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Il futuro dell'Alfa Romeo: trattative di vendita (?)


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I più attivi nella discussione

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Allora dicevi sul serio, pensavo che fosse un post ironico! :D Tutto quel ben di Dio in cambio di Alfa che se ti va bene vendi anche in Italia dici tu? Va bene l'amore cieco ma cosi è un po troppo... :D Mi sa che ha ragione Marchionne, vivete un pò fuori dal mondo!

Ma io non sono un alfista, e non parlo solo per il bene di Alfa, secondo me tutti quei marchi di lusso possono essere una bomba inesposa tra le mani, i soldi ricavati dalla loro vendita servirebbero intanto per consolidare VW, Audi e Skoda e per acquistare e rilanciare Alfa che se tirata su bene può dare i suoi frutti.

In oltre Alfa per VW può essere un cavallo di Troia per aumentare la sua presenza sul mercato italiano.

VW= marchio generalista

Audi= marchio elegante

Alfa= marchio sportivo ( sicuramente meglio di Seat quindi maggiore concorrenza a BMW)

Skoda= low cost

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Vorrei affrontare la questione da un punto di vista non strettamente tecnico ma per me altrettanto importante: il risvolto etico-sociale della questione.

- Sapere che chi lavora per questo marchio respira disillusione nella miglior delle ipotesi e, più frequentemente, frustrazione e depressione come il caso di francesco;

- scoprire che sono state nel tempo sempre più svuotate competenze e azzerate funzioni, in nome di economie di scala ma anche di freddi calcoli finanziari, portando quindi delle persone a dover decidere di prendere altri lidi, piuttosto che respirare aria asfittica e demotivante;

- vedere disconosciuto un certo potenziale del marchio, fino a confessare una strategia rinunciataria in termini di sviluppo di prodotto o, al limite, di estremo attendismo perché non si può/vuole investire oltre un certo segmento;

- quindi amputando segmenti tradizionalmente legati alla storia di Alfa, proponendo soluzioni motoristiche che anche marchi senza storia e prestigio possono oggi permettersi (suonando come una beffa per chi ancora oggi, nonostante l'omologazione delle merci, la virtualità che aleggia intorno ai marchi, cerca un plus valore anche simbolico);

tutto questo lo trovo, per la mia scala dei valori, perlomeno a-morale...

E invece, per contro (dando per buona l'ipotesi finora più accreditata ossia il possibile acquisto da parte di Vag):

- che il passaggio di proprietà potrebbe portare a ricostruire un polo anche progettuale nell'area geografica storica;

- che ciò potrebbe comportare anche nuove possibilità di lavoro e assunzioni;

- che si terrebbe conto delle competenze residue ma ancora esistenti intorno alla filosofia Alfa;

- che pur ricorrendo, come è ormai consuetudine, a massicce condivisioni di pianali e componentistica si tenterebbe un rilancio di specifiche caratteristiche Alfa;

- che in termini di qualità costruttiva, approccio alla vendita e post vendita si delineerebbero aumenti di livello rispetto agli attuali..

... Ecco rispetto a queste riflessioni, rinuncio ormai definitivamente a discorsi di difesa di una certa nazionalità dei processi produttivi, ancor di più al mero tifo industriale.

E saluto positivamente, se fosse davvero così, un eventuale passaggio di mano di questa tradizione tecnico-motoristica al soggetto VAG.

In definitiva, di fronte a chi fa impresa e sviluppo, ha idee sufficientemente chiare su come si fa evolvere un prodotto, ha nel suo dna la cura del dettaglio (anche se su questo ci ha speculato un bel po' vendendo in diversi casi prodotti sovravalutati, ma bravi anche in questo...);

tiene conto delle specificità delle singole realtà senza dunque cadere nell'omogeneizzazione spinta, io in tutto questo ci vedo prima ancora di una differenza manageriale, una etica superiore, che non significa essere più buoni o magnamini, ma senz'altro più rispettosi. Almeno delle eredità storiche, anche se il tutto fatto per l'incremento di fatturato, ovviamente.

E credo che questo, al di là di tanti discorsi, sia un punto di partenza imprescindibile tra chi vuole dotare di un futuro la propria impresa e chi invece punta alla mera speculazione finanziaria.

Altri commenti sono più che graditi.

Modificato da elias

"Vigila sui tuoi pensieri: la tua vita dipende da come pensi".

