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Pininfarina, firmata la cessione a De Tomaso Automobili


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Da la Repubblica: Pininfarina, firmata la cessione a De Tomaso Automobili

Pininfarina, firmata la cessione a Rossignolo

La De Tomaso Automobili presieduta da Gian Mario Rossignolo ha acquisito tutte le attrezzature dello stabilimento ex Pininfarina di Grugliasco. Da gennaio diventa operativo il programma industriale di De Tomaso che prevede la presentazione del primo modello al Salone di Ginevra nel marzo 2011. Salvi i 900 posti di lavoro

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Dopo il via libera della regione Piemonte è stata definita la cessione del sito Pininfarina di Grugliasco alla De Tomaso del finanziere Gian Mario Rossignolo. "La firma apre un nuovo capitolo per l'industria automobilistica italiana - ha commentato Gian Mario Rossignolo, presidente di De Tomaso automobili ed ex ad di Telecom - in quanto diventa pienamente attivo il secondo polo produttivo automobilistico domestico che può già fregiarsi di uno storico marchio riconosciuto e stimato a livello internazionale".

L'intesa, il cui accordo preliminare era stato firmato il 15 ottobre scorso, prevede che De Tomaso automobili acquisisca tutte le attrezzature dello stabilimento ex Pininfarina di Grugliasco e i suoi 900 dipendenti (di cui 875 operai), per due milioni di euro. Lo stabilimento, ad eccezione della galleria del vento, viene acquistato invece da Sit srl (Sviluppo investimenti territorio) società partecipata della Regione Piemonte per 15 milioni di euro e ceduto in affitto a Rossignolo. "In un anno difficile come il 2009, e nonostante un fortissimo calo dei volumi per noi e per tutto il mondo - commenta il presidente della Pininfarina Paolo Pininfarina - , abbiamo mantenuto gli impegni che proprio un anno fa avevamo assunto con le banche e oggi, grazie a questi importanti accordi, abbiamo posto le basi per il rilancio della Pininfarina; un augurio sincero a De Tomaso automobili ed al suo presidente Gian Mario Rossignolo per la nuova iniziativa che aggiunge innovazione e prestigio all'industria automobilistica italiana ed al nostro territorio".

"La nostra società -aggiunge l'ad di Pininfarina Silvio Pietro Angori - risulta ora correttamente dimensionata per poter sviluppare le proprie future attività di produzione, stile ed ingegneria in coerenza con il suo piano industriale. Ci teniamo a sottolineare quanto sia stata importante la collaborazione delle parti sociali, degli enti pubblici e delle banche creditrici per il raggiungimento di questo obiettivo, che riveste particolare importanza anche per il mantenimento dell'occupazione".

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Da gennaio diventa quindi operativo il programma industriale di De Tomaso che, avvalendosi della collaborazione del Centro stile Pininfarina, prevede la presentazione del primo modello al salone automobilistico di Ginevra nel marzo 2011. I punti cardine del piano industriale, che hanno già trovato il pieno consenso delle organizzazioni sindacali, sono: produzione a regime di 8.000 vetture nei 3 modelli previsti, di cui 3.000 crossover, 3.000 limousine e 2.000 coupè; impiego a regime di circa 900 addetti nello stabilimento ex Pininfarina di Grugliasco dove saranno assemblate le scocche e saranno svolte le lavorazioni di verniciatura e finizione; impiego iniziale di 154 persone nello stabilimento ex Delphi di Livorno dove saranno effettuate le lavorazioni meccaniche e di assemblaggio dei sottogruppi.

Investimenti previsti per i 3 modelli programmati 116 milioni di euro nei prossimi 4 anni. L'utilizzo di tecnologie innovative, informa una nota della de tomaso automobili, richiederà la formazione delle maestranze che sarà effettuata attraverso l'utilizzo di corsi formazione. Tutte le maestranze impiegate a Torino e Livorno saranno impegnate in un piano di riqualificazione del personale (corsi di formazione) che consentirà a regime di avere la piena occupazione sui 3 modelli che verranno prodotti. De Tomaso automobili ha inoltre stipulato un contratto di subappalto con Pininfarina per la continuazione fino al termine delle commesse produttive in essere per i clienti Alfa Romeo e Ford. E' stato infine stipulato un contratto di collaborazione per attività di stile di Pininfarina per il primo veicolo di produzione De Tomaso automobili.

(31 dicembre 2009)

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E chi è questo Rossignolo? E poi cosa fanno, si tengono sul groppone 800 operai per un anno oppure sono in Cig? Infine prima di arrivare a vendere 8000 auto impiegheranno minimo tre/quattro anni (ammesso che ci arrivino mai) e nel frattempo gli operai, i costi di sviluppo etc etc?

Comunicato curioso che non dice praticamente nulla

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Scusate l'OT.

