anima chi è intervenuto nel topic citandola, a sto giro la "demolizione alla chetichella" come fu a metà anni '90 e successivamente con Lancia non può essere oggi possibile come non fu possibile uno strappo "silente e morbido" fra Alfa prima e Alfa dopo negli anni '80. In primo luogo l'Alfista è parecchio "passionale e volitivo", e posso capire che mentre ad Arese tali cose erano non solo comprese ma spesso condivise, in "sabaudia" non le si capisca o diano noia certe esternazioni. E' vero che gli Alfisti sono divisi in ottomila varie correnti, + o - profonde, + o - intelligenti, + o - elastiche o chiuse...... questo fa assomigliare la comunità di amanti del MARCHIO alla DC di una volta che, si badi bene, si sciolse solo dopo Tangentopoli e non certo prima.....

Poi ci mettiamo che il 2010 consente un flusso informativo potenzialmente infinito..... avevi voglia a metà anni '90 urlare e gridare e incazzarti, magari senza essere caratterialmente portato a farlo..... una "petizione" inventata da un appassionato col piffero che ti raccoglieva 700 firme in pochi giorni, come facevi?

E il fatto che si proceda, senza mistero, allo svilimento di Alfisti e Alfa in generale assume un connotato di colpa ancora + grave proprio alla luce del fatto che se ipoteticamente un Romiti avesse detto "dell'Alfa me ne fotto" nel 1990 era una cosa, si sarebbe saputa SOLO in certi ambienti, non in modo così allargato, e soprattutto non pioveva sul bagnato (Alfa produceva certe cose, ed aveva da poco cambiato proprietà al momento scontentando pochi o nessuno). Farlo oggi, mentre cade su gente esasperata e incazzata, in questo modo cialtrone e da mercatino rionale, quando se fai una loffa ora in 30 secondi la può sentire anche Singapore....... lì inizi a pensare se certuni han tutti i giorni del calendario o gliene mancan un po'!

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Se Alfa è messa così male perché non cedono davvero il marchio?! Evidentemente a loro interessa solo ed esclusivamente fare cassa a breve e sanno che Alfa nelle mani di un grosso gruppo, che investe nel prodotto (come VW), avrebbe un potenziale da paura e sarebbe un temibile concorrente in casa.

Arrivati a questo punto sogno un Duetto derivato dalla futura piattaforma della R4...

"That's the problem with drinking, I thought, as I poured myself a drink. If something bad happens you drink in an attempt to forget; if something good happens you drink in order to celebrate; and if nothing happens you drink to make something happen."

Charles Bukowski (Women)

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Vi copio il testo della lettera..... Invito altri a scrivere della questione Alfa al Corriere, senza volontà che le cose cambino, ma per mera soddisfazione personale e per non tacere ad ambienti "esterni" ai nostri soliti (forum etc.) che esistono discussioni, riflessioni eccetera in merito.

NON COMMETTIAMO due errori: 1. di parlare solo fra 4 gatti, quando "là fuori" c'è gente che cmq parla dei nostri soliti argomenti.

2. di far passare l'immagine che "alla fin fine, ce ne stiamo zitti" e si va a fare la fine dell'annientamento Lancia dieci e rotti anni fa.

Gentilissimo Dott. Mucchetti,

La ringrazio, seppur con ritardo, di avermi espresso il Suo apprezzamento per la mia lunga email.

Leggendo sul sito Quattroruote, ho avuto modo di sapere che si è ri-espresso sull'argomento durante il "Quattroruote day" e non le nascondo di non capire perchè "per il Paese sarebbe una iattura" l'eventuale cessione al gruppo VAG del marchio Alfa Romeo.

Perchè solo di marchio si tratta. Non stabilimenti, non dipendenti diretti, fermo restando che se non ricordo male anni fa si disse che l'eventuale cessione del brand non avrebbe compreso "i dipendenti che lavorano per il brand". Insomma, qualcosa di molto diverso dalla cessione a suo tempo fatta da IRI a favore di Fiat Auto.

Se ci si preoccupa degli aspetti occupazionali, direi che di preoccupazioni ne abbiamo avute, e ne abbiamo, ben tante anche sotto l'attuale proprietà. Le vetture a marchio Alfa Romeo vengono prodotte attualmente presso uno stabilimento non costruito da Fiat (Pomigliano, ex Alfasud) in numero risibile data la vetustà del prodotto (147, GT) e la partenza "castrata" di quello più nuovo (159) per i motivi già esplicitati nella mia precedente mail. E' chiaro che vi è un sotto utilizzo, che ha peraltro afflitto quello stabilimento da sempre, con rare eccezioni. L'idea di trasferire la produzione di Panda va vista nell'ottica di renderlo profittevole ed utilizzabile, ma chiaramente le sorti di Pomigliano sono oramai svincolate da qualsiasi legame con Alfa Romeo. Mito viene prodotta a Mirafiori, essendo una piattaforma GPunto, Giulietta verrà prodotta a Cassino essendo alla fin fine una piattaforma Bravo. L'abbandono dello schema 159, e prima di esso anche degli schemi 147 e GT, sanciscono l'assoluta fine di Pomigliano come plesso produttivo di vetture a brand Alfa Romeo. Questo nell'ottica oramai chiara di un brand (Alfa) che deve solo contribuire a saturare gli impianti produttivi Fiat, una sorta, parlando terra terra, di tappabuchi. Quanto emerge sin dai primi giorni dell'"era Wester" è difatti questo.