Libro dei Proverbi

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voi non immaginate come chi lavora per alfa romeo stia sperando in un passaggio a vag,nella concessionaria in cui lavoro abbiamo anche la concessione skoda,ragazzi il metodo di lavoro tedesco è distante anni luce da quello torinese,la serietà e la professionalità con cui il gruppo vag affronta le problematiche quotidiane sarebbe da incorniciare.

per capirci le campagne di sconto del gruppo tedesco sono semplici e dirette,mentre quelle di ffa cambiano giornalemnte,cos' come le vetture,prendete il caso mito,una vettura nata con una gamma motori ridicola,dopo 4 mesi sono stati aggiunti altri 2 motori che a lro volta sarebbero stati sostituiti nelgiro di 6 mesi dai mutiair,ora provate ad immaginare la clientela come ha preso tutto ciò.

poi l'esempio del personaggio che sputa non c'entra nulla con il futuro del brand,ma per noi che abbaimo fatto di alfa romeo prima una passione e poi un lavoro ci troviamo davanti ad una realtà che purtroppo,ci ha demotivati parecchio,e che specie nel mio caso mi rende assai triste.se vi dico cha vado a lavoro con la nausea ci credete?

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Vorrei affrontare la questione da un punto di vista non strettamente tecnico ma per me altrettanto importante: il risvolto etico-sociale della questione.

:agree:Mi piace molto il tuo punto di vista e lo condivido pienamente.

Anche io mi sto convincendo che, visto che ormai l'Alfa (100% lombarda e autoctona :mrgreen:) dei tempi andati non potrà più esistere, forse proprio con VAG qualcosa a Milano potrebbe ancora esserci, in considerazione

- che il passaggio di proprietà potrebbe portare a ricostruire un polo anche progettuale nell'area geografica storica;

- che ciò potrebbe comportare anche nuove possibilità di lavoro e assunzioni;

- che si terrebbe conto delle competenze residue ma ancora esistenti intorno alla filosofia Alfa;

Vorrei chiedere, principalmente al nostro aciesse ( ma come fa a scrivere così tanto ed a ripetere pazientemente gli stessi concetti :mrgreen:) quanta autonomia progettuale potrebbe avere un'ipotetica sede Alfa milanese con VAG.

Cioè, immagino una direzione commerciale ed un centro stile, ma ci sarebbe anche qualcosa di progettazione tecnica, che potrebbe avere spazio per qualche differenziazione in chiave Alfa ? ( tipo mettere un quadrilatero al posto di un McPherson, giusto per riprendere uno degli argomenti cari qui in AP ).

Lo so che siamo nel campo delle seghe mentali...

"Bene non va, comunque non mi fermo".

( Tazio Nuvolari )

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Io terrei la competenza italiana per quanto riguarda l'estetica mentre per quanto riguarda tutto il resto lascio ai tedeschi.

Nel caso che l'Alfa andasse alla VW spero che i tedeschi non commettano l'errore di sostituire l'estetica Alfa con quella loro.

Ma secondo voi sarebbe fattibile una terza possibilità: Alfa indipendente ma con una collaborazione con uno dei 2 gruppi per lo meno all'inizio?

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Scusate l'estrema semplificazione, ma secondo me comunque di Alfa Italiana non rimarrebbe nulla, se passasse di mano. Magari potrebbero mantenere una sede locale ma puramente rappresentativa, tutto il resto andrebbe all' estero.

Se per salvaguardare quel minimo di spirito Alfa rimasto fosse necessario rinunciare all'italianità in molti sarebbero disposti ad accettarlo. Che poi, come è stato fatto notare, il discorso italianità è relativo e non così assoluto.

:agree:Mi piace molto il tuo punto di vista e lo condivido pienamente.

Anche io mi sto convincendo che, visto che ormai l'Alfa (100% lombarda e autoctona :mrgreen:) dei tempi andati non potrà più esistere, forse proprio con VAG qualcosa a Milano potrebbe ancora esserci

[...]

Mi trovo d'accordo con quanto detto da Elias e OverBoost.

"That's the problem with drinking, I thought, as I poured myself a drink. If something bad happens you drink in an attempt to forget; if something good happens you drink in order to celebrate; and if nothing happens you drink to make something happen."

Charles Bukowski (Women)

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Si quello è sicuro,marcionne è tutto meno che fesso....alla fine della fiera non è lui che ha telefonato,ma stava facendo la polvere alla cornetta e casualemente ha ascoltato :"ponciorno:mrgreen:uccellino detto me ke tu fuoi fentere marchio con biscia sopra"...circa l'oggetto della vendita siccome poi winterkozz chiamerà per lamentarsi del cartone del cellulare col mattone dentro:lol:,egli risponderà:

Cumpà,tu mi hai detto:siamo interessati al marchio...e io quello ti ho dato:mrgreen::mrgreen::mrgreen:....

Quanto alla riuscita della cosa,resto scettico,ha già evidenziato quanto necessario matteob "il nuovo,di pietro, eroe delle casalingue":mrgreen::mrgreen: in altro thread e non è il caso che lo replichi;);).

Credo sempre che l'errore fu permettere il monopolio nel 1986..Non siamo mai cresciuti oltre il nostro confine,non in questo settore,imho.

Forse quando la fiat diventerà Fia.A.H;).

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