Quando leggo queste cose mi viene da ridere: se non ti piace una voce puoi modificarla o discuterne le modifiche con la comunità; se sai che ci sono errori idem. (Tralasciando poi che quello che hai detto non è assolutamente vero…)

prova a farlo, pur avendo TU in mano le credenziali per farlo... Poi vediamo.

Secondo me arriva l'ignorante di turno che si sente il padreterno in quanto ha scritto quattro caxxate su wikipedia e con gran boria te la cancella... e tu la riscrivi... e lui la ricancella... e discuti garbatamente con la codiddetta comunità e non ne cavi un ragno dal buco perchè sei per loro un outsider... Ti iniziano ad offendere pure nella discussione e allora tu vai dalla polizia postale a denunciare la persona X per calunnie e la società che gestisce wikipedia Italia e la persona che è responsabile del dominio internet... Poi dal penalista ripeti la trafila perchè la polizia postale non sempre è molto rapida e nel frattempo tu rischi di perdere clienti a causa di un idiota che ha scritto il falso su di un sito ormai opinabile ma che riscontra ancora presso alcuni una credibilità eccessiva...

Non pensi che tutto ciò sia esagerato? Se fosse libera come tu dici non dovresti perdere tutto questo tempo!:(r

Circa un terzo di quello che si trova su quell'enciclopedia è puro vaneggiamento o frutto di dati non controllati.

Prova ad usare la treccani online che forse trovi fonti migliori soprattutto scritte da autori ben più competenti e controllati.

Torniamo in topic per favore :it:

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cacchio, siete giovani come l'aglio e pieni di forze, non è difficile andare un po' oltre wiki... il web è bello perchè ha infinite risorse, basta cercare e, soprattutto, non credere a tutti

ecco, mi pare di aver già postato qualcosa di simile, ma qui c'è un quadro di chi sia il personaggio e di quali siano soprattutto gli ambienti che frequenta.

Rossignolo e i vecchi amici

Lo sono certamente Umberto Agnelli, Romano Prodi e Guido Rossi. Ma anche Nerio Nesi e Luigi Arcuti. E con Zanone e Bertinotti. . .

da Corriereconomia.

Primi passi.

