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Apre a Firenze la libreria inattuale


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Inviato

Per me è una bella notizia.. nelle librerie a volte mi sento spaesato. Gli scaffali sono ormai identici a quelli dell'autogrill.

I libroni trilleroni da 600 e pusa pagine mi spaventano e ormai di moda van solo quelli..

Armando Torno per "il Corriere della Sera"

Non si tratta di un negozio come tanti altri: potremmo chiamarla un'antilibreria rispetto a quelle che vanno per la maggiore; è inattuale, sorprendente, antica e nuova al tempo stesso. Sarà inaugurata domani a Firenze, alle 19, la Libreria de' Servi (si trova nell'omonima via, a due passi dal Duomo, ai numeri 52/54 rosso; sito: Firenzelibri.net).

Piero Chiari e il figlio Massimiliano, che già hanno dato vita a due punti vendita in città (in Borgo Allegri e in piazza Salvemini: il primo per studiosi, il secondo per ragazzi) ora puntano in via de' Servi a creare «una casa per quei lettori che non trovano più, nella ansiosa distribuzione attuale, i libri che cercano». Insomma, un centro umanistico, dal quale «sono banditi i bestseller e quei prodotti raffazzonati che prosperano tra un fracasso e una comparsa televisiva».

Per intenderci, qui si scoprono novità e opere esaurite, testi italiani e stranieri, classici e saggi, ma anche quella narrativa che non tramonta e che è rara come la buona fama. Editori quali Adelphi, Einaudi, Olschki, Storia e Letteratura, Salerno, Antenore sono ben presenti, così come si vedono la Bur o i Classici Utet, le due collane di filosofia di Bompiani, una attenta scelta di Laterza.

E accanto ecco quei libri che non si trovano: Poligrafico dello Stato, opere dello Stato Maggiore dell'Esercito, preziosi esauriti della Sansoni o della Nuova Italia che furono, quel che resta della Luni o dell'Ateneo o di Cisalpino. E via di questo tono. Una novità e un pezzo raro posti accanto. Numerosi i marchi stranieri: Georg Olms, Brill, Belles Lettres ecc., ma il discorso si completerà tra un mese. Ora la libreria offre circa 40 mila titoli, a gennaio si arriverà a 60 mila, tra i quali centinaia della Olms (soprattutto anastatiche di testi umanistici).Piero Chiari ricorda: «Siamo noi a scegliere i titoli, non li riceviamo passivamente dalla grande distribuzione. Io ho cominciato quarant'anni fa con un piccolo negozio e i clienti sono sempre aumentati. Questa nuova scommessa è dedicata a studenti e studiosi e a tutti coloro che cercano libri veri».

Massimiliano ribadisce: «Non scopriamo nulla, è che molte librerie ormai ospitano solo la produzione delle ultime settimane ». Insomma, chiediamo se puntano sui classici. La risposta non si fa attendere: «Si, ma non soltanto. Classico per noi è un libro che si vende oggi, domani o tra dieci anni. Poi ci sono saggi, curiosità, storie, sempre richieste. Abbiamo la gran parte di titoli in italiano e i nostri clienti sono il 40% stranieri». I Chiari hanno al Matassino (una ventina di chilometri fuori Firenze) un deposito formidabile, nel quale hanno salvato i resti della migliore produzione editoriale degli ultimi decenni.

L'iniziativa è giovane. Nei 450 metri quadri di via de' Servi, aperti sette giorni su sette, ci sono quattro commessi tra i venti e i trent'anni. Responsabile commerciale è Elisa Zuri, la direttrice Letizia Fuochi. Che è anche cantautrice e ha appena inciso un disco (ce ne stavamo dimenticando: ci sarà anche una scelta di musica classica).

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

Inviato

Da reduce ampiamente soddisfatto del salone del libro usato dello scorso week-end, non posso che accogliere favorevolmente questo genere di iniziative.

Altro luogo molto interessante di cui mi hanno parlato bene e che spero di visitare presto è l'Outlet del libro, che dovrebbe all'incirca dalle tue parti Cosimo.

Inviato

vero, poi mi pare ci siano anche un bel po' di avvenimenti, mostre scambio reading e incontri con scrittori.

spero duri perchè hanno avuto una bellissima idea.

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Inviato
Per me è una bella notizia.. nelle librerie a volte mi sento spaesato. Gli scaffali sono ormai identici a quelli dell'autogrill.

I libroni trilleroni da 600 e pusa pagine mi spaventano e ormai di moda van solo quelli..

Un altro ottimo motivo per tornare a vedere la mia città natale. :idol:

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