A questi punti, con lo scenario che va delineandosi, tutta sta gran iattura non la vedo: premesso che di immagine per l'Italia non parlo neppure, perchè date certe esternazioni, date certe offese verso una categoria di clienti (gli "Alfisti che sognano roba che non può esistere") c'è ben poco di immagine positiva..... ma a livello occupazionale onestamente che iattura sarebbe?

Sarebbe l'ammanco di 65000 vetture Mito da Mirafiori? Sarebbe l'ammanco di un apporto di una vettura non certo vista come premium da parte degli utenti come la nuova Giulietta? Si ciancia che la nuova segmento D, sostituta di 159, quand'anche venisse prodotta, lo sarà negli Stati Uniti: a noi come Paese Italia cosa cambia?

Se analizziamo invece il contesto, con ampia vision, come ci ha insegnato il grande progettista Alfa Orazio Satta vediamo anche delle positività relative ad un rilancio Alfa in giusta chiave, cosa che Fiat ha dimostrato di non saper/voler fare in oltre vent'anni e che l'attuale dirigenza proprio non considera. La rete di vendita Alfa è sfibrata, son imprenditori, son dipendenti, sono forza lavoro anch'essa. Se "cala lo straniero", esso come minimo necessita di direzioni commerciali. Quando VAG ha comperato Lamborghini poteva ben gestire centralmente dalla Germania tutto. Non ha invece rinunciato ad una "italianità" del marchio, con plessi in Italia.

Se per caso VAG comperasse Alfa, finalmente ceduta da Torino, unica ipotetica via di salvezza per un marchio altrimenti destinato alla banalizzazione e a rischio di scomparsa, e nel pacchetto venissero comprese anche le residuali infrastrutture di Arese ancora proprietà di Fiat Partecipazioni (Centro Direzionale con annesso Museo, sulla cui sorte attualmente non scommetterei una lira) non è così fuori dal mondo ipotizzare un nuovo centro pensante proprio ad Arese con annesso mantenimento della memoria storica.

Credo che sia utile ricordare di come il vessillo tricolore sia stato sbandierato anche nel 1986, quando venne sbarrata la strada a Ford colpevole di essere straniera... i risultati non son certo encomiabili.

Al momento attuale non vi è in discorso una crescita maggiore o minore di Alfa..... è un gioco la stessa sua esistenza.

Di un marchio passionale che viene ancora visto, nonostante tutto, anche all'estero come "italiano secondo solo a Ferrari", fermo restando che un'Alfa te la puoi comperare. La vision che viene da Mirafiori è diametralmente opposta e, a mio parere, non è corretta. Intendo industrialmente, tenendo volutamente fuori questioni affettive che riguardano sovente una piccola percentuale di clientela o potenziale tale.

E' per il bene dell'Alfa che si auspica la cessione ad un gruppo che la stimi (cosa che Fiat non ha mai compiutamente fatto, e men che meno fa adesso). L'alternativa è la banalizzazione, la schietta rimarchiatura prodotta poi in giro per il mondo. Ne abbiamo avuto esempi con Alfa 155 e 145/146, che commercialmente hanno significato poco o niente. Che han portato il marchio ben sotto le 100.000 unità prodotte. Che così come son state rifiutare, lo sarebbero di nuovo. Non sarà un caso se la "testa di ponte per il rientro in USA" (così la intendeva mesi fa Sergio Marchionne) Alfa Romeo proprio negli States viene pretesa come "coerente con il marchio": si aspettano un prodotto consono a combattere con le altre exotic cars, soprattutto tedesche. Di roba rimarchiata non ne vogliono. E non credo sia un caso se dopo tali "punti fermi" emersi in USA si sia assistito a certe esternazioni al limite della decenza, che possono essere considerate "coerenti" solo nella prospettiva di un disimpegno da Alfa. Se disimpegno deve essere, che si venda. Che si provi. Che si tenti. A differenza di altri marchi minori chiusi (Autobianchi, Innocenti) Alfa può ancora significare liquidità in arrivo per Torino. Fra qualche anno potrebbe significare niente. E la iattura arriverebbe egualmente.

RingraziandoLa anticipatamente per l'attenzione, la saluto cordialmente.

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'80 Alfasud 1.2 5m 4p --- '09 147 JTDm Moving

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Vedete che quando parlai di pessima scelta ne avevo ben donde... è ampiamente evidente che l'amico Fritz è una vittima della legge Basaglia. Questo signore l'Alfa Romeo (ma anche la Maserati) non la deve vedere ma nemmanco in cartolina. Giusto l'Abarth gli può andar bene. Forse.

Si, si...

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..........dico solo una cosa. Spero vivamente che questa lettera arrivi a chi di dovere e venga pubblicata sul quotidiano di domani. Io concordo in toto, Alfa Romeo DEVE essere venduta a VolksWagen.

in garage: MY22 BMW M3 Competition Xdrive G80 + MY22 Jaguar F-Pace SVR

 

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