Come si sta muovendo il nuovo presidente Telecom Rossignolo e i vecchi amici Lo sono certamente Umberto Agnelli, Romano Prodi e Guido Rossi. Ma anche Nerio Nesi e Luigi Arcuti. E con Zanone e Bertinotti... Nello staff di direzione della Telecom non gode di particolari amicizie. Anzi, non conosce quasi nessuno. E forse la comunicazione interna che ha annunciato il suo arrivo, datata 12 gennaio e firmata dal vice presidente Pier Giusto Jaeger, oltre ad aver provocato un vero e proprio panico nell'area della comunicazone non contribuira' a creargli un feeling con la struttura di Telecom. Nella comunicazione si legge infatti a proposito delle deleghe: "Alla presidenza vengono individualmente attribuite le deleghe relative alle seguenti aree nell'ambito della struttura organizzativa della societa': area comunciazione e area internal auditing. Per l'esercizio di tali funzioni sono stati attribuiti al presidente tutti i poteri necessari compresi quelli di organizzazione delle relative aree, della nomina e rimozione del personale dirigente ad essa preposto, nonche' il potere di attribuire specifici incarichi anche esterni". Le due paroline che hanno messo in agitazione l'elefantiaca struttura di Telecom sono "rimozione" e "incarichi esterni" e non e' affatto escluso che quella comunicazione trovi applicazione concreta nei prossimi giorni. A parte il brusco atterraggio in Telecom che certo non gli procurera' grandi amicizie e grandi simpatie in un gruppo che non ha mai attinto dall'esterno per la sua struttura, Gian Mario Rossignolo, neopresidente del gigante delle telecomunicazioni, nella sua lunga carriera di manager, di amici veri ne ha selezionati pochi ma assai preziosi. Ci sono gli amici storici, quelli che hanno segnato la sua ascesa o quelli che lo hanno conosciuto quando muoveva i primi passi nella Torino degli anni '70, e poi ci sono tanti rapporti cordiali con banchieri e imprenditori, tanti incontri importanti. Chi lo conosce bene racconta che il nuovo presidente di Telecom preferisce separare il pubblico dal privato, la vita personale da quella professionale. Se deve scegliere tra un week end con gli amici nel suo paese d'origine o una serata in un salotto metropolitano con uomini d'affari, prende la sua auto (si dice un Rolls Royce decapottabile) e si dirige senza pensarci due volte a Vignale Monferrato, dove non c'e' telefonino al mondo che lo possa reperire. Soprattutto se ha deciso di farsi una lunga passeggiata sulla sua biciletta da corsa. Ridotti all'osso gli amici piu' importanti di Gian Mario Rossignolo sono tre o quattro: Umberto Agnelli, punto di riferimento del neopresidente nei difficili anni '70 in Fiat; Peter Wallenberg, presidente svedese dell'Electrolux che controlla la Zanussi; Guido Rossi, vecchia conoscenza di Rossignolo dall'inizio degli anni '80 e suo avvocato di fiducia in una vicenda giudiziaria riguardante il fallimento della Seleco. Rossignolo mantiene da almeno 14 anni ottimi rapporti personali con Enrico Cuccia che in passato lo sponsorizzo' nell'operazione Zanussi - Electrolux, e conosce bene Romano Prodi, grazie a un'amicizia in comune con il presidente del Consiglio: Guidalberto Guidi, vicepresidente della Confindustria e prima ancora presidente dell'associazione industriali di Bologna. Guidi e' l'uomo a cui Zanussi vendette la Ducati Energia nella prima meta' degli anni '80. Intrattiene rapporti cordiali e professionali con banchieri come Lucio Rondelli e lo stesso consigliere economico di Rifondazione Nerio Nesi, ma non e' considerato un gran frequentatore dei salotti della comunita' finanziaria. Se si scava nel passato piu' o meno recente di Gian Mario Rossignolo, tuttavia, si ritrovano altri personaggi illustri della politica e dell'economia. Alcuni dei quali scomparsi dalla scena, altri diventati figure di primo piano. Un archeologo del periodo torinese, quando Rossignolo era in Fiat, (entra in corso Marconi nel 1957), ricorda che il neopresidente della Telecom era un liberale di sinistra legato a Valerio Zanone che amava flirtare con la sinistra torinese: "A quei tempi (prima meta' anni '70 ndr.), Rossignolo era gia' considerato il braccio destro di Umberto Agnelli, ma il suo spirito liberale lo spingeva a dialogare con una rivista che si chiamava Nuova Societa', diretta da Diego Novelli e Saverio Vertone. Si trattava della parte cosidetta migliorista del Pci che tentava di dialogare con la Fiat sulle pagine di Nuova Societa' dove scriveva anche il sindacalista Fausto Bertinotti, segretario di Rifondazione Comunista. Con l'ex sindaco di Torino, Diego Novelli, nonostante le divergenze politiche, Rossignolo ha consolidato un'amicizia che dura ancora oggi". Durante il periodo torinese Rossignolo conosce anche personaggi che faranno la storia economica e politica degli anni successivi come Luigi Arcuti, presidente dell'Imi, o come quel giovane comunista alto, magro e allampanato di nome Pietro Fassino diventato, con il governo Prodi, l'attuale sottosegretario agli Esteri. Nel 1979 Rossignolo lascia Torino. Le divergenze con Cesare Romiti si giocano sui destini della Lancia di cui Rossignolo e' presidente dal 1976. Lui e' convinto che la Lancia debba rimanere un'azienda, Romiti pensa che si debba ridurre a un marchio. Prevale la linea di Romiti e Rossignolo decide di lasciare il suo incarico. Ma ancora una volta le poche ma importanti amicizie funzionano: Gianni Agnelli, su suggerimento del fratello Umberto, gli offre la poltrona da lui stesso occupata: la presidenza della Riv, gia' venduta dagli Agnelli alla svedese Rkv. E' l'avvio dell'era svedese. In questo periodo entra in contatto con Peter Wallenberg e Enrico Cuccia. All'inizio degli anni '80 la Zanussi va male. Non tanto e non solo nel settore elettrodomestici, quanto negli altri comparti industriali. Come al solito le banche creditrici vanno a bussare alla porta di Mediobanca per risolvere il problema. Enrico Cuccia, dopo aver consultato l'avvocato Agnelli e aver chiamato al capezzale della societa' l'avvocato Guido Rossi, incontra Peter Wallenberg e lo convince a fare l'operazione Zanussi proponendogli anche il manager in grado di gestirla. L'uomo nel cappello del consigliere anziano di Mediobanca e' appunto Gian Mario Rossignolo. Da quel momento Rossignolo e' tra gli uomini che Enrico Cuccia considera potenziali candidati per incarichi importanti in societa' che in qualche modo stanno nella galassia di Mediobanca. Non a caso diventera' presidente della Consortium spa del gruppo di via Filodrammatici. Dal 1984 Rossignolo si occupa delle strategie del colosso svedese ed e' lontano dai giochi di potere italiani. Ma, dopo 14 anni, quando si tratta di trovare una guida per il colosso delle telecomunicazioni appena privatizzato, i vecchi amici si ricordano di lui.

Del Sarto Bruno

Pagina 4

(2 febbraio 1998) - Corriere della Sera

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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Belle frequentazioni... la crème dei farabutti italioti...

D'altronde da noi funge SOLO così :pz